Giovanni Paolo II perse la madre a nove anni, San Filippo Neri perse la madre a cinque, Madre Teresa di Calcutta perse il padre a otto, Sant'Ignazio di Loyola perse la madre a sette, San Giovanni Bosco perse il padre a due, Santa Teresa di Lisieux perse la madre a quatto, Santa Paola Frassinetti perse la madre a sei, Santa Gemma Galgani perse la madre a sette, Santa Febronia perse entrambi i genitori a due, Santa Giovanna del Portogallo perse la madre a tre, Santa Germana Cousin perse la madre poco dopo la nascita, Sant' Angela Merici perse entrambi i genitori a dieci, Sant'Alfonsa dell'Immacolata Concezione perse entrambi i genitori a quattro, San Benedetto da Norcia perse la madre a otto, Santa Maria Goretti perse il padre a dieci, San Tommaso abbandonò la famiglia a cinque anni, la Madonna fu mandata a vivere nel tempio a tre.
Poi mi sono stancato di cercare, ma il breve elenco che precede dovrebbe essere sufficiente per dimostrare una cosetta ai nostri amici del Vaticato: 'sta storia che se uno non cresce con due genitori viene su storto non regge mica tanto, o sbaglio?
No, non regge, ma sai che ti dico? Parlare di certe cose ha lo stesso valore del disquisire sul sesso degli angeli. Facciamo come con l'ultimo Governo Prodi? C'era un'Italia da ricostruire dopo 5 anni di Berlusconi e invece tutto si è arenato sui DICO? No... dico... ma sto vizio non lo perdiamo mai?
RispondiEliminaMa perché non un legittimo impedimento alla vedovanza? Ossia l'undicesimo comandamento che dica "Non restar vedovi". Tanto per il divorzio ormai abbiamo i SuperSantos pieni!
RispondiEliminaottimo
RispondiEliminacome sempre
mooka
Il punto è perchè mettere il bambino FIN DALL'INIZIO in una situazione anomala? E se il bambino chiede"Perchè non ho una mamma (o un papà)?"
RispondiEliminaVado fuori tema...ma questa ci mancava:
RispondiEliminahttp://www.b2b24.ilsole24ore.com/articoli/0,1254,24_ART_139569,00.html
Questo post e` un po un autogol, perche` tutti i personaggi che hai citato non sono cresciti tanto sani di mente in realta`.
RispondiEliminaNe convengo. Però dal punto di vista loro sono il massimo della vita.
RispondiElimina@ Rainbow: il concetto di "anomalo" è molto relativo. Ci sono (sempre state) famiglie sfasciate, violenze domestiche, genitori assenti così come famiglie con più persone nel ruolo di genitori, ci sono amici che diventano figure di famiglia, ci sono situazioni di case-famiglia. La cosa importante è che - in qualsiasi situazione si trovi - un bambino si senta amato, protetto, incoraggiato, al sicuro, e sostenuto nel suo processo di crescita. Chiunque gli dia questo è già 'famiglia'.
RispondiEliminaSe il bambino ti fa questa domanda, tu gli spieghi la situazione - non è una tragedia se si sente al sicuro nella situazione che gli hai comunque, anche come genitore single, creato :-)
@ Mattia P. e Metilparaben: e potremmo anche (indipendentemente dal discorso religioso di questo specifico post) cominciare a relativizzare il concetto di "sano di mente" e a riflettere su cosa questo significhi per ciascuno di noi ;-)
RispondiEliminaUltimamente non concordo per niente con Alessandro, finchè continui a citare nomi di religiosi che in quanto tali non è che stessero molto bene mentalmente ;D
RispondiEliminaIronia a parte, il Vaticano è un grave problema per la società civile, con i suoi dettami allucinanti e obsoleti, che vengono ascoltati fin dai politicanti che reggono il governicchio.
Vergognoso.
Quando sento parlar di figli e famiglia da chi ne ha rifiutato la minima responsabilità nascondendosi dietro alle sottane di Santa Romana Chiesa, mi va il sangue alla testa.
RispondiEliminaSenza estremizzare, credo che nessuno abbia la palla di vetro per sapere come crescerà un figlio.
RispondiEliminaci sono casi come quelli elencati, cosi come di assassini o disadattati provenienti da "ottime" famiglie ... Credo pero' che, potendo solo agire sulle condizioni ottimali per far sviluppare la vita di una persona, dovremmo minimizzare gli aspetti critici. E due genitori is megl'che uan ... o no?
@ jackilnero: vero, la differenza tra il mio e il tuo discorso è che io vedo gli "aspetti critici" nel qualitativo, tu nel quantitativo :-)
RispondiElimina[ahem... mai parlato di "ottime" famiglie - avrei dei problemi a definire questa espressione :-D ]
ese il bambino chiedesse: "perché ho un papà stronzo?"
