18 gennaio 2012

Troppo odio

Io penso questo: un conto è mettere ciascuno dinanzi alle proprie responsabilità, per quanto gravi esse siano, e fare in modo che quelle responsabilità, una volta accertate, vengano punite dalla legge; un altro è lasciarsi andare al furore cieco, al linciaggio (sia pure solo verbale), alla voglia inconsulta di vendetta.
Lo so, quello che state per dirmi: che se su quella nave fosse morto un mio parente la vedrei diversamente. E quasi certamente avete ragione. Ma per questo, credo, gli esseri umani hanno deciso di darsi delle leggi: per sottrarre i loro simili che hanno commesso degli errori alla furia di chi li ha dovuti subire. E questo ci ha regalato quel minimo di sicurezza sociale della quale beneficiamo tutti, quotidianamente, e che forse diamo per scontata.
A me pare che in giro ci sia troppo odio. E l'odio è l'anticamera delle cose orribili che diciamo di voler combattere, e che invece stiamo accogliendo a braccia aperte senza manco accorgercene.
Cerchiamo di tenere la testa a posto, per quanto possibile, o la vedo bruttissima.

17 commenti:

  1. Concordo. È un brutto periodo, e un uomo solo responsabile di una catastrofe è una tentazione troppo ghiotta.

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  2. sai che non sono d'accordo? Non è odio, secondo me. E' disprezzo misto a paura. Non temo lo Schettino in sé, temo lo Schettino in me.

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  3. Il fatto che si debba attendere un processo per poter dire che un tizio ha commesso un reato, non esclude che io sia personalmente spinto ad esprimere opinioni basate sui fatti. E di fatti ce ne sono parecchi, proprio parecchi. Se soltanto ci basassimo su ciò che l'ex-comandante ha dichiarato, sul tracciamento AIS della nave e su dove si trovava l'ex-comandante (con diversi suoi ufficiali) mentre centinaia di persone erano ancora in pericolo di vita a bordo della sua nave, ho abbastanza elementi per incazzarmi un bel po'. Se poi mi baso sulle esperienze mie personali, su quelle che ho osservato in molti casi simili e sul comportamento dei soccorritori (anche volendo escludere De Falco che in molti stanno accusando ora di essere stato seduto alla radio, quindi comodo), posso tranquillamente respingere al mittente la paura per lo Schettino presente in ciascuno di noi. Quindi chi lo dice, per quanto mi riguarda, parla per sè, compreso il solitamente ottimo Gramellini sulla Stampa.

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  4. credo che non sia una questione di odio... ma solo di assumersi le responsabilità e fare il proprio dovere.... se il sig. Schettino dopo averla fatta grossa invece di darsi a gambe levate provava a salvare il salvabile e rimanere fino alla fine sulla nave (art. 1907 del codice navale) forse cambiava di molto la prospettiva....non è l'odio che mi preoccupa ma il rendere speciale ed esaltante quelle cose che NORMALMENTE dovrebbere essere fatte( vedi De Falco, i soccorritori, ecc.ecc.)

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  5. stai combattendo una guerra contro il popolino degli ignoranti. Ignoranti perché ignorano cosa dice la legge, ignoranti perché si sentono in DOVERE di giudicare, ignoranti perché pensano che una telefonata voglia dire qualcosa (al di là delle considerazioni personali sul soggetto).

    Tutti sempre a criticare lo stato, a criticare chi non rispetta le leggi, a criticare chi limita la libertà....e poi eccoli a gridare "in galera in galera!".
    Quando la legge prevede che in galera, finché non sei giudicato COLPEVOLE (presunzione d'innocenca, no?) non ci devi andare (a meno di REALI rischi di fuga o inquinamento di prove, che il GIP ha evidentemente escluso).
    Altrimenti mettiamo in carcere il primo pirla che si dichiara colpevole, ed evitiamo di scavare pià a fondo trovando - forse..lo deciderà la giustizia - i veri colpevoli. Avetrana docet.

    E' propriop vero che siamo un popolo di Santi, Poeti, Navigatori, Allenatori ... e Giudici.

