17 giugno 2011

Pancioni e nani

Nello stigmatizzare senza riserve l'insulto che Giorgio Clelio Stracquadanio ha rivolto a Mario Adinolfi, mi corre l'obbligo di domandarmi quanti di coloro che si sono -giustamente- infastiditi dopo averlo ascoltato provino lo stesso sdegno ogni volta che qualcuno dà del ciccione a Ferrara o del nano a Berlusconi e a Brunetta.
Forse prima di stracciarsi le vesti per quello che fanno gli altri sarebbe il caso di dare l'esempio: altrimenti si finisce per diventare poco credibili.
E chissenefrega se ho scritto una cosa impopolare.

50 commenti:

  1. Io li metto tutti, da sempre, sullo stesso piano. Gli insulti sulla bellezza della Bindi, sulla magrezza di Fassino, sulla statura di B&B, sugli elettori coglioni e senza cervello, sulle donne brutte... purtroppo l'Italia va così. E non va bene.

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  2. Ok, facciamo una cosa: siccome questo post non è stato scritto per dare a chi lo legge il pretesto per inventare e scrivere nuovi insulti o per ribadire quelli già noti -insulti dei quali, by the way, rispondo io, anche se a chi li scrive la cosa pare non interessare- tutti i commenti (sono già tanti) che contengono offese a qualcuno verranno moderati e/o rimossi.
    Se poi volete scrivere cosa pensate -nel bene e nel male- di chi insulta gli altri, il vostro pensiero è il benvenuto, qualunque esso sia.
    Ma, ripeto, non ho scritto il post per dare a qualcuno la possibilità di esibirsi in ulteriori epiteti gratuiti.
    Grazie.

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  3. Giusto, anzi sacrosanto. Però certo, Adinolfi e Brunetta non possono essere messi sullo stesso piano. Perché i bambini non si picchiano, ma a volte, nonna dixit, "te le cavano da le mano"

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  4. Non so se Adinolfi e Brunetta possano essere messi sullo stesso piano, e in questa sede neanche mi interessa: gli insulti sui difetti fisici, invece, SONO sullo stesso piano. Sempre. Senza alcuna necessità che qualcuno ce li metta.

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  5. ciao metil! credo che andremmo d'accordo, se ci conoscessimo di persona. :) sei uno dei pochi che ha sollevato questo problema. si, è un problema prendere di mira gli aspetti fisici, materiali, e qualunque altro aspetto che esula dal merito pur di avere ragione in un dibattito. certo, se lo si fa in satira è un'altra cosa. ma in una discussione seria non ha alcun senso logico approfittare di una deficienza non inerente con l'argomento della discussione. perchè, se brunetta avesse un bel fisico, sarebbe automaticamente capace di fare il ministro? allo stesso modo, se un ragazzo è sulla sedia a rotelle non avrà per forza sempre ragione, anche quando sbaglia. è il modo più stupido per passare dalla ragione al torto. è il modo più vigliacco per averla (dialetticamente) vinta. la sinistra è spinta in questo dalla superiorità presunta, la destra dallo snobismo del denaro. particolarmente in italia.
    saluti e complimentissimi!

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  6. Perfettamente d'accordo, magofax, con una sola obiezione: secondo me prendere in giro la gente per i suoi difetti fisici non è opportuno neanche nella satira. La satira è un'altra cosa.

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  7. Partendo dal fatto che gli insulti sui difetti fisici sono sempre odiosi, e diventano digeribili e anche divertenti se entra in gioco la satira. Ma credo sia importante differenziare un insulto effettuato durante una trasmissione televisiva, nel mentre di un faccia a faccia rispetto ad un insulto detto al bar o sui blog o nelle piazze o rispondendo ad un intervista. Al giorno d'oggi tutti insultano tutti, ma c'è chi lo fa con stile ed anche con una certa "educazione" e chi invece lo fa in modo sprezzante e senza alcune regola civile. Perchè anche gli insulti possono essere fatti con civiltà. Inoltre non ricordo di aver mai sentito un Bersani, un Pisapia, un Vendola o un De Magistris dare gratuitamente del nano a Berlusconi in un confronto diretto (non che lui ne conceda molti). In sostanza quello che ha fatto Stracquadanio è doppiamente odioso, e anche molto infantile.

