03 aprile 2012

Buon appetito

Diciamoci la verità: inquinamento a parte -e sto già facendo uno sforzo bello grosso- quello che mangiate non mi riguarda per niente.
Volete ingozzarvi di carne industriale fino a scoppiare coltivando l'illusione che giovi alla vostra salute e alla vostra prestanza fisica? Fate pure.
A titolo meramente esemplificativo, tuttavia, mi corre l'obbligo di comunicarvi che quando vi recate al supermercato e comprate quelle belle fettine di fesa da mettere nel pane, quegli sfiziosi bocconcini impanati da friggere nell'olio e gustare con un bicchiere di vino bianco ghiacciato, quei succulenti cosciotti da rosolare al forno insieme a un bel contorno di patatine, credete di mangiare l'animale che vedete nella foto qua sopra, ma in realtà vi state pappando quelli che vedete qua sotto.

Fa lo stesso, direte voi. Anche se, a onor del vero, i tacchini da allevamento intensivo non sono diversi da quello sopra soltanto per il piumaggio, ma anche perché -solo per fare qualche esempio- non potrebbero vivere senza il cospicuo apporto di medicinali che viene loro somministrato tutti i giorni, si cibano di mangimi ai quali in natura manco si avvicinerebbero e se messi in libertà sarebbero in grado a stento di trascinarsi faticosamente da una parte all'altra.
Cioè, per dirla in estrema sintesi, sono animali che a forza di manipolazioni con l'originale hanno in comune soltanto il nome.
Ciò detto, buon appetito.

50 commenti:

  1. A quando un bel faccino di un coniglietto peloso tra le braccia di un bambino seguito da una foto di una macelleria con i corpicini appesi squoiati e sanguinolenti? Mi spiace ma le derive verso il fanatismo non mi son mai piaciute.
    Buone feste di Primavera anche a te.

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  2. @Janky. Forse non hai letto quello che ho scritto. Non c'è traccia di considerazioni etiche, eccezion fatta per quelle che evidentemente ci hai visto tu, grazie alla cosiddetta coda di paglia. Nel post -che ti ritraduco- c'è scritto solo: sai cosa stai mangiando? Sì? Ok. Contento tu, buon appetito. Dove sarebbe il fanatismo, di grazia?

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  3. ma che ne sai? chi lo dice che quegli animali assumano farmaci tutti i giorni? visto che sarebbe illegale, o tiri fuori qualche prova o questo post vale meno di zero.

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  4. Questo post non mi piace per niente. Non mi piace il tono con cui è scritto, anche se pur ne condivido il fine. Non capisco lo sfogo rabbioso.

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  5. Questo post non mi piace per niente. Non mi piace il tono con cui è scritto, anche se pur ne condivido il fine. Non capisco lo sfogo rabbioso.

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  6. @Alieno: non c'è peggior sordo...

    @Andrea: Pazienza.

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  7. Ma gli animali di allevamenti bio non sono allevati in batterie e non prendono farmaci giusto?

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  8. @Alieno: ah, una cosa. Non sarebbe affatto illegale. Leggi. Informati, prima di spararle grosse. Perché è quando non ci si informa che si viene raggirati. Dopodiché, fai pure quello che vuoi.

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  9. Leggetevi Se niente importa, vediamo se poi riuscite ancora ad avvicinarvi al banco frigo pollo e tacchino del supermercato...

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  10. La deriva che ho visto è nella sequenza di post sul cibo che da qualche tempo a questa parte compaiono. Poi non prendiamoci in giro, le considerazioni etiche ci sono e come, nell'accostamento di immagini, nelle parole usate, nel falso paternalismo, nel cercare di far sentire gli altri dalla parte sbagliata. Non so gli altri ma io so benissimo cosa mangio e lo faccio di mia spontanea volontà conscio dei pericoli ma sapendo che vivere altrimenti non mi piacerebbe allo stesso modo. Così come so che mia moglie la mattina presto somiglia ai tacchini spennati ma dopo un'ora in bagno diventa quell'altra che dopo vent'anni solletica ancora i miei istinti animali. p.s. per mia moglie, mi piaci lo stesso anche appena sveglia con gli occhi cisposi.