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  6. forse se il sig. Schettino dopo aver fatto il guaio si assumeva le proprie responsabilità cercando di salvare il salvabile rimanendo sulla nave fino alla fine (art. 1907 del codice navale) e non scappando la prospettiva cambiava.... mi meraviglio molti di più del fatto di rendere SPECIALE e ANORMALE il comportamento di chi ha effettuato il proprio dovere... (vedi DeFalco, soccorritori, ecc.).... forse è questo il fatto di cui preoccuparci... e non la reazione normale di disgusto e rabbia verso chi ha avuto un comportamento a dir poco irresponsabile.....

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  7. Cris, nessuno vieta di incazzarsi secondo me. Anche io ho le mie opinioni personali sul soggetto...ma certo non sta a me decidere di tenerli in carcere solo perché penso sia un pirla.
    Altrimenti se avessimo una legge che permette di incarcerare i pirla, vivremmo tutti in galera!

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  8. Sono d'accordo. Nessun odio verso Schettino, ma profonda indignazione e vergogna per chi dovrebbe controllare la sicurezza del mare che, a quanto pare, da diversi anni gli permetteva di fare gli "inchini" da egoico malato, senza alcun provvedimento.

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  9. E vero c'é bisogno che Atena convinca le Erinni a trasformarsi in Eumenidi.

    Non credo sia molto semplice

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  10. Condivido il post.. ora sono tutti lupi di mare in italia...
    Oggi in un articolo del corriere una professoressa di diritto della navigazione ha detto che il capitano può abbondare la nave, come nei casi in cui la nave è a 90°, l'importante che resti vicino su una barca, come lui ha fatto.. quindi si sta esagerando...

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  11. Non esprimo la mia opinione su colpevolezza/innocenza/giustizialismo/ecc. in merito a questa situazione perché la farei lunga e non la ritengo utile a commento del post in oggetto. Vorrei sottolineare invece un'altra cosa in relazione a quanto scritto in questo post e al suo invito finale.

    Io penso, ma potrebbe anche essere una sensazione/ipotesi sbagliata, eh?, che questo evento sia spaventosamente metaforico su più livelli di ciò che la società italiana sta vivendo sia culturalmente sia politicamente in questi mesi e che - nello specifico dei protagonisti di questa vicenda - l'ondata di odio nei suoi confronti sia dovuta anche al fatto che per moltissime persone 'normali', semplicemente oneste e competenti nel fare il proprio lavoro, ma prive di riconoscimento, così come di parola, così come di rappresentanza politica, così come di qualsivoglia minimo potere, Schettino sia diventato SIMBOLICO di tutti quelli, e di tutto quello, ch'esse combattono quotidiamente.

    Verso costui mi sembra sia in atto l'esplosione di un'esasperazione per la deriva etica, culturale, professionale e via dicendo della nostra società - in cui si è esausti di vedere persone (pur se ancora solo presunte) pressapochiste trionfare, sapendo che invece "l'Italia migliore" non ha quasi più alcuna speranza rispetto alla cialtroneria e all'incompetenza che in questo paese ormai la fanno da padrone.
    E quando hai bisogno di un simbolo perché stai morendo tu stesso di impotenza non vai tanto per il sottile ad aspettare la parola di un tribunale. Non giustifico chi agisce così, ma così spiego la gogna cui assistiamo.

    Se le cose stessero in questo modo, allora, rispetto all'invito finale di Metil io ne farei un altro: piuttosto che mitigarlo - perché davvero ormai la pressione sotto la quale siamo schiacciati quotidiamente è inaudita - eviterei proprio l'odio (sentimento negativo verso una persona) perché inutile dispersione di energia e inviterei tutti invece a mutare tale sentimento in 'aggressività positiva' - ovvero a usare tale energia di incazzatura feroce in reazioni 'altre', in esplosioni sane/forti/trasformatrici del sistema per riprenderci le nostre vite e non lasciarci fuorviare da falsi sfoghi alla nostra rabbia.

    Poi la giustizia farà il proprio corso, condannerà o assolverà Schettino ecc., ma ciò che mi interessa (e che credo interessi una buona fetta dei 'giustizialisti', ovvero coloro che sono piuttosto gli 'esasperati incapaci di individuare/annientare l'obiettivo reale del loro malessere') è avere un'altra politica e un'altra società rispetto a quelle attuali - un paese meritocratico in cui è normale fare la propria parte bene e senza grande eco da *tutti*, in cui vi sia il riconoscimento del valore di questo contributo alla società e in cui tutto questo ci dia un'identità e una dignità come persone e cittadini.