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  8. @rscblog: Stracquadanio avrà una responsabilità maggiore per il ruolo che ricopre, non discuto. Ma quello che non mi va giù è che gli stessi che si indignano per il "pancione" a Adinolfi poi si scompisciano di brutto quando qualcuno (e tra di loro ve ne sono di autorevoli) dà del "nano" a Berlusconi. Insomma, nonostante le differenze tra chi dice queste cose, tra indignarsi e scompisciarsi c'è una certa distanza.

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  9. personalmente trovo più indecente frasi come " i giovani se vogliono lavorare vadano ai mercati a scaricare cassette di frutta" o magari " 4.000.000 di impiegati pubblici che non fanno un cazzo" poco mi scuce se qualcuno ironizza su quelle che sono comunque delle realtà (bipartisan) ... ed invece di porsi (sgomenti) domande su queste cose mi domanderei sopratutto come mai ci si sgomenta cosi poco di insulti veri e propri? (chi non mi vota è coglione demente non si lava ... etc etc etc ) rivolto a milioni di individui. ALZA LA TESTA E NON FARTI DOMANDE SCIOCCHE

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  10. In parte sono d'accordo con te, in parte no.
    Evidenziare i difetti fisici per prendersi gioco di un personaggio poitico o pubblico può risultare antipèatico è vero, ma bisogna anche guardare chi lo fa.
    Questo mio commento sarà impopolare come il tuo post, forse, ma sono solita pensare che un esponente del partito politico di maggioranza in un Paese dovrebbe stare più attento a quello che dice rispetto a questo o a quel comico.
    Per un comico, secondo il mio modestissimo parere, spingere il suo pubblico a ridere del politico basso o magro o brutto è a volte un modo per sottolineare non già il difetto fisico in sè, quanto l'inutilità di un eventuale attacco politico (della serie sei talmente misero che non mi ci spreco). Lo faceva già Roberta Benigni con Ferrara nel '94.

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  11. Anche io condivido. Ma invito a riflettere sulla condizione anche psicologica di alcune delle persone che, esasperate, si lasciano andare a tali sfoghi: quando non hai un futuro, e vedi questi "signori" della "politica" che continuano a prenderti per i fondelli, cercando di venderti anche il mangime per gli orologi a cucu', si arriva sempre a varcare il limite della sopportazione. D'altra parte le vere rivoluzioni sono nate dalla vera esasperazione. E i metodi usati sono purtroppo cruenti...

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  12. Gli esseri umani hanno bisogno di categorizzare in qualche modo quelli che considerano diversi da loro in modo tale da anticipare potenziali comportamenti di questi e quindi essere già pronti nella loro risposta. Tale è la ragione socio-antropologica dell'esistenza, in tutte le culture umane, di stereotipi e pregiudizi. Se mescoliamo però questa ricorrenza - invero puramente strumentale a un primo incontro tra 'altri' mutualmente sconosciuti (che nelle società più felici e pacificate si rivela esclusivamente uno stratagemma automatico per il primo incontro reciproco) - con le teorie di Lombroso, abbiamo una facile/immediata modalità per interpretare i comportamenti altrui sulla base di 'marchi' (quali l'aspetto fisico) che porterebbero ineluttabilmente a specifiche modalità di pensiero e comportamento con il risultato per noi di 1) non dover fare lo sforzo di pensare e comprendere il perché delle azioni altrui; 2) non doverci relazionare con loro; 3) percepirci superiori e quindi giudicare chiunque diverso da noi come inferiore. Il che è il medesimo meccanismo per cui poi vengono disprezzati, considerati inferiori e quindi spostati fuori dalla comunità umana gli immigrati, le minoranze, i disabili, la comunità GLBT ecc.
    Un'altra società si può invece costruire solo discutendo e cercando di tenere insieme *tutti* - minoranze e 'nemici' di oggi compresi. Con un'azione paziente, impegnativa, sfiancante di ascolto e sospensione del giudizio anche con coloro più diversi da noi. Brunetta è offensivo? Benissimo: diciamoglielo, troviamo i modi di farci ascoltare, costringiamolo anche alle dimissioni, usiamo bene la nostra intelligenza con soluzioni anche creative, ma non cadiamo in meccanismi che non ci rendono giustizia come esseri viventi pensanti. L'intelligenza - per chi ce l'ha - ci è stata data per tenerla in freezer o per usarla in modo forte, brillante e coraggioso? Io sono di questo secondo avviso. E chissenefrega anche per me se ho scritto una cosa impopolare.

