CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI
09 agosto 2011
Tanto per capire
A proposito, qualcuno mi saprebbe spiegare con parole semplici perché per Mario Cal, l'ex vice presidente del San Raffaele che si è suicidato, sono stati celebrati i funerali religiosi che a Piergiorgio Welby furono negati?
Così, tanto per capire.
Religione "ad personam", ovviamente. Welby non era potente, Cal sì; il suo suicidio va quindi "contestualizzato" proprio come i "porco ecc." scappati al nano bastardo.
Welby era un uomo libero che ha fatto una libera scelta, Cal era uno che ha contribuito a creare un buco di svariati milioni di € che toccherà ripianare con i nostri soldi. Vuoi mettere?
Semplice. Perché la chiesa cattolica è un'associazione a delinquere che disinvoltamente fa dell'ipocrisia uno dei suoi strumenti di lavoro principali, insieme all'abuso della credulità popolare e al disprezzo della logica e della dignità umana.
Di quello me ne frega relativamente. Quello che vorrei veramente sapere è perchè il suddetto ha lasciato una lettera dove sconsigliava di lasciare la gestione del s.raffaele al vaticano, vaticano che guardacaso è (sub)entrato a coprire il debito...
perché Welby venne considerato in peccato mortale dato che lottò attivamente per il suo diritto alla morte. Così facendo si è posto al di fuori del cavillo "pentito in punto di morte" grazie al quale anche per i suicidi può essere celebrato il funerale religioso.
In parole povere perché ha fatto della ricerca del diritto alla morte una bandiera e questo fa girare parecchio le palle al Vaticano.
Un motivo c'è e fu chiaramente argomentato da Ruini all'epoca. Certo poi le premesse dell'argomentazione si possono contestare e demolire, ma una volta accolte occorre riconoscere che il ragionamento fila(va).
Il suicidio è un peccato, perché la vita è dono e mistero divino, parte del progetto e dell'amore di Dio, perciò implica una relazione fra uomo e Dio che non può essere gestita dall'uomo come cosa propria. Fin qui le premesse.
Il precetto supremo di amare il prossimo e quello di perdonare ogni volta che sia (umanamente) possibile si traduce, di fronte alla maggior parte dei suicidi, in un affidarsi al mistero degli ultimi istanti, in cui il suicida è solo con Dio (o con sé stesso): il cattolico sa e crede che la disperazione può offuscare la mente e terremotare la fede più salde. Gesù stesso sulla croce si credette abbandonato dal Padre. La Chiesa deve perciò avere misericordia e amore anche e soprattutto per la persona smarrita, stordita dal dolore, e sperare che il suicidio sia il risultato di un momento tremendo di sfiducia e solitudine, e invocare il perdono di Dio per la persona che si è uccisa.
Prova ne sia che il funerale religioso è normale in quasi tutti i casi di suicidio, di potenti come di poveracci, senza che il vescovo locale svolga alcuna dolorosa inchiesta. (Basterebbe questo a smontare il post e alcuni suoi commenti.)
Niente di tutto questo accadde nel caso di Piergiorgio Welby: tutte le sue parole e le sue ripetute prese di posizione pubbliche dimostrano – come del resto lui voleva accadesse – una volontà lucida, costante, argomentata di por fine alla propria vita in piena libertà. E la sua morte è stata tenacemente chiesta, rivendicata e ottenuta esattamente secondo la volontà annunciata.
Ripeto: poi si può discutere tutto, a partire dalle premesse. Di proposito taccio la mia opinione, ché qui si tratta di vedere le differenze PRIMA di valutare: informarsi e distinguere come condizioni essenziali «per capire», come recita il titolo del post.
Invece accostare due casi spaventosamente diversi per trarne illazioni demagogiche – come mi sembra sia avvenuto più di una volta su questo blog, di recente – per solleticare plausi scontati e pregiudiziali, non mi sembra un buon servizio né all'informazione né alla comprensione, e perciò neppure al cambiamento, se opportuno.
