15 dicembre 2008

Breve racconto simbolico con morale poco chiara all'autore stesso [di Aioros]

L'altro giorno ero in fila alla posta: la macchinetta dei biglietti non funzionava, per cui ero in fondo al classico serpentone sbuffante pieno di vecchietti e casi umani assortiti. L'unico sportello attivo era occupato da più di mezz'ora da un ragazzo senegalese che aveva qualche difficoltà a comunicare con lo scazzatissimo impiegato - e che non sembrava per nulla vicino alla risoluzione del suo misterioso problema - quando un tizio all'inizio della coda ha borbottato "quanto ci mette il negro di merda".Immediatamente un signore ben vestito sulla sessantina si è voltato ed è partito con l'ovvia sequenza - "ma come si permette", "lei è un razzista", "si vergogni", eccetera. E' stato allora che ho capito tutto. "Ehi", faccio al signore, "si vergogni lei. Lo insulta solo perché la pensa diversamente sui negri: in effetti si sta comportando proprio come un razzista". Interviene una ragazza più avanti e mi grida, "ma stai zitto, non vedi che anche tu stai discriminando quel signore solo perché discrimina i discriminanti?", al che ho risposto semplicemente "che ne sapete voi femmine". Il primo tizio si è scaldato: "cretino, bisogna avere rispetto per le donne!", un altro ha gridato "bisogna avere rispetto anche per chi non le rispetta!" e cinque minuti dopo erano tutti a menarsi fuori, io ero il primo della fila e del senegalese nessuna traccia.

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