Dalla prima pagina del Messaggero che mi è capitato tra le mani sulla spiaggia:
"Lei, 11 anni, lo lascia. E lui, 12 anni, le sfregia il viso con un pezzo di vetro. E' accaduto sulla spiaggia di Sabaudia. I due ragazzi, figlio di un commercialista romano lui, figlia di un geometra originario di Viterbo lei, si erano conosciuti..."
In questo momento non ho modo di controllare, ma Daniela Santanchè, che in passato si è distinta per aver scatenato forsennate crociate contro l'Islam a partire da singoli casi di cronaca nera, avrà scritto un vibrante comunicato nel quale se la prende con i romani, con i commercialisti e col litorale laziale.
Oppure no?
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Magari i leghisti la battono sul tempo.
RispondiEliminaViterbo è più a nord di Romaladrona, io ci vedo un' imperdibile occasione per lanciare tutti insieme un grido d'allarme sui crimini compiuti contro le figlie in fiore dell'operoso nord laziale da parte della gioventù cannibale pariolina.
il dodicenne avrà sicuramente subito le influenze della multietnicità dilagante sul litorale e nelle zone della Roma bene, per questo si puo' tranquillamente affermare che la colpa di questo efferato crimine è da imputarsi completamente e totalmente alle popolazioni immigrate, specialmente a quelle marocchine e quelle egiziane, che oggi mi stanno particolarmente sulle balle.
RispondiEliminaIn fede, Santanchè Daniela, anche detta plasticona.
La Santanchè dovrebbe prendersela prima con il suo chirurgo! :-P
RispondiEliminaPost meraviglioso.
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