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  13. Personalmente mi scompiscio se Paolo Rossi da del nano a Berlusconi in un pezzo di cabaret, ma quando sento un "autorevole" rappresentante delle istituzioni o dei partiti dargli del nano, intimamente approvo ma esteriormente mi da fastidio, perchè non è il linguaggio che vorrei sentire da persone che ricoprono quei ruoli. In ogni caso c'è da riconoscere che il "pancione" di stracquadanio nei confronti di Adinolfi, non è paragonabile al "energumeno tascabile" riferito a Brunetta di Dalema, che per quanto mi sia antipatico e vorrei vederlo fuori dalla vita politica di questo paese, devo riconoscergli una certa abilità di battutista. Credo che anche lo stile e la classe facciano la differenza. Per concludere concordo con Francesco Maria che ci sono cose molto più indecenti... ma questo non è il tema della discussione.

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  14. è da quel dì che mi fanno incazzare i nani a Berlusconi e Brunetta. ma contro i grassi non ho problemi, l'altezza non te la scegli, la pancia si

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  15. Caro Metil,
    sono pienamente daccordo con te, come testimonia questo mio post nello scorso ottobre, intitolato non a caso "nani e ballerine":
    http://pasquinando.wordpress.com/2010/10/29/nani-e-ballerine/

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  16. Io ricordo TuttoBenigni e nei pezzi su Ferrara mi rivoltavo dalle risate, lo ammetto.
    Puo' darsi che sia un omuncolo povero di spirito.
    A mia difesa posso dire che il dare del "pancione" ad Adinolfi non mi ha scandalizzato.
    Invece la battuta sulla bindi al tempo non mi ha proprio indignato, pero' un po' infastidito si. Forse c'è una certa classe anche nel scegliere le battute. O magari la mia sensibilità mi impedisce di dare dello storpio ad uno con problemi deambulatori, ma non del nano o simili ad una persona bassa (non riesco a sentirlo come insulto pesante, anche se indubbiamente puo' ferire lo stesso).

    Il tutto per dire: Metil da quando hai adottato l'approvazione sulla forma commenti (era nata per no spam - no troll se non erro) sei diventato anche più bacchettone sui contenuti, te ne sei accorto ? :D

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  17. Non è questione di essere bacchettone, ma di responsabilità. I commenti con insulti li avrei cancellati anche prima: essere querelato (e lo fanno, sai?) per una cosa scritta da un altro mi pare un po' troppo. :-)

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  18. Son d'accordo! Ho sempre chiamato il Berlusca con l'epiteto calvineggiante di "Cavaliere Asfaltato", perche' il bitume in testa se lo mette lui, e trovo i giochi di parole che lo penalizzano per l'altezza piuttosto di bassa caratura....(ironia involontaria, giuro!)
    Penso che Brunetta sia una persona complessata e frustrata per il suo aspetto, troppo facile e stupido infierire....anche perche' molto piu' brutto e' quel che dice.... Lui che ha fatto da prof di economia alle olgettine in odore di liste elettorali, con quale coraggio si permette di insultare i precari?! E lo sa che pure a 1800 euro al mese un precario non diritti? Ne congedi di maternita', ne ferie, in teoria? E non puo' ottenere un mutuo? Parliamo di questo....