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  11. si, ma come si fa? non la mangi la fesa? e se si, dove l'acquisti per essere sicuro che non sia piena di medicinali? se non vuoi essere vegetariano, che fai? tia llevi il tacchino nel parco in città?
    la legge doveva servire ad evitare che il singolo servo combattesse contro il suo signore, con sconfitta assicurata. in questo caso, non dovrebbe essere la legge dello stato a tutelarci? altrimenti io ho già perso. non ho tutti i soldi necessari per mangiare "sano" e non ho la pazienza nè la voglia di controllare su focus ogni volta che faccio qualcosa.
    grazie.

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  12. sono farmacista e un po' di legislazione al riguardo al conosco. per legge il farmaco veterinario deve essere prescritto in seguito ad un diagnosi clinica da parte di un veterinario, ci sono poi limiti sulla durata e sul tipo della terapia e tutta una serie di altre regole da rispettare.
    poi non sono nato ieri, immagino che ci sarà chi non rispetta le leggi, ma sostenere che la carne che mangiamo viene da animali che "senza il cospicuo apporto di medicinali che viene loro somministrato tutti i giorni" è una cavolata colossale.
    se invece hai qualche informazione che io non ho sono sono qui ad ascoltarti.

    tra l'altro in queste due foto il piumaggio è diverso perchè è diversa la specie, e pure il sesso, quelle sotto sono femmine. chiunque sia vissuto in campagna o abbia mai visto un pollaio sa che quel piumaggio bianco è normalissimo.

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  13. http://it.wikipedia.org/wiki/File:Heritage_Turkeys_in_MD.jpg

    questi sembrano effettivamente più felici. :)

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  14. Ottimo post. Noto come tutti i commenti evitino accuratamente il problema vero, per affrontare quello dell'uso dei medicinali nell'allevamento intensivo.
    Il problema vero è quello di aver creato questi veri e propri lager in cui la dignità dell'animale allevato è totalmente negato.
    C'è un elemento assolutamente inconfutabile. Il nostro stile di vita è assolutamente insostenibile, a meno che non si creino questi tipi di allevamenti intensivi, che effettivamente rendono l'animale allevato un organismo che ha in comune con quello libero solo il nome.

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  15. Senza voler essere paternalista o giudicare chicchessia: avete provato a mangiare una fettina di qualsiasi carne da supermercato (alias: sa allevamento intensivo) e una di carne come si dice "nostrana"? Avete sentito differenze o vi sono sembrate uguali?
    Uno può anche bellamente fottersene degli animali, della loro macellazione, dei maltrattamenti cui sono sottoposti, dei medicinali che assumono, per carità... ma non si venga a dire che la carne acquistata al banco del supermercato sia buona. Per piacere.

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  16. "ma anche perché -solo per fare qualche esempio- non potrebbero vivere senza il cospicuo apporto di medicinali che viene loro somministrato tutti i giorni,"

    Ti feci lo stesso appunto per un post precedente, quali sono le tue fonti? Capisco le tue intenzioni ma vacci piano con le affermazioni se le tue fonti non sono verificate al cento per cento (cfr post di Alieno).

    Poi, sai, postare una foto di un tacchino con le piume, e una foto di tanti tacchini spennati e malaticci non aiuta molto.

    Mi spieghi cosa stai cercando di dimostrare? Stai cercando di informare i poveri ignoranti che mangiano roba da allevamento intensivo riguardo quello che effettivamente mangiano? Hai mai pensato che magari, alcuni di questi ignoranti, sono coscienti di quello che mangiano, delle condizioni degli animali, dell'inquinamento, etc, ma non gliene puo' fregare di meno?

    Non sono tra questi ma, davvero, non capisco il senso di questi post propagandistici e senza nessuna citazione delle fonti.

