25 giugno 2009

Uno di loro, anzi il migliore

Mi spiace ammetterlo, ma credo si tratti di un parere di rara esattezza.
Ne parlavo proprio l'altra sera, e ne parlavo più o meno così: che differenza c'è tra Berlusconi che sbraita contro i magistrati e il tizio a cui hanno fatto la multa per divieto di sosta, che se la prende col vigile e cerca di farsela togliere? Che differenza c'è tra Berlusconi che chiama Obama a gran voce destando lo sdegno della Regina d'Inghilterra, e quelli che parlano al cinema strafottendonese degli altri e mandandoli affanculo se si permettono di proporre un timido "shhh"? Che differenza c'è tra Berlusconi che si circonda di Previti, Mills, Ghedini e chi più ne ha più ne metta a togliergli le castagne dal fuoco, e gli italiani che danno due lire a un avvocato qualsiasi per fare ricorso contro le contravvenzioni, nella speranza che tra giudice di pace e prefetto decorrano i termini e possano evitare di pagarle? Che differenza c'è tra Berlusconi con Palazzo Grazioli pieno zeppo di escort che vanno e vengono, e le sfilate rombanti di SUV davanti ai bar di tutta Italia che dalle sette in poi iniziano a traboccare di spritz, gin lemon e mojito, con annesse mignotte e cocaina tirata nel parcheggio arrotolando cinquanta euro?
Nessuna, evidentemente: è semplicemente una questione di proporzioni.
Per cui, gente, converrete con me che Berlusconi ha ragione da vendere: gli italiani (o meglioalcuni italiani, anzi per dirla tutta la maggioranza degli italiani) lo vogliono così.
Berlusconi è uno di loro: per l'esattezza, quello che ha portato al massimo livello, trasformandola in un fattore strategico decisivo per acquisire il massimo del potere, la protesta becera contro il vigile urbano che ti ha fatto la multa.
Gli altri, quelli che non lo vogliono, tendono a dimenticarsene un po' troppo spesso.

11 commenti:

  1. Berluska è il prodotto, non è il produttore, di tutto il marcio che c'è in Italia!

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  2. è questa la cosa triste, che andato Berlusconi gli (alcuni, la maggioranza) degli italiani rimarranno comunque berlusconiani

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  3. Mi dispiace ma non sono affatto d'accordo. In italia ci sono moltissime persone oneste che però non hanno gli strumenti culturali per andare oltre l'informazione che passa la tv creata da Berlusconi e mai contrastata dal PD, EX DS. Noi che ci informiamo su internet, rispetto a loro è come se vivessimo in un altro mondo, parliamo anche un'altra lingua. Non accetto di vedere paragonato un miliardario pluriinquisito a uno che cerca di risparmiare una multa. Uno governa un paese, l'altro no, e non ci ha mai pensato in tutta la sua vita.Il messaggio di Berlusconi è intellettualmente semplice, per arrivare ai semplici, ma se dall'altra parte ci fosse qualcuno che avesse delle cose da comunicare alla gente, forse le cose cambierebbero. Il problema è che non c'è. Avete mai sentitito un leader del PD dire qualcosa negli ultimi 2 anni? No, perchè loro non dicono nulla. E gli altri? Vi ricordate una frase di Diliberto? Di Fava? Vi ricordate un programma, un'idea, un progetto? Io no. Eppure leggo di tutto, inclusi i vuoti programmi elettorali.

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  4. Berlusca è l'effetto di cause sfasciste maturate fin dalla prima repubblica.

    Riempie con una sapienza unica nel suo genere, la testa degli italiani di entusiasmi e non di idee, di concretezze.

    Ha saputo giovarsi dello sdoganamento degli inciucisti e dei "ma anche" e con l'aiuto di Craxi e con l'intuito di un Mussolini, ha perfettamente valutato l'importanza dei media, sottoponendo i sudditi ad un bombardamento mediatico tale da esaltarne le tendenze pecorili, frutto, come abbiamo visto, avvelenato dal consociativismo post guerra.

    La sua caduta, prossima secondo le aspettative di vita dei maschietti, potrebbe essere ritardata dalla persistente politica effettualista delle attuali opposizioni.

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  5. ridiamoci anche sopra. come se questo fosse un paese normale in cui per molto meno ci si dimette senza nemmeno farselo chiedere.
    come se in questo paese usare soldi e potere per accaparrarsi gli esemplari più appetibili non fosse socialmente accettabile e pure riconosciuto come segno di potere.
    come - insomma - se lo ius primae noctis fosse roba superata.

