09 dicembre 2011

Fronti

La notizia della minorenne di Trento che i genitori vorrebbero costringere ad abortire contro la sua volontà è giusto quello che ci vuole per chiarire la posizione di quelli come me, che i nostri amici crociati si ostinano a definire membri di un fantomatico "fronte contro la vita".
La questione, in realtà, è di una semplicità disarmante: voler costringere all'aborto una che desidera proseguire la gravidanza è esattamente come voler impedire l'aborto a una che intende interromperla.
Se ne deducono, per logica elementare, due considerazioni; in primo luogo, che la posizione di cui talora mi faccio modestamente portavoce non rappresenta un "fronte contro la vita", ma casomai un "fronte per la libertà di scelta", che è una cosa molto diversa; in secondo luogo, che gli antiabortisti oltranzisti e quelli che vogliono costringere le persone all'aborto, apparentemente portatori di posizioni antitetiche, appartengono in ultima analisi al medesimo schieramento, vale a dire il "fronte contro la libertà di scelta".
Conviene stare attenti a quello che si sostiene, insomma, se si vuole evitare di ritrovarsi come compagni di viaggio individui coi quali ci si illude di non avere niente a che fare.
Che ci piaccia o no.

13 commenti:

  1. Mi dispiace ma non concordo.
    Il diritto di scelta è sacrosanto e fin qui siamo d'accordo, siamo d'accordo che chi vuole abortire e chi non vuole abortire ha il diritto di scegliere la strada che vuole percorrere, e su questo anche ci troviamo. Quello su cui non ci troviamo è il concetto stesso di scelta. Una sedicenne è una minorenne e per tanto le sue azioni sono ancora in buona parte sotto la tutela giuridica dei genitori. A questo va aggiunto il dettaglio che a sedici anni non è stata abbastanza responsabile da usare anticoncezionali come può essere responsabile di un figlio? Per crescere un figlio ci vogliono soldi, tanti soldi, chi li caccerà? i genitori ovviamente (la qual cosa dovrebbe automaticamente responsabili della scelta da prendere). E se i genitori non hanno la disponibilità economica di crescere un bambino? Tutto questo per dire che le scelte sono direttamente legate alle responsabilità, e cioè che al DIRITTO alla scelta deve corrispondere il DOVERE della responsabilità assoluta, se soltanto parte di questa responsabilità viene delegata un uguale parte del diritto deve essere delegata. E questo vale (o dovrebbe valere) per tutti i diritti, ai quali dovrebbero corrispondere dei doveri.

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  2. Sono d'accordo con te, la libertà di scelta dev'esserci in entrambi i sensi. Ma la questione che si pone è piuttosto complessa. Se la ragazza ha il diritto, come ce l'ha, a scegliere per se stessa, è comunque una minorenne che non può farsi carico del mantenimento di un figlio, una minorenne alla seconda gravidanza, la prima era stata interrotta meno di un anno fa, e questo figlio dovrà essere mantenuto da genitori di cui non sappiamo in realtà niente, anche perchè l'articolo che tratta il fatto è pieno di retorica, che quindi non penso si possano liquidare con un semplice "egoisti". Per quanto imporre ad un'altra persona un'interruzione di gravidanza sia un abuso, e lo è.

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  3. basterebbe far partorire la ragazza e rendere il bambino immediatamente adottabile, come prescritto dalla legge...

