In un moderno stato democratico, dove tutti sono uguali, le leggi sono al di sopra di tutti e uguali per tutti, ma prima ancora le leggi sono fatte per il bene di tutti, per il bene di ciascuno (art. 3 della Costituzione).
In un moderno stato democratico, dove tutti sono uguali, le dichiarazioni rese in uno stato di sudditanza psicologica, sotto pressione esterna per paura di esporre sé o i propri familiari ad un danno ingiusto, non possono avere alcuna rilevanza.
In un moderno stato democratico, nella nostra repubblica democratica, il vizio del consenso rende un contratto annullabile.
In un moderno stato democratico, il consenso è viziato per violenza quando la parte esprime il proprio consenso sotto la minaccia di subire un male ingiusto e notevole a sé stessa. In questo caso, si ritiene che il consenso sia stato estorto esercitando una violenza psicologica.
In un moderno stato democratico, la violenza psicologica esercitata nei confronti di una parte contraente deve essere tale da esercitare una pressione psicologica tale da far temere ad una persona sensata di esporre sé stessa ad un male ingiusto e notevole.
In un moderno stato democratico, questo tipo di violenza è legata al timore riverenziale che ha la parte contraente verso altri per l'importanza della loro posizione nell'ambiente sociale (articolo 1437 del Codice civile).
In un moderno stato democratico, questo tipo di violenza è legata al timore del pericolo del danno ingiusto e notevole che la parte contraente percepisce di poter subire (articolo 1435 del codice civile).
Nel nostro moderno stato democratico, nella nostra repubblica democratica fondata sul lavoro, quando un imprenditore chiede ai propri lavoratori di rinunciare ai propri diritti minacciando di chiudere un'azienda trasferendola all'estero, quando il presidente del consiglio afferma che tale minaccia risulta fondata e comprensibile, siamo di fronte ad una pressione psicologica tale da invalidare qualunque contratto conseguente e successivo firmato dai singoli lavoratori (articoli 1 e 3 della Costituzione; articoli 1427, 1434, 1435, 1437 del Codice civile).
Nella nostra repubblica democratica, gli esiti del referendum di Mirafiori rendono invalide tutte le rinunce conseguenti e successive a cui sono stati chiamati i lavoratori. E' la legge che lo afferma. E' lo stato di diritto che lo garantisce. E io ancora non ho perso la fede nel diritto, perché siamo in una repubblica democratica dove la legge è al di sopra di tutti ed è ancora uguale per tutti.
15 gennaio 2011
Mirafiori e i vizi del consenso
Ernesto Maria Ruffini per Metilparaben.
Nel nostro moderno stato democratico non capisco perchè, se chiedono a degli operai FIAT di aumentare la produttivita' degli impianti e gli tolgono 10 minuti di pausa in cambio di soldi in busta paga, deve scoppiare un cazzo di affare di stato (democratico si intende). No è evidente che non siamo tutti uguali...
RispondiEliminaSono d'accordo con Giacomo. Io capisco che perdere dei diritti possa essere traumatico. Ma mettiamo questi diritti in prospettiva: sono comunque molto maggiori di quanto previsto per la stragrande maggioranza dei lavoratori e la rinuncia ad essi ha una contropartita monetaria.
RispondiEliminaLa FIAT poteva anche chiudere e punto (e credo che non l'abbiano fatto solo per motivi di relazioni pubbliche, perché da un punto di vista economico avrebbe certamente avuto più senso).
A parte il fatto che la favoletta de "sono solo 10 minuti di pausa" la si può anche smettere di raccontare, visto che nell'accordo c'è ben altro (già 8 ore di turno in catena di montaggio sono un massacro, immaginatevi 10. Non è esattamente la stessa cosa che stare col culo su una sedia davanti a un monitor tutto il giorno). A parte che il piano di investimento di Marchionne è quanto di più vago ci possa essere. A parte che la produttività di Mirafiori non aumenterà certo con i contenuti dell'accordo, visto che Fiat continua a crollare nelle vendite e le macchine prodotte per dipendente sono un terzo di quelle brasiliane, e non perché gli operai nostrani sono pigri. A parte che sul referendum potevano scrivere direttamente "volete essere licenziati o continuare a lavorare?". A parte che in Paesi dove si sono conclusi accordi simili le maestranze hanno un ruolo ben più importante nella gestione di fabbrica e lo stesso vale per la partecipazione sindacale. A parte che la Fiat non è un'"impresa qualsiasi" che decide un investimento, ma un colosso strategico per l'Italia e che ha ricevuto in passato aiuti come una direttamente controllata. A parte tutto, se questo diventa un precedente sono cazzi, spero che ve ne rendiate conto.
RispondiEliminaIo non capisco la difesa ad oltranza di parassiti lavativi che ora guadagneranno 340 euro al mese in più senza fare un ciufolo di più di quello che facevano prima. Le prospettive sono accettare questo contratto e far rinascere l'economia italiana o guardare al passato e ricominciare con questa pippa dei diritti dei lavoratori! pure troppi ne hanno. Io comincerei a limitarne alcuni che paiono sempre più privilegi.