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  17. antonio ti rispondo io da veterinario. esistono allevamenti intensivi e allevamenti non intensivi. quelli intensivi (non riguardano solo la carne ma anche la produzione di latte e derivati) stressano gli animali e li rendono più soggetti a malattie varie, curate con antibiotici che a volte finiscono negli alimenti. ho scritto a volte perchè ci sono accurati controlli in merito ma qualcosa può sempre scappare. In realtà la peggiore qualità della carne proveniente da un allevamento intensivo rispetto a quella proveniente da uno non intensivo sta nella quantità di ormoni contenuta. più ormoni vengono dati a questi animali, più aumentano di peso e più fruttano

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  18. Quoto Janky. E' il tono paternalistico e accusatorio che irrita. Come ho gia' commentato altrove, anche se non condivido la scelta vegetariana, la rispetto; purche' pero', tanto per dirne una, chi mi fa la morale poi non si compra scarpe e borse di pelle. E invece ce n'e' eccome di persone cosi'.

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  19. Alieno, l'ho già detto in un altro commento precedente ma mi ripeto. Parlo da apicoltore: tutti sanno che, nonostante la legislazione relativamente restrittiva, i grossi allevatori industriali di api le imbottiscono di terramicina per prevenire la peste americana, e questo semplicemente perchè non potrebbero tenere sotto controllo le migliaia di arnie che li rendono, appunto, apicoltori industriali.
    E se questo avviene in un comparto, l'apicoltura, che fa girare infinitamente meno denaro del commercio di carne, ti puoi immaginare cosa avviene negli allevamenti di maiali tachini polli galline conigli e simili.
    Grazie a Metilparaben per insistere in questo modo.

    Scialuppe

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  20. Fa male tutto, anche andare in bicicletta (ci stavi rimettendo due vertebre sacrali visto lo stato delle strade della mia città).
    La carne fa male, il vino fa male, la nutella fa male, l'alcool fa male.
    Ma come diceva Dylan Dog: non fatevi trovare vivi dalla morte
    Ma di qualcosa bisogna pur morire e si vive bene anche perchè si è felici e se io diventassi vegetariano morirei di depressione.
    Quindi mangio la bistecca alla fiorentina, mangio il pesce, mangio il pollo allo spiedo e bevo un buon vino.

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  21. @Alieno
    L'utilizzo di antibiotici impedisce la proliferazione di infezioni batteriche che, inevitabilmente, si diffondono negli allevamenti, data l'altissima densità di popolazione (lo spazio in cui "vivono" è pari ad un foglio A4); è una "prassi" consolidata, conosciuta e praticata dagli allevatori, unitamente alla somministrazione dell'ormone della crescita che in un mese trasforma, ad esempio, il pulcino in pollo; e tutto ciò, grazie all'eccessiva domanda di carne, che depaupera il pianeta di terra utilizzata per le coltivazioni di cereali destinate agli animali e sottratta a quelle per l'uomo (cereali insieme a legumi sono equivalenti alle carni, dal punto di vista nutrizionale, e coprono il fabbisogno di a.a. essenziali), di acqua necessaria per le coltivazioni, e lo inquina con le emissioni degli allevamenti (18% di gas serra).
    Conoscere la qualità, buona o cattiva, degli alimenti che mangiamo, credo sia fondamentale per garantirsi uno stato di buona salute; e l'informazione è l'unico strumento che ci consente di sapere.

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  22. Come ha già fatto notare qualcuno, è quasi divertente notare quei commenti stizziti e irritati, che aggirano il vero problema, per irritarsi con il tono polemico (ma dove?) o con la mancanza di fonti.
    I problemi di cui si parla qui sono reali, hanno prove e sono ampiamente dibattuti in molti libri (leggete "se niente importa", in cui le fonti abbondano).
    Gli animali negli allevamenti intensivi vengono riempiti di antibiotici e ormoni, per permettere loro di sopravvivere in un ambiente malsano e per ridurre l'indice di conversione, se non addirittura ribaltarlo.
    L'indice di conversione è il fattore dominante di tutta la baracca: rappresenta il rapporto tra soldi spesi per gli animali (cibo, spazio nei capannoni) e soldi guadagnati dalla loro macellazione.
    Poiché l'uomo pensa prima di tutto al denaro e poi alla salute e ai propri simili, nella zootecnia si fa di tutto per mantenere gli animali in vita con il minimo prezzo. Questo prevede capannoni con stipati centinaia di polli che vengono uccisi alla sesta settimana, animali gonfiati di ormoni che crescono ipertrofici e con le ossa storte, e via dicendo.

