16 dicembre 2011

Il celibato e la pedofilia: vogliamo vederci chiaro?

E' davvero sorprendente il fatto che le gerarchie ecclesiastiche, sempre pronte a puntare l'indice verso i presunti danni che i ragazzi subirebbero in caso di adozione da parte di una coppia omosessuale, facciano finta di niente quando si tratta di riscontrare i disastri che l'obbligo del celibato potrebbe causare ai loro preti e ai ragazzi che hanno a che fare con loro.
Non c'è bisogno di essere scienziati, e men che meno anticlericali, per farsi venire il dubbio che l'incidenza degli episodi di pedofilia tra i sacerdoti, assai più elevata rispetto a quella che si riscontra in altre categorie sociali, abbia più di un legame con la compressione della sfera sessuale che viene loro imposta fin dall'adolescenza: dubbio che, sia detto per inciso, è stato ripetutamente e pubblicamente espresso non solo da laicisti impenitenti come me, ma perfino da numerosi -e spesso eminenti- rappresentanti del clero cattolico.
Ognuno, sia chiaro, è libero di imporre a se stesso le rinunce che preferisce: ma se fosse dimostrato un nesso causale tra l'obbligo del celibato e la propensione alla pedofilia, specie in una categoria di individui che lavora spesso e volentieri a stretto contatto con i bambini, il celibato cesserebbe di costituire semplicemente una questione di scelta personale, per assumere il contorno assai più inquietante di un vero e proprio pericolo per la collettività.
Io sono del parere che la Chiesa Cattolica dovrebbe farsi carico di promuovere un'accurata ricerca scientifica sulla vicenda, per verificare concretamente l'esistenza del rischio e la sua dimensione: rendendosi disponibile, se del caso, ad affrontare radicalmente la questione del celibato.
Se si rivendica con enfasi un ruolo sociale, ne converrete, occorre anche assumersene pienamente tutte le responsabilità

12 commenti:

  1. Esiste uno studio che mostri la maggior incidenza di casi di pedofilia tra i preti rispetto alle altre categorie?

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  2. Per me è semplicemente una questione di cultura:
    Se sei insegnante e tocchi un bambino ti fanno un culo così.
    Se sei bidello e tocchi un bambino ti fanno un culo così.
    Se sei capo scout e tocchi un bambino ti fanno un culo così.
    Se sei animatore in un villaggio vacanze e tocchi un bambino ti fanno un culo così.
    Se hai la responsabilità educativa, morale o anche solo di sorveglianza nei confronti di minori e tocchi un bambino ti fanno un culo così.

    Se sei un prete e tocchi un bambino ti spostano in un'altra parrocchia e ti difendono.

    Non è questione di celibato, solo di impunità...

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  3. Concordo con Silvia, cercare di trarre conclusioni per l'apparente correlazione tra celibato e pedofilia è ridicolo.

    Controprova: mediamente i preti conoscono il latino più degli appartenenti ad altre categorie sociali; mediamente, tra i preti il tasso di pedofilia è maggiore che in altre categorie sociali. Ergo: la conoscenza del latino provoca la pedofilia.


    Controprova 2: mediamente, ai preti succede di mangiare un'ostia bevendo vino annacquato più spesso che ad altre categorie sociali; mediamente, tra i preti il tasso di pedofilia è maggiore che in altre categorie sociali. Ergo: mangiare ostie bevendo vino annacquato provoca la pedofilia (e fa imparare il latino).


    Insomma, dai, la logica usiamola come si deve. E occhio ai preti.

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  4. Io sono assolutamente d'accordo, però vorrei che postassi i link delle ricerche che hai usato per dire che l'incidenza dei casi di pedofilia è "assai più elevata rispetto a quella che si riscontra in altre categorie sociali".

    Mi interessa molto, perché io sinceramente non ci credo (se sensazione deve essere, vale la mia quanto la tua) ed è da un po' che cerco studi seri, né fatti dall'UAAR né dalla Chiesa, per intenderci che in quanto a boiate non co chi sia il primo dei due...semplicemente da scienziati che scrivano fatti e non opinioni.

    Esistono? Puoi darmi i riferimenti?