RispondiEliminalavorano poco intanto..dovrebbero lavorare di più e poi via la malattia, via la tredicesima e via la rappresentanza dei sindacati che non vogliono comprendere le logiche industriale, che sono quelle di tutti noi.
Ci credo che poi marchionne vuole andar via!
e poi limitare fortemente gli scioperi. solo chi pretende diritti può scioperare e questi non ne possono pretendere.
aggiungo anche che ogni operaio dovrebbe essere responsabile della mancata produttività della fiat e quindi citato per danni.
RispondiEliminaè notevole come la mancanza di coraggio nel condannare il bastone si trasformi in accusa verso la schiena del bastonato.
RispondiElimina@dio- gene
RispondiEliminaprego Dio perché tu sia costretto un giorno a lavorare in catena di montaggio per 10 ore consecutive, maledetto.
Ti si sfaccia la casa,
la malattia ti impedisca,
i tuoi nati torcano il viso da te.
giuliano vacci piano per cortesia altrimenti vado alla postale e ti si apriranno le porte del carcere.
RispondiEliminaguardate al futuro non fossilizzatevi sul passato
vi sono altre forme di democrazia che convergono tutte verso nuovi lidi.
@Diogene
RispondiEliminanon se sei un provocatore, uno stupido o semplicemente un ignorante (nel senso letterale del termine) ma definire gli operai FIAT "parassiti lavativi" è una cosa inacettabile da chiunque abbia un grammo di cervello!
Chiama pure la postale, digli che ti dedico il finale di Se questo è un uomo di Levi. E poi già che ci sei chiama un operaio della fiat e fagli quel discorso simpatico che hai fatto qui.
RispondiEliminaIndipendentemente dal contenuto del cosiddetto accordo, anche se questo fosse vantaggioso, quando quest'ultimo viene preceduto da un ricatto tipo:
RispondiElimina"o me la dai o scendi"
vi è una sola risposta.
NO.
Se un terrorista avanzasse della pretese con la minaccia di far esplodere una bomba tutta la popolazione della politica italiana si rivolterebbe e si pulirebbe la bocca con un candido:
"noi non trattiamo con i terroristi"
Questo è terrorismo psicologico, non vedo perché anche nel caso della FIAT non si debba azionare questo meccanismo del "NO" automatico.
Come se poi 10min ( o le 2ore che siano) in più facessero la differenza nella produttività di un'azienda come la FIAT.
Ti posso assicurare che non sono i lavoratori il motivo per cui ben poche aziende hanno voglia di investire in Italia, ma lo stato stesso.
@Frulla
RispondiEliminaLa cosa è inquietante, ma costituisce già di per se un precedente.
Con questo abbiamo dimostrato che infondendo la paura si può vincere in una votazione democratica.
Stanti le cose, sono (già) cazzi.
giuliano non ci sono attenuanti
RispondiEliminaqui parliamo di gente che guadagnerà con il nuovo contratto 3000 euro in più al mese e si lamentano pure.
e tu mi citi strani appunti di autori sconosciuti e comunisti.
è veramente vergognoso
In Italia piace fare la bella vita :) Finalmente si inizia a subire un po' di sana concorrenza "Europea", dove si può.
RispondiEliminaVa be abbiamo capito Dio-gene: don't feed the troll
RispondiElimina@Giacomo e Jabbawack
RispondiEliminaIl problema è che credo che né voi né io abbiamo mai provato a stare in catena di montaggio per 10 ore. Quando si lavora ad un computer inevitabilmente ci si prendono delle pause e non si lavora ininterrottamente. Già lavorare 10 ore in un call-center deve essere un massacro, figuriamoci a lavorare in fabbrica.
Quoto Furla anche per tutto il resto. Non c'è molto altro da aggiungere.
E fate finta che Dio-gene non esiste
DFTT
RispondiEliminaLasciate perdere Diogene: è un troll. L'ho già fatto sloggiare anche dal mio blog.
RispondiEliminaSon curioso di sapere quanto guadagna diogene, ma in fin dei conti solo lui è bravo.. gli altri tutti improduttivi.
RispondiEliminaPenso che chi nasce fortunato fa un po' più fatica a capire che potrebbero esistere altre persone che magari si sbattono ma che non hanno le stesse possibilità.
Lo so, è un concetto difficile da capire. Ma è molto più facile pensare che in fondo ha ragione marchionne dall'alto del suo stipendio milionario: è evidente che è una mente sopraffina e che tutti quelli che guadagnano 400 volte tanto rispetto ai loro dipendenti devono essere per forza di cose 400 volte più intelligenti.
@ Frulla e Vale
RispondiEliminaMi interessa evidenziare la differenza di trattamento tra la FIAT e tante altre aziende. Non c'è dubbio che lavorare in catena di montaggio sia molto più faticoso (fisicamente e mentalmente) di una scrivania.
Il turno di 10 ore neanche lo prendo in considerazione perchè è una follia. E non credo verra' applicato.
Riguardo alle aziende "strategiche" per il Paese... sostituite la parola con "monopoli" "sperpero di denaro pubblico" "in mano alla politica" "clientelari" etc... tutte ottime strategie. no?
