17 febbraio 2009
Idiozia automobilistica
L'occasione mi è gradita per esporvi sommessamente un paio di opinioni, per la verità non relative alla notizia qua sopra ma comunque attinenti alla materia, che mi frullano in testa già da un bel po'.
Premetto, tanto per essere chiaro, che guidare un mezzo di trasporto sotto l'effetto della droga o dell'alcool è certamente un comportamento assai censurabile: si mette a rischio la propria vita (cosa che sarebbe di per sé perfino trascurabile, giacché della propria vita ciascuno è libero di fare ciò che vuole) ma soprattutto (questo mi pare invece l'elemento decisivo) l'incolumità degli altri.
Ciò detto, e quindi manifestato apertamente il mio appoggio alle normative in materia laddove esse prevedano il ritiro della patente per chi venga sorpreso a guidare ubriaco o strafatto, vorrei soffermarmi un istante sulle parti di quelle normative che riguardano da un lato le ulteriori sanzioni previste per le violazioni in oggetto, e dall'altro la procedura necessaria per ottenere, dopo un certo periodo di sospensione, la restituzione della patente ritirata.
Quanto al primo punto, è circostanza nota a chiunque che in taluni casi particolarmente gravi non ci si limiti a ritirare la patente del contravventore, né ad irrogargli una sia pure cospicua multa pecuniaria, ma si arrivi a sequestrargli definitivamente il veicolo sul quale si trovava al momento del controllo. Ciò, ne converrete, si traduce di fatto in una sanzione il cui ammontare non si ricollega alla gravità dell'infrazione, ma al valore del mezzo sul quale tale infrazione è stata commessa: in sostanza, infatti, chi guida ubriaco fradicio subisce una sanzione di 5.000 euro se viene beccato mentre scorrazza su una Punto, e di 50.000 se lo fermano mentre procede a zig zag su una BMW. La circostanza, ne converrete, è piuttosto singolare, giacché finisce per configurare una sorta di multa di importo indeterminato e dipendente di volta in volta dal reddito del reo, dal suo stile di vita (c'è chi se ne fotte, di avere una macchina di lusso, e chi invece ne fa uno scopo di vita) o addirittura dal caso ("Ti hanno beccata piena di rum fino agli occhi, cara? Be', meno male che avevi preso la macchina piccola, figurati se avessi deciso di uscire col SUV..."), che mal si concilia con l'ineludibile necessità di stabilire pene certe e uguali per tutti in relazione a qualsiasi violazione della legge.
Ancora più discutibile, se posso permettermi, è la procedura necessaria per riavere la patente allorché che essa sia stata (giustamente, lo si ripete) ritirata: com'è ormai noto a tutti, infatti, la legge prevede che la patente possa essere restituita al contravventore soltanto dopo una serie di controlli periodici tesi ad accertare che costui, nei mesi successivi al ritiro, si sia astenuto dal bere alcolici o dall'assumere droghe. Ciò equivale a dire, in pratica, che la riabilitazione successiva all'adozione di un comportamento vietato (guidare ubriachi) dipende dall'impegno ad evitare di porre in essere un comportamento lecito (ubriacarsi senza guidare), per giunta completamente diverso da quello che ha causato la sanzione originaria. La legge, in effetti, non impedisce ai cittadini di scolarsi fiumi di alcool dalla mattina alla sera, a patto che essi, allorché si trovino nel cosiddetto stato di ebbrezza, si astengano dal mettersi alla guida di un veicolo: per quale motivo, quindi, il permesso di guidare dovrebbe essere restituito (o addirittura concesso, per tornare alla notizia del giorno) soltanto a patto che il suo destinatario adotti determinati comportamenti in circostanze nelle quali la guida di un veicolo c'entra poco e niente?
Voi dite che vado troppo per il sottile? Può anche darsi che sia così.
Però abbiate pazienza, e fermatevi un attimo a riflettere: voi come giudichereste una legge che facesse dipendere l'entità della pena da comminare a un assassino al valore dell'arma con cui ha commesso il delitto? E come valutereste uno stato che ponesse quale condizione per scarcerare un tizio che ha rubato il portafoglio di un altro la circostanza che costui, nei mesi successivi alla condanna, eviti di mettere mano al proprio?
Rifletteteci, se avete il tempo e la voglia di farlo.
E poi ditemi se è un esercizio davvero ozioso, quello di spaccare il capello in quattro.
Bhé, io non ci trovo niente di strano, visto che il personaggio che 'scrive' certe norme è un tal Giovanardi, quello che invita Scientology ai convegni sulle tossicodipendenze...
RispondiEliminaUbriacarsi è peccato, quindi tra non molto diventerà reato, come le pugnette e staccare i crocefissi dai muri...
Vero. In effetti non è molto sensato.
RispondiEliminaTuttavia il sequestro del mezzo è una sanzione che pesa più di una multa in termini pratici.
Di fronte ad una multa il paparino facoltoso potrebbe alzare le spalle.
Se si vede sequestrato il BMW magari scende di mazzuolate (deprecabili ma non ingiustificate) sull'ubriaconcello di turno.
E poi intendiamoci: se chi si beve (o si droga) avesse un minimo senso di responsabilità non si metterebbe alla guida. Il sequestro dell'auto è un fastidio percepibile molto superiore al rischio di incidenti (purtroppo). Anche questo è indice di irresponsabilità. Si mette un freno come si può. Lo stato non può avere senso di responsabilità al posto dell'individuo. Può solo tentare di limitare i danni in due modi: bloccando l'uso di alcoolici e sostanze stupefacenti (vedi divieti di vendita alcolici dopo certe ore) e con misure deterrenti quali multe e sequestri del mezzo.
Il resto starebbe alla educazione ricevuta/impartita ma anche qui si latita parecchio.
Condivido con te in termini di principio ma dissento dal punto di vista pratico. Pronto a ricredermi di fronte a misure alternative migliori o della stessa efficacia.
Saluti.
...chissà come mai per vedere se sei alla giuda sotto effetto di stupefacenti ti fanno un esame che va a rintracciarne l'uso fatto mesi prima.
RispondiElimina...chissà come mai in Olanda, dove l'uso di cannabis è legale la patente la rilasciano lo stesso.
E non mi sembra che succedano tutti questi incidenti...
Io credo che nel 99% dei casi riportati dalla stampa la causa dell'incidente non sia l'effetto degli stupefacenti o l'alcool, ma il modo di guidare da imbecilli, che in Italia va tanto di moda.
Quella che chi beve alcool(moderatamente)o usa stupefacenti è automaticamente un pirata della strada è solo una scusa per proibire...
Lorenzo
bravo lorenzo, infatti alcool e droghe si prendono per snebbiare il cervello, è risaputo
RispondiEliminaNeoAlfa ha detto...
RispondiEliminaDi fronte ad una multa il paparino facoltoso potrebbe alzare le spalle.
Se si vede sequestrato il BMW magari scende di mazzuolate (deprecabili ma non ingiustificate) sull'ubriaconcello di turno.
Per quanto possa concordare sulla CONFISCA AMMINISTRATIVA del mezzo, vorrei ricordare quando (un paio di anni or sono se non mi ricordo male) era stato inserito nel codice della strada per alcune contravvenzioni (in motociclo) questo tipo di sanzione. Al di la che fosse giusto o meno (e non lo era in quel caso e per quelle sanzioni), il punto è che l'effetto di questa legge fu una serie di casi di genitori incazzati che invece di prendere a mazzate il pargoletto, prendevano a mazzate le forze dell'ordine!