RispondiEliminaoppure
"perché fuori piove?"
oppure
"ma se mia zia avesse i baffi, sarebbe mio zio?"
oppure
"e se mio nonno avesse le ruote?..."
e via così.
salute
Bisognerebbe chiedere a questi personaggi se sono stati felici della loro situazione famigliare......
RispondiElimina@Minerva - non mi fraintendere, io vedo solo aspetti critici: genitore violento si/no , genitori amorevoli si/no, alcolizzati si/no etc etc ... E' più che ovvio che una singola persona puo' essere migliore di una coppia problematica. Intendevo dire che il numero "2" è assimilabile alla famiglia naturale completa, l'"1" parte di per se con una criticità, ceteris paribus.
RispondiEliminaPer il discorso di buona famiglia , "ottima" era virgolettato non a caso: concedimela come una semplificazione ;)
Io sto crescendo una figlia da sola. Da 9 anni. Quando rimasi incinta, suo padre (cattolico fervente, praticante e catechista), se ne lavò le mani rimettendo a me la decisione di cosa fare. Io, comunista e atea, di abortire non me la sono sentita e mi sono assunta tutta la responsabilità della mia scelta.
RispondiEliminaMia figlia è una bimba sana e serena. Molto più sana e serena di molti suoi compagni di classe, ad esempio, con famiglie "modello" esteriormente, ma aride e prive di amore nella realtà.
E non ho fatto fatica a spiegare a mia figlia perché lei non ha un papà. Le ho spiegato che lei è una bimba in tutto e per tutto uguale alle altre: è suo padre, in realtà, a non essere uguale agli altri papà. E vi sembrerà strano, ma lei ha capito. Ne sente la mancanza, è ovvio: ma sa anche che io ci sono e, con me, ci sono i nonni, gli zii (sia quelli veri che quelli acquisiti) e tutta una fittissima rete sociale che, con pazienza e dedizione, le ho costruito intorno.
Crescere figli sereni da soli è possibile. E a volte, molto più facile che in 2, se uno dei due non ha l'intelligenza necessaria a capire che un bambino non è un oggetto ma un essere umano.
Non so che fine abbia fatto il padre di mia figlia: non mi stupirei affatto di scoprirlo sposato in chiesa, come sua madre sognava, ancora catechista... Ognuno dovrebbe davvero poter scegliere cosa vuole fare della sua vita secondo la propria coscienza. Un bambino orfano, difficilmente potrà essere più felice in giro per istituti e case famiglia rispetto che con un solo genitore.
Tanto di cappello Vivila. Davvero :)
RispondiEliminaMia cugina sarà a breve nella stessa situazione, e anche noi pensiamo che sia meglio cosi che non con un padre decerebrato come quello che è.
Spero che la sua storia abbia il tuo stesso epilogo
Io ho due amici, un gay e una lesbica, che hanno fatto un figlio. Il quale sarà cresciuto addirittura da 2 papà e 2 mamme. Immagino che per la Chiesa se un genitore è troppo poco, 4 genitori siano troppi. Ma badare al benessere del figlio, orfano o non orfano, e al suo diritto ad avere un genitore o più di uno che sappiano dargli amore e rispetto, no?
RispondiEliminaUn conto è perdere i genitori; un conto è creare situazioni differenti "in famiglia"! se un solo genitore ha creato persone eccellenti come queste,allora ben venga!
RispondiEliminaDipende: se é per diventare fervorosi cattolici e poi santi forse è meglio dubitare... e poi pare che gente come la Teresa di Calcutta non era poi così buona, e nemmeno Luigi Bosco. Cosa vuol dire venir su dritto o storto? Essere futuri santi o madri del messia?
RispondiEliminaNon c'era un altro esempio? che ne so, Einstein, Beethoven, Eleonora Duse, Bertold Brecht... beh, ci sarebbe Obama! Sua madre era pure atea!
Io, che normalmente sono sempre stato critico nei confronti dei post che riguardano la chiesa su questo blog(ad esempio la cantonata che avete preso con l'applicazione per iphone), devo ammettere che questo è veramente un bel post, e ne condivido in pieno il contenuto.
RispondiEliminaPerò una cosa da pensare me l'ha data: tutti i citati non sono rimasti orfani, o con un genitore solo per scelta, ma per cause indipendenti dalla loro volontà. Siamo sicuri che se si dovesse scegliere di far adottare un bambino ad una coppia o ad un singolo, la coppia non debba avere una priorità? Posto che siano tutte persone ineccepibili, quale bambino sceglierebbe volontariamente di rinunciare ad uno dei due genitori? E' altrettanto ovvio che, però, se un minore non ha richieste da adozione da parte di coppie allora è meglio che stia con un genitore solo piuttosto che in un istituto..
