02 marzo 2007

Il ceffone

Dal sito di Luca Volontè: «Daniel continua ad essere grave, sgozzato come un agnellino dalla madre, una giovane convivente belga di uno spacciatore. (…) L’aborto procurato, direi indotto dalla madre, della ragazza tredicenne di Torino, mi pare che vada nella stessa direzione della maggiore attenzione per cani e gatti, rispetto ai bambini. Che dire poi della notizia rimbalzata della ragazza diciassettenne che dopo una pizza tra ‘amici’ si è sentita così umiliata da cercare e trovare la morte?»

L’impressione è che il capogruppo UDC alla Camera continui a comportarsi esattamente come un marmocchio insopportabile: più sono bonari i rimproveri che i genitori, per amor di pace, preferiscono riservargli, più il moccioso, schiumando rabbia per non aver saputo attirare la loro attenzione in modo efficace, la fa grossa. Finché i genitori non si incazzano e (finalmente) gli mollano un ceffone.
Allo stesso modo, Volontè sembra non essere soddisfatto finché le scempiaggini che gli escono dalla bocca non diventano tanto meschine, offensive e rivoltanti da indurre all’ira anche quelli che si sforzano spesso e volentieri di commentare le sue idiozie con pacata ironia.
Si meriterebbe un ceffone sonoro, l’Onorevole, per la vergognosa disinvoltura con cui mescola tragedie di tutti i generi nel meschino tentativo di giustificare le sue amenità da prete mancato.
Purtroppo l’unica cosa che sono in grado di fare è manifestargli tutto il mio disprezzo.

Anche se, me ne rendo conto, è davvero poco.

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