25 settembre 2009
Nanismo critico [di AleG]
Trovo che Brunetta sia uno dei personaggi più sgradevoli della scena politica italiana: scomposto, livoroso, indifferente al contegno che il suo ruolo imporrebbe, è uno che predica onestà e correttezza da un pulpito a dir poco imbarazzante (oligarca prima craxiano, poi berlusconiano, tanto per dirne due a caso).
Detto questo, c'è una cosa che mi infastidisce molto, forse perchè sono un familiare di persona disabile: perché quando si parla di Brunetta prima o poi sbuca sempre fuori lo sfottò per la sua bassa statura?
Perché quelli che lo criticano (tipo questo, o questo, o anche questo, oppure questo, o ancora questo, o altrimenti questo) si sentono liberi di deridere una persona -criticabile quanto si vuole, ma sempre una persona- per un evidente difetto fisico?
Lo trovo un comportamento pessimo, espressione di un concetto della dignità personale quantomeno incompleto: il segnale di un incattivimento speculare a quello della destra italiana, dei Feltri e dei Brunetta.
Ma noi di sinistra non dovevamo essere quelli sensibili?
Hai ragione: anche perché, rispetto a tutto il resto, il difetto fisico dovrebbe essere l'ultima cosa da criticare in un individuo del genere.
RispondiEliminaD'accordissimo con te, Ale.
RispondiEliminaHai ragione.... la statura di quest'uomo è davvero minima... ma non in senso fisico ovviamente e non si scherza con queste cose, perchè se questo soggetto è così incazzato con il mondo che lo circonda molto è dovuto al senso di rivalsa che proprio la sua statura ha scaturito...
RispondiEliminaUn giudice..
RispondiEliminaed ho detto tutto
i primi a ritenerlo un uomo di bassa statura sono i suoi stessi compagni di governo: "Doveva essere la 'rivoluzione' del Pubblico Impiego. Ma, come sempre, alla rivoluzione è seguita la restaurazione. E così è stata silenziosamente abrogata con un decreto legge pubblicato l'1 luglio (poi diventato la legge n.102/2009) la normativa 'antifannulloni' varata l'anno scorso dal ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, che prevedeva disposizioni penalizzanti per gli impiegati pubblici, tra le quali indennità di malattia ridotta, e fascia di reperibilità per i dipendenti in malattia estesa praticamente a tutta la giornata (con un'unica 'ora d'aria' dalle 13 alle 14)".http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/economia/pubblica-amministrazione/legge-fannulloni/legge-fannulloni.html NuovoBlogInArrivo
RispondiEliminascusa, ma il perché lo attaccano sulla statura è ovvio: per ferirlo. Se ti limiti a criticarne l'operato, quello probabilmente se ne strabatte le palle. Se gli dici "nano" presumibilmente un po' di male glie lo fai. E visto il male che questo sta facendo in giro per l'Italia è più che comprensibile che ci sia gente che vuole, almeno un pochino, rendergli pariglia.
RispondiEliminaInoltre - qui mi avventuro un po', eh, abbiate pietà - si può dire che l'insulto sta nelle orecchie di chi lo riceve. Finché sentendosi dire nano, negro, frocio, handicappato e via discorrendo le persone si offenderanno, ci sarà sempre chi userà queste parole come strumento di offesa, è inevitabile. L'unico metodo davvero efficace per evitare la cosa sarebbe smettere di offendersi (ma capisco che possa essere durissima).
-provocazione-
RispondiEliminaIn linea di principio sono assolutissimamente d'accordo con te.
Ma ogni regola ha la sua eccezione :-)
Brunetta è un personaggio ripugnante, a prescindere dalla sua statura.
RispondiEliminaAmmetto che anche l'appellativo "nano" dato a berlusclown a me da' fastidio, infatti cerco di non usarlo, dato che anch'io sono piccola di statura. Però, quando la gente si incazza, la satira si scatena e lo fa appigliandosi a tutto, ed è comprensibile.
Anche Gandhi era piccolo di statura ma nessuno si azzarderebbe mai ad accennare questa caratteristica... perché aveva una spiritualità ed una mente ALTISSIMA.
Della serie... te le vai a cercare, te le tieni senza protestare.
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Detto questo, ci sono uomini "non molto alti" (per usare un eufemismo PC) che io trovo incredibilmente attraenti, tipo Kofi Annan, un esempio per tutti.
Ma guardiamoci bene negli occhi: Brunetta è Brunetta. Enough said.
@leaonaltro
RispondiEliminaCome immaginerai, pur detestando brunetta, non sono d'accordo con te. In sintesi:
1) E' un ben triste paese quello in cui si considera normale dover "ferire" un avversario politico: laddove ci dovrebbe essere dibattito politico (magari aspro) si passa direttamente all'aggressione. E' un atteggiamento violento, un parteciapare al gioco al massacro: appunto, un imbarbarimento.
2) Ma ancora peggio: ferendo lui, si feriscono (meno indirettamente di quanto si possa pensare) intere legioni di persone che non c'entrano niente.
3) Quando in una discussione invece di attaccare le idee dell'avversario si preferisce attaccare direttamente l'avversario, per me si ha già perso in partenza. E si dà la sensazione di non sapere combattere sul piano delle idee e degli argomenti. Secondo me, Brunetta gode quando gli danno del nano: gli sì da indirettamente ragione sul merito.
4) Non si può chiedere a chi è in difficoltà di "smettere di offendersi". Lasciamo ora perdere il caso del nostro fastidiososissimo ministro. Una persona con una difficoltà qualsiasi, e in particolare un disabile, nella deve scalare faticosamente una gran quantità di montagne prima di raggiungere una almeno accettabile qualità di vita. Pensa ad esempio a chi è costretto all'immobilità: deve superare un trauma emotivo, superare delle sofferenze fisiche, adattarsi ad un mondo che per lui non è più gestibile facilmente. Mi sembra un po' troppo pretendere DA LUI anche equilibrio e comprensione. Mi sembra molto più logico che lo sforzo se lo accolli chi i mezzi ce li ha tutti.
@AleG,
RispondiEliminaintanto grazie per la civilissima risposta.
Dici che non sei d'accordo, e invece su una cosa almeno lo siamo, riferita al tuo punto 1): è un ben triste paese.
Poi, ma non lo dico per giustificare, solo per comprendere: è Brunetta il primo a scendere nella melma dell'insulto (fannulloni, parassiti e via dicendo). E come ben sai non si limita a insultare, ma a colpire la vita delle persone, per esempio costringendole ad andare al lavoro anche da malate, pena riduzione dello stipendio.
Insomma uno così, è giustissimo criticarlo sul punto di ciò che fa, ma si chiama anche tutti gli insulti che riceve. Poi son d'accordo anch'io che sarebbe meglio evitare di ferire, insieme a lui, altri innocenti. E infatti esistono centinaia di insulti "neutri", che feriscono solo il destinatario, che sarebbe più opportuno usare. Merda, per esempio.
(ma mi piace molto l'osservazione di Martina sul fatto che a Gandhi nano non glie l'ha mai detto nessuno. Questo dovrebbe far capire che l'insulto è mirato al destinatario, non all'intera categoria).
Quanto al punto 4), io ovviamente non *pretendo* nulla. Dico solo che sarebbe l'unico modo realmente efficace. Ti faccio un piccolo esempio personale: mia madre è russa. Un giorno, da bambino, un tipo che avevo fatto arrabbiare mi ha detto, con rabbia: "Russo!", col chiaro intento di insultarmi. La cosa non mi ha minimamente ferito, più che altro sono rimasto stupito, ma non me la sono presa. Ed è finita lì. Ma sono sicuro che se per malasorte mi fossi messo a piangere, da allora in poi tutti i presenti, qualora avessero voluto canzonarmi o ferirmi, mi avrebbero detto "russo".
Ribadisco quanto ho scritto in chiusura dell'altro commento: immagino sia molto ma molto difficile riuscire a fare altrettanto per persone con seri problemi fisici, ma davvero credo che sia l'unico modo per spuntare l'arma dell'insultatore (perché gli insultatori esisteranno sempre, su questo non ho dubbi).
grazie, sai.
RispondiEliminaClaudio
Il senso di MEtil penso sia riferito al fatto che ci si debba distinguere nei metodi anche di offesa rispetto a cio' che "propongono" cotal personaggi. Alle volte pero' è davvero difficile.
RispondiEliminaok, il tipo é criticabilissimo per le sue esternazioni, il suo aspetto fisico non dovrebbe contare, ma in italia si fa politica spettacolo, si candidano le veline, il capo del diversamente alto, diversamente alto anche lui porta dei tacchi vertiginosi e pretende una certa immagine ovunque possibile, e sicuramente ha speso più energie e capitali per la propria immagine piuttosto che per la propria cultura.
RispondiEliminaallora con questo coltello a quadruplice lama (sprovvisto di manico)si dovranno ferire, non sono di sinistra e del politically correct ho imparato a diffidare, perchè vale solo come servilismo verso il potente di turno, non sono di destra e della bellezza come ideale insieme a gioventù, patria e guerra diffido da sempre, quindi al limite posso offenderli tutti.
cosa che mi guardo dal fare, perchè ho di meglio per impiegare il mio tempo che occuparmi di gossip mascherato da istituzione.
ad esempio vedere che legge ci stanno preparando per impedirci di bloggare pecorella & co del pdl.
mmm...spero di non fare la fine del post sulla santanchè :-)
RispondiEliminaCredo che il post di Metilparaben abbia tutto il rispetto dovuto (almeno da parte mia) ma sono abbastanza d'accordo con Martina. Non ho vicino persone down, ma mi arrabbio sempre quando qualcuno usa l'aggettivo mongoloide magari per dire, anche tra amici, che non ha capito qualcosa.
Gente come Brunetta, Berlusconi, Vespa (per i nei quando li aveva), Bel pietro (per la scucchia), ecc mi pare non siano mai stati attaccatti per primi, anche da semplici blogger...e arrivo all'ultima frase del post premettendo che sono piuttosto lontano dal PD "Ma noi di sinistra non dovevamo essere quelli sensibili?" ...Beh, io spero proprio che invece la smettano di essere quelli sensibili perchè fino ad ora ne hanno solo prese e pure tante (non gli sto certo suggerendo di offendere, sia chiaro)
ascoltate il video della sfuriata di Brunetