Il noto network dell'odio sta producendo effetti nefasti sempre più visibili.Ora, detto che a mio modo di vedere chi dà un cazzotto a un altro è un delinquente, e come tale andrebbe perseguito, vi inviterei a soffermarvi sulla terminologia utilizzata dal capogruppo del PDL alla Camera.
Ammesso e non concesso (secondo me, ad esempio, le cose non stanno così, ma passiamo oltre) che un certo numero di persone si stia scientificamente dedicando a seminare, coltivare e far crescere l'odio nel nostro paese allo scopo di scatenare eventi come quello di ieri, la lingua italiana ci consentirebbe di chiamarlo in molti modi: un gruppo, una cerchia, una cricca, una banda, un'organizzazione, perfino un'associazione per delinquere.
Sta di fatto, però, che per individuare quelle fantomatiche persone Cicchitto sceglie un termine straniero come "network", e io credo che non lo faccia a caso: ormai sembra essere assai in voga l'abitudine di addebitare qualsiasi nefandezza che abbia luogo sul suolo della repubblica a Facebook, ai forum, ai blog e a internet in generale, tanto per dare un colpetto alla libertà di informazione, specie se proveniente "dal basso", ogni volta che se ne presenta l'opportunità; e la deprecabile vicenda di ieri non è che l'ennesima, ghiotta occasione di evocare quel mondo in senso negativo, sia pure in modo subliminale, utilizzando all'uopo una parola ad hoc.
Sappiate aspettare, e vedrete che alla fine anche l'aggressione a Daniele Capezzone (aggressione che, lo ripeto a scanso di equivoci, condanno senza riserve) sarà alla fine della fiera colpa nostra: e che, dai e dai, le parole "network", "web", "blog" e chi più ne ha più ne metta finiranno per diventare sinonimi di "mafia", "banda armata", "eversione violenta", "squadrismo".
E' solo questione di tempo.
Sicuramente.Diventeranno come il termine hacker con il quale ormai si intende un criminale informatico anzichè - come correttamente dovrebbe intedersi - uno sperimentatore.
RispondiEliminabuona osservazione. stanno effettivamente seminando. tra un po' inizieranno a mietere
RispondiEliminaAderite al gruppo Facebook:
RispondiElimina"Quelli che fomentano l'odio e provocano l'aggressione di Capezzone..."
http://www.facebook.com/home.php?sk=group_160695540630922
diramato l'identikit dell'aggressore
RispondiEliminahttp://onewebhosting.com/blog/wp-content/uploads/2009/10/facebook_icon_large.jpg
E' quello che è successo alla parola "massoneria" assimilata ad "associazione a delinquere".
RispondiEliminaSinonimo che avviene, credo, solo nel nostro paese.
Ma santo cielo, chi sa i motivi dell'aggressione? l'hanno aggredito in quanto PDL? In quanto gay? in quanto Capezzone?
RispondiEliminaUn link ad un'anteprima di una storica rivista comica statunitense: MAD.
RispondiEliminahttp://www.dccomics.com/media/excerpts/15832_x.pdf
Vi consiglio di guardare pagina 2 e dirmi se non è tutto incredibilmente familiare.
e cosa è successo, ad esempio alla parola
RispondiEliminainformazione?
e disinformazione?
da quando l'informazione è diventata quella dei vari minzolini e la disinformazione una voce contraria?
e la parola "amore" istintivamente a cosa viene associata?
il discorso è che cambiare il significato ad una parola modifica anche la percezione che abbiamo del significato di quella parola..
l'unico modo per difendersi è il libero pensiero e la cultura.. ah,già, stiamo sfasciando anche la scuola..
quando ci ritroveremo tutti a dire che "2+2=5" (cit)?
Era a proposito di chi realmente sta facendo una campagna d'odio, fatta di menzogne, false aggressioni (secondo me anche questa, come la statuetta del duomo e come l'attentato a belpietro è una bufala).
RispondiEliminaQuesti non fanno altro che insultare, denigrare e calunniare e poi sono gli altri a montare la campagna d'odio.
hai ragione, fra un po' le parole "blog", "web" e quant'altro verranno bandite dalla tv come le bestemmie.
RispondiEliminaSono contro la violenza, e diffido delle strumentalizzazioni. Finchè il presunto aggressore non è preso e interrogato, chi sa perchè è stato aggredito?
RispondiElimina1)In quanto PDL?
2) In quanto gay? (succede a Roma, e non solo)
3) In quanto Capezzone (qualcuno che ce l'aveva con lui per motivi personali?)
