10 gennaio 2009
Crescere bambini in una coppia omosessuale [di Masque]
Riporto un discorso che ho fatto in Facebook sulla bacheca della causa "Firma la petizione per la decriminalizzazione universale". Si parla della possibilità per le coppie omosessuali di crescere dei figli. Anche fra chi è favorevole alle coppie omosessuali, spesso nega quella che, secondo me, è la conseguenza logica e naturale, cioè la possibilità da parte loro di crescere dei bambini. Ora, riportando i miei interventi, cercherò di spiegare il motivo. Solitamente l’argomento usato è la "naturalità" dei comportamenti, ovvero: se la natura ha disposto l’esistenza di sessi opposti, noi dobbiamo seguire quell’orientamento.
Il primo commento che ho fatto è stato per confutare l’idea della possibilità che esistano comportamenti “non naturali”.
Fintanto che una cosa esiste, fa parte della natura e va accettata. Riporto, dal brano “Dio è taoista?” del logico e filosofo Raymond Smullyan:
«Goethe ha espresso molto bene tutto ciò: “Nel tentare di opporci alla Natura noi, nell'atto stesso di farlo, operiamo secondo le leggi della natura!”. Non capisci che le cosiddette “leggi della natura” non sono altro che una descrizione di come appunto tu e gli altri esseri agite? Sono semplicemente una descrizione di come tu agisci, non una prescrizione di come dovresti agire, non un potere o una forza che costringe o determina le tue azioni. Per essere valida, una legge della natura deve tener conto di come tu di fatto agisci, o, se preferisci, di come tu scegli di agire.»
La risposta a questo è stato che seguire un simile ragionamento sarebbe deleterio perché si considererebbero naturali e permessi anche comportamenti “non buoni” come la violenza, la pedofila o altri orientamenti sessuali parafiliaci come la zoofilia. Viene quindi riportato il discorso nell’ambito della società umana.
Questo mi permette di ampliare e successivamente entrare più nel dettaglio dell’argomento.
Anche il tuo opporti alle opinioni nostre, è perfettamente descritto dalle leggi della natura, in quanto il tuo intelletto, la tua mente, come pure le nostre, sono il risultato di milioni di anni di evoluzione naturale. La tua mente, emergenza della relazione fra cervello, corpo ed ambiente, nel formulare i tuoi pensieri, agisce secondo le leggi della natura allo stesso modo in cui fanno le nostre.
Altra questione è la conservazione delle tradizioni di una società (anch'essa, altra emergenza della relazione fra gli individui che la compongono). Tutto in natura mira alla sopravvivenza ed essa avviene più efficacemente, quanto meglio ci si riesce ad adattare all'ambiente. Ma l'ambiente è anch'esso influenzato da noi allo stesso modo in cui noi siamo influenzati da esso (con "ambiente" intendo, mettendo su un piano dualistico, tutto ciò che non è ME), in un continuo rapporto di azione, reazione, retroazione. Infatti, la natura è un sistema dinamico complesso.
Capisci anche tu quanto sia semplicistico quindi, uscirsene equiparando sullo stesso piano pedofilia ed omosessualità. Una mente lungimirante ed attenta, potrebbe arrivare alla conclusione che se c'è da stabilire una regola etica (le regole nascono dall'uomo e valgono come regole solo nel sottosistema per cui l'uomo le concepisce) che permetta ad una società di prosperare più a lungo e fruttante la maggior soddisfazione e felicità per i suoi appartenenti, quella non può essere altro che: "non causare dolore".
Ora, riesamina il tuo paragone fra pedofilia, zoofilia ed omosessualità in base a ciò. :-)
Inoltre, tu dici, parlando di adozioni da coppie omosessuali: "E dato che i bimbi sono come spugne, cosa dovrebbero fare vedendo i due papà o le due mamme amoreggiare o litigare, cosa dovrebbero pensare, come dovrebbero orientarsi sessualmente?!?!?"
