08 ottobre 2012
Appunti /9
Mi piacerebbe un sacco sapere se quelli che adesso si stracciano le vesti perché la Minetti ha detto che "la politica non deve essere per forza di persone che sono preparatissime" abbiano mostrato analogo sdegno allorché i loro partiti di riferimento -tutti, nessuno escluso- hanno riempito per anni parlamenti, consigli regionali e consigli comunali con una pletora infinita di ignoranti, fresconi e imbecilli fatti e finiti.
No, perché se dovessimo stabilire che ammettere pubblicamente di essere impreparati è uno scandalo, mentre essere impreparati senza dirlo a nessuno è un fatto tutto sommato accettabile, tutta questa indignazione non sarebbe altro che l'ennesimo, stucchevole esercizio di ipocrisia.
Scrivo per esprimere la mia situazione, ma credo di rispecchiare anche quella di tantissime altre persone.
RispondiEliminaLa risposta, banalissima (come questo post) e semplicissima, è sì. Un deciso ed irrevocabile sì.
È proprio per quello che da anni girano video e sberleffi di politici impreparati e che si rendono ridicoli davanti alle telecamere: La Russa che ha bisogni di suggerimenti riguardo Lukashenko, la Gelmini che straparla di un tunnel che attraversa mezza Italia, Razzi che non è capace a mettere due parole una di seguito all'altra, etc.
Gli esempi che ho fatto si riferiscono tutti a politici di "destra", ma è solo una coincidenza dovuta alla mia scarsa memoria.
Peccato vedere questo blog peggiorare di post in post.
A
RispondiEliminaA
RispondiEliminaEh già...in fondo all'epoca dei fatti Fini era "soltanto" il vicepresidente del Consiglio, era stato di persona a Genova e s'era pure sperticato in lodi su come le forze dell'ordine avessero gestito fino a quel momento la situazione! Che ne poteva mai sapere lui...come per Scajola,ligure d'origine, anche per Fini tutto s'è svolto a sua insaputa
RispondiEliminaChiedo scusa per il commento sopra riportato, era ovviamente destinato al precedente post di Metil...sorry! :-)
RispondiElimina@ Fra!,
RispondiEliminami dispiace, ma non posso accontentarmi di una rassegnata risposta basata sul senso comune. Per buonsenso democratico si deve anche pretendere che l'elettore sappia distinguere un candidato preparato da un ciarlatano PRIMA di votare. Se ameno lo "scandaloso" caso Minetti servisse a far riflettere su questo (e sulla legge elettorale più adatta) dimostrerebbe che "non tutto il male vien per nuocere": ma temo che su queste riflessioni siamo all'anno zero, e specialmente sui blog, dove ci si limita a sghignazzare a posteriori su coloro che abbiamo eletto.
Si, io mostro analogo sdegno.
RispondiEliminaQuesta volta non credo sia centrato il punto, che non è "senza dire a nessuno" ma "senza far sapere", che è molto diverso.
C'è sempre questo vizio mentale di fondo, questo sillogismo mai dimostrato... cioè che essere POLITICI significa essere COMPETENTI.
RispondiEliminaIn realtà, non abbiamo bisogno di politici che siano competenti, ma semplicemente persone competenti che, per scelta di vita, decidano di prestare un po del loro tempo alla politica.
Si può benissimo essere COMPETENTI senza per forza essere POLITICI (intendendo come di professione). Una nazione sana selezione i competenti fra la gente, non i politici fra i partiti.