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  19. Questo della ricerca del dileggio fisico infatti è un male già da sempre presente, che a causa del berlusconismo si è tuttavia molto diffuso.

    A ogni modo una cosa è muovere la risata (sulla quale invece io non porrei limiti di sorta), un'altra è delegittimare l'interlocutore con offenisivismi (esisterà la parola?) vari riguardanti la sua fisicità. Ed è evidente, credo, che la differenza non sia da poco.

    Ps. Ho scoperto, da poco anche io questa cosa dell'essere responsabili, di ciò che viene scritto da terze parti... fai bene ad attendere l'approvazione...

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  20. Un picolo appunto: gli insulti di Straguadagno, BRunetta e Berlusca vengono da persone che rappresentano lo stato, sono dipendenti dello stato e in quanto tali dovrebbero avere più "decoro". IL rispetto invece lo dobbiamo avere tutti

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  21. Sono completamente d'accordo. Brunetta viene sempre e comunque attaccato e deriso per la statura, anche se per screditarlo dovrebbero bastare le sue agghiaccianti esternazioni.
    Ma più in generale, sembra che il fatto stesso di pronunciarsi contro berlusconi autorizzi ad ogni tipo di scorrettezza e sgrammaticatura etica: e questo è un frutto malato del berlusconismo stesso, che ha prodotto rancore ed esasperazione e ha inquinato il dibattito civile e politico italiano, che già era bello lercio di suo, in passato. Ci si sente in trincea e contro il nemico vale tutto. Solo che così si perde anche se si vince.


    p.s. a questo proposito, un off topic ancora più impopolare: mi chiedo quanti sedicenti laici e progressisti si siano incazzati per la grave e spudorata ingerenza del vaticano su referendum sul nucleare.
    Molto pochi, mi è sembrato. Era un pronunciamento "antigovernativo" e "contro berlusconi" e quindi andava bene, secondo lorsignori.

    AleG

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  22. Anche se... adinolfi è quello che...

    "Frocio al frocio-12 febbraio 2007
    E tutti a chiedermi: ma allora, stai con la Chiesa o con i froci? E perché te la prendi con il "non possumus" e poi chiami "froci" i froci?
    Qualsiasi cosa, pur di urticare voi, quelli che benpensano".

    E allora se Stracquadanio dà del pancione al pancione, per la prima volta in vita mia sto con Stracquadanio.

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  23. In casa mia io giro in mutande (e se volessi, anche senza), fuori no. Spero che la metafora sia sufficiente :-)

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  24. Alleluia!
    E la riflessione potrebbe allargarsi a come (da sx) si sia ceduto alla svalutazione del "politicamente corretto" come una noiosa ipocrisia, mentre sarebbe soltanto una riappropriazione di pensieri migliori attraverso il linguaggio... Sennò diventiamo come mons. Fisichella che contestualizza i bestemmioni del premier...

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  25. Ma allora non esisterebbe la "Caricatura"...elemento indispensabile nella Satira (politica e no)...

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  26. Totalmente d'accordo con Inneres Auge...loro rappresentano lo Stato...e ci stanno riempiendo di vergogna! Noi ce lo possiamo permettere di insultarli nei modi più biechi e volgari!!...E' l'unica arma che abbiamo per il momento....

