10 gennaio 2009

Cancro di classe

Dalla Repubblica di oggi:
Nata a Londra la prima bimba senza gene del cancro al seno La piccola - avuta con la fecondazione in vitro - sta bene. Malattia evitata grazie alla diagnosi preimpianto sull'embrione Per tre generazioni la sua famiglia ha lottato contro il cancro al seno. Lei, però, non correrà il rischio di ammalarsi: è nata in Gran Bretagna la prima bambina che, grazie a uno screening genetico, non ha ereditato dai genitori il gene responsabile della malattia. Mamma e piccola stanno bene, ha annunciato Paul Serhal, dell'University College di Londra, il medico che le ha assistite. La bimba è nata grazie alla fecondazione assistita: l'embrione era stato esaminato prima dell'impianto per verificare la presenza di alterazioni nel gene Brca1. Le donne che manifestano questa variazione hanno una possibilità pari all'80 per cento di sviluppare il cancro al seno e pari al 60 per cento di sviluppare il cancro alle ovaie. Degli undici embrioni prodotti con la fecondazione in vitro sei avevano il gene Brca1 mutato e cinque sono risultati liberi: di questi, due sono stati impiantati nell'utero della donna e ne è risultata la gravidanza.
Mi limito a segnalare che tutte queste procedure, grazie alle quali una famiglia è riuscita a risolvere un gravissimo problema genetico, in Italia sono vietate: dalle nostre parti, infatti, non si possono produrre più di tre embrioni alla volta, è proibito procedere alla diagnosi preimpianto, è obbligatorio impiantare tutti gli embrioni prodotti. Il tutto, in estrema sintesi, a causa di una norma integralista come la Legge 40/2004, introdotta da una (trasversale) maggioranza clericale e rimasta in vita a causa delle pressioni del Vaticano, che ha fatto fuoco e fiamme per spingere i cittadini all'astensione nel referendum abrogativo del 2005. L'esito di una situazione del genere si può riassumere come segue: se la tua famiglia combatte contro il cancro da tre generazioni e hai i soldi per andartene a fare la fecondazione assistita all'estero, i tuoi figli potranno avere una sorte diversa dalla tua; se invece quei soldi non li hai, ti tieni il cancro e buonanotte ai suonatori. Ogni ulteriore commento mi pare decisamente superfluo.

1 commento:

  1. L'Osservatore Romano ha accesso a fonti diverse dai comuni mortali:

    Osservatore Romano, Fiv rischiosa
    Bimbi nati con questa tecnica rischierebbero malformazioni
    (ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 9 GEN - Recenti studi scientifici hanno evidenziato alcuni rischi di malformazione per i neonati concepiti da fecondazione in vitro. Lo riferisce l'Osservatore Romano che ribadisce la contrarieta' della Chiesa cattolica per questa tecnica di procreazione e sottolinea 'la tutela e la cautela' da adottare verso il bambino 'sin nel concepimento'. Lo studio riportato evidenzierebbe che i bimbi nati dopo fecondazione in vitro 'hanno un rischio di certe malformazioni maggiore degli altri'.


    "Certe" malformazioni…

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.