24 aprile 2009

Durban 2: l'intervento di Ahmadinejad

Questa storia di Durban II, che poi si è svolta a Ginevra, e dei rappresentanti di tanti paesi che se ne sono andati mentre il Presidente iraniano esponeva il proprio intervento, mi ha molto incuriosito. Poichè, come oramai siamo abituati a constatare, i mezzi di informazione tradizionali ci hanno riportato una "loro" sintesi delle parole dell'iraniano (in questi termini: "di stampo razzista", "sommerso dalle critiche", "appello a odio", "condannato" e ancora "appello a odio"), ho pensato di proporvi alcuni stralci dell'intervento originale, così che possiate leggere senza il filtro di un giornalista o di un politico e formarvi una vostra opinione dell'intervento di Ahmadinejad, solo sulla base delle vostre conoscenze dirette, come se a parlare fosse una persona qualunque.
Signor Presidente, onorevole Segretario Generale delle Nazioni Unite, onorevole Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Signore e Signori. Siamo qui riuniti per il proseguimento della conferenza di Durban contro il razzismo e la discriminazione razziale, per elaborare metodi pratici da adottare nelle nostre sacre campagne umanitarie. Nel corso dei secoli trascorsi, l’umanità ha attraversato enormi sofferenze e dolori. Durante l’epoca medievale, filosofi e scienziati venivano condannati a morte. Poi seguì un periodo di schiavitù e di commercio degli schiavi. Milioni di persone innocenti vennero catturate, separate dalle loro famiglie, dai loro cari, per essere condotte in Europa e in America nelle condizioni peggiori. Si trattò di un periodo buio, fatto di occupazioni, saccheggi e massacri ai danni di quelle persone innocenti. Dovettero passare molti anni perché le nazioni si risvegliassero per combattere in nome della loro libertà ed indipendenza, pagandole a caro prezzo. Milioni di vite andarono perse per cacciare gli occupanti e stabilire governi nazionali e indipendenti. Però i detentori del potere non impiegarono molto tempo ad imporre due guerre all’Europa, che afflissero anche parte dell’Asia e dell’Africa. Queste guerre orribili decimarono milioni e milioni di vite, lasciandosi dietro una massiccia devastazione. Fosse stata imparata la lezione impartita dalle occupazioni, dagli orrori e dai crimini di queste guerre, sarebbe spuntato un raggio di speranza per il futuro. Le potenze vittoriose si atteggiarono a conquistatori del mondo, ignorando o calpestando i diritti delle altre nazioni attraverso l’imposizione di leggi oppressive e ordinamenti operanti a livello internazionale. Signore e Signori, osserviamo dunque il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che è uno dei lasciti della Prima e della Seconda Guerra mondiale. Quale era la logica dietro la garanzia del diritto di veto per i suoi membri? Come può una tale logica soddisfare i valori spirituali e umanitari? Non parrebbe per niente conforme ai riconosciuti principi di giustizia, di eguaglianza davanti alla legge, dell’amore e della dignità umana? Non sembrerebbe piuttosto significare discriminazione, ingiustizia, violazione dei diritti umani o umiliazione della maggioranza delle nazioni e dei Paesi?
La coercizione e l’arroganza sono l’origine dell’oppressione e delle guerre. Sebbene oggi molti fautori del razzismo condannano la discriminazione razziale a parole e negli slogan, un certo numero di Paesi potenti sono autorizzati a decidere in nome di altre nazioni sulla base dei loro propri interessi e a loro discrezione
Cari amici, eminenti delegati, Signore e Signori. Quali sono le cause profonde dell’attacco statunitense all’Iraq o dell’invasione dell’Afghanistan? C’è stata altra motivazione all’invasione dell’Iraq, oltre alla tracotanza della precedente amministrazione americana e alle crescenti pressioni da parte dei detentori di potere e ricchezza, intenzionati ad espandere la loro sfera di influenza, impegnati a rincorrere gli interessi dei giganti produttori di armi a danno di una nobile cultura con un bagaglio storico di migliaia di anni, e nello stesso tempo ad eliminare le minacce reali e potenziali al regime Sionista provenienti dai Paesi musulmani, conquistando il controllo e lo sfruttamento delle risorse energetiche del popolo iracheno? Davvero, per quale ragione quasi un milione di persone è stato ucciso e ferito, e molti altri sono stati resi profughi?