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  27. Hai fatto bene a sollevare l'argomento ma non sono per niente d'accordo a buttare nello stesso calderone oggetti e situazioni comunicative molto diversi. A mio modo di vedere dare del nano a Berlusconi in certe situazioni (vd. dopo) è perfettamente lecito perché oggetto della beffa non è la sua altezza (guardate che B. è alto più o meno come Prodi) ma la sua ossessione di volerlo nascondere con vari espedienti, dalle foto ritoccate alle scarpe rialzate: si tratta insomma di prendere di mira un leader che ha fatto della sua immagine un elemento importante del suo essere politico; per le stesse ragioni trovo invece di cattivo gusto, perché gratuito e privo di contenuto politico, quando l'epiteto viene rivolto a Brunetta.
    Il secondo ordine di distinzione riguarda chi rivolge l'insulto e in quali circostanze: a me sembra che il rifiuto o l'incapacità di collocare le situazioni nella concretezza dei rapporti di potere sia nient'altro che una nuova forma di perbenismo. Ma vi pare veramente che oggi in Italia tra misoginia (si parlava della Bindy) e pregiudizio verso i bassi o i magri (ma esiste??) non ci sia differenza? O che sia sensato mettere sullo stesso piano lo show di un clown e lo sfogo del quisque de populo con il dibattito politico che si trasforma in aggressione acquistando inevitabilmente un sapore squadristico? A me no.

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  28. Se è impopolare per ragioni diverse dalla doverosa ovvietà,, siam messi male

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  29. @ Snaporaz e chiunque sia (giustamente) esasperato da chi ci governa.
    E una volta che li avrete insultati ricorrendo a caratteristiche fisiche, cosa sarà se non l'esternazione di un impotente rancore attraverso per di più forme che - come esseri pensanti e che vorrebbero un'altra società (più giusta, più corretta e mutualmente solidale/rispettosa/'civile') - non ci/vi appartengono?
    Non sarebbe forse più utile prendere tutta questa energia negativa che abbiamo dentro e fare qualche azione creativa che magari li spiazzi in modo inedito?
    Io in chi insulta, dileggia o 'fa satira' in questo modo percepisco solo disperazione - e uno spreco di energie che potrebbero essere usate ben più costruttivamente per parlare dei problemi reali che dobbiamo quotidianamente fronteggiare! E io non voglio affatto essere disperata: non gliela dò vinta così facilmente. Siamo meglio di coloro che ci governano: dimostriamolo ;-)

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  30. Il dileggio fisico è semplicemente infantile, e secondo me anche controproducente per chi lo commette. Stracquadanio che dà del pancione ad Adinolfi sembra un bambino dell'asilo, davvero pensava di guadagnare simpatie, oppure di zittire il suo avversario con una mossa del genere?
    Il fatto è che il dileggio fisico è molto facile, è la prima cosa a portata di mano se vuoi tentare di offendere o ferire: per questo la gente dà del nano a Brunetta, perchè lo vede dire cose odiose e arroganti, vorrebbe rispondere a tono e la prima cosa che capita a tiro è il facile epiteto di "nano". Anche qui, livello asilo. Pessima scelta inoltre: se vuoi ferire Brunetta, chiedigli conto dei fallimenti della sua riforma, dell'irrilevanza delle sue soluzioni. Ad un uomo che si crede il più intelligente e preparato di tutto il mondo, mentre gli altri sono tutti ignoranti che devono studiare, il modo migliore di rispondere è metterlo di fronte all'evidenza della sua inadeguatezza.
    Per Berlusconi i motivi sono forse un po' diversi: Berlusconi incarna alla perfezione il potere intoccabile. E' ricchissimo, è potentissimo, è arrogante e megalomane. Dargli del nano per molta gente ha una funzione livellatrice, come a dire "nonostante il tuo potere sei pur sempre un piccolo uomo come noi". Aggiungici che Berlusconi è permalosissimo, essendo pieno di complessi (di essere basso e si mette i tacchi, di essere pelato e si bituma la testa, di non piacere alle donne e si riempie la casa di troie, di essere ignorato e allora guadagna l'attenzione con barzellette sconce e corna in occasioni ufficiali, ecc.) e capisci come mai dargli del nano è diventata cosa alquanto comune.
    Quella stessa funzione livellatrice sarebbe in teoria lo scopo della satira, ma qui sono d'accordo che la satira quella vera, quella che punge, non utilizza mai lo sfottò fisico (che, come teorizzavano Luttazzi e Dario Fo, ha in sè qualcosa di reazionario). La satira tende ad arrivare più in profondità, e allora prende in giro direttamente su tratti del carattere come l'essere megalomani o permalosi, e opera la funzione livellatrice tramite altri mezzi, portando il potente al livello del popolo mostrandone le piccole miserie umane.
    Forse il motivo per il quale il dileggio fisico è entrato così in auge negli ultimi anni è proprio perchè è mancata la satira: ad un inasprimento senza precedenti nella polemica politica, non è stata corrisposta una valvola di sfogo come la satira libera e intelligente, che è stata invece quasi completamente censurata dalla TV, si vede poco nei teatri, ed è solo agli albori su Internet (Spinoza è in crescita, ma la qualità non è ancora a livello di satirici di professione). Forse con un po' più di risate intelligenti sentiremmo un po' meno insulti stupidi.

