Poi, un giorno, Filimon sparì nel nulla.
Qualche volta ci aveva già provato cambiando nome, faccia e documenti: però l'avevano sempre ritrovato in un batter d'occhio, perché in fondo quello che voleva non era sparire, ma essere cercato.
Il giorno in cui scomparve davvero fu quello in cui sentì, finalmente, che di essere cercato non gli importava più niente.
Allora smise di elaborare piani complicati, si tenne il nome e la faccia che aveva e si limitò a fare un passo in là.
Nessuno lo trovò più, naturalmente, perché nessuno si accorse della sua scomparsa.
A qualcuno -ma capita a pochi e molto di rado- succede di percepire un suono, un odore, una parola che gli ricordano qualcosa di cui non sa darsi ragione.
Ma sono inafferrabili frazioni di secondo, sensazioni, déjà vu.
Non c'è altro. Sarebbe suggestivo se esistesse una persona, una sola, che si sia accorta che Filimon è sparito, che abbia capito dov'è andato, che di tanto in tanto giri la testa per guardarlo, un passo in là, che sorrida o sospiri o si disperi e continui per la sua strada.
Ma il posto da cui Filimon è scomparso è la vita, non una storia suggestiva.
E questo è tutto.
...di cosa parla questo post, scusa?
RispondiEliminascialuppe