Le case abbarbicate sul fianco della montagna parevano biscotti.
Gli venne in mente che da bambino gli piaceva contarle, avvolto nell'asciugamano con cui sua madre lo aveva aspettato mezz'ora a riva sgolandosi per farlo uscire dall'acqua.
Ricordò l'amaro del mare in fondo alla bocca, i capelli pieni di sale appiccicati alla fronte, il vento freddo che faceva accapponare la pelle delle gambe scoperte, la doccia della sera in piedi nella vasca, la cena in giardino col golfino di lana.
Per un istante pensò di regalarglieli, quei ricordi.
Poi mise la mano in tasca e sentì il duro dell'astuccio. Era ora di andare.
Salì in macchina proprio mentre iniziavano a cadere le prime gocce.
Una decina di chilometri e avrebbe dimenticato tutto.
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Molto bello.
RispondiEliminaMi ricorda quanto segue, per ovvio che possa sembrare.
http://www.youtube.com/watch?v=H8RxNeHKgNU
AleG
...grazie
RispondiEliminacerti ricordi mica bisogna lasciarseli lavare via. certi altri si. e non è mai facile capire quali.
RispondiElimina"Una decina di chilometri e avrebbe dimenticato tutto."
RispondiEliminaPare proprio di no, ragazzino.
E meno male, almeno poi scrivi cose delicate, umane e vere - regalandoci un sorriso di complicità da un orecchio all'altro.