Complimenti per la precisione e la pacatezza, Narno. Aggiungo una domanda (retorica) per Metil: sei cattolico? Se no, che t'importa di quello che fa un club privato al suo interno? Io da laico penso che libera chiesa e in libero stato vada preso seriamente nella sua interezza.
sono d'accordo con narno quando dice "informarsi e distinguere come condizioni essenziali «per capire»". Naturalmente il post di Metil vuole essere provocatorio/polemico piu che informativo. Cionondimeno il tuo post e' sicuramente piu' utile e interessante! Detto questo non posso che essere ancor piu' infastidito dal modo in cui la chiesa da un millennio argomenta i suoi INTERESSI e li difende con una logica che va dalla fede cieca alla filosofia auto-referenziale (nel senso che alcuni ragionamenti, certo come dici tu "filano", ma in mezzo a un groviglio di punti fermi e convinzioni ingiustificate). Vedi "trinita'" su wikipedia e dimmi se l'essere umano ha bisogno di questo per vivere bene, (considerando anche che la "trinita'" e' un concetto NATO secoli dopo gesu', quindi inventato di sana pianta). In quale modo si puo accettare che questi giocolieri del pensiero mettano dei vincoli alle nostre vite?? Poi di avere o non avere un funerale cattolico, beh, non puo fregarmene di meno, tanto io mi rincarno ;)
Comunque non e' cosi' semplice. da Wikipedia: "Il Vicariato di Roma non ha concesso a Welby la funzione secondo il rito religioso come nei desideri della moglie cattolica" Ora Welby in pratica per accontentare il libero credo della moglie avrebbe dovuto rinunciare alla sua libera istanza. Ora vi chiedo questo: cosa gli costava al PAPA un funerale religioso in piu'? Secondo voi, cattolici di tutto il mondo, il PAPA aveva paura di andare all'inferno per aver concesso un funerale cattolico ad un eretico e a quella strega di sua moglie, o semplicemente doveva proteggere l'ISTITUZIONE 'CHIESA', e dell'anima di Welby non gliene ne mai fregato un ca???
Capisco le argomentazioni di Narno, tecnicamente perfette. Quello che però qui si vuole sottolineare è la mancanza di compassione, di pietas, che la CCAR ha commesso nel negare i funerali a Piergiorgio Welby. Ha seguito delle sue regole interne: d'accordo. Ma queste regole sono cinicamente prive di carità: e senza la carità, sappiamo bene, nulla altro vale (Corinzi 1:13, btw).
Ricordo quelle due suore, intervistate in piazza durante i funerali di Welby: Piergiorgio è in paradiso, perché Dio è compassione. Già: Dio è compassionevole, la Chiesa no.
[cit.]Prova ne sia che il funerale religioso è normale in quasi tutti i casi di suicidio, di potenti come di poveracci, senza che il vescovo locale svolga alcuna dolorosa inchiesta.
Per me è sufficiente il seminascosto "quasi" per avvalorare il post e smontare il commento.
Per me è sbagliato il modo di guardare la cosa (da parte della Chiesa): le esequie sono un modo per far arrivare l'anima del defunto a Dio e poi sarà Lui a giudicare. E' sempre lo stesso discorso: i cattolici non "parlano" direttamente con Dio perchè la Chiesa fa da tramite, si mette in mezzo e distorce la Verità.
Non credo in Dio e nella Chiesa Cattolica ed è anche per questo motivo.
mi sono soffermato su questo blog, interessanti motivazioni, sempre con molta pacatezza e belle risposte. mi hai messo il dubbio e ti rispondo che personalemente mi importa che l'anima sia libera. una cosa è certa...le due anime si troveranno uguali di fronte a DIO. che non giudica e non condanna ma vagano li e si parleranno e forse loro due troveranno il motivo....e noi ancora in terra non sapremo mai. grazie dello spazio concessomi e veramente motlo interessante il tuo blog. grazie maurizio
Io non lo so, forse perché Cal era uno che "contava".
RispondiEliminaLa butto lì: niente niente Cal non s'è suicidato?
RispondiEliminama no dai...mica la Chiesa tiene più a chi "conta".....no daiiiiiii
RispondiEliminaper lo stesso motivo per cui a Berlusconi può essere somministrata l'eucarestia e a chi vive con un divorziato no
RispondiEliminaReligione "ad personam", ovviamente. Welby non era potente, Cal sì; il suo suicidio va quindi "contestualizzato" proprio come i "porco ecc." scappati al nano bastardo.