Vi alleggerisco la lettura saltando la sua analisi delle cause della crisi economica, più o meno riconducili a responsabilità americana (lo dice anche il nostro Kim Il Silvio, d'altronde), e i riferimenti alla guerra afgana e a dio, ma solo per rimanere più in tema Durban II.
Il risultato è stata la creazione di un razzismo a briglie sciolte, che pone le più gravi minacce alla pace internazionale, e che ostacola la strada alla costruzione di una coesistenza pacifica a livello globale. Certamente il razzismo è simbolo dell’ignoranza che ha radici profonde nella storia, e rappresenta, senza alcun dubbio, il segno della frustrazione nel progresso della società umana.
Poi se la prende con il "regime Sionista", che definisce razzista e colpevole di massacri come l'ultimo di Gaza, e dice agli Stati che non hanno partecipato a Durban II:
Dovrebbe essere riconosciuto che boicottare una conferenza come questa, di straordinario livello internazionale, è un’indicazione evidente di supporto ad un esempio di razzismo manifesto.
Ora, nel corso di questo notevole evento, vorrei annunciare a tutti i leaders (...) che l’iniqua gestione economica del mondo è giunta al capolinea. Lo stallo era inevitabile, data la logica oppressiva e impositiva della gestione.
Voglio anche porre l’accento sulla circostanza che il liberalismo ed il capitalismo occidentali hanno raggiunto il loro punto terminale anche in virtù della mancata percezione della verità relativa al mondo e agli esseri umani, per ciò che realmente sono. Essi hanno imposto i loro propri obiettivi e la loro guida agli esseri umani, senza riguardo alcuno per i valori umani e divini, la giustizia, la libertà, l’amore e la fratellanza, ma vivendo esclusivamente in funzione di una competizione esasperata, e sull’assicurazione di interessi individuali e di gruppo di natura materiale. Adesso dobbiamo imparare dal passato (...) vorrei attirare la vostra attenzione sui due aspetti importanti: Primo, è assolutamente possibile migliorare la situazione esistente al mondo. Ma ciò può essere fatto solo attraverso la cooperazione di tutti i Paesi, in modo da sfruttare al meglio le potenzialità e le risorse esistenti. (...) Secondo, tenendo presente l’inefficienza degli attuali sistemi politici, economici e di sicurezza internazionali, è necessario concentrarsi sui valori umanitari e della fede, facendo costante riferimento alla vera definizione di esseri umani, che si basa sulla giustizia e sul rispetto dei diritti di tutti i popoli di tutti i luoghi del mondo, e riconoscendo gli errori trascorsi nella passata amministrazione fondata sul dominio, così da adottare misure collettive per riformare gli ordinamenti esistenti. In questo senso, è di importanza cruciale una rapida riforma del Consiglio di Sicurezza, compresa l’eliminazione di un diritto di veto discriminatorio, ed il cambiamento dei sistemi finanziari e monetari mondiali.
Per fare del mondo un luogo migliore, colmo di amore e di benedizione, un mondo senza povertà né odio, benedetto dai crescenti doni di Dio l’Onnipotente e da una virtuosa condotta del perfetto essere umano, stringiamoci le mani in amicizia, per il raggiungimento di un simile nuovo mondo. Ringrazio il Signor Presidente, il Segretario Generale e tutti gli illustri partecipanti per aver avuto la pazienza di ascoltarmi. Grazie di cuore. Mahmud Ahmadinejad
Secondo me si è un po' perso rispetto alle intenzioni iniziali: "Siamo qui riuniti per il proseguimento della conferenza di Durban contro il razzismo e la discriminazione razziale, per elaborare metodi pratici da adottare nelle nostre sacre campagne umanitarie." Inoltre, sentir parlare di amore e fratellanza il Presidente di uno stato che mette a morte i gay e uccide a sassate le donne, suona un filo incoerente. Un po' come i giornalisti e i politici che hanno commentato il suo intervento suonano bugiardi. Qui potete trovare il testo integrale dell'intervento, in lingua inglese. Per la traduzione italiana, ho scelto questo.

