07 giugno 2011

L'esercito del vizio

Secondo il "Dossier famiglia 2010", elaborato a cura del Dipartimento per le politiche della Famiglia e dell'Istat, nel 2009 in Italia c'erano 820.000 coppie di fatto, il 51% delle quali con figli, 1.155.000 monogenitori non vedovi e 900.000 coppie ricostituite (cioè con precedenti matrimoni alle spalle), il 59% delle quali con figli.
Tenendo conto del fatto che nello stesso periodo la media di figli per donna era di 1,42, si possono fare due conti al volo; senza alcuna pretesa di scientificità, s'intende, ma tanto per rendere l'idea degli ordini di grandezza di cui stiamo parlando:
  • 1.640.000 (820.000 × 2): gli italiani appartenenti ad una coppia di fatto;
  • circa 600.000 (820.00 × 51% × 1,42): i loro figli;
  • 1.155.000: i monogenitori non vedovi;
  • circa 1.600.000 (1.155.000 × 1,42): i loro figli;
  • 1.800.000 (900.000 × 2): gli italiani appartenenti a famiglie ricostituite;
  • circa 750.000 (900.000 × 59% × 1,42): i loro figli.
Stiamo parlando, quindi, di una cosa come sette milioni e mezzo di esseri umani, tutti coinvolti, secondo Joseph Ratzinger, in una degradante "disgregazione" che riduce l'amore a "emozione sentimentale" e "soddisfazione di pulsioni istintive" e che impedisce di "costruire legami duraturi di appartenenza reciproca".
Praticamente, numeri alla mano, una specie di nazione del vizio e della depravazione, nella quale sarebbe consigliabile perfino evitare di uscire di casa per non dover assistere continuamente ad estemporanei accoppiamenti ad ogni angolo di strada, a disinvolti abbandoni di minori denutriti nel primo posto che capita e a rocambolesche separazioni con valige al seguito e conseguenti viavai di automobili e furgoncini per traslochi che paralizzano il traffico delle città.
Suvvia, non sarebbe il caso di smetterla con la fiction e parlare della realtà?

12 commenti:

  1. Lo so che non hai pretese di scientificità in questa disamina, e che non conta che siano 7, 10 o 1 milione le persone interessate, ma i conti sono un po' tirati per i capelli.
    Voglio dire che se una donna si è sposata, ha divorziato e poi ha costituito una coppia di fatto, e ha avuto figli solo dal primo matrimonio, noi qui la contiamo più volte come madre, attribuendole il doppio della media figli.
    Resta il concetto, che comunque condivido in pieno.

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  2. Ovviamente il post non ha pretese di scientificità: però, per restare al tuo esempio, la donne di cui parli è conteggiata dall'Istat solo tra le coppie di fatto, non anche tra i monogenitori.

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  3. Aveva colpito molto anche me il tragicomico anacronismo dell'uscita domenicale di Ratzinger.

    Temo che se la Chiesa non metterà mano, urgentemente, ad una seria exit strategy per uscire dalle sabbie mobili in cui si è infilata, non ne uscirà viva...

    Benedetto XVI e la spirale del Vaticano.

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  4. metil, ma chi come me è sposato solo in comune cosa è per ratzinger?

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  5. IL papa deve fare quel tipo di politica altrimenti non avrebbe motivo di esistere

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  6. Raramente i papi si scagliano contro le mafie, i cui esponenti hanno sempre dei crocifissi e dei santini in mano e probabilmente elargiscono con la dovuta munificenza una parte dei loro proventi al sacro soglio. Invece sono abbastanza fissati - quasi monomaniaci - con i problemi della sessualità e della procreazione... ma intanto perché loro e i loro preti non si sposano e non mettono sù delle belle famiglie? Come al solito predicano bene, e... ecc.

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  7. @Inneres Auge
    resta da capire se ha motivo di esistere.

    ps:la figura intendo non l'uomo

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  8. Beh comunque direi che ad un laico di quello che dice il Papa non gli dovrebbe interessare, insomma se a me un vegetariano arriva e mi dice "la carne è il male / o la carne è un peccato" io lo ignoro a meno che: 1. non diventi molesto 2. non mi chieda un parere

    Al momento la Chiesa può essere ignorata.

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  9. ...e oltretutto aggiungo che Ratzinger si scaglia contro le coppie di fatto e non contro i monogenitori (così mi sembra di capire dall'articolo), quindi le coppie non sposate (né in civile né in religioso). Io non uso i toni catastrofici del Papa ma anche io penso che la famiglia che ha alla base un matrimonio (un riconoscimento nella società o, per i religiosi, anche di fronte a Dio) sia la forma più solida e moderna.

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  10. Non ci interesa quello che dice il papa, ci interessa la pretesa di tradurre le opinioni di questo personaggio fuori dalla storia in leggi dello stato italiano mediante la soggezione a costui di potenti parti politiche impropriamente egemoni.

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  11. @amerigo: giusto, questo interessa anche a me. Ma questo post non parla di leggi e stato...Comunque il mio era un commento generalizzato ad un approccio comune (a cui tendo a volte anche io), quello di criticare il Papa per le sue posizioni religiose quando in realtà bisognerebbe criticare la Politica pseudo-laica e codarda...

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