RispondiElimina"Perchè io so' io e tu 'n se' un cazzo!" Il Marchese del Grillo.
RispondiEliminama caro Metil, basta "contestualizzare", no?
RispondiEliminaWelby era un uomo libero che ha fatto una libera scelta, Cal era uno che ha contribuito a creare un buco di svariati milioni di € che toccherà ripianare con i nostri soldi. Vuoi mettere?
RispondiEliminaSemplice. Perché la chiesa cattolica è un'associazione a delinquere che disinvoltamente fa dell'ipocrisia uno dei suoi strumenti di lavoro principali, insieme all'abuso della credulità popolare e al disprezzo della logica e della dignità umana.
RispondiEliminaDi quello me ne frega relativamente.
RispondiEliminaQuello che vorrei veramente sapere è perchè il suddetto ha lasciato una lettera dove sconsigliava di lasciare la gestione del s.raffaele al vaticano, vaticano che guardacaso è (sub)entrato a coprire il debito...
perché Welby venne considerato in peccato mortale dato che lottò attivamente per il suo diritto alla morte. Così facendo si è posto al di fuori del cavillo "pentito in punto di morte" grazie al quale anche per i suicidi può essere celebrato il funerale religioso.
RispondiEliminaIn parole povere perché ha fatto della ricerca del diritto alla morte una bandiera e questo fa girare parecchio le palle al Vaticano.
Metil mi stupisco, tu che conosci il catechismo della chiesa cattolica meglio di tanti cattolici praticanti lo dovresti sapere.
RispondiEliminaUn motivo c'è e fu chiaramente argomentato da Ruini all'epoca. Certo poi le premesse dell'argomentazione si possono contestare e demolire, ma una volta accolte occorre riconoscere che il ragionamento fila(va).
RispondiEliminaIl suicidio è un peccato, perché la vita è dono e mistero divino, parte del progetto e dell'amore di Dio, perciò implica una relazione fra uomo e Dio che non può essere gestita dall'uomo come cosa propria.
Fin qui le premesse.
Il precetto supremo di amare il prossimo e quello di perdonare ogni volta che sia (umanamente) possibile si traduce, di fronte alla maggior parte dei suicidi, in un affidarsi al mistero degli ultimi istanti, in cui il suicida è solo con Dio (o con sé stesso): il cattolico sa e crede che la disperazione può offuscare la mente e terremotare la fede più salde. Gesù stesso sulla croce si credette abbandonato dal Padre. La Chiesa deve perciò avere misericordia e amore anche e soprattutto per la persona smarrita, stordita dal dolore, e sperare che il suicidio sia il risultato di un momento tremendo di sfiducia e solitudine, e invocare il perdono di Dio per la persona che si è uccisa.
Prova ne sia che il funerale religioso è normale in quasi tutti i casi di suicidio, di potenti come di poveracci, senza che il vescovo locale svolga alcuna dolorosa inchiesta. (Basterebbe questo a smontare il post e alcuni suoi commenti.)
Niente di tutto questo accadde nel caso di Piergiorgio Welby: tutte le sue parole e le sue ripetute prese di posizione pubbliche dimostrano – come del resto lui voleva accadesse – una volontà lucida, costante, argomentata di por fine alla propria vita in piena libertà. E la sua morte è stata tenacemente chiesta, rivendicata e ottenuta esattamente secondo la volontà annunciata.
Ripeto: poi si può discutere tutto, a partire dalle premesse. Di proposito taccio la mia opinione, ché qui si tratta di vedere le differenze PRIMA di valutare: informarsi e distinguere come condizioni essenziali «per capire», come recita il titolo del post.
Invece accostare due casi spaventosamente diversi per trarne illazioni demagogiche – come mi sembra sia avvenuto più di una volta su questo blog, di recente – per solleticare plausi scontati e pregiudiziali, non mi sembra un buon servizio né all'informazione né alla comprensione, e perciò neppure al cambiamento, se opportuno.