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  5. http://www.swissinfo.ch/ita/rubriche/notizie_d_agenzia/mondo_brevi/Pedofilia:_in_Olanda_decine_di_migliaia_di_vittime_dei_preti.html?cid=31778766

    questi numeri sono davvero impressionanti. Non si possono trarre conclusioni in assenza di numeri di paragone pero' e' difficile sostenere che il celibato sia di aiuto ad un prete eventualmente con tendenze pedofile e che e' spesso in contatto con bambini, o no? Se si allora trovino una soluzione che segua le LEGGI DI NATURA e la SACRALITA' del MATRIMONIO per carita' ma facciano qualcosa per queste anime (sia dei preti ma sopratutto dei bambini).

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  6. D'accordo con Silvia, il punto è che vengono totalmente ignorati questi episodi
    si sposta il prete da un'altra parte così può far danno anche lì..

    ma tu prete, che sei uomo di chiesa (e in teoria di morale) non ti fai schifo?

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  7. "Accurata ricerca scientifica" e "Chiesa" sono locuzioni che non vanno d'accordo, Alessà...

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  8. Metil, ho riletto questo post e, pensandoci, mi sono reso davvero conto dell'aberrazione della tua affermazione.

    Ma forse (spero) si tratta solo di disinformazione. Se è così poco male, permettimi di spiegarti.

    Ai preti non si fa divieto di avere una vita sessuale, di innamorarsi e amare, di vivere una relazione stabile o meno; niente di tutto questo - o meglio, non più di quanto non si vieti a tutti gli altri, ad esempio, di masturbarsi, avere una vita sessuale al di fuori del matrimonio etc.
    Diciamo che, tutto sommato, sopravviviamo lo stesso, e non vedo perché non dovrebbero sopravvivere pure loro.

    L'unica cosa che si vieta a un prete è di avere una vita sessuale alla luce del sole, di innamorarsi e amare pubblicamente, di vivere una relazione stabile o meno se non in modo discreto.


    Ora, non voglio minimizzare l'entità di questo divieto, né la sua idiozia. Però decine (centinaia? non conosco i numeri) di milioni di laici vivono la propria sfera sessuale e sentimentale in modo (gran parte degli omosessuali, ad esempio, ma anche non pochi etero, per vari motivi), senza che questo li induca alla pedofilia.

    Né mi vorrai dire che l'unione tra due (o, perché no, più di due) persone ha bisogno della vidimazione di Dio, Patria e Re per essere valida.

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  9. Come tu hai sottinteso nel post non esiste nessuno studio che dimostri quanto tu dici e le tue potrebbero essere solamente illazioni. Alla stregua di chi dice "ci sono più strupratori tra i rom" quando invece la maggiorparte deggli stupri avviene nell'ambiente familiare.

    Come reagiresti se qualcuno facesse uno studio per correlare omosessualità e pedofilia?

    sei caduto in basso, al loro stesso livello

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  10. @giorgian: la stai facendo troppo facile: pare sia vero che molti preti hanno relazioni più o meno clandestine (hai delle fonti statistiche in merito?), ma l'essere costretti a vivere le proprie relazioni sentimentali e/o sessuali di nascosto, e nel timore scandali e punizioni, è un ostacolo per alcuni (quelli messi peggio, che prendono sul serio i dettami della chiesa) ed una fonte di malessere per chi se ne fotte e fotte.

    in entrambi i casi, è ipotizzabile che questa repressione e malessere venga sfogata sui bambini, su cui si ha una posizione di potere (chi ti potere subisce...).

    ed è vero che molti altri sono costretti ad amare e/o fottere nella clandestinità, ma qui stiamo parlando di un grado ulteriore di repressione, perché i preti fanno parte della stessa istituzione che li obbliga alla clandestinità.
    e nota anche l'assonanza: castità...clandestinità...

    poi è di certo vero che l'omertà della chiesa sugli abusi contribuisce al fenomeno.

    ma anche che attaccare l'istituzione sull'omertà permette di non mettere in discussione la castità.

    e tra una aberrazione vissuta almeno formalmente come errore ed una rivendicata mi preoccupa di più la seconda.

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  11. Non c'è bisogno di essere scienziati, e men che meno anticlericali, per farsi venire il dubbio

    Il dubbio puoi anche fartelo venire.
    Poi però devi portarmi le prove.
    Indice di correlazione? Quant'è?

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