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  31. Ma Mario è bello proprio perchè ha una "panza" da primato.Potrei essere d'accordo,però,parliamoci chiaro e seriamente,neanche a me piace l'offesa gratuita,tuttavia il nostro al contrario degli eroi destrorsi,non sta tutti i giorni,dal mattino,omnibus,alla sera,linea notte a pestarci e triturarci gli zebedei con le min.....te che vorrebero spacciare per verità assolute.

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  32. Come diceva Guzzanti, basta criticare Berlusconi sui suoi difetti fisici, sull'altezza, sui capelli, perché è come fargli un favore. Hanno abbastanza difetti reali (morali, legali, etici quanti ne vogliamo) da criticare seriamente e su cui fare satira. Ti ringrazio metil fra l'altro di pubblicare commenti così razionali che a volte sfuggono e che invece dovrebbero essere la base delle persone civili.

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  33. devo dire che però commenti come "nano, ciccione" ai rispettivi brunetta, ferrara e berlusconi di solito sono fatti in un contesto di satira e di presa in giro, non vengono utilizzati per rispondere direttamente alle persone durante un dibattito. Io non mi scandalizzerei nè stigmatizzerei una battuta sulla bindi o su adinolfi in un programma di satira e credo nessuno dei due se ne avrebbe a male. L'insulto per rispondere a una domanda mi preoccupa di più. La Bindi è stata insultata quando ha posto una domanda al presidente del consiglio, lo stesso qui con straquadanio!

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  34. Sono d'accordo sul merito di quello che hai scritto, ma sinceramente vedo una grossa differenza tra l'uso ormai comune su internet o tra i comici satirici degli epiteti relativi a difetti fisici e quello che fa questo "onorevole" poco onorevole: la maggior parte di questi epiteti è infatti usata in battute che cercano di far ridere, che prendono in giro, entra quasi nel linguaggio comune per alcuni, ma senza diventare il vero motivo di dissenso nel discorso, rimane solo come un epiteto, che per quanto curioso, per molti può risultare antipatico. Sbagliato è l'uso che ormai ne fanno alcuni personaggi come Grillo, che pur argomentando molto concentrano ormai il contenuto degli articoli nell'insulto (motivo per il quale Grillo mi è molto scaduto negli ultimi tempi).
    Ma Stracquadanio... lui usa quel termine in un confronto faccia a faccia per denigrare l'avversario, per affermarsi superiore. Qui diventa un insulto alla persona, non più solo un epiteto più o meno simpatico.
    Sicuramente mi verrà obiettato che anche quando questi termini sono usati semplicemente come epiteti sono da considerare come insulti. Certamente, ma il loro uso nella frase risulta comunque diverso. È giustificabile e poco condivisibile l'uso di epiteti nella satira, un po' meno nel giornalismo, ma è ingiustificabile l'uso dell'insulto nel confronto politico.
    Questa è la differenza che ci vedo io.

