22 giugno 2011

Dove siete, sacerdoti della costituzione?

Mi piacerebbe chiedere agli amici del Partito Democratico, che negli ultimi mesi hanno fondato una specie di "religione della costituzione" (avete presente? roba del tipo quanto è bella la nostra costituzione, la nostra costituzione è la più bella del mondo, non consentiremo che si calpesti la costituzione, la costituzione va difesa con ogni mezzo, giuro sulla costituzione e via discorrendo), se siano al corrente del fatto che essa comprende anche l'articolo 27, il quale, al comma 3, recita testualmente così:
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Stante il fatto che l'indecente situazione delle carceri italiane costituisce un oltraggio permanente al principio costituzionale testè richiamato, sarei curioso di sapere per quale motivo i suddetti sacerdoti della costituzione non siano impegnati in una lotta senza quartiere e senza respiro per risolverla.
Debbo concludere che quando si tratta dei carcerati la costituzione è un po' meno bella?

6 commenti:

  1. Mi meraviglio di quello che dici! Ovviamente non è vero che la Costituzione è meno bella quando parla di diritti dei carcerati!

    È che per il PD (come per un bel po' d'altre forze politiche) la Costituzione è meno bella ogniqualvolta non può essere sbandierata come arma per prendere la poltrona.

    Non è che i carcerati siano tabù, è che razionalmente loro non c'entrano una bega con l'obiettivo poltrona, e quindi non esistono. (Come ad esempio bisognerebbe che si rendesse conto di quali sforzi siano stati fatti per far sì che l'Italia continui in futuro a essere "fondata sul lavoro").

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  2. quando hanno fatto l'indulto, il paese li ha massacrati. era una scorciatoia a breve respiro e non basta ovviamente, dovrebbero impegnarsi di più di certo, però...

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  3. Alessandro senti, io so, e rispetto, le tue riflessioni sulle modalità detentive che di fatto rendono il carcere incivile, fin qua, nulla da obiettare, sarebbe davvero difficile sostenere qualcosa di diverso, però non mi stanno bene le soluzioni, proprio perchè io la costituzione (senza esserne paladina) la rispetto e quando vado in piazza a pretendere che la legge sia uguale per tutti non alludo solo a Mr. B. vale anche per tutti gli altri.
    Non ci sono carceri? Che ne facessero, chi o cosa lo impedisce? Io sono arcistufa di una sinistra ostaggio di indulti, amnistie, buonismi in saldo e robe simili. Voglio uno stato che dia modo a chi ha violate le sue leggi di poter espiare le pene, anche gli ergastoli, in maniera civile e vivibile ma non a casa loro, con le loro belle Jacuzzi. Mi sono francamente stancata di ste storie, se uno non vuole finire in carcere che la piantasse di andare a delinquere in giro.
    a sto tipo qua del link, che facciamo, una volta che venisse riconosciuto colpevole, gli diamo la detenzione in villa per non fargli fare lo sciopero della fame? http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2011/06/22/visualizza_new.html_814550058.html
    Francamente io lo avrei ricoverato in un ospedale, altro che villa e jacuzzi.
    Ma com'è che non ho mai visto nessuno fare lo sciopero, non dico della fame, ma manco del cappuccino, per almeno una delle migliaia di vittime, qualcuna delle quali proprio di quelli che stanno in carcere? Non trovi che sarebbe una battaglia più dignitosa e rispettosa anche per le famiglie delle vittime (o i sopravvissuti) se si lottasse per nuove carceri anziché per questi estemporanei liberi tutti? L'unica cosa che non perdonerò mai al governo Prodi, fu proprio l'indulto, pensa un po' poi è bastato aspettare un po' per capire che Mastella aveva il conflitto di interessi nascosto :-)

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  4. Sì, il tiro al piccione è un brutto vizio della sinistra. Avere bisogno di santini è invece, a mio avviso, un po' di destra. Facciamo così: smettiamola con i santini, e io (almeno io) mi impegno a non tirare piu ai piccioni. Questo paese ha bisogno di piu concretezza e sobrietà e meno talk show in televisione.

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  6. Gentile Fiordisale,
    hai perfettamente ragione; peccato che di carceri nuove non se ne fanno, e se si fanno non vengono utilizzate (stasera sentivo parlara del carcere di Rieti, semivuoto mentre altrove i detenuti stanno ammassati peggio dei polli in batteria). Perchè?
    Semplice: per gestire nuove carceri ci vogliono tanti agenti di custodia, supervisori, medici e tecnici vari che seguano il funzionamento della struttura. Tutte professionalità specializzate e a tempo indeterminato. Cioè proprio i ruoli, le mansioni e i termini di lavoro di cui, di questi tempi nessuno (NESSUNO!), pubblico o privato che sia, vuole nemmeno lontanamente sentir parlare... Conclusione: non si fa nulla. I detenuti all'ammasso, i custodi si arrangino, i politici (salvo Pannella e i suoi, va detto) pensano a ben altro.

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