Dio-gene
RispondiElimina"e tu mi citi strani appunti di autori sconosciuti e comunisti"
O_O Primo Levi sconosciuto e pure comunista? Vabbè allora aggiungiamo pure che era ebreo e finisce qui. Che squallore...
Su questa vicenda ho sentimenti contrastanti.
RispondiEliminaSono abituato alle linee di produzione (non ci lavoro sopra, ma molto vicino) , e so che in gran parte delle aziende italiane la vita è più dura che in FIAT e le condizioni di lavoro vengono modificate senza tanto clamore mediatico.
D'altro canto mi piacerebbe che la FIAT avesse rispetto del paese in cui fa ed ha sempre fatto gran parte del fatturato; mi piacerebbe che i consumatori al momento di comprare una FIAT si ricordassero del fatto che Marchionne guadagna uno sproposito (a differenza dei pari grado europei), e che ha potenti interessi di tipo finanziario e non industriale.
Non mi piace, infine, che a decidere del contratto degli operai siano stati essenzialmente quadri ed impiegati.
@Frulla: Sono d'accordo con te per quanto riguarda la mancanza di ruolo per i dipendenti nelle decisioni strategiche della società: dice bene Scalfari oggi che a fronte di quello che viene chiesto si dovrebbe dare qualche potere decisionale.
RispondiElimina@Giacomo: personalmente sono contrario a qualsiasi residuo di nazionalizzazione ancora possa esserci nel 2011, e il mio riferimento alle aziende "strategiche" riguarda più che altro una logica del tipo "hai ricevuto miliardi, checché ne dica Montezemolo, ora non è che prendi e te ne vai come se niente fosse". Vorrei anch'io che Fiat fosse un'impresa come le altre, ma non lo è: non perché l'Italia ne abbia bisogno, ma per quello che, volenti o nolenti, è stato. Ci fosse un governo degno di questo nome il wannabe Steve Jobs di Chieti non avrebbe avuto la strada spianata, ma si è già detto.
RispondiEliminaSecondo me sono emblematici gli editoriali di Marchionne stesso sul Corriere e quello (a tratti allucinante) di Ricolfi sulla Stampa. Sono, a livello teorico, pienamente condivisibili: nuove sfide sulla competitività, necessità di andare oltre agli accordi nazionali, bisogno di rispondere alla globalizzazione, rilancio del "sistema Italia" o altri paroloni, ecc. Naturalmente si guardano bene dal dare una risposta concreta ai dubbi, molto precisi, che sono stati espressi sull'accordo, e fanno allegramente finta che non sia stato un ricatto bensì una normalissima vertenza (ma veramente si può pensare che la decisione di un investimento di venti miliardi di euro - pardon, nell'accordo poi si parla di uno - si possa fare in base alla lunghezza di una pausa?). I bilanci delle collegate parlano chiaro, le perdite sono tali che il trasferimento tout court nell'unico mercato possa assorbire le auto a scarsa qualità prodotte da Fiat - il Brasile - è solo rimandato.
Sulla valutazione umana di questi personaggi che parlano di "coraggio" a proposito dei poveri cristi costretti a votare sì per non vedersi la famiglia a spasso in strada, poi, meglio non esprimersi.
metilpareben... metil... ma lo sapevi che i radicali nel 95 proposero un referendum detto "massimale" che proponeva la riforma dell'articolo 19 dello statuto dei lavoratori? quello stesso articolo che oggi (riformato solo in parte) ha consentito l'esclusione di un sindacato dal contratto?
RispondiEliminaMa non ho ancora letto nulla a proposito del fatto che i minuti retribuiti non hanno effetto ai fini del tfr per esempio.
RispondiEliminaPoi è anche vero che per decenni,ogni singolo cittadino ha giocato al sistema clientelare,e in italia vigeva il motto:"ho trovato un posto d'oro non faccio un cazzo dalla mattina alla sera"(esclusi i metal meccanici ed altre poche categorie ).le conquiste sindacali nella maggior parte dei casi coincidevano con la diminuzuione dei compiti.
Ecco,secondo me questo ha contribuito a trasformare i diritti in privilegi e chi avrebbe dovuto tutelare i diritti a "concessore" di privilegi.
E come al solito la pigliano in culo i meno tutelati ed i più bisognosi.
Ma la cosa più grave non è questo accordo sindacale che potrebbe per alcuni versi non essere poi insopportabile,ma il fatto che ancora una volta abbiamo dimostrato di saperci piegare perfettamente davanti al "padrone" quindi la prossima volta sicuramente la dose sarà rincarata e poi ancora e ancora.
Ah il progresso tecnologico dovrebbe servire a mantenere la produzione invariata e diminuire il tempo impiegato al lavoro,non ad aumentare la produzione ai fini di convincere le persone a consumare di più per aumentare i profitti dei membri dei consigli d'amministrazione.
Non credo inoltre che un pezzo di merda possa guadagnare in un anno quello che un uomo guadagnerebbe in
"duemila e cento anni."