Giovanni Nuvoli, 54 anni, viveva ad Alghero ed era affetto da Sclerosi Laterale Amiotrofica: da tempo continuava a ripetere di voler sospendere le cure cui era sottoposto, cure che non avevano alcuna speranza di produrre un miglioramento delle sue condizioni, ma si limitavano semplicemente a tenerlo in vita.
Giovanni Nuvoli aveva il diritto, un diritto costituzionalmente garantito, a sospendere quelle cure; e aveva diritto ad ottenere che quella sospensione avvenisse sotto sedazione, per non essere sottoposto a inutili sofferenze.
Per affermare i propri diritti Giovanni Nuvoli aveva iniziato un digiuno, rifiutando acqua e cibo; poi, vinto dalle sofferenze, l'aveva sospeso; infine, costretto dall'inerzia e dall'indifferenza generale, era stato costretto a riprenderlo.
Giovanni Nuvoli si è spento ieri sera, accanto la moglie Maddalena, dopo otto giorni di sospensione di cibo e acqua, due dei quali passati pienamente vigile e capace di intendere e di volere.
Lo Stato italiano ha preferito lasciarlo morire così, lentamente, di fame e di sete, piuttosto che riconoscergli i suoi diritti.
La Tortura di Stato ha fatto il suo corso.
occhio, nell'ultima riga hai scritto "turtura".
RispondiEliminaC'è gente che per difendere il proprio assurdo punto di vista provoca agli altri delle sofferenze immani.
RispondiEliminaNon so se provare più rabbia o tristezza...
rabbia e anche tristezza...
RispondiEliminaQualcuno di voi benpensante ha mai ucciso un essere umano o immagina almeno lontanamente cosa possa significare o pensa che a sporcarsi le mani debbano essere sempre gli altri? (nel caso di specie dovrebbe essere un medico o chi altri? )
RispondiElimina@anonimo:
RispondiEliminaIo no, ma la cricca di imbecilli che sembri supportare ha appena fatto morire di fame e sete Nuvoli, quindi chiedi a loro che ti sapranno dire.
Quando non ci sarò più,
RispondiEliminanon cercatemi dietro
il marmo di una tomba,
cercatemi fra le rose.
Quando non ci sarò più
non cercatemi fra le fotografie,
cercatemi fra i miei libri,
fra le mie poesie,
fra le mie musiche...
Cercatemi fra le cose che più
ho amato...perché solo in quelle
troverete la mia anima...
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Ho trovato queste parole...
è possibile un pò di silenzio, un po' di decenza ?
Non ho chiesto di venire al mando,vogio decdere, quando lo reputo oppurtuno,come morire.
RispondiEliminaVedere una persona che si consuma lentamente, è uno cosa orrenda.
Accanimento terapeutico?Non sia mai, non sono un animale di laboratorio!!
Voglio il DIRITTO DI DECIDERE SULLA MIA VITA,E' MIA E BASTA!!
hanno mandato i carabinieri a casa perché non si ripetesse il caso Welby...
RispondiEliminaNon è facile decidere in queste tematiche, l'etica è molto diversa da persona a persona. Fatto sta che, oltre all'infinita tristezza della vicenda, lo Stato ci ha fatto una figura da imbecilli, lasciando morire quel poveraccio con i morsi della fame, invece che permettendogli di morire in maniera dignitosa.
RispondiEliminaComunque Alessandro, mi fa piacere che anche oggi, come tempo fa, abbiamo parlato proprio dello stesso argomento.
Un saluto
Non è stata una tortura, è stato un assassinio.
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RispondiEliminaAnonimo (il primo), perchè non ci fai un favore e segui l'esempiu del tuo cervello, ponendo fine alle sofferenze del tuo corpo?
RispondiElimina@anskij-> ;-) grazie!
RispondiElimina@gianni-> c'è l'imbarazzo della scelta.
@marino-> ecco.
@anonimo-> in italiano, please?
@darkzero-> in effetti...
@il libertario-> .
@anonimo-> sì, ti pare facile, con questa gente...
@samuelesiani-> geniale, nevvero?
@alfonso-> magari si potrebbe lasciale la scelta ai diretti interessati, no? Un saluto anche a te.
@boga-> prima l'una, poi l'altro.
@bleek-> :-D
Ma che schifo però.
RispondiEliminaChe schifo.
Da tutti i difensori della vita all'anonimo, vi faccio la stessa domanda: qualcuno di voi grandi eroi è mai stato vicino a una persona guardandola morire dolorosamente in piena consapevolezza di potergli garantire una fine più pietosa, la stessa che si concede al barboncino nano portato dal vetrinario perchè troppo malato per camminare o mangiare?