4) Perchè il tizio voleva picchiare il primo che incontrava, e Capezzone ha avuto la sfortuna di trovarsi lì)?
ecco, prima di parlare a vanvera bisognerebbe saperne di più.
Caro Rainbow,
RispondiEliminaSecondo te perché Capezzone è stato aggredito? Credi veramente alle ipotesi 2, 3 e 4, o le hai messe giusto per obiettare qualcosa?
Poi siete liberi di parlarvi addosso e dire che anche quest'aggressione è una messinscena, oppure -come da copione- che l'aggressore "è un fascista".
Caro Filippo, finchè non si prende l'aggressore, le ipotesi 2, 3, 4 sono possibilità. L'aggressore è un delinquente, qualunque sia la motivazione.
RispondiEliminal'aggressore potrebbe anche essere un eroe. COme lo avresti definito uno che voleva uccidere Hitler o un qualsiasi personaggio autoritario della storia?
RispondiEliminaOh, oh, non paragoniamo l'infimo lecchino Capezzone ai Giganti del Male, via!
RispondiEliminaChissà se è lo stesso aggressore 'ninja' di Belpietro...
RispondiEliminachiedo venia Rainbow, qui in effetti stiamo parlando dei Giganti dei Maiali. ALmeno i suini possono essere utili a fini alimentari, loro neanche a questo.
RispondiEliminaCaro Rainbow,
RispondiEliminaÈ cosa ovvia che ogni ipotesi sia possibile fintanto che l'aggressore non ci dice quali siano le motivazioni, così come è ovvio che egli sia un delinquente quali che fossero le sue motivazioni.
Ma non è quello il punto, che invece è che certi fatti non sono frutto del caso ma sono la possibile/probabile conseguenza (non in senso penale, ci mancherebbe) di qualcosa che le provoca.
Per fare un parallelo: qualcuno qui crede che la campagna di odio dell'epoca non contribuì a determinare negli assassini la decisione di uccidere il commissario Calabresi?
Occorre aspettare che ci scappi il morto affinché qualcuno cominci a fare un po' di autocritica?
Ma a me sembra che le 2campagne d'odio" non siano prerogativa di una parte politica, e che Libero e Il Giornale siano molto efficienti in questo senso. Purtroppo questo è lo "stile" introdotto da leghisti ed estremisti vari del post-tangentopoli. Contro Capezzone o il PDL non è stata montata nessuna campagna d'odio paragonabile a quella montata contro Calabresi.
RispondiEliminaCi mancherebbe altro... Il mio discorso è che mutatis mutandis come quella campagna aiutò a portare all'omicidio di Calabresi, le campagne di oggi aiutano ad odiare un po' la contrparte.
RispondiEliminaPoi è chiaro che nessuno accusa Capezzone e Belpietro di essere degli assassini. Ma dei servi, degli scherani, sì.
Io non ho nessun problema a dire che Il Giornale e Libero fanno campagne uguali e contrarie. Osservo però che:
- a stare sotto scorta sono Fede, Feltri e Belpietro, e non Travaglio, Santoro o la Gabanelli
- le aggressioni se le sono beccate Berlusconi, Capezzone e Bonanni e non i politici dell'opposizione
- le molotov le tirano contro le sedi della CISL e non contro la CGIL
CREDO CHE BLOG COME QUESTI SIANO DA RITENERSI MORALMENTE RESPONSABILI DELL'ATTO DI AGGRESSIONE NEI CONFRONTI DI CAPEZZONE.
RispondiEliminaCON I VOSTRI CONTINUI POST, INCITATE AL DILEGGIO, ALLA DENIGRAZIONE SISTEMATICA DELLA PERSONA, AL LIBERO OLTRAGGIO. E LE CONSEGUENZE SONO QUESTE.
VERGOGNA !!!
@Anonimo: hai proprio ragione e LUI è sceso in campo per NOI! Orchidea!
RispondiEliminaIo credo che più che mai, in momenti come questo, si debbano mantenere i nervi saldi.
RispondiEliminaLa posta in gioco è troppo alta.
Non ci facciamo triturare nel meccanismo mediatico dei berluscones: è il terreno di scontro in cui sono più abili. Vivono di quello.
L'obiettivo è mandare questo governo a casa una volta per tutte, non giocare a chi mostra più muscoli...
In gioco c'è, soltanto, il futuro dell'Italia.
Capezzone aggredito: reazioni scomposte. Manteniamo la calma.
