25 giugno 2009

Divide et impera

Succede, a volte, che le notizie dei giornali online si combinino visivamente in modo a dir poco singolare.
Così, qualche giorno fa, il capodelegazione della Lega Nord nella giunta regionale Lombardia e assessore al Territorio Daniele Boni definiva inammissibile che gli immigrati si radunassero nei giardinetti pubblici, e nel frattempo un paio di finanzieri italiani che se ne andavano a zonzo per Milano con l'auto di servizio avevano l'alzata d'ingegno di violentare una prostituta (rumena, s'intende, così come s'intende che per saperlo bisogna leggersi l'articolo, ché nel titolo non era evidentemente il caso di specificarlo).
Mentre rilevo en passant che Boni, a quanto mi risulta, non ha ritenuto di commentare la seconda notizia definendola intollerabile, vi giro una domanda decisamente angosciosa: al posto di un immigrato che vive a Milano sareste tranquilli ad uscirvene dai giardinetti separandovi dagli altri, oppure vi guardareste intorno con una certa circospezione?

9 commenti:

  1. Tra non molto tempo correranno più rischi a girare da soli gli immigrati piuttosto che gli italiani. Vedremo anche una notte dei cristalli,con negozietti gestiti da stranieri assaltati da camicie verdi o nere. Già adesso si vedono o leggono cose che dieci o venti anni fa si sarebbero giudicate impossibili. Ho paura che il peggio debba ancora arrivare.

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  2. Il problema è che sono tutti uomini gli immigrati che si riuniscono ai giardini. Occupano tutto: giochi, panchine... Così i nostri bambini, già penalizzati dall'essere nati a Milano, non possono più neanche avere un minimo di spazio per correre e giocare. Pare però, da quello che voi scrivete, che si giusto così.

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  3. Caro anonimo che mi precede, anche io vivo a Milano, ma i miei bambini trovano sempre spazio per giocare nei parchi.
    Trovo rivoltante la tua distinzione "i nostro bambini".
    I bambini sono bambini, punto e basta. Lo sono anche i figli degli immigrati. Tutti bambini hanno diritto di accesso ai parchi e ai giochi. E come i bambini, anche i "grandi" hanno questo diritto, a prescindere dal luogo di nascita.
    Se al parco ci vai tu, o mio marito, perchè non dovrebbe andarci un immigrato?
    Gli immigrati ci piacciono quando producono il 9% del pil e quando pagano le tasse (spesso al posto di italianissimi evasori), ma non quando si tratta di averli vicini al parco?

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  4. Tutti hanno diritto di andare e stare dove vogliono, immigrati e non. L'importante è che non molestino o si droghino o altro.
    Per quanto riguarda lo stupro dei due finanzieri, dopo accertati i fatti, è giusto punirli. Però con questo non tutta la Guardia di Finanza è stupratrice...Il marcio c'è dappertutto.
    Mi sono registrato come amico e ho inserito il link di Metilparaben sul mio blog. Se non siete d'accordo fatemi sapere. Grazie

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  5. "Per quanto riguarda lo stupro dei due finanzieri, dopo accertati i fatti, è giusto punirli."

    Gli immigrati di solito in italia vengono puniti PRIMA di aver accertato i fatti.

    "Il marcio c'è dappertutto."

    Già. Ma sopratutto da noi.
    Chissà perché in italia esiste l'emergenza criminalità se i delinquenti sono stranieri, mentre delle mafie nostrane se ne parla poco, quasi fosse un fenomeno meno pericoloso, quasi folkloristico...

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  6. Quello che tu dici Lorenzo in parte è vero. Però non mi risulta che gli immigrati vengano puniti ingiustamente. Anzi siamo accusati di buonismo. Come il caso dei due rumeni presunti stupratori di Roma, che, accertate le prove, sono stati rilasciati. Tu non hai idea come in certi quartieri di tante città si viva con il terrore di questi clandestini che la sera si drogan, si ubriacano, stuprano.La gente non ne può più, ha paura. E' chiaro che anche gli italiani fanno la loro parte.Comunque ricordiamoci che le famiglie di immigrati regolari hanno tante agevolazioni nelle concessioni di abitazioni e prelazioni rispetto agli italiani.
    La mafia è anche nelle politica, nella finanza, nel potere.E' difficile estirparla.
    Comunque le statistiche, per quanto riguarda gli stupri e le rapine in ville commessi da stranieri, dicono che sono percentualmente più alte.

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  7. "Comunque le statistiche, per quanto riguarda gli stupri e le rapine in ville commessi da stranieri, dicono che sono percentualmente più alte."

    Ci mostri la fonte di questa statistica?
    No perchè secondo l' ISTAT gli stupri da sconosciuti( e stranieri) sono l'8%, con oscillazioni fino a 10.
    Ma vabbè, la tua è una affermazione un pò contorta di suo, dto che semplicemente, di quell 8% la maggior parte "preferisce" le ville, quindi non capisco dove voi arrivare ^^

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  8. Per OmbrelUminose:
    Non vorrei essere frainteso. Non ho nulla contro gli stranieri. Se gli immigrati (non clandestini), vengono in Italia, lavorano, pagano le tasse, si sposano, hanno dei figli, ed osservano le leggi italiane, ben vengano. Niente in contrario. Purtroppo poi c'è l'altra faccia della medaglia: ci sono tanti immigrati che non trovando lavoro, sono "costretti" a compiere furti per sopravvivere (e qualche volta ci scappa pure il morto).Oppure, essendo lontano dalla loro casa,non avendo soldi,avendo bisogno di sfogare anche il loro istinto sessuale, stuprano e si ubriacano (anche gli italiani lo fanno). Non voglio arrivare da nessuna parte, la mia è solo una constatazione in base alle statistiche, che dicono che i reati in questo senso commessi dagli immigrati sono percentualmente superiori agli italiani. Come fonte di quello che dico ti invito a leggere l'articolo del 21 febbraio scorso, apparso sulla Stampa.it, intitolato: "GLI STRANIERI E LA MECCA DEL CRIMINE" scritto da Luca Ridolfi, noto uomo di sinistra. Però non mettiamo di mezzo la politica, ma il buonsenso.
    Un saluto a tutti.

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  9. Bisogna distinguere fra chi ha il permesso di soggiorno, e quindi ha dimostrato di lavorare onestamente nel nostro Paese, e chi è clandestino.
    Il problema non è evitare di far aggregare gruppetti di irregolari nei giardini pubblici, ma evitare che mettano piede nel nostro Paese.
    Ricordo a tutti che anche noi per soggiornare per un lungo periodo negli U.S.A, in Brasile ed in molti altri Stati abbiamo bisogno di un permesso di soggiorno.
    Non vedo perché in Italia non dovremmo fare altrettanto.
    Come dice giustamente Antonio, chi viene da noi senza un inserimento lavorativo adeguato può facilmente smarrirsi per le vie del malaffare.

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