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  35. Credo che la presa in giro riguardo la statura o la capigliatura di Berlusca ci stia tutta proprio perché è lui stesso con i suoi tacchi e i suoi riporti-trapianti-tinture a legittimarla.
    La stessa cosa per la ciccia di Ferrara, perché proprio l'interessato ne ha fatto, anche televisivamente, un'icona trash, una caratterizzazione (sono i prezzi che si devono pagare per acquisire popolarità).
    Il dileggio fisico fine a se stesso è invece da esecrare in toto...

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  36. @ Snaporaz: io non ho detto che possiamo insultarli...

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  37. Nella satira, il riferimento ai difetti fisici è paragonabile alla caricatura presente in una vignetta. Può non piacere, ma nella tradizione europea/occidentale è un tipo di "presa per il culo" che viene considerata accettabile da secoli (i disegni di James Gillray, tanto per non scomodare certe invettive presenti nei testi di Aristofane).

    Diverso è quando di difetti fisici degli avversari parlano non persone esterne al "gioco" politico, bensì alcuni attori in campo, come Stracquadanio, Grillo o Berlusconi. In quel caso si tratta di attacco ad hominem contro un rivale che si dovrebbe saper sconfiggere su un altro piano.

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  38. Senza contare che la radice popolare dell'insulto è l'invettiva contro il potente, a cominciare da quello Supremo. Spiacenti, ma quando a farne uso sono coloro che poi decidono cose piuttosto rilevanti nel mio tessuto sociale non ritengo scorretto usarlo nei confronti di questi personaggi. Anzi, la caricaturizzazione attraverso il difetto fisico serve solo a colorire gli aspetti caratteriali. Pensate solo alla gobba di Andreotti e quello che ha suscitato. E' lo stesso principio per cui sarebbe altrimenti giusto che ogni volta che Vucinic cicca un pallone abbia il diritto di salire sugli spalti e prendere per il colletto uno per uno tutta la curva sud. Non ce l'ha. Perché è lì anche per prendersi lazzi e insulti.
    E il popolo ha tutto il diritto di smadonnare perché oltretutto ha pagato. E Vucinic ha solo ciccato un pallone. Pensa te che gli dovremmo fare a questi qua.

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  39. Ah, una postilla: in effetti non è detto che quel genere di satira debba piacere (così come parecchia gente non apprezza le vignette di Forattini, ad esempio).
    Nella fattispecie, penso che, se il dileggio si concentra solo sugli aspetti fisici, lasciando in ombra persino quelli caratteriali (e su Brunetta ce ne sarebbero da dire, di cose), finisca per scadere in insulto puro e semplice. E un "vaffanculo, stronzo" non fa ridere più di tanto, anche se indirizzato ad un potente da un non-potente.

    Per dire, magari mi sbaglio, ma mi pare che di Andreotti non venisse presa in giro solo la gobba, né principalmente quella. Piuttosto era parte della connotazione come personaggio viscido e "luciferino", perennemente presente nelle stanze del potere a combinare chissà quali intrighi.

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  40. Perchè il ragionamento regga, invece di "ogni volta che qualcuno dà del ciccione a Ferrara o del nano a Berlusconi e a Brunetta" avresti dovuto sostituire "qualcuno" con "un onorevole", e tutto fila di nuovo liscio.
    Mi sembra ovvio che l'uomo della strada parli come mangi, e, se permetti, ne ha pure il diritto. Invece un uomo delle istituzioni è tenuto a dignità e decoro, e quando è indecoroso mi scandalizza di più di un insulto, anche più ingiurioso, pronunciato, che so, da un cittadino o da un giornalista, in quanto costoro non rappresentano il popolo. Sbaglio?

