Ogni volta che mi capita di andare in giro a raccogliere le firme per qualche iniziativa politica, come sto facendo in questi giorni per "Teniamo famiglia", mi tocca pormi il problema di tutti quelli -tanti, tantissimi- che quando li avvicini non ascoltano manco quello che stai proponendo e se ne scappano di corsa, manifestando in tal modo -a volte esplicitamente- il loro completo disinteresse per ogni questione che abbia una -sia pure vaga- connotazione politica.
Ebbene, a mio parere fregarsene di quello che succede nel posto in cui si vive rifiutandosi di assumere una posizione sulle problematiche che lo animano sarà pure un atteggiamento legittimo, ma non rappresenta il massimo della responsabilità: e sono convinto che la classe politica del nostro paese si sia trasformata nella "casta" di cui tanto si parla in questi anni proprio grazie a quel disinteresse, che le ha consentito di agire indisturbata e consolidare le proprie rendite di posizione ai danni della collettività.
Il che, se ci si pensa bene, conduce a conclusioni sorprendenti: perché in qualche modo sono proprio quelli che si tengono lontani dalla politica sostenendo che si tratti di una cosa "sporca" ad averla resa tale con la loro inerzia; e perché il meccanismo, con ogni evidenza, tende ad autoalimentarsi, dando luogo ad un circolo vizioso per cui più la gente si allontana dal governo delle cose, più le cose vengono governate male; e più le cose vengono governate male, più aumenta la gente che se ne allontana.
Non ho ben capito se questa massa di "disinteressati" soffra davvero, assistendo allo sfascio generale, o se non abbia capito che tornare a fare politica, ciascuno al livello che la propria vita gli consente, è l'unico modo per invertire la tendenza; oppure se sia semplicemente pigra, e accampi la scusa dello sdegno per continuare a strafottersene allegramente di quello che le succede intorno, salvo poi darne la colpa agli altri.
Comunque la si veda, un fatto è certo: finché questo nodo non verrà sciolto, ho paura che le cose continueranno a peggiorare.
Perché i problemi, com'è noto, non si risolvono da soli: e delegarli interamente agli altri, comunque la si pensi, è un atteggiamento che definire infantile sarebbe un eufemismo.
In un mondo dove vieni fermato per strada per le più assurde ragioni, la maggior parte delle quali sono stratagemmi per fregarti i soldi o affibbiarti un po' di pubblicità, mi sembra ipocrita il tuo stupore.
RispondiElimina"che quando li avvicini non ascoltano manco quello che stai proponendo e se ne scappano di corsa"
RispondiEliminaE sai quante volte è caputato a me, di scappare di corsa? ma non certo per le connotazioni politiche o bla bla, ma MAGARI perchè avevo un triliardo di cose da fare e andavo di fretta già prima.
Certo, non tutti avran avuto tali incombenze, ma da qui a non prendere neanche in considerazione la cosa nel tuo filippico ragionamento lamentoso del giorno....
non sono i pochi maledetti cattivi nel mondo che ci rendono la vita impossibile, ma i tanti, tantissimi che dimostrano indifferenza, menegreghismo, troppa fretta o 3000 cose migliori da fare... per questo il mondo fa tanto schifo. se ognuno non pensasse solo a sè stesso ma guardasse alla collettività e avesse maggiore rispetto di chi nel piccolo cerca di fare qualcosa per migliorare la vita di tutti, forse vivremo in un mondo migliore. hai tutta la mia solidarietà, sappi che non sei solo e c'è chi ogni giorno pensa e agisce per creare quel mondo che non c'è, anche per chi non se lo merita. gli indignati non sono solo pigri, ma anche falsi, opportunisti e ipocriti, per questo non ho partecipato ai presidi, l'indignados io lo faccio ogni giorno nel mio piccolo nella mia realtà locale e nel concreto, senza aver bisogno di sprecare a star tempo seduto per terra.
RispondiEliminaPersonalmente scappo perche' il 90% della gente che ti ferma per strada ti parla per 10 minuti e poi ti chiede dei soldi.
RispondiEliminaDifficile distinguere tra chi lo fa (tanti) e chi non lo fa (pochi).
Mi associo al primo commento: dalle mie parti in centro città c'è spesso un capannello di gente che ti ferma iniziando con "vuole mettere una firma contro la droga?" e alla fine, gira gira, ti vuole spillare dei quattrini. Chi li incontra si scoccia, e poi non si ferma neanche per firmare per una causa "vera".
RispondiEliminanon è detto che se uno non si ferma ad un banchetto politico non sia interessato alla politica. Forse semplicemente è asociale o non vuole parlare in quel momento, o non vuole parlarne con la persona sconosciuta che ha davanti, ma magari si informa ed è appassionato.
RispondiEliminaÈ lo stesso perverso meccanismo per il quale suona il telefono di casa all'ora di cena e, anziché chiedersi chi ci starà chiamando, automaticamente si pensa ad una qualche rottura di palle pubblicitaria (azzeccandoci nella gran parte dei casi). Ed è un male, ma ci hanno fatto diventare così. La comunicazione è difficile anche per colpa del cattivo uso che spessissimo se ne fa.
RispondiEliminaMi permetto di ribadire cose già dette. Ma perché caxxo io devo affrontare il problema di una nuova tariffa telefonica, di un testamento biologico, della droga, dell'aids quando caxxo pare agli altri? Perchè non devono capire che ho 200 cose da fare, che mi sono programmato di farle adesso, per cui il tizio che mi si para davanti non mi parla di politica, ma mi dà un esempio di prevaricazione degli altri su di me, vuole impormi i suoi tempi, i suoi modi e le sue priorità. E poi mi viene a fare anche la morale, che io non mi occupo della cosa pubblica, ma che caxxo ne sa? che scendesse dal pero e la smettesse di guardarsi l'ombelico, pensando che sia il centro del mondo.
RispondiEliminaNon sono d` accordo.
RispondiEliminaChi si allontana dalla politica e non se ne interessa non ha un "atteggiamento legittimo", ma un "atteggiamento irresponsabile e immorale" in quanto si rende colpevole di quello che succede e di quello che lui avrebbe potuto evitare, facendo.
In altre parole, chi non interviene e non si da` da fare e` colpevole per omissione, che e` una colpa non da poco.
Gigi
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RispondiEliminaPur essendo colpevole di inerzia, condivido in toto il post, demandare e arrangiatevi voi che ho il mio da fare e la politica è troppo noia. Eppure sono certo che il guasto parte dalle circoscrizioni rionali, infatti se fossimo interessati alle questioni e del funzionamento del quartiere, tipo buchi nelle strade et simila, e tante tante problematiche spicce di quartiere, daremo forza ai cosiddetti consiglieri circoscrizionali che porterebbero VERE istanze di noi popolo ai rispettivi consiglieri comunali che a loro volta porrebbero la questione al consigliuo comunale...e così andando sino ai vertici istituzionali piu' alti, a quel punto sarebbe realizzata una certa rappresentatività democratica effettiva, non come ora che con una x sulla scheda elettorale, se anche la mettiamo, ci sentiamo pure in diritto di fare critiche, ma con quale faccia.
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