24 aprile 2009

Carlo Casini (botta) e Metilparaben (risposta)

Botta
Roma, 24 apr. (Apcom) - Il Movimento per la vita critica i radicali sui temi della fine della vita e del testamento biologico. "Tra le pieghe della cronaca di questi giorni - afferma in un comunicato il presidente Carlo Casini - riconosciamo lo schema ormai sperimentato, consolidato e abusato del pressing radicale sulle istituzioni. Un cocktail di elementi emotivi, di strumentalizzazione della sofferenza delle persone e di spettacolarizzazione di situazioni di fatto costruite ad arte". "Il caso, doloroso, di Paolo Ravasin, malato di Sla, che ripercorre passo passo quello, altrettanto tragico, di Welby; le firme raccolte a Roma (in verità numericamente un'inezia!) che servono a richiedere una cosa che già esiste (già ora tutti possono esprimere i propri desideri in qualsiasi forma); le uscite ad effetto di Veronesi... tutte manovre orchestrate che servono solo a far sentire la pressione sui deputati che dovranno nei prossimi giorni esaminare la legge sul Fine vita già approvata dal Senato. In mancanza di argomenti ragionevoli - prosegue Casini, europdeputato dell'Udc - si tenta, ancora una volta di affermare la 'ragione della lobby'. Noi preferiamo invece muoverci come 'lobby della ragione' e per questo abbiamo fatto arrivare a tutti i parlamentari le nostre riflessioni sulla materia che prescindendo da argomentazioni religiose o ideologiche si appellano soltanto ed esclusivamente alla logica, laicissima, della ragione. L'augurio - conclude Casini - è che i deputati seguano questa logica senza cedere al ricatto ed all'intimidazione di un'avanguardia culturale che, come il referendum sulla legge 40 ha dimostrato, è largamente minoritaria nel Paese reale e nell'urna elettorale".
Risposta
(AGI) - Roma, 24 apr. - La cosiddetta 'logica della ragione' che il Movimento per la Vita dice di rappresentare dovrebbe essere in realtà chiamata 'logica della mistificazione'. Lo dice in una nota Alessandro Capriccioli, dell'Associazione Luca Coscioni e del Comitato Nazionale di Radicali Italiani, sul caso di Paolo Ravasin, malato di sla. "Parlare del caso Ravasin definendolo una 'situazione di fatto costruita ad arte', mentre in realtà si tratta della drammatica situazione di un malato che chiede il rispetto della propria volontà, affermare che 'già ora tutti possono esprimere i propri desideri', omettendo di aggiungere che è in corso di approvazione una legge che consentirà pure di esprimere le proprie intenzioni, ma poi vieterà che esse vengano realizzate, sostenere di voler prescindere da 'argomentazioni religiose o ideologiche', quando proprio in base a criteri di quel tipo ci si ostina a negare agli individui il diritto all'autodeterminazione e alla libertà di scelta, mette in luce - aggiunge Capriccioli - la strategia che caratterizza le dichiarazioni di questi giorni del fronte integralista. Una strategia basata su affermazioni tutt'altro che chiare, che in teoria sostengono di voler disciplinare una materia, quella del testamento biologico, ma nella pratica la proibiscono, per impedire agli individui di essere sovrani sul loro corpo e sulla loro vita. Quanto all'affermazione secondo cui la cosiddetta 'avanguardia culturale' che chiede il rispetto dei diritti civili sarebbe largamente minoritaria nel paese, il Presidente Casini farebbe meglio a dare un'occhiata ai sondaggi - conclude Capriccioli - si accorgerebbe che è lui, con i fondamentalisti che rappresenta, ad essere in minoranza, e a costituire una 'retroguardia' fuori dal tempo, che cerca di imporre a tutti principi non ammissibili in uno stato di diritto".

12 commenti:

  1. Questi sedicenti "difensori della vita" non possiedono alcuna pietà umana, con buona pace del personaggio, reale o immaginario, a cui dicono di ispirarsi. Definire la sofferenza di una persona una storiella "montata ad arte" è semplicemente vomitevole.

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  2. Tana. E' proprio questa la cosa che mi ha indotto a scrivere il comunicato. Non hanno rispetto per niente,

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  3. Questo post è la dimostrazione concreta (se non c'era bisognava inventarlo)degli opposti fondamentalismi che esistono in Italia, tutti e due, a mio parere, dannosi alla società. Assistiamo a reciproche accuse di minoranza, la verità che ambedue i "movimenti" usano e strumentalizzano la sofferenza umana per meschini calcoli di posizione.