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  41. Secondo me dare del nano a Brunetta è ben diverso che darlo a Silvio che è un normodotato che si crede un gran figo e un donnaiolo e invece è un soldo di cacio senza capelli circondato di ragazzine solo perché è miliardario. Anche in questo caso non penso che possano valere regole generali. Anche di Fassino si è sempre sottolineata la magrezza senza che nessuno si sia mai indignato (lui per primo)

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  42. Il punto, qui, non è che non si possono citare i difetti fisici delle persone. Sennò non esisterebbero i caricaturisti ed i comici. Il punto è che non dovrebbero farlo persone che rappresentano la Nazione in occasioni ufficiali o comunque pubbliche. E non c'entra niente con l'ipocrisia. E' la stessa regola minima di comportamento per cui non si scorreggia in ascensore e non si bestemmia durante la messa. Ci sono cose sgradevoli che tutti noi facciamo ma proprio la consapevolezza che siano sgradevoli ed ingiuste ci porta a farle il meno possibile e, se proprio ci sentiamo costretti, a farle dove hanno il minor impatto possibile sugli altri. Altra cosa sarebbe se un avventore qualunque di un bar ironizzasse sulla prostata di B. bevendo una birra con gli amici, altra se un parlamentare della Repubblica usasse le stesse affermazioni come argomentazioni di un suo intervento in Parlamento. E non sarebbe diversa la gravità dell'offesa, intendiamoci, sarebbe solo più evidente lo squallore di chi pensa che simili argomentazioni possano avere dimora fuori da un bar.

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  43. Se un parlamentare, o un membro del governo, in una coversazione pubblica, desse del nano a qualcuno, di destra o sinistra, direi che è fuori luogo, scortese, diseducativo. Se uno che fa satira, o il mio vicino di casa al bar, fa scaltre battute sulla statura o la grassezza di un politico. Io probabilmente rido. Se il mio presidente del consiglio fa battute sulla bruttezza di una donna, che sia di destra o sinistra, io mi vergogno. La chiave di lettura non mi sembra difficile da capire...

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  44. Il problema che ho con Stracquadanio non è tanto l'insulto in se, quanto che non più di ventiquattr'ore prima era in tv a bollare come indecenti e volgari gli insulti sull'altezza di Brunetta. ( http://youtu.be/kbSxuaDJnio inizia al minuto 1:25 più o meno).
    Un banalissimo caso di "predica bene e razzola male", ma per questo non penso lo si possa difendere dicendo che così fan tutti.

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  45. metil non sono d'accordo.
    lo sfottò di Stracquadanio non faceva ridere ed era gratuito.
    si è sempre fatta satira sugli aspetti fisici dei potenti. Evidentemente questa non era satira e quando non fa ridere rimane solo un insulto.

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  46. Il punto è che se non si fa satira o sfottò sui difetti fisici di certi personaggi, ma solo sui loro pensieri opinioni, si rischia di non fare più satira.
    Che dire di Ferrara, prima abortista, poi antipuritano?
    Che dire di Stracquadanio, prima radicale, poi berlusconiano?
    E Gasparri, vogliamo veramente metterci a commentare le sue esternazioni?

    Aldo

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  47. Caro etilparaben forse non sai che esiste anche la satira che non è mai corretta politicamente, altrimenti che satira sarebbe?
    Vedere Rabelais, Hasek e via discorrendo, credo che tutto questo "politically correct" sia abbastanza ipoocrita.

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  48. Secondo me Stracquadanio non può fare del sarcasmo perché è dalla parte del potere (al momento) e il potere non ha diritto di fare satira ma solo il dovere di subirla.
    La satira poi, essendo un contrappeso del potere, ha tutto il diritto, anzi il dovere, di usare anche riferimenti bassi e "volgari" se questi, attraverso la deformazione, riescono a informare.
    Ho cercato di sviluppare il concetto qui: http://diarioquasigiornaliero.blogspot.com/2011/06/laltezza-e-la-bassezza-ovvero-perche-il.html#links.

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