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  4. Caro/a Anvaccar,
    io mi considero, come Metil una pro-choice ma sono anti abortista.Questa scelta è data considerazioni di tipo "pratico" più che "morale", ovvero 1)l'aborto è [in italia attulamente] un intervento chirurgico che può portare anche alla sterilità e alla morte e quindi sottoporre una donna a un intervento così a rischio senza una obiettività clinica mi sembra sconsigliabile 2)l'aborto è un atto che segna psicologicamente la donna, anche se è ella stessa che decide di farlo, figurarsi se viene imposto con la forza 3)in Italia c'è ancora una forte opposizione a questo intervento e la donna viene sottoposta a una forte pressione psicologica da parte dei "pro-life"/"anti-choice" che cercano di far cambiare idea alla donna prima e la stigmatizzano poi.
    Per questi motivi se una donna si presentasse nel mio studio di medico dicendomi che vuole abortire, le direi di sedersi, le spiegherei quanto detto sopra e cercherei di trovare assieme a lei una soluzione, se però non la trovassi firmerei quel foglio e la manderei via con la morte nel cuore.
    In questo caso la soluzione è semplice: la ragazza vuole tenere il bambino, i genitori no? chiedete ai cattolici del "progetto gemma" se hannno qualche casa famiglia che la prende,non credo che troveranno difficoltà e la ragazza sarà contenta di mandare a quel paese i genitori, finalmente...

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  5. Concordo pienamente con anvaccar!!

    NonCeLaFaccioPiù

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  6. per Lampo:

    "basterebbe far partorire la ragazza e rendere il bambino immediatamente adottabile, come prescritto dalla legge..."
    --------------------

    scusa, potresti precisare meglio quale sarebbe questa fantomatica legge che prescrive la sottrazione automatica di un bambino alla madre, senza il consenso della medesima?

    grazie
    Lisa

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  7. Grazie Alessandro, per difendere il nostro diritto di scelta, e per non mettere in dscussione il nostro libero arbitrio....

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  8. Sono d'accordo con la tesi del post. E' chiaro che la vicenda ha dei profili complessi (ma quale vicenda umana non ne ha?), ma mi sento di respingere le obiezioni sollevate da altri commentatori.

    p.s. Silvia dice "l'aborto è [in italia attulamente] un intervento chirurgico che può portare anche alla sterilità e alla morte e quindi sottoporre una donna a un intervento così a rischio senza una obiettività clinica mi sembra sconsigliabile"
    cara Silvia, le stesse considerazioni valgono per il parto, lo sai bene. Credo anche che addirittura che il rischio sia maggiore (dovrei controllare, ma mi pare sia così)

    Inoltre dici che "l'aborto è un atto che segna psicologicamente la donna, anche se è ella stessa che decide di farlo, figurarsi se viene imposto con la forza"
    Direi che la stessa identica cosa si possa dire di una maternità indesiderata; anche questo penso sia evidente, con l'aggravante che il problema è esteso ad un'altra persona (il bimbo)

    AleG

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  9. Io concordo pienamente con Metil. La scelta se abortire o meno spetta solamente alla diretta interessata. Non si può obbligare una persona a portare avanti una gravidanza e non la si può obbligare ad interromperla.

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  10. Sottoscrivo l'articolo: autodeterminazione sia.
    A 16 anni così deve essere.
    Spesso capita il contrario: genitori che vogliono imporre la gravidanza, ragazza che sceglie di interromperla. Di nuovo autodeterminazione sia.

    Siamo distanti dal caso della bambina brasiliana di 9 anni, incinta dopo violenza.
    In quel caso decidere per l'aborto era una misura giusta e di compassione.
    Compassione non dimostrata per l'ennesima volta dai vescovi, che scomunicarono i medici che praticarono l'aborto ma non il violentatore.

    Roberto Grendene

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  11. La ragazzina ha deciso di interrompere la gravidanza: http://www.repubblica.it/cronaca/2011/12/10/news/sara_aborto-26368590/?ref=HREC1-6

    Solite uscite dei pro-life (di chi?): ragazzine costrette ad abortire?
    Il problema qui è di tutte quelle donne costrette ad una scelta obbligata fatta da medici obiettori.

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  12. Interessante commento di un mangiapreti doc, che all'occorrenza, più di altre volte, si rivela per la sua pochezza e il suo nazismo.
    PS: spero di non sconvolgere alcuni lettori del presente blog che sono certo apprezzano lo stesso autore quando pesta i preti.

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  13. ops, manca il link, scusate:

    http://odifreddi.blogautore.repubblica.it/2011/12/09/per-una-procreazione-responsabile/

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