13 luglio 2007

Siblings

Lewis Hamilton, 22 anni, attualmente in testa al campionato mondiale di Formula Uno, ha un fratello affetto da paralisi spastica. Qui di seguito lo stralcio di una sua recente intervista:
Domanda: "A quali tra i campioni dell'automobilismo inglese ti sei ispirato?"
Risposta: "Non ho modelli in particolare, chi mi ha ispirato di più è stato mio fratello, perché sorride sempre, a prescindere da tutto. Lui non puo' giocare a calcio come tutti noi, non puo' praticare sport, eppure dà continuamente il 100%, sorride sempre. Mi sono ispirato a lui, da lui ho imparato molto".
Io, che oltre ad essere un laicista della peggiore specie sono uno dei fondatori di questi qua, mi sa che da oggi tifo per lui. Anche se della Formula Uno, sinceramente, non mi frega granché.

9 commenti:

  1. Ogni tanto il buongiorno inizia col sorriso, facciamo in modo che "ogni tanto" diventi sempre!

    Buongiorno a tutti.

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  2. Per molti motivi, tra cui questo, spero che vinca il mondiale.

    Un sorriso sorridente
    Mister X di Comicomix

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  3. Sul sito dei siblings mi sono fermata a leggere alcune tue testimonianze... e ho scoperto un tuo lato dolce e accogliente, che su questo blog non emerge.
    E' stata una scoperta piacevole.
    :-)

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Già facevo il tifo per lui per la sua simpatia e per il fatto che è il primo pilota di colore che riesce a emergere, da ora in poi ancora di più. Che mi frega della Ferrari!

    E poi, visto che anche io ho qualche disabilità, farò conoscere questa associazione ai miei fratelli.

    Grazie Alessandro!

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  6. Fanculo. Posso dirlo?
    Sorride sempre. Fanculo.
    Manco il diritto al mugugno. Mi viene da urlare, scusa eh, Ale, mica con te.
    Nel giurassico ho avuto un moroso tedesco, bellissimo e molto più giovane di me, in una delle sue calate venne accompagnato da un amico spastico. L'amico tornò molte volte, e tutte le volte mi ricordò, con un sorriso, di non mettermi alla sua sinistra onde evitare involontari gesti del suo braccio. Ugualmente ironizzava il mattino, quando il mio moroso lo aiutava a evacuare. Fu felice, a suo dire, il giorno in cui, al suo: oggi guido io, seguì un ok e si andò a pranzo, di fronte all'Isola Comacina - una decina di chilometri - con la sua carrozzina elettrica. Io seduta sulle sue gambe e il mio moroso sui pedalini dietro. Riguardando le foto fatte a noi tre, molti anni dopo e nello stesso posto, credo avesse ragione lui. E' stato un momento stellato. Ancora sorrideva. E ancora sorrido io ora.
    Senza scordarmi la tristezza con cui mi raccontava la sua solitudine, il non conforto di una pelle amata.
    Fanculo alla formula uno.
    :))
    Cari saluti

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  7. @elisabetta-> :-)

    @il libertario-> Giù.

    @comicomix-> lo vince, lo vince...

    @juliette-> grazie. :-)

    @gianni-> grazie a te.

    @valeria-> che bel commento, vale...

    @samuelesiani-> scroscianti.

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