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  4. Direi piuttosto che sono i malati a strumentalizzare noi: nel senso che noi siamo lo strumento attraverso il quale quei malati possono esprimere la propria volontà e cercare di realizzarla.
    Quale sarebbe il nostro fondamentalismo, spiegami: quello di affermare che ciascuno è libero di decidere sul proprio corpo? Che l'autodeterminazione è un principio ineludibile dello stato di diritto? Che è solo l'individuo a dover decidere della propria vita, senza che altri decidano per lui?
    Se questo ti pare fondamentalismo...

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  5. Il "fondamentalismo" sta non nel merito ma nel modo che si continua a proclamare delle sacrosante verità. Io ravviso in questo una sorta di accanimento quasi maniacale che rasenta il patologico. Freud direbbe che le vostre affermazioni "maniacali" esclusivamente sui temi della chiesa e affini non sono che i sintomi di qualcosa di più profondo che attanaglia le vostre personalità, una specie di amore-odio che vi accomuna quasi una droga della quale non potete fare a meno. Cosa ne sarebbe di voi se, come si legge nel vostro blog, il vaticano fosse raso al suolo? Il panico interiore!

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  6. Bene. Prendo atto della tua opinione, né credo che ci siano i presupposti per fare in modo che tu capisca.
    La pensiamo diversamente, tutto qua.

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  7. io lascerei Freud in pace, thank you very much, anche perché il nostro Sigmund avrebbe avuto una o due cosine da dire sull'ossessione della chiesa con tutto ciò che è fisicalità e corpo... ma qui entriamo nel patologico...
    :(

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  8. Bene, forse è il momento di intervenire.
    Il fondamentalismo di cui ci accusa Bibì&Bibò, non è altro se non acrimonia verso chi, avvicinandosi al PD, cerca di far passare idee e convinzioni del tutto legittimi tuttavia pericolosi per il partito stesso.
    Egli sa bene in che acque naviga il PD, così come sa che non è in grado di recepire tali idee se non mettendo a rischio la sua già fragile unità.
    L'idea su cui il signore poggia è quella secondo la quale lui è in possesso delle verità, lui è il PD, lui è il buono.
    Tutto questo senza accorgersi che il suo modo di pensare è esattamente speculare alle accuse che lascia ad alzo zero su questo blog.

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  9. "Questo post è la dimostrazione concreta (se non c'era bisognava inventarlo)degli opposti fondamentalismi che esistono in Italia"

    L'opposto fondamentalismo a quello filo-clericale sarebbe quello di chi pretendesse di imporre agli altri le scelte che lui farebbe per la propria vita. Per intenderci, io se mi trovassi nelle condizioni di Eluana Englaro, o di Welby, o di Paolo Ravasin, non vorrei continuare a vivere ad oltranza. Ecco, fondamentalismo sarebbe pretendere di imporre per legge di staccare la spina a chi si trova in quelle condizioni, nonostante chieda di essere tenuto in vita.
    Peccato che nessun laico porti avanti una tale posizione, che sarebbe aberrante allo stesso modo di quella portata avanti dalla Chiesa (o chi per essa).

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  10. Ma per favore! Opposti fondamentalismi?
    Questa è l'affermazione che si sente spesso fare (e si è sentita vieppiù nel caso Englaro). Affermazione che nella pratica sarà perfettamente condivisibile dai molti (fondamentalmente per la sua natura qualunquista), ma del tutto priva di fondamento, se osservata da vicino.
    E' un fondamentalismo il volersi riappropriare di un proprio diritto fondamentale che, si noti bene, non ha riflesso alcuno se non su di noi?
    E' fondamentalismo chiedere che una società che si dichiara liberale, a parole, lo sia anche nei fatti?
    Ma più di tutto: noi chiediamo libertà, per noi stessi, per i nostri familiari ed amici, per chi ne ha diritto.
    Ma non imponiamo affatto ad alcuno, di seguire le nostre scelte etiche o morali. I clericali invece, ben sapendo che "la carne è debole", pretendono di normare le scelte fondamentali riguardanti vita e morte di ognuno, configurando uno Stato etico, che è sempre stato il loro sogno (ben poco) nascosto.
    Nessun fondamentalismo richiede maggiore libertà, per nessuno.
    Questa è la differenza tra noi e loro.
    Punto.
    Il resto sono discorsi da bar.

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  11. E' lo stesso Carlo Casini che non voleva che lo stupro venisse qualificato "reato contro la persona" - evidentemente la donna o la bambina stuprata non ha dignità di persona, mentre l'ovulo fecondato sì?

    Lo stesso che applaudì vivamente ("inno alla vita") alla foto del feto morto, truccato e vestito a festa le cui foto furono passate (o vendute?) dalla nonna-chiromante del piccino? (La madre del feto, incinta e ammazzata di botte sparì quasi miracolosamente dai discorsi moralistici, essendo una 20enne nubile...)

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