@ Filippo: perdonami, ma veder scrivere di autocritica a chi, parlando con una persona singola (Rainbow), gli si rivolge con la 2a persona plurale (voi), inserendolo dunque in una categoria precisa (comunisti? Antiberlusconiani?) e contribuendo così, di fatto, a reiterare la distinzione fra una schiera e l'altra, non mi sembra il massimo della coerenza.
RispondiEliminaPer di più, perdonami: quale capacità autocritica ravvedi nel parlare sempre di complotti, nel dare a chi non ti vota del coglione, nell'attribuire ai PM una tara genetica, nel cercare lo scontro istituzionale, nel giudicare i PM in buonafede quando indagano su Fini e in malafede quando archiviano, ecc. ecc. ecc?
Qual è l'esempio da emulare, caro Filippo?
Ultima cosa: mi auguro che prendano l'aggressore di Capezzone e lo denuncino con tutte le aggravanti del caso, come merita.
Ma se dovesse venir fuori che i motivi sono di ordine politico, non credi che sarebbe anche il caso di chiedersi quali sono le responsabilità politiche, appunto, di chi finisce con l'essere visto come un nemico?
Così, giusto per fare un po' di autocritica. Perché nella vita, se in tanti ce l'hanno con me, potrebbe anche essere che io sbagli qualcosa... No?
E perché mai non lo sarebbe? Ho dapprima usato il singolare per rispondere all'affermazione specifica di Rainbow; sono poi passato al plurale perché ritengo -temo non a torto- che non solo lui, ma una "schiera" (sì, è la parola giusta) di lettori di questo blog arrivino a ipotizzare che l'aggressione possa essere stata una messinscena o che ritengano, per colpa (culturale) o peggio ancora per dolo, che l'aggressore non sia certo opera di uno di sinistra, ma di un fascista (in quanto violento), da cui la sinistra è pronta a prendere le distanze, qualora venisse fuori che era o un suo militante o simpatizzante.
RispondiEliminaCi scapperà il morto, prima o poi, e allora tutti a farsela addosso.
RispondiEliminaLa tenerezza per allora si sarà trasformata gia in compassione
non c'e' stata nessuna aggressione,tutto inventato per alzare ulteriormente i livello di scontro e prendere spunto per attaccare immaginari violenti e magari decidere misure ancora piu' restrittive in materie legislative fra qualche tempo. COnosco bene le tecniche ormai, sono diventati ripetitivi. Dopo il finto attentato a Berlusconi e il finto attentato di Belpietro, in puro stile 11 Settembre statunitense, il potere fa da autovittima per avere dei pretesti utili nel fare quello che avrebbe voluto sempre fare ma che non poteva in condizioni normali. Si chiama strategia della tensione, e 40 anni sappiamo cosa accadde...
RispondiEliminanon c'e' stata nessuna aggressione,tutto inventato per alzare ulteriormente i livello di scontro e prendere spunto per attaccare immaginari violenti e magari decidere misure ancora piu' restrittive in materie legislative fra qualche tempo. COnosco bene le tecniche ormai, sono diventati ripetitivi. Dopo il finto attentato a Berlusconi e il finto attentato di Belpietro, in puro stile 11 Settembre statunitense, il potere fa da autovittima per avere dei pretesti utili nel fare quello che avrebbe voluto sempre fare ma che non poteva in condizioni normali. Si chiama strategia della tensione, e 40 anni sappiamo cosa accadde...
RispondiEliminaCi mancherebbe altro... Il mio discorso è che mutatis mutandis come quella campagna aiutò a portare all'omicidio di Calabresi, le campagne di oggi aiutano ad odiare un po' la contrparte.
RispondiEliminaPoi è chiaro che nessuno accusa Capezzone e Belpietro di essere degli assassini. Ma dei servi, degli scherani, sì.
Io non ho nessun problema a dire che Il Giornale e Libero fanno campagne uguali e contrarie. Osservo però che:
- a stare sotto scorta sono Fede, Feltri e Belpietro, e non Travaglio, Santoro o la Gabanelli
- le aggressioni se le sono beccate Berlusconi, Capezzone e Bonanni e non i politici dell'opposizione
- le molotov le tirano contro le sedi della CISL e non contro la CGIL
Chissà se è lo stesso aggressore 'ninja' di Belpietro...
RispondiEliminaE' quello che è successo alla parola "massoneria" assimilata ad "associazione a delinquere".
RispondiEliminaSinonimo che avviene, credo, solo nel nostro paese.
Sicuramente.Diventeranno come il termine hacker con il quale ormai si intende un criminale informatico anzichè - come correttamente dovrebbe intedersi - uno sperimentatore.
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