Spiegami cosa temi che accada? :-)
Perché se non hai nulla contro le coppie omosessuali, non dovrebbe esserci neppure nulla contro l'eventualità che un bambino conosca cosa sia l'omosessualità attraverso i propri genitori adottivi e la consideri, in questo modo, "naturale" e "normale". Al contrario, se pensi che il bambino non la dovrebbe considerare tale, risalendo la catena, ne consegue che in qualche modo pensi anche che ci sia qualcosa che non (non "normale", non "naturale") va nell'esistenza di coppie omosessuali. Non parlo magari di un rifiuto conscio della cosa, ma il considerarlo, sotto sotto, una anomalia che vada evitata e magari poco alla volta eliminata. Forse temi che i bambini sviluppino anch'essi una tendenza all'omosessualità? Ma se anche lo facessero, che problema sarebbe? Non credo che l'umanità si estinguerebbe solo perché finalmente accetta vari comportamenti sessuali. ;-)
Comunque, per "tranquillizzare" quelli che la pensano in quel modo, è recente uno studio per il quale la probabilità che un bambino di una coppia omosessuali sviluppi le stesse tendenze omosessuali dei genitori è esattamente la stessa che ha quello di una coppia etero. ...ma ripeto: anche se non fosse. dove sarebbe il problema? :-)
L’argomento contro è stato che, vivendo noi in una società nata e cresciuta grazie alla contrapposizione naturale fa i due sessi, è normale considerare l’omosessualità una devianza, pur permettendo loro di frequentarsi e sposarsi senza operare persecuzioni e discriminazione, secondo una filosofia del “vivi e lascia vivere”, ma che i figli di coppie omosessuali, in una società simile non potrebbero vivere bene.
Il discorso sulla possibilità di crescere o meno figli in coppie omosessuali non è determinante per la natura (la quale, per definizione, comprende tutto l'esistente e non può essere che perfetta ed equilibrata in ogni singolo istante), ma nel sottosistema che l'uomo (grazie alle caratteristiche che "in natura" ha sviluppato) ha delineato per permettere un miglior adattamento all'ambiente (e quindi maggiori probabilità di sopravvivenza… alla fine, tutto rientra in questo). Per fare ciò ha delineato delle regole (UMANE quindi) e vari tipi di società. La società è un insieme di regole condivise che permettono maggiori probabilità di sopravvivenza. Buona parte di queste regole non scritte, sono eredità di periodi in cui la sopravvivenza della "tribù", come identità espansa della "famiglia", dipendeva strettamente dalla procreazione e dall'allargamento della tribù stessa (mediante figli o annessioni di altre tribù creando coppie con loro). Da qui, nacquero molte regole e tabù, come appunto quello dell'omosessualità, ma anche quello dell'incesto, ad esempio. Queste regole vengono attualmente portate avanti dalle persone con ideali più tradizionalisti e conservatori, seconda la logica che "se hanno funzionato fino ad ora, non vanno cambiate". Il fatto è che l'ambiente cambia in continuazione (anche grazie all'intervento dell'uomo, ovviamente) e l'uomo si deve adattare velocemente. Attualmente, i principali problemi che minano alla sopravvivenza, non sono risolvibili tramite il metodo della procreazione. Abbiamo avuto una rivoluzione industriale che ha portato benessere, ma anche molti svantaggi, abbiamo addirittura il problema della sovrappopolazione, che causa un grande consumo di risorse e degrado (dal punto di vista delle specie che vi vivono) delle condizioni ambientali. In tutto questo, le precedenti regole nate per scoraggiare comportamenti (naturali!! In quanto non possono essere diversamente. L’argomento della naturalità, non può essere mai valido per confutare i comportamenti umani. Al contrario, sono validi argomenti sulla “convenienza” per l’uomo di un tale comportamento e la possibilità o meno che causi dolore), che impedissero il processo di procreazione massiccia, iniziano a cadere, quando addirittura non diventano peggiorative. Questo per completare il sottofondo filosofico e antropologico della questione. :-)
Torniamo quindi nel sottosistema "società" delineato dall'uomo. L'esistenza delle regole, fa sì che chi non le rispetta venga allontanato dalla società, considerato, come si dice in gergo, un deviante. Questo fino a quando buona parte delle persone considera ancora valide quelle regole.
Andando ancora più "vicino al suolo", abbiamo che l'unico problema che potrebbe avere un figlio cresciuto in una coppia omosessuale, è che la società non lo accetti, considerandolo un deviante. Questo gli causerebbe infelicità. Quindi dolore.
Ma l'origine di questa infelicità dove va cercata? Nel fatto che una coppia omosessuale l'abbia cresciuto (immagino con lo stesso affetto che avrebbe fatto una coppia etero), oppure nelle persone che seguono regole senza rendersi conto che sono ormai obsolete se non deleterie?