Se posso permettermi, segnalo questo video, ammesso che già non lo conosciate:
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=OE1XdIvJbIY
Ma quella è l'Olanda....
Ho vissuto anch'io una situazione come quella di Vivila, con una figlia in realtà un po' più problematica, ma devo dire non più di alcune sue amiche provenienti da famiglie regolarissime. Ora è cresciuta è maturata e la vedo molto più serena e i risultati che ottiene arrivano con molta maggior soddisfazione che in passato.
RispondiEliminaQuello che mi sento di dire a proposito di questi argomenti che trovo una forma di scaricabarile molto ipocrita il continuare a porre l'accento sulla 'famiglia' regolare, formata dalla coppia sposata, mi raccomando, eterosessuale,va da se, che pare vivere in un deserto popolato da centri commerciali dove si è vivi se si compra e dove reti sociali di solidarietà e di relazione, di produzione culturale (e nella produzione culturale ci metto anche il gioco, dal pallone al teatro)mancano sempre di più, vengono cancellate. Persino le ore di lezione nelle scuole d'infanzia ed elementari vengono ridotte.
Questi bimbi sia che vengano da famiglie regolari, allargate, di single o di coppie gay nel migliore dei casi avranno la sicurezza di contare per la propria famiglia, ma da dove possono trarre la sensazione di avere una qualche importanza per la società in cui vivono.
Da dove dovrebbero trarre la sensazione che il mondo li possa ACCOGLIERE?
Il punto è perchè mettere il bambino FIN DALL'INIZIO in una situazione anomala?
RispondiEliminanon lo so ma sono sposato (in Comune ovviamente eheheh) e papà di un bambino di 15 mesi. da un lato penso che anche con uno che lo ama crescerebbe bene, dall'altro penso che adottare da soli un bambino implichi una notevole quantità di coraggio che io, vista la fatica con cui stiamo portando avanti in due la crescita di un bambino sano e senza problemi, non so se avrei. tanto di cappello quindi.
Se la probabilita` di restare orfani di un genitore e` 1/x, la probabilita` di perderli entrambi 1/(x*x). Non credete che bisogna fare anche considerazioni del genere? In ogni caso mi pare ovvio che se i bambini da adottare superano le coppie disposte ad odottarli e` bene che il problema venga affrontato. Anche se io dubito che ci siano tutti questi singles che vogliano adottare dei bambini. Di solito chi e` single una famiglia non la vuole.
RispondiEliminaCrescere un figlio da soli è un sacrificio che un genitore fa per il sangue del suo sangue, ma se chi adotta non è pienamente cosciente delle sue reali possibilità fisiche e mentali, se non regge poi allo stress? se il bambino è particolarmente problematico,proprio perchè viene da una situazione non bella e non si adegue nella nuova 'anomala' famiglia? Può andare bene tutto, ma che si pensi in primis al bene dei bambini ricordandosi che ciascuno ha le sue esigenze, il suo carattere e la sua storia alle spalle pur essendo ancora piccolo! Prima di prendere una decisione del genere bisognerebbe studiare bene tutti i casi, valutare eventuali problematiche, i pro e i contro, a chi concedere di adottare e a chi no...perchè secondo me qualcuno potrebbe fare una scelta azzardata non per amore ma per egoismo, solo che poi non si torna indietro se non a discapito di una vita in crescita!
RispondiEliminaSalve
RispondiEliminacredo che in alcuni post non venga opportunamente distinto il diritto di un bambino a non subire traumi (situazioni queste difficilmente risanabili) dal diritto del bambino di partire da una situazione "normale" (cosa invece completamente soggettiva).
Nella mai visione darwinista maggiore e' il range di cose ritenute normali in una societa, maggiore e' la sua elasticita'. Se cio' che non uccide rende piu' forti, cio' che non traumatizza rende piu' aperti di mente.
Ora, nello specifico, avere un solo genitore non mi pare possa definirsi traumatico. Traumatico potrebbe essere scoprire che per questa terribile colpa andra' all'inferno..
Insomma, si prevede un aumento di santi...
RispondiEliminaIn queste discussioni "il benessere dei bambini" è strumentalizzato solo per celare ipocritamente il bigottismo di certe posizioni.
RispondiEliminaPer crescere un bambino bastano amore e responsabilità. L'unica cosa di cui varrebbe davvero la pena preoccuparsi, sono degli ostacoli che la nostra società e la nostra cultura pongono a chi sceglie di assumersi questa responsabilità. Una volta tanto sarebbe bello cercare di risolvere i problemi, invece di usarli come cause.