16 settembre 2010

Procurato allarme

La chiave di tutta la politica sulla sicurezza.
Qua.

1 commento:

  1. Il Paese delle chiacchiere!

    A Roma si perde tempo, in chiacchiere, nei salotti televisivi. A Parigi, invece, si fa sul serio e si bada al concreto. Il Parlamento francese ha approvato una legge che vieta di indossare il burqa nei luoghi pubblici, il contestato indumento indossato da alcune donne musulmane, e ha rispedito al mittente, in Romania, 160 Rom! Il presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha suggerito al commissario Ue Viviane Reding - che aveva storto la bocca nei confronti delle espulsioni - di accogliere i Rom a casa sua, nel suo Paese, il Lussemburgo! Da noi invece molti italiani sono passati dalla Chiesa alla Moschea e discutono se è meglio chiamarli rom, zingari, nomadi,... Nomadi è il termine politically correct, usato dai giornali e dalle istituzioni. Ha successo perché contiene una rassicurante promessa di temporaneità: che un giorno, insomma, se ne possano andare via! Altri li chiamano Rom! Rom è il termine che si rifà alle loro origini, ed è quello che loro stessi usano per definirsi. A Roma li chiamano Rom perché li considerano quasi Rom-ani: tanti sono e da tanto tempo ci stazionano. La maggior parte di loro non vive più nei campi nomadi, ma negli alloggi popolari della capitale! Resta infine il termine Zingari. Sbiadita l’immagine poetica e romantica dello zingaro che girava il mondo accompagnato dal “violino tzigano”, resta la connotazione negativa di questa gente, che nulla fa per smentirla, associata all’accattonaggio, quando va bene, ai furti negli appartamenti, ai borseggiatori su tram-bus-metro, ai ladri di rame e persino di bambini! In molti, però e senza troppa ipocrisia, preferiscono chiamarli zingari! In ogni caso, il problema principale non è quello di trovare il nome più corretto, ma capire di cosa campano questi individui che tutti difendono, ma che, all'atto pratico, mai nessuno vorrebbe sotto casa sua!

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