La cosa è presto detta: se il capo dei vescovi consigliasse di farsi processare a uno che non ha mai mancato di rilevare l'inopportunità delle ingerenza vaticane nella vita politica e civile del paese, quello potrebbe allegramente strafottersene, magari rispondendo al cardinale di farsi una bella vagonata di fatti suoi; siccome, invece, l'invito di Bagnasco è indirizzato a un tizio che ha sempre chiesto il voto ai cattolici facendo bella mostra di tenere in altissima considerazione l'opinione di Santa Romana Chiesa, e non lesinando dichiarazioni pubbliche di sdegno nei confronti dei laicisti che vorrebbero tapparle a bocca, sarebbe il caso che costui prendesse su, portasse a casa e si presentasse dritto dritto in tribunale.
Oppure, coscienziosamente, convocasse una bella conferenza stampa e chiarisse una volta per tutte che del Vaticano gliene frega tanto poco quanto gli altri.
Ammesso, e non concesso, che gliene importi qualcosa a uno che ha legittimato la riscrittura giornaliera della storia. Siamo da sempre stati in guerra con l'Eurasia…
RispondiEliminaA me sembra che l'invito di Bagnasco sia rivolto ai magistrati, come se dovessero lasciar perdere perché hanno esagerato. Mi sbaglio?
RispondiEliminama Bagnasco ha detto anche che i pm hanno impegnato una mole di strumenti di indagine eccessiva, e ingiustificata (manco fosse il Guardasigilli). Alla fine è inutile sperare di inchiodarli così. perchè fingeranno sempre di non aver sentito i richiami e si aggrapperanno a quello che gli viene concesso per non soccombere. Perchè qualcosa gli viene concesso sempre..
RispondiEliminaMa, in fondo, c'è sempre un punto: la trattativa fra poteri che svincola, o quanto meno alleggerisce la dipendenza di B. dal Vaticano. Non è la prima crisi che vediamo; mi chiedo se sia l'ultima.
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