08 marzo 2007

Libertà selettiva

Vittorio Messori sul Corriere torna sulla questione del cilicio: «Davvero non capisco. Oggi c’è una sacralità addirittura feticistica per la libertà totale e di chiunque, perché mai chi è esterno all’ascetica cristiana dovrebbe occuparsene o indignarsi? Per dire, ma se io stanotte mi flagellassi a lei importerebbe qualcosa?»

Il discorso non farebbe una grinza, se non fosse che sono proprio i cattolici a battersi quotidianamente per negare la libertà individuale degli altri ogni volta che possono: fanno fuoco e fiamme contro quelli che usano il preservativo o la pillola, pretendono di sindacare sulle preferenze sessuali degli individui, scagliano anatemi all’indirizzo di chi, sfiancato da una lunga e dolorosa malattia, decide di porre fine alla propria sofferenza.

Ludwig Börne ebbe a scrivere: «Non c’è uomo che non ami la libertà: il giusto però la esige per tutti, l’ingiusto solo per sé».

Non crede, signor Messori, che sia una massima sulla quale valga la pena di riflettere?

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