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  23. @ Sabrina-Miso: invece è proprio il tono che non definirei polemico, ma piuttosto tendente al fanatico a irritarmi (l'autore del post però non vede traccia di fanatismo in ciò che ha scritto: sarà un altro dei suoi "inconsci meccanismi difensivi"?).
    Fino a pochi mesi fa, e lo dice lui in un altro post, mangiava carne come chiunque (e ancora ne mangia, solo meno e di qualità), aveva nei confronti dei vegetariani "un atteggiamento tra il beffardo e lo sprezzante", sia pure per colpa del già citato "inconscio meccanismo difensivo", poi deve aver magari letto qualche libro, è rimasto folgorato sulla via di Damasco e adesso usa lo stesso atteggiamento tra il beffardo e lo sprezzante per sostenere un'altra causa. L'argomento è serio e pure giusto, penso solo si otterrebbe di più se si facesse lo sforzo di scendere dal pulpito. Poi, per carità, libero lui di scrivere come gli pare (e noi di leggere, ovviamente), ma non mi pare ci faccia una bella figura.

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  24. @Sabrina Miso

    E bum, guarda caso dire "leggete un libro" e' in qualche modo citare una fonte. Chi afferma ha l'onere della prova, almeno quando si cerca di fare un discorso civile. Diversamente chiunque potrebbe esprimere qualunque opinione spacciandola per verita' rivelata. Se si desidera convincere gli altri della bonta' delle proprie posizioni e' assai controproducente suggerire che sono degli idioti o qualcosa di similare (come fa Metilparaben, purtroppo. E come fai anche tu) se non sono acriticamente dalla tua parte e soprattutto se non si portano i fatti, i fatti veri. Ci sono un paio di affermazioni, un paio di fotografie ed una domanda retorica.
    E cosi' Metilparaben vuole convincere un lettore casuale a rinunciare ad una dieta sostanzialmente carnivora? Good, e' evidente che Metilparaben, di comunicazione interpersonale, non capisce nulla (e tu sei della stessa scuola, sfortunatamente).

    Quindi se qualcuno vi fa rilevare che l'atteggiamento un po' supponente - e c'e', inutile negarlo - e l'assenza di fonti sono un problema, prima di dire "Ah, sono irritati e stizziti perche' non vogliono ammettere il problema" fatevi l'esamino di coscienza come chiedere agli altri di farlo e rendetevi conto dei vostri limiti di comunicatori, e magari modificare il vostro atteggiamento per veicolare meglio il vostro messaggio.

    Diversamente, aspettatevi ben poche adesioni.

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  25. Interessanti le reazioni a questo post; un post che esprime un punto di vista che, nella sua essenza, mi sembra incontrovertibile e non certo così eversivo. Anzi, tocca solo di striscio l'aspetto più spinoso di tutti, e cioè quello etico.
    io credo che l'esistenza stessa degli allevamenti intensivi sia ormai quasi inconciliabile con la sensibilità, l'etica e la visione del mondo diffuse nel mondo occidentale. O meglio: è conciliabile a prezzo di un gigantesco processo di rimozione.
    La stessa rimozione che mi sembra evidente nell'irritazione e nel disagio manifestato in molti commenti. E' un argomento scomodo, non ci piace sentirne parlare, e quando qualcuno ne parla sembra sgraziato e inopportuno come un rutto ad un pranzo di gala. Così, ce la prendiamo con chi ne parla (e con i dettagli del discorso: i medicinali più o meno frequenti, i tacchini bianchi o no, e i modi sbagliati, e il fanatismo, ecc). Senza che il problema si sia mosso di una virgola, nel frattempo.

    Fateci un salto, in un allevamento intensivo. Io l'ho fatto. Peraltro non è manco così facile andarci, e non è un caso. Poi, ne riparliamo.
    Io, in questo post, di fanatismo non ne vedo manco l'ombra, in ogni caso.