11 commenti:

  1. E' solo attraverso il confronto che si possono debellare i dittatori, non con l'isolazionismo! Proprio per questo, un anno fa, in concomitanza con la visita di Ahmadinejad a Roma, e stante il rifiuto dell'Università La Sapienza di ospitarlo, avevo cheisto alla Luiss di attivare un confronto fra il Presidente iraniano e gli studenti italiani. Memore della derisione subita da Ahmadinejad proprio in un'università, la Columbia, dove gli studenti hanno risposto a suon di risate a frasi del tipo "I gay in Iran non ci sono", pensavo che nel paese oppresso sarebbe potuto arrivare un alito di libertà, proprio da noi italiani, da piccoli studenti ch epotevano mettere in discussione il loro Presidente. La risposta del Rettore è stata: "O con Sarkozy, o niente". Come dire, lo spirito vespasiano di Porta a Porta ha censurato anche le una volta pullulanti di cultura e di fermento democratico aule universitarie.

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  2. Sei stata gentile con Ahmadinejad a riportare la parte migliore del discorso. Io non sono riuscito ad andare oltre la premessa (non tradotta in italiano), in cui ringraziava e benediceva Dio, e tutti i portatori del monoteismo. (E gli altri? Tutti all'inferno?)

    Non che differisca molto dai riferimenti religiosi dei discorsi dei vari presidenti statunitensi.

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  3. Il nick ''Allegra'' è stato trasportato in questo sommario di Ahmadinejad, infatti allegramente si riporta solo quanto appena digeribile del suo discorso, pieno di odio verso Israele. Non credo che Allegra sia in grado di filtrare e dare una verità diversa.

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  4. Allegra non è in grado di filtrare le notizie e dare una verità diversa. Il suo sommario è stato sapientemente scelto per la causa di Ahmadinejad. Ma crede davvero Allegra di poter prendere per fessi tutti? Non sa che adulteri, gay e lesbiche in Iran vengono impiccati?

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  5. Se avessi voluto filtrare, non avrei messo i link alla versione integrale.
    E non ci avrei messo la mia faccia, diversamente dai commentatori anonimi.

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  6. cara allegra, da diversi tuoi interventi, sembra quasi che odi l'occidente. Ma perchè non l'abbandoni e vai a vivere in iran?
    Poi magari ci fai sapere come ti trovi e se l'idea di unità e fratellanza sono diverse da quelle che ognuno ha in occidente.
    P.S. dimenticavo, mi sa che dovrai raggiungerci di persona per notiziarci, visto che una libera opportunità come internet, lì, te la scordi...

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  7. Caro anonimo che mi precede, a me sembra che tu non abbia letto il discorso di Ajmadinejad. Sicuramente non hai letto il mio post, particolarmente dove dicevo:
    "Inoltre, sentir parlare di amore e fratellanza il Presidente di uno stato che mette a morte i gay e uccide a sassate le donne, suona un filo incoerente.
    Un po' come i giornalisti e i politici che hanno commentato il suo intervento suonano bugiardi."
    Ora, alla categoria dei bugiardi, oltre ai giornalisti e ai politici che hanno commentato questo discorso, devo aggiungere anche te.

