10 dicembre 2010

Facciamo uscire la religione dalle scuole

Vedete, poi, come va a finire? Se ammettiamo che sulle pareti delle aule scolastiche siano appesi i crocifissi e se ci rassegniamo al fatto che venga insegnata la religione cattolica con tanto di voto finale, poi siamo costretti a tollerare che una ragazzina, in nome di una religione diversa, si presenti in classe con le cuffie sulle orecchie perché suo padre ritiene "peccaminoso" ascoltare la musica occidentale.
Sapete qual è il punto, secondo me? Il punto è che la scuola dovrebbe essere semplicemente laica: il che equivale a dire che le religioni, tutte le religioni, non dovrebbero entrarci.
Perché se diamo corda ai precetti di una, poi ci tocca sciropparci le stranezze di tutte le altre.

12 commenti:

  1. http://www.provincia.lecco.it/ComunicatoStampa.php?IDCS=2484

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  2. Oppure farle entrare tutte, il mio prof all'epoca ci fece studiare la storia delle principali religioni e le culture "associate" ad esse.
    Personalmente l'ho ritenuta una cosa molto istruttiva e più utile che non farle entrare.

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  3. @ Kyle
    Se entrassero tutte come normale materia di studio aconfessionale e con approccio rigorosamente laico, non ci sarebbero problemi di sorta. Il fatto è che nelle scuole di vatikalia si insegna "religione cattolica" e gli insegnanti sono nominati dalla curia.

    @ Mattia P
    Non farmici pensare, sono nera di rabbia. Ho visto oggi la segnalazione su UAAR.it.
    Tra l'altro abito a Lecco e mia figlia frequenta uno dei licei che ha aderito all'iniziativa dei baciapile legaioli. Con tutto quello che servirebbe per le scuole.

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  4. Dovrei leggere questo blog lontano dai pasti, da oggetti fragili e orecchie innocenti.

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  5. @Giovanna
    Bè si ma se devo impegnarmi per far cambiare le cose preferisco far si che l'ora di "religione cattolica" diventi l'ora di "Studio delle religioni" (inteso come hai giustamente capito ed espresso meglio tu) piuttosto che toglierla del tutto e far rimanere come ora molti studenti (e futuri adulti) nell'ignoranza.

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  6. Premetto di non essermi mai, e poi mai, avvalso, dell'insegnamento della religione a scuola, però più volte ho seguito le lezioni("da clandestino")perchè ritenevo il tema del giorno interessante. Ed effettivamente si sono rivelate interessanti e comunque utili, culturalmente parlando, e questo lo dico ripercorrendo tutti i livelli di istruzione. Lo dico come persona che crede fortemente nella laicità: non siamo più negli anni 60, a scuola non ti obbligano ad essere cristiano, non ti obbligano a pregare e non fanno nessuna violenza "spirituale(?)", quale una campagna di conversione può essere. Se poi proprio uno non ne vuole sapere bisogna ricordare che la scelta di seguire la materia è libera e, se non la si segue, come, per ripetere, ho fatto io, la scuola garantisce una sala studio in cui passare l'ora(o la possibilità di uscire)o un approfondimento alternativo, e la scelta spetta alla famiglia dello studente. A mio modo di vedere non bisogna esagerare con l'anticlericalismo "tanto perchè se sei di sinistra allora devi predicare una presunta laicità a tutti i costi".
    Una cosa che ho capito, invece, molti anni dopo, è che molti delgi elementari principi, per loro cattolici, per me universali, che ti possono insegnare quando sei piccolo, intendo prima del liceo, e l'idea che una lezione possa essere interessante non ti sfiora nemmeno, valgono per la vita di un qualsiasi uomo con un po' di umanità, dunque non fanno male proprio a nessuno!
    Francesco

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  7. Mi chiedo che roba le facciano ascoltare durante l'ora di musica. Mia figlia, a 5 anni, è tornata a casa dalla scuola materna canticchiando "il movimento sexy". Mi sono informato: faceva parte di una sorta di intrattenimento musicale durante l'intervallo. "Perché usare il peggio della musica da ballo di gruppo da matrimonio per devastare il gusto dei nostri figli?", ho pensato. In effetti, dotarla di ipod con una playlist personale ad hoc, per evitarle questi momenti, poteva essere una ottima idea. Peccato non esserci arrivato per primo.

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  8. Nessuna religione nelle scuole, in particolar modo nelle elementari e medie, è una forma di plagio.

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  9. L'assoluta indifferenza delle istituzioni pubbliche nei confronti di tutte le forme religiose è l'unica garanzia per il rispetto di tutti i credenti (e i non credenti). Mi permetto di segnalare il mio nuovo blog, http://cinziasciuto.blogspot.com/, in cui la laicità dello Stato è uno dei temi principali.

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  10. Che la scuola debba essere laica mi pare un assunto talmente banale che... che ci sarebbe bisogno di scriverlo sui cartelloni per strada.
    Però la "scelta" di non frequentare l'ora di musica perché contro la propria religione mi sembra piuttosto simile alla "scelta" di non mangiare carne in mensa il venerdì o di avere un menu kosher ecc ecc... eliminiamo tutto?
    Io dico di sì. Lo stato vada avanti, le religioni si attacchino.

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  11. bah adesso non esageriamo, un genitore che sceglie di non far seguire l'ora di musica, perchè ritenuta "peccaminosa", è solo che un cretino.
    E non perchè musulmano, sia ben chiaro, sarebbe un cretino uguale anche se fosse cattolico, valdese, ebreo, mormone, etc etc o agnostico.

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  12. Umberto ti sbagli di grosso. Il paragone con la mensa non c'entra un fico secco. La musica e` una materia di studio e il padre sta compromettendo la carriera scolastica della figlia impedendole di studiare. E` come se le impedisse di studiare la Divina Commedia o l'Iliade. Spero che il processo metta un punto fermo su questa questione e condanni il padre per il suo comportamento, arrivando anche alle piu` estreme consequenze se necessario.

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