Devo ricordarmi di chiedere a tutti quelli che negli anni '80 si scagliavano contro il comunismo perché pretendeva che le persone fossero tutte uguali come si giustifica il fatto che finiscano per comprare tutti le stesse scarpe, gli stessi giubbotti e perfino gli stessi mobili.
Capisco cosa vuoi dire, ma una differenza c'era: il comunismo imponeva tutto; quella cui fai riferimento tu si chiama "moda", ed è una scelta, magari subliminalmente non libera, ma pur sempre "scelta".
RispondiEliminaEh no! La differenza abissale è che adesso scegliamo di omologarci, e siamo pure contenti!
RispondiEliminagli stessi melafonini...
RispondiEliminaSEMPLICE... E' PERCHE' OGNUNO HA LA POSSIBILITA' DI SCEGLIERE SE ESSERE UGUALE AD UN ALTRO...O NO... OVVIAMENTE SENZA COMUNISMO!...
RispondiEliminaquello era un comunismo -consumismo.il vero comunismo ,la vera rivoluzione è stata quella del 68,quando gli Italiani hanno tirato fuori le palle.sono nati i sindacati, la medicina di base, la scuola per tutti,cose meravigliose che proprio negli anni 80 hanno iniziato il loro declino,verso la conquista dello status symbol,per poi andare a finire nella catastrofica recessione 20 anni dopo
RispondiEliminaperché il comunismo avrebbe imposto a tutti le scarpe che non piacciono a nessuno
RispondiEliminaUn mio prof delle superiori, sessantottino mai rinnegato ma sempre ipercritico su tutto, una volta ci raccontò: nel '68 abbiamo fatto la battaglia contro la divisa a scuola, e un giorno l'abbiam vinta. Il giorno dopo ci siamo di nuovo tutti presentati in divisa: tutti in maglione a collo alto, jeans e coi baffi...
RispondiEliminaCi ho messo un poco a capire cosa volesse dire...
è il bisogno di appartenere, di farsi riconoscere ed accettare dai propri simili. Ci vuole la divisa. Nessuno é più in grado di soportare l'insostenibile silenziosa compagnia di se stesso. Il comunismo é una dittatura, con questo umano desiderio di appartenenza secondo me c'entra ben poco
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