    In un paese del genere non avremmo allora più né capri espiatori né eroi, e un qualunque Schettino - se fosse ricosciuto colpevole - sarebbe un'eccezione del sistema e non il simbolo (ancorché presunto, appunto, sposando sempre l'argomentazione di Metil) della deriva - su numeri inauditi, squilibri di potere, responsabilità in mano a persone irresponsabili - di un'intera società.

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  12. le responsabilità penali le accerterà la magistratura, certo che scuse pietose come "lo scoglio non segnato sulle carte", la conversazione con la Capitaneria, nonchè testimonianze di passeggeri non dpingono un bel ritratto di questo individuo. In ogni caso è ovvio che le responsabilità non si riducono al "mostro in prima pagina": possibile che NESSUNO, sulla nave e altrove, si fosse accorto che stavano finendo sugli scogli?

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  13. Ovunque mi giri sento e leggo sempre la stessa frase "Non temo lo Schettino in sé, temo lo Schettino in me." Credo fortemente che sia una grossa sciocchezza. Lasciamo perdere le metafore, lasciamo perdere se sia colpevole o innocente, ha certamente delle responsabilità, lasciamo perdere anche i danni che ha causato, i morti e la sofferenza che ha provocato. Quello che mi fermo a valutare è un dato molto semplice: la COSTA CROCIERE ha messo un' uomo a comando di una nave dal valore di 4 miliardi di euro. Se ci fermiamo a valutare questo fatto puro e freddo possiamo dedurre che:
    1 - la Costa crociere non avrebbe affidato un tale patrimonio ad uno qualsiasi, certamente non ad un idiota o a un raccomandato.
    2 - in quanto uomo è soggetto ad errori. Le conseguenze degli errori degli uomini sono sempre direttamente proporzionali alle responsabilità che gli stessi si assumono.
    Fatte queste due valutazioni quello che va necessariamente dedotto è che nelle registrazioni delle telefonate che tutti abbiamo avuto modo di sentire quello che emerge è un uomo sotto shock, sopraffatto dal peso dei propri errori e dalle conseguenze che inevitabilmente ne sarebbero derivate. L'accanimento è stupido, sciocco e insensato. La gente però vuole un capro espiatorio non un colpevole, così come in tutto questo è alla ricerca di eroi (vedi il Capitano De Falco) e non di persone che "semplicemente" si prendono il peso delle proprie responsabilità sulle spalle.

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  14. Sono d'accordo. Penso che non si possa colpevolizzare solo lui e vittimizzare tutti gli altri. Chi è che ha dato la possibilità di fare il capitano di una nave che porta per il mediterranio più di 4000 persone?Perchè la capitaneria non ha bloccato l'accesso alle navi da crociere in qeusti tratti pericolosi?Ecco, penso che non solo Schettino debba pagare dei suoi errori, ma esistono altre persone che forse, in questo momento, stanno facendo le vittime, ma che in realtà hanno anche loro delle responsabilità in questo terribile incidente.

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  15. "per questo, credo, gli esseri umani hanno deciso di darsi delle leggi: per sottrarre i loro simili che hanno commesso degli errori alla furia di chi li ha dovuti subire. E questo ci ha regalato quel minimo di sicurezza sociale della quale beneficiamo tutti, quotidianamente, e che forse diamo per scontata".
    Pienamente d'accordo con te. Leggo poco gli articoli a riguardo e vedo pochi telegiornali (mi bastano i titoli). Ieri però è stato un inno alla pubblica lapidazione. Le tue osservazioni invece dicono pietà e intelligenza (e riconoscenza per la civiltà). Aver coscienza di questo bene sociale costruito, mi sembra non poco per continuare ad averne una, di civiltà...

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  16. non temete lo schettino in voi, temete il de falco in voi. Le capitanerie di porto italiane hanno buon gioco a scaricare tutte le loro colpe su un esterno, sul capitano della concordia, che sarà pure un fifone, ma non è responsabile del lassismo che ha investito i controllori del mare.

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