    Sia detto con rispetto, ovviamente.

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  26. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  27. Ci sono due argomenti deboli in questa discussione:

    1) aspetto sanitario: Ok, lo so, ci sono gli antibiotici, ci sono i pesticidi, ci sono gli OGM... tutto chiaro. Ma detto da un antiproibizionista non mi sembra un argomento forte. Lo sappiamo, grazie, ma ci piace la bistecca e il barbecue e ci fa stare tanto bene, allegri e contenti. Metilparaben è a favore della liberalizzazione delle droghe. Sono d'accordo con lui, ma io mi preferisco la chianina. Alta e al sangue. Punto

    2) argomento morale: guardate la tastiera del vostro pc, lo schermo del vostro iCoso o del vostro device preferito, allacciate le stringhe delle vostre Nike, Adidas, Rebook o cosa cavolo indossate, date un calcio al pallone di vostro figlio o giocate con la sua console e cercate di non pensare a chi l'ha costruita, alla sua età e alle condizioni in cui si trova IN QUESTO MOMENTO, mentre stiamo parlando di un pollo, il cui sistema nervoso, la cui percezione del dolore o dello stress, i cui sentimenti non mi sembrano ESATTAMENTE paragonabili a quelli di un ragazzino di 12 anni che lavora alla Foxconn.

    PUNTO.

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  28. A tutti quelli che pretendono fonti e fonti e fonti: questo non è un articolo scientifico, non è nemmeno wikipedia: è un blog, e le regole per i blog sono alquanto diverse. Metterci delle fonti può essere utile, ma sinceramente su questo argomento esistono migliaia di libri, opuscoli, articoli, volantini etc facilmente reperibili da chiunque. L'autore vuole darvi una informazione, o slleticarvi, o buttarvela là, o che ne so: è libero di farlo e voi siete liberi di scegliere se ascoltare e provare un poco ad informarvi o tenere gli occhi chiusi e continuare istericamente a chiedere fonti in proposito quando queste fonti sono sotto gli occhi di tutti. Non è che devo citare fonti per dire che la terra è rotonda.

    Scialuppe

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  29. A parte il fatto che i toni contano, e tanto pure (altrimenti uno può avere tutte le ragioni che vuole, ma se è aggressivo, ineducato e qualunquista, perde la ragione in partenza)...
    A parte il fatto che le risposte a certi commentatori sono a dir poco maleducate, sgarbate e insolenti...
    A parte il fatto che comunque il post pone un moralisticheggiante e frettoloso ricatto intimidatorio di partenza ("se fai così, sei colà")...
    Ma: gli erbivori - o presunti tali, sanno esattamente cosa accade nel loro campo produttivo? Hanno qualche idea di quello che realmente accade nelle "loro" coltivazioni? Il contributo in inquinamento e destabilizzazione del territorio, credete sia così diverso?
    Il problema è di metodo (Metil, tu sai di queste cose come io so di medicina nucleare), di approccio (nevrotico e insofferente) e di azione (non risolvi nulla in questo modo).
    Allora: vuoi sensibilizzare su un problema? Bene: inizia a documentarti seriamente e a spiegare queste documentazioni. Ma non andare a cercare i testi che ti danno ragione (troppo facile e infantile): rischia, vai oltre le cose semplici, e proponiti più dubbi che certezze di partenza.
    Vuoi arrivare a più persone possibili? Bene: cambia toni, e cerca di essere coinvolgente, non arrogante.
    Vuoi lasciare una traccia seria e costruttiva? Bene: ritorna il Metil di prima; quello di adesso è veramente fuori di senno e profondamente autodistruttivo.
    Ciao

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  30. Ultimo mio per oggi.

    @ Roberto, sul secondo punto: sai, c'è gente che non usa Nike nè Rebook, compra il caffè al commercio equo e cerca di vivere eticamente nei limiti di quanto il sistema le permette (poichè i computer etici ancora non li fanno, ma ci stiamo avvicinando-vedi la campagna su Apple). Non è che perchè esiste un'ingiustizia, allora tutte le altre sono giustifcate. Secondo il tuo discorso, visto che a Ciudad Juarez si uccide circa una donna al giorno, cosa vuoi che sia un po' di tratta delle bianche in Emilia Romagna!

