Le carceri italiane sono «idonee» ad ospitare soltanto «i detenuti italiani», altrimenti «si supera la capienza regolamentare e quella tollerabile». Per questo il ministro della Giustizia si appella all’Unione europea: «Deve farsi promotrice di trattati» e «dare risorse economiche a Stati» per «costruire nuove carceri». «Ci sono oltre 63mila detenuti, oltre 20mila sono stranieri vuol dire che le carceri italiane sono idonee ad ospitare i detenuti italiani. Con l’aggiungersi degli stranieri agli italiani, si supera la capienza regolamentare ma anche quella tollerabile».Mi compiaccio di questa improvvisa illuminazione, a conti fatti è solo il Ministro della giustizia ed è comprensibile che alcune cose gli sfuggano, il perché abbia scelto la platea del meeting di Comunione e Liberazione a Rimini per renderci partecipi di questa improvvisa presa di coscienza sfugge invece a me.
Prosegue il Ministro dallo sguardo vacuo:
Ho fatto un appello all’Ue, non può da un lato esercitare sanzioni e dall’altro chiudere gli occhi sul fenomeno del sovraffollamento carcerario che deriva dalla presenza di detenuti stranieri: un fenomeno a cui la Ue deve prestare attenzione. La Ue deve o farsi promotrice di trattati o dare risorse economiche agli Stati più interessati dal problema per costruire nuove carceriDa queste dichiarazioni parrebbe che il genio della lampada, dopo aver varato il reato di immigrazione clandestina - vero toccasana per la situazione carceraria - stia da un lato battendo cassa all'Unione Europea e dall'altro suggerendo all'Europa tutta di stringere mirabili accordi di ampio respiro sul filo dell'asse Berlusconi - Gheddafi.
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