Complimenti per la precisione e la pacatezza, Narno. Aggiungo una domanda (retorica) per Metil: sei cattolico? Se no, che t'importa di quello che fa un club privato al suo interno? Io da laico penso che libera chiesa e in libero stato vada preso seriamente nella sua interezza.
RispondiEliminasai che me lo sono domandata anch'io! disgustorama :(
RispondiEliminasono d'accordo con narno quando dice "informarsi e distinguere come condizioni essenziali «per capire»". Naturalmente il post di Metil vuole essere provocatorio/polemico piu che informativo. Cionondimeno il tuo post e' sicuramente piu' utile e interessante!
RispondiEliminaDetto questo non posso che essere ancor piu' infastidito dal modo in cui la chiesa da un millennio argomenta i suoi INTERESSI e li difende con una logica che va dalla fede cieca alla filosofia auto-referenziale (nel senso che alcuni ragionamenti, certo come dici tu "filano", ma in mezzo a un groviglio di punti fermi e convinzioni ingiustificate). Vedi "trinita'" su wikipedia e dimmi se l'essere umano ha bisogno di questo per vivere bene, (considerando anche che la "trinita'" e' un concetto NATO secoli dopo gesu', quindi inventato di sana pianta). In quale modo si puo accettare che questi giocolieri del pensiero mettano dei vincoli alle nostre vite??
Poi di avere o non avere un funerale cattolico, beh, non puo fregarmene di meno, tanto io mi rincarno ;)
Perchè hai cancellato la mia citazione dal Marchese del Grillo?
RispondiEliminaComunque non e' cosi' semplice.
RispondiEliminada Wikipedia:
"Il Vicariato di Roma non ha concesso a Welby la funzione secondo il rito religioso come nei desideri della moglie cattolica"
Ora Welby in pratica per accontentare il libero credo della moglie avrebbe dovuto rinunciare alla sua libera istanza.
Ora vi chiedo questo: cosa gli costava al PAPA un funerale religioso in piu'? Secondo voi, cattolici di tutto il mondo, il PAPA aveva paura di andare all'inferno per aver concesso un funerale cattolico ad un eretico e a quella strega di sua moglie, o semplicemente doveva proteggere l'ISTITUZIONE 'CHIESA', e dell'anima di Welby non gliene ne mai fregato un ca???
Capisco le argomentazioni di Narno, tecnicamente perfette. Quello che però qui si vuole sottolineare è la mancanza di compassione, di pietas, che la CCAR ha commesso nel negare i funerali a Piergiorgio Welby. Ha seguito delle sue regole interne: d'accordo. Ma queste regole sono cinicamente prive di carità: e senza la carità, sappiamo bene, nulla altro vale (Corinzi 1:13, btw).
RispondiEliminaRicordo quelle due suore, intervistate in piazza durante i funerali di Welby: Piergiorgio è in paradiso, perché Dio è compassione. Già: Dio è compassionevole, la Chiesa no.
[cit.]Prova ne sia che il funerale religioso è normale in quasi tutti i casi di suicidio, di potenti come di poveracci, senza che il vescovo locale svolga alcuna dolorosa inchiesta.
RispondiEliminaPer me è sufficiente il seminascosto "quasi" per avvalorare il post e smontare il commento.
Due sole parole: soldi, libertà.
RispondiEliminaPer me è sbagliato il modo di guardare la cosa (da parte della Chiesa): le esequie sono un modo per far arrivare l'anima del defunto a Dio e poi sarà Lui a giudicare. E' sempre lo stesso discorso: i cattolici non "parlano" direttamente con Dio perchè la Chiesa fa da tramite, si mette in mezzo e distorce la Verità.
RispondiEliminaNon credo in Dio e nella Chiesa Cattolica ed è anche per questo motivo.
mi sono soffermato su questo blog, interessanti motivazioni, sempre con molta pacatezza e belle risposte. mi hai messo il dubbio e ti rispondo che personalemente mi importa che l'anima sia libera.
RispondiEliminauna cosa è certa...le due anime si troveranno uguali di fronte a DIO.
che non giudica e non condanna ma vagano li e si parleranno e forse loro due troveranno il motivo....e noi ancora in terra non sapremo mai.
grazie dello spazio concessomi e veramente motlo interessante il tuo blog. grazie maurizio