17 agosto 2009

Divieti differenziati

Fino ad oggi non ho mai partecipato a un rave party, né mi è mai venuta, per il momento, la voglia di fare una passeggiata in montagna: rispetto alle due attività, quindi, mi colloco in una posizione di sostanziale equidistanza. Però sono allergico ai punti di vista che non rispondono ad un minimo di razionalità, e ancora di più alle smanie di proibizione che di questi tempi sembrano andare tanto di moda nel nostro paese. A occhio e croce, tanto per fare un esempio, quelli che partecipano ai rave party sono decisamente più numerosi di coloro che si avventurano nelle escursioni in montagna: a parità di morti, quindi, la seconda attività deve considerarsi statisticamente assai più pericolosa della prima. Eppure negli ultimi giorni politici e opinionisti si sono sgolati per blaterare che bisognerebbe proibire i rave, mentre nessuno, a quanto mi risulta, ha mai avanzato l'ipotesi di vietare le gite in montagna. Ciò che viene effettivamente proposto, quindi, non è che lo Stato tuteli le persone rispetto alla maggiore o minore pericolosità delle attività che esse intendono porre in essere, ma piuttosto che entri nel merito dei loro stili di vita, giudicandoli dal proprio punto di vista e stabilendo soggettivamente quale debba ritenersi censurabile e quale no: cosa che, ne converrete, per quello che ambisce ad essere uno stato di diritto non è esattamente il massimo. Per cui, amici, tanto per uscire dall'equidistanza di cui vi dicevo all'inizio vi confesso una cosa: personalmente, messo di fronte a un aut aut, preferirei una bella camminata sulle Alpi ad un intero fine settimana a base di alcool, droga e frastuono in qualche località sperduta della penisola. Cionondimeno, se il Parlamento varasse una legge per proibire i rave party senza fare altrettanto per le escursioni in montagna la riterrei un'ingiustizia bella e buona. Che volete farci, è una questione di allergia.

22 commenti:

  1. Noo, ti prego, non dirlo nemmeno per scherzo!
    Questi ti prendono sul serio e, dopo aver proibito l'accesso ai monti, mi sequestrano pure la bici da corsa!

    RispondiElimina
  2. Il problema dei rave non è che esistono, ma che lì gira ogni tipo di droga pesante (e con quelle il rischio di lasciarci le penne sale moltissimo). Un problema che in montagna si pone poco.

    RispondiElimina
  3. Eppure, statisticamente, in montagna si muore di più.
    Come la mettiamo?

    RispondiElimina
  4. Vediamo la cosa da un altro punto di vista. Se il problema sono le droghe, vietiamo anche le feste di villa certosa organizzate da Berlusconi. Che di droga ne gira di piu' li.

    RispondiElimina
  5. figurati se il comunista deve tirare sempre fuori berlusconi..

    RispondiElimina
  6. che brucino tutti a questi party!!! vogliono sballare?? fateli crepare cosi si divertono!!

    RispondiElimina
  7. Ahh..
    adoro i commenti degli anonimi con la scimmia..

    RispondiElimina
  8. Bleek, quando fanno così è perché gli sbattono la verità in faccia e non sono in grado di replicare con valide argomentazioni. Io al secondo anonimo potrei dire, ad esempio, 'figurati se il berluschino deve sempre tirare in ballo i comunisti' (che poi non ho capito cosa c'entrino con questo discorso i comunisti)

    RispondiElimina
  9. d'accordo sul merito.
    sul fatto che ci sia molta più gente ai rave che in giro per le montagne, per lo meno qui al nord, un pò meno.

    RispondiElimina
  10. mi riferisco a cullasakka.. ke dice ke il problema nn sn i rave ke esistono ma la droga ke gira...ti spiego: la droga esiste in ogni angolo..per strada, in disco,nei rave, nelle feste ke fa berlusca ecc ecc.. ma nessuno muore se le cose le fa cn un po di cervello... nessuno ti obbliga ai rave di drogarti.!! meglio le disco?? xk nn parliamo delle disco, ke kiudono alle 6 e sbattono fuori i ragazzi per strada ke devono tornare a casa impasticcati e alcolizzati fino al collo.. almeno ai rave hai tempo di riprenderti e andartene qnd ti pare..o qnd sei cosciente...