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  8. Poichè pare che questo post sia di difficile comprensione per tutti, metto qui una piccola spiegazione per i cretini e per i disonesti:

    Il discorso di Ahmadinejad a Durban II, non è stato riportato per intero dalla stampa tradizionale che, però, ne ha ampiamente commentato.
    Poco onestamente, i commentatori che se ne sono occupati, lo hanno raccontato come un intervento: (i)violento e (ii)di minaccia verso Israele.

    Le parti che ho riportato, svelano che di violento non c'era proprio nulla.

    Per quanto riguarda la fantomatica minaccia ad Israele, basta cliccare sul link al discorso integrale che ho pubblicato in coda al post per verificare che gli unici riferimenti allo stato ebraico sono fatti per assumere (assume l'iraniano - nota per i cretini) che detto stato si sia comportato in modo razzista verso i palestinesi, in particolare nell'ultimo massacro di Gaza.

    Prima di postare, sapevo che avrei toccato un argomento difficile.
    Ma non pensavo che avrei toccato con mano tanta disonestà.

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  9. Anche se il leader tiranniano avesse speso belle parole su israele non sarebbe comunque cambiato nulla. e nulla sarebbe cambiato anche se i giornalisti avessero riportato per intero il suo discorso. Quella parte del mondo odia israele solo per motivi religiosi, non per la questone dei territori occupati. il problema non riguarda il fatto che un popolo si sia stanziato in quella particolare regione, ma piuttosto e più correttamente, che gli ebrei ci si siano stanziati. E questo non è razzismo? Cosa cambierebbe se all'mprovviso Ahmadinejad rilasciasse dichiarazioni diverse, astrattamente non-razziste? E cosa sarebbe cambiato se i media avessero esercitato correttamente il loro diritto-dovere di cronaca?
    Vabbè, fa nulla, l'importante è cercare pretesti per criticare tutto! E sostenere fragili argomentazioni giusto per giustificarsi dell'essere di sinistra.

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  10. @ Anonimo che mi precede (e 3, ma firmarvi no, eh?)

    "nulla sarebbe cambiato anche se i giornalisti avessero riportato per intero il suo discorso"
    Ti sbagli, la gente avrebbe avuto la possibilità di pensare, così gli è stata negata. Non tutti sono in grado di andare a cercare le informazioni in rete e molti sono abituati ad essere informati passivamente, senza spirito critico.

    "Quella parte del mondo odia israele solo per motivi religiosi, non per la questione dei territori occupati."
    Da dove vieni, anonimo?
    Conosci così bene quella parte del mondo?
    Se, per ipotesi, fossero occupate da islamici l'emilia romagna e la lombardia, tu per cosa te la prenderesti, per motivi religiosi o per le terre sottratte?

    "Cosa cambierebbe se all'mprovviso Ahmadinejad rilasciasse dichiarazioni diverse, astrattamente non-razziste?"
    A noi niente, perchè nessuno ce lo farebbe sapere.
    E questo non è razzismo?

    "E cosa sarebbe cambiato se i media avessero esercitato correttamente il loro diritto-dovere di cronaca?"
    Purtroppo non lo sapremo mai.
    Il punto del post era proprio questo. Ma pare tu non l'abbia colto.

    Non sarai mica razzista?

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  11. Credo abbia ragione l'anonimo delle 18.02 del 4/5.
    Vivo in palestina dal 1980. La maggioranza dei palestinesi ritiene che lì di terra vergine ce ne sia anche troppa. Non è questo il problema. L'odio è rivolto agli israeliani in quanto ebrei. Tutto il mondo arabo odia gli ebrei, non solo quelli di israele. Li considera alla stregua dei ratti e delle mosche. Quanto al vero spirito del post, sì, i media, nuovamente, hanno dato più importanza allo share che alla notizia, perchè un Ahmadinejad razzista fa più notizia. Anche se stavolta erano sicuri di non sbagliare.

    Franco 55.

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