In base a ciò che si risponde a questa domanda, una persona arriva ad una delle due soluzioni che ritiene più ideale, cioè se impedire alle coppie omosessuali di cresce bambini, oppure far sì che l'omosessualità venga completamente accettata dalla società e con essa anche ciò che ne deriva, cioè che gli omosessuali possano avere pari diritti e quindi anche la possibilità di crescere bambini.
Bel post, bel ragionamento, tutto condivisibile.
RispondiEliminaDa me troverai, sparsi qua e là, a pezzi, molti dei concetti contenuti nel post. In particolare la conclusione, l'unica ragionevole a mio avviso, è la stessa a cui arrivai nel post Ho sognato di baciare Ciro.
@Ugolino: ho letto l'articolo ed anche quello del primo commento e devo dire che effettivamente, fra le persone che si ritengono liberali, il caso 1 è davvero molto comune. mi ricordo di aver letto tempo fa un intervista a david byrne (musicista ed ex cantante dei talking heads), fatta da timothy leary, dove affermava di essersi reso conto di se stesso le stesse cose che avevi notato anche tu, ma riguardo al razzismo. anche lui si è sempre ritenuto una persona molto progressista e liberale, ma notando certi suoi atteggiamenti inconsci, si era chiesto quanto davvero fosse progressista e liberale. :-)
RispondiElimina@Augusto: hai ragione sulla politica dei piccoli passi e sono d'accordo, come infatti ho scritto: un figlio cresciuto in una coppia omosessuale, potrebbe avere problemi di accettazione con la società, ma questo a causa proprio della società stessa e di certe idee che vengono date per scontate e quindi mai rimesse in discussione. quindi, discorsi come quello che ho fatto servono proprio per far rimettere in discussione queste idee e creare così il terreno per il progresso grazie al quale anche il bambino che dicevano (ed ovviamente i suoi genitori) possa vivere serenamente. :-)
@Augusto
RispondiElimina"Hai visto due cani (maschi) allevare un cucciolo? e due galli? e due tori? e due conigli?
Nó mai."
Tu non li avrai visti, ma il Daily Telegraph ci racconta di due fenicotteri maschi che fanno coppia fissa e che hanno allevato tre generazioni di piccoli "adottivi":
http://www.telegraph.co.uk/news/uknews/1509605/Gay-flamingos-are-both-family-men.html
"Quindi, del Daily Telegraph, susami, ma non potrebbe fregarmi di meno; mi basta la mia esperienza."
RispondiEliminaBell'esempio di apertura mentale... Se non vedo X, X non è vero, ma se qualcuno cerca di farmi vedere X, dico che non ne ho bisogno. Siccome non hai mai visto due animali dello stesso sesso adottare dei cuccioli, la cosa non esiste in natura. Ma se qualcuno ti dimostra che ci sono esempi della cosa (non solo i due fenicotteri, a dire il vero), allora dici che ti basta la tua esperienza e così puoi continuare a negare l'evidenza nascondendoti dietro la tua ignoranza. E magari ti consideri pure progressista...
nel caso interessasse, questo è lo studio a cui mi riferivo nell'articolo:
RispondiEliminahttp://www.francoangeli.it/Riviste/Scheda_Riviste.asp?IDArticolo=33920&Tipo=Articolo%20PDF
in particolare
"The review of these articles brings to light that children brought up by homosexual parents do not differ from other children in adjustment and psychosexual development. However, 2 out of the 8 studies, investigating peer relations, described episodes of stigma endured by the children of homosexual families. Furthermore, the quality of parenting, comparing homosexual and heterosexual parents, does not differ much. Though, findings do suggest that homosexual parents tend to reveal better parenting skills. Parents ’ sexual orientation, at least as regards lesbian mothers, does not seem to hinder the children’s development. On the other hand, stigma and the lack of social and legal recognition does impinge on homosexual families."
...quanto conformismo....
RispondiEliminaDiscuto spesso con amici e amiche,
agnostiche e atee,del fatto che,vivendo in provincia,sia meglio o meno allevare i figli come cattolici di facciata per non evitare traumi dovuti alle differenze...ecco ...tutto qua...siete piu conformisti dei telefilms americani degli anni '50.
mirko da milano
Scusa, potresti indicarmi la fonte dello studio a cui ti riferisci in:
RispondiElimina"è recente uno studio per il quale la probabilità che un bambino di una coppia omosessuali sviluppi le stesse tendenze omosessuali dei genitori è esattamente la stessa che ha quello di una coppia etero."
mi sarebbe molto utile quando ragiono (si fa per dire) con qualche omofobo.
saluti
GL