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  6. Consonante.
    Resta il problema, unico, di come in Italia si produca cultura, cultura politica, pure.
    Sin che vivono e votano i figli dell'alfabetizzazione di Alberto Manzi non abbiamo scampo.
    Cari saluti Ale :)))

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  7. Non sono d'accordo solo su una cosa: la parola "maggioranza".

    Quelli cosi' ben descritti sono minoranza, rumorosa, nutrita, evidente, trionfante, ma pur sempre minoranza.
    Il giorno che ce ne accorgeremo, e troveremo chi possa meglio rappresentare e dar voce a questa folla rassegnata, saremo per meta' fuori dal guado.

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  8. Due appuntini.
    A Laura vorrei dire che ben prima di Berlusconi certi malvezzi c'erano già. Lui li ha solo "sdoganati" e resi più popolari. Cioè, prima di Berlusconi quelli che chiami i berlusconiani chi erano? La risposta l'ha data Alberto: è solo un prodotto.
    Ad Anonimo vorrei dire che qualche frase di Diliberto me la ricordo eccome.

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  9. Quoto, riquoto e straquoto!!!!!!!! In Italia si aggira un raro batterio: lo StronzoCocco. Penso che con un pò di impegno si riuscirebbe ad isolarlo ma sta di fatto che nel nostro paese prospera. Lo si vede nel comportamento delle nuove generazioni di italiani (di cui faccio parte), quegli italiani che prosperano sui sacrifici fatti dai più vecchi. Ho maturato il concetto che questo batterio sia nato e prosperato con l'aumentare del tempo libero: infatti non troppi anni fa, quando il lavoro era maggiore ed il tempo libero era meno, si era troppo stanchi per essere anche deficenti. Il tempo libero era goduto in maniera più "serena", senza per forza arrecare fastidio al prossimo. Poi arrivò lo StronzoCocco il cui tipico portatore risulta particolarmente riconoscibile dal suo look, modo di parlare (bella!, CiSi, RAGA, etc,etc...), dallo sguardo perennemente annebbiato e scazzoso ed AMICI! non dimentichiamo il suo modo di guidare. Evidentemente è un virus-batterio che non sopporta gli sbalzi di pressione e/o cambiamenti di clima dato che sembra "morire" nel passaggio delle Alpi. Ah, importante!!! Esso è pesantemente contagioso: infatti gli stranieri che vengono in Italia in molti casi ne vengono contagiati nella durata della loro permanenza. E quindi, amici, come stupirsi di un premier che ne è contagiato in maniera irreparabile? In realtà è una persona bisognosa di aiuto, di cure e noi non lo si capisce! Paesi Stranieri, OMS, Obama, Re Vega vi preghiamo di mandare specialisti in grado di trovare una cura. Berlusca è simbolo di un Italia che va curata.......se ancora c'è tempo.

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  10. Vero verissimo.
    In Italia ormai viviamo un profondo problema culturale. il rispetto per gli altri è completamnete dimenticato dal 98% delle gente che ci circonda.
    Non saprei davvero a cosa ricondurre la situazione ma siamo davvero, a mio parere, arrivati sul fondo.
    Basta guardare per strada cosa ne è stato del rispetto delle precedenze, dei sorpassi da destra al semaforo o in autostrada, i posti riservati sulle metro o sui bus a persone in cinta. Gente che prima ti taglia la strada poi ti manda pure affanculo.
    L'Italia ha bisogno di una profonda riforma culturale che emargini gli stronzi e li additi come tali. La gente deve ricominciare a sentirsi a disagio in presenza di stronzi, non il contrario.
    Una bella campagna pubblicitaria: "superi i limiti di velocità? Complimenti sei davvero una testa di cazzo!" A caratteri cubitali per le strade.
    Mi diceva un mio amico giapponese che ci sono dei programmi, nelle fasce dedicate ai bambini, che insegnano come ci si rivolge con rispetto agli anziani....

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  11. Gli elettori di B. (non la maggioranza del paese,comunque) lo amano proprio per quelle caratteristiche che a me lo fanno detestare. Il possesso o il controllo dell'informazione televisiva spiega molto ma non tutto. Lo amano proprio perché lo sanno corruttore, evasore, furbastro (dote molto apprezzata questa), bugiardo ecc. Vi si immedesimano, ecco. In più è ricco, potente e si circonda di belle donne. Basterebbe molto meno per farsi adorare dagli italiani.
    Pensate alla rapidissima parabola degli azionisti. Tra quei pochi si trovavano alcuni dei migliori personaggi che questo paese ci ha fatto vedere. La loro onestà, il loro rigore morale, la dedizione disinteressata alla cosa pubblica li hanno fatti durare 3/4 anni, non di più. Alle prime elezioni del dopoguerra presero una manciata di voti e sparirono.

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