    RispondiElimina
  11. Gerry, il punto è che anonimi per anonimi potrebbero anche inventarsi un nome..

    RispondiElimina
  12. @Jmk_tEk: Epperò ti vedrei bene incatenato ad uno sgabello a ricopiare la "Summa Theologiae" di Tommaso D'Aquino a mano ed in caratteri gotici merovingi. Col cellulare infilato nel culo.

    @l'anonimo: Veramente noi Berlusconi vorremmo tirarlo dentro. Un CPT, un carcere, un gulag, non fa differenza, sappiamo accontentarci.

    RispondiElimina
  13. Uhmmmm, anche una roulette russa con una pistola a tamburo da 40 camere di cui una sola piena (come ogni roulette russa che si rispetti) credo lascerebbe più possibilità di gite in montagna fatte da sprovveduti, ma non credo che mi sentirò mai di fare un paragone tra le due. Al di là delle gite montagnole, anche andare al lavoro in percentuale genera più morti..... e che facciamo? Sarà una mia impressione ma questo si poteva evitare.

    RispondiElimina
  14. Guai se vietassero i rave party! Non c'è miglior modo di togliersi dai piedi questa gentaglia che farlo fare a loro stessi!

    RispondiElimina
  15. Comunque siano i dati statistici, la soluzione non è il proibizionismo.
    Alla fine, se qualcuno vuole rischiare la pelle, deve essere libero di farlo a piacere.
    Io sono per assicurazioni integrative per tutte quelle attività (o divertimenti) che comportino rischi superiori rispetto alla routine quotidiana.
    In questo modo, almeno, non graviamo sulla società quando vogliamo partecipare a una festa "da sballo" o percorrere un sentiero al bordo di un precipizio, se le cose buttano male.

    Saluti

    RispondiElimina
  16. E mi sembra una vaccata. Si inizia con delle idee condivisibili per poi stroppiare su delle stramberie. Assicurazioni integrative? Proprio quello che ci vuole per demolire quel pò di sociale che rimane. E comunque fossi l'assicuratore sarei io stesso ad escludere le droghe pesanti dalla possibilità di essere coperte.

    RispondiElimina
  17. Allora prossimamente dirò a chi mi chiede una quota per le relative coperture, quando mi iscrivo alle corse di fondo (pericolosissime, brrr…), che non gliela do per non demolire il "sociale".

    RispondiElimina
  18. Va bene Marcoz, vai dall'assicurazione a chiedere quanto costa un'assicurazione che copra rave party. Magari prova con i Loyd che loro assicurano tutto.... ecchècavolo

    RispondiElimina
  19. Aboliamo il primo gennaio dal calendario così si eliminano i morti per botti...

    RispondiElimina
  20. io consiglio all'autore del post di cambiare le proprie compagnie visto he è convinto che i ravedrogati siano più dei montanari (saranno meno dei soli iscritti al cai).
    Quando dirà che bisogna vietare per coerenza le spiagge perchè ci sono più rave che bagnanti cominciate a preoccuparvi seriamente

    RispondiElimina
  21. Dipende da cosa si intende per Rave. I Rave in grande stile e in clandestinità saranno pochi, ma le serate con techno e house e droghe sono tantissime.
    Non è facile, immagino, fare una statistica, ma è di sicuro più pericoloso fare alpinismo (al di là delle passeggiate, comunque non a rischio 0) che partecipare a un rave.
    E' quindi ineccepibile quanto dice Metilparaben, e cioè che la differenza riguarda solo una censura dello stile di vita e non una riduzione del rischio.

    Poi non mi piaciono i moralismi sulla "gentaglia" che va ai rave; partire dalla sospensione del giudizio mi pare sempre meglio. Le metamfetamine sono sicuramente pericolose, specie se usate in ambienti caldi, umidi e scarsamente areati, ma nulla che non ci sia anche nelle oneste discoteche della bassa padana.

    RispondiElimina
  22. scusa, qual è la fonte di questa tua affermazione, i giornali o che altro?

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.