25 agosto 2009

Stasera a casa del dittatore

Mu‘ammar Abū Minyar al-Qadhdhāfī, meglio noto in Italia col nome di Muammar Gheddafi, dittatore libico, l'11 giugno 2009 al Senato della Repubblica Italiana:
Le dittature non sono un problema se fanno il bene della gente.
In occasione dei 40 anni dal colpo di stato con il quale questo campione di democrazia prese il potere in Libia, instaurando una dittatura che si è resa protagonista -tra l'altro- della restaurazione della Shari‘a, della soppressione di tutte le libertà politiche, del supporto a noti dittatori come Idi Amin Dada e Bokassa, nonché del sostegno a svariati gruppi terroristici, il governo italiano ha deciso di inviare in Libia le Frecce Tricolori per contribuire ai festeggiamenti. Una sola domanda: che effetto vi fa, vivere in un paese che invece di combattere i tiranni fa festa insieme a loro?

5 commenti:

  1. beh, è stata una decisione presa da un governo retto da una maggioranza democraticamente eletta, giusto?
    vero che questa maggioranza ha occupato i mezzi di informazione, fa pressioni per togliere la pubblicità dai quotidiani non allineati, mette i militari per le strade, si accaparra la fedeltà dei mezzi di trasporto.
    ma qui da noi è tutto democratico, molto democratico.

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  2. COntraddizione di fondo:

    i leghisti odiano profondamente Gheddafi e il mondo islamico che rappresenta.

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  3. Ecco, i soliti laico-ateisti senzadio che si rifiutano di sottomettersi all'unica Verità. Brucerete all'inferno, basta aborti, viva Padre Pio

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  4. Vale la pena ricordare che l'individuo in questione avrebbe potuto essere sepolto nel '86 (Operazone El Dorado Canyon), senonchè è quasi certo che fu avvertito dal nostro Bettino (accertato e condannato ladro) che fu mentore del nostro attuale Papi. Quindi perchè stupirsi? @Anonimo: sottomettiti e infilati tutte le statue di PP che trovi in giro.

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  5. Vatik-ano, mafie, lega, Gheddafi, tutti tengono per gli zebedei il nano di Hardcore. Purtroppo però a farne le spese siamo sempre noi.
    Giovanna

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