    Sul primo punto: stai dicendo la stessa cosa del PDC: sappilo, e poi sono tutti affari tuoi.

    Ok, chiudo qui e non interverrò più.

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  31. Se si tratta di toccare i privilegi della casta, tutti col forcone in mano. Quando si tratta di mettere in discussione i propri (e mangiare carne è un privilegio), tutti con la mano sulla fondina. Non siete migliori della gente che vi governa.

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  32. Paraben sta usando lo stesso solito linguaggio con cui ha per anni criticato governanti, chiesa, privilegiati, e Alemanno. Ora che quei pizzichi arrivano a voi, tutti a protestare, come un mucchio di caleari

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  33. Mi rendo conto come questo sia un argomento delicato, e certo esprimere le proprie opinioni solo scrivendo può dare adito a incomprensioni ed equivoci che non si creerebbero se stessimo parlando... il mio tono non voleva essere supponente, e mi scuso se sono sembrata maleducata.

    Se continuo a dirvi del libro di Foer, è perchè in se stesso è una fonte. L'autore ha condotto un'inchiesta molto accurata su ogni aspetto dell'allevamento intensivo (andando di persona ai capannoni, parlando con coloro che lavorano nel settore), e mostra in modo oggettivo tutti i pericoli che comporta, a livello di inquinamento ambientale, di pericolo per la salute dell'uomo e di maltrattamento degli animali (oltre alle condizioni in cui sono costretti a vivere, ci sono episodi di sadismo puro da parte di chi lavora alle catene di macellazione e negli stabilimenti).

    Questo è un argomento che o colpisce subito o viene facilmente riposto nel dimenticatoio.
    Chiedete le fonti, ok, se io vi scrivessi tutte fonti verificabili, cambierebbe qualcosa? Sinceramente, smettereste di mangiare carne?
    Perdonatemi, ma io non credo proprio.

    Se l'argomento vi avesse davvero interessato, sareste andati voi a informarvi, come ho fatto io a mio tempo.
    Fino a un anno fa non ci pensavo assolutamente, poi una mia amica vegetariana me ne ha parlato (molto alla leggera) e mi ha consigliato il libro di Foer, se volevo informarmi. Così l'ho letto, genuinamente curiosa di saperne di più. E' stato come un fulmine a ciel sereno, e ho deciso che avrei cercato di fare qualcosa nel mio piccolo.

    A questo punto, preferisco chi dice in modo sincero che lo sa quello che succede, ma che non vuole cambiare il suo modo di vivere. Punto.
    Sono scelte che ognuno può compiere, c'è chi vuole farlo e chi no.

    Quindi, chi davvero volesse informasi sull'argomento, leggesse Foer (e le 20 pagine di fonti che fornisce), leggesse i comunicati della PETA, vedesse i video e le foto che girano per la rete.

    Alcuni link:
    - http://www.weanimals.org/
    - (questo video vedetelo tutto, fino in fondo) http://www.youtube.com/watch?v=2iLjXxcAhkY
    - http://www.peta.org/tv/videos/investigations-vegetarianism/default.aspx
    - http://www.eatinganimals.com/
    - http://www.essereanimali.org/

    p.s.: mi scuso ancora se sembro maleducata nei confronti di chi la pensa diversamente da me... è solo che a volte rimango un po' stupita quando qualcuno si arrabbia perchè si parla di un argomento così indifendibile.
    Avrò una visione del mondo troppo semplicistica, per cui mi assumo le mie colpe.
    p.p.s.: non conosco assolutamente l'autore del blog, e non so quale fosse il suo atteggiamento precedente.

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  34. alessandro, nessuno ha contestato la tua rispettabilissima visione etica.

    personalmente mi infastidisce il modo in cui ti avventuri in considerazioni che riguardano la salute di chi mangia la carne. parti da una serie di presupposti che francamente non stanno in piedi e che invece pretendi vengano presi per buoni senza nemmeno spiegare perchè. il tutto con un approccio paternalista alla "non capisci, apri gli occhi" che è sinceramente irritante.
    ciao.

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  35. Pensandoci bene è eticamente discutibile mangiare carne e pesce, hai ragione.....
    Ma anche il nostro modo di vivere in occidente è eticamente discutibile per il semplice fatto che a fronte del nostro benessere ci sono miliardi di persone che sono sfruttate e soffrono (indirettamente per sostenere il nostro stile di vita)...
    Possiamo "eticamente" discutere di tutto, possiamo diventare vegetariani, possiamo sostenere il commercio etico o comprarci l'auto elettrica.....Evitare le banche e mangiare solo da agricoltura biologica.
    Sono scelte che possiamo permetterci di fare proprio e soltanto perchè siamo "ricchi" e con la pancia piena.
    E siamo ricchi e con la pancia piena perchè abbiamo perpetrato stili di vita eticamente discutibili........
    Mi aiuti fermare questo loop?

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  36. sapevatelo, dice metil
    grazie, ce lo sapevo, e mo ce lo so pure mejo, e mo me vado a compra' un hamburger surgelato al supermercato perché non posso permettermi niente di più pregiato.

    ma non c'è mica bisogno di tutto questo fervore mi pare... né da parte dei favorevoli, né da parte dei contrari.

    solo una domandina al padrone di casa:
    e noi? come viviamo noi, soprattutto quelli in città? vale la pena?
    e se dovessimo tutti mangiare i buoni prodotti dell'orto e del pollaio della nonna, ce la faremmo in 7 miliardi e fischi (che me pare che già così c'è chi je brontola la panza...)?

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  37. ah, un'altra cosetta: chiaro che in casa propria ognuno fa come vuole, però trovo la moderazione preventiva profondamente umiliante.

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  38. @orsopio: la moderazione preventiva è stata introdotta, non mettendo a disposizione blogger niente di meglio, allorché un tizio ha deciso di intasare questo blog con continui e chilometrici commenti (farei meglio a dire sproloqui, perché trattavasi di deliri senza né capo né coda e spesso insultanti), a blocchi di dieci alla volta, impedendo di fatto a tutti gli altri di commentare. Credo che quello, sacrificare tutti i lettori alle alzate d'ingegno di uno scemo, fosse profondamente umiliante.

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  39. @amicidelcampetto: mi sembri una persona intelligente da capire che i marchi citati erano solo un esempio banale: non si scappa dal loop. Il commercio sarà equo e solidale, ma non lo sono i trasporti, l'elettricità, il petrolio la carta o la connessione internet che usiamo io e te. Io ho 25mq di pannelli fotovoltaici sul tetto, 16mq di solare termico, non ho automobile, vado in bici e uso una moto euro2, faccio la differenziata, ho la compostiera e non fumo. Non ho la Playstation, non ho iPad e compro possibilimente ITALIANO (cioè FATTO in Italia).
    Ma so che tantissime cose che ho, che uso, con cui vengo a contatto quotidianamente sono il risultato dello sfruttamento indiscriminato di migliaia di esseri umani, spesso bambini, compreso l'interruttore con cui accendo la luce a casa.
    Ma qui non stiamo a discutere su chi sia più verde o giallo o rosso. Dico che non possiamo definirci più puri di altri perchè non mangiamo carne. Io la mangio da sempre perchè MI PIACE e la vita schifosa che facciamo merita un po' di soddisfazione anche psicologica, come una vodka o un buon cognac ogni tanto, una canna per chi vuole, sano sesso e molti amici.
    E, soprattutto, perchè i vegetali non sanno assolutamente di NIENTE.
    Morirò una settimana prima, ma la penso come Woody Allen a proposito del fumo.

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  40. @ roberto: fai pure, ma il tuo comportamento procura sofferenza allucinanti e continuative ad esseri senzienti con capacità di provare dolore paragonabile a quella di un essere umano. mi riferisco all'allevamento industriale, non alla macellazione di per sè. ma questo è proprio il lato etico della questione che metilparaben non ha voluto toccare nel suo post.

    @ orsopio: è proprio il consumo di carne che spreca quantità enormi di risorse e fa venire i brontolii di pancia alla gente del terzo mondo. se al mondo non dico fossero tutti vegetariani ma mangiassimo tutti carne non più di una volta la settimana, ci sarebbe sovrapproduzione alimentare. lo dice la FAO, non io.

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  41. Non fate voi una bella figura che ve la prendete con i toni, con la mancanza di prove, con il "c'e' di peggio" e altro, non e' una critica per voi, (anche se ve la meritereste, brutti testoni) Metil sta solo cercando di informarvi su un tema importate.
    Lo sapevate gia'? tanto meglio! Ve lo immaginate diverso, con i polli felici? purtroppo temo che siate in torto.

    Il punto e' questo: ci stanno vendendo carne di animali cresciuti in quelle condizioni di merda. Non e' disgustoso solo dal punto di vista dell'appetito che possono suscitare, o da quello della genuinita' della carne, ma anche dal punto di vista morale.

    Si' la butto anche sul morale, non e' una questione evitabile.
    Non me ne frega niente se storcete il naso ad un chilometro da quella parola, questo resta un problema che va affrontato come si puo', la gente va informata. Nessuno deve dire "Non lo sapevo".

    Vi sta bene dare i vostri soldi a chi si comporta cosi'?
    Ma ne siete davvero sicuri?

    Badate bene che il punto non e' "diventate tutti vegetariani, subito" ma "evitate la carne di questa provenienza" questo non e' difficile e non richiede niente da parte vostra. Forse qualcosa lo richiede: accettare di cambiare qualche abitudine e rendersi conto che questo mondo non e' cosi' rassicurante come quello della tv (in cui chi solleva certe questioni e' solo un paranoico rompicoglioni) i problemi seri ci sono e questo -secondo me- e' uno di quelli.

    Nota bene:
    Personalmente non trovo niente di sbagliato nel mangiare carne, la natura va avanti cosi' da sempre, ma questi allevamenti sono criminali nel peggior senso della termine.
    Le bestie devono essere trattate con maggiore rispetto. Punto.

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  42. grazie metil non per il post ma per il fatto che con i post hai suscitato vari commenti che trovo molto positivamente formativi
    ciao a tutti :-)
    ps. questo per dire che mi piacciono molto i vostri commenti e discussioni

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  43. Riguardo il discorso degli ormoni della crescita, che io sappia la legislazione in Europa non e' la stessa di quella americana; a voi risulta altrimenti?

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  44. @antonio: in america è constentito usare ormoni per favorire la crescita degli animali, in europa invece è proibito.

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  45. Va bene la LAV come fonte?

    http://www.scribd.com/doc/88123469/Rischio-sanitario-degli-allevamenti-intensivi-Resistenza-agli-antibiotici-e-nuove-malattie

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  46. dopo aver attentamente letto il post mi è giunta alla mente questa domanda? E chi se ne frega? Non è polemica la mia ma solo una costatazione, perchè tanto lo stesso trattamento lo lo riceve in realtà qualsiasi cosa mangiamo, o si pensi (inquinamento a parte) che il pomodoro che arriva sul tuo tavolo o anche la lattuga venga trattata meglio dei tacchini? diserbanti chimici, concimi chimici, OGM e anche quando sono prodotti BIO scopri (spesso) che di BIO hanno solo il nome! Quindi in onestà non me ne frega nulla dei tacchini, dei polli dei maiali dei bovini degli ovini o di qualsivoglia animale...

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  47. A parte ogni considerazione etica, a parte tutte le opinioni, c'è un fatto che dovrebbe far riflettere.
    Nessuna azienda agricola che voglia fare pubblicità ai suoi prodotti avrebbe problemi a mostrare un campo durante la raccolta; le aziende che trattano carni animali, invece, si guardano bene dal mostrare quando li macellano.

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  48. Non credo (ne spero) che l'autore ci voglia tutti vegetariani, ma un minimo di consapevolezza nei consumatori ci vuole.
    Sapere cosa compriamo e mettiamo in bocca credo sia doveroso a meno di non essere consapevolmente degli aspiranti suicidi e di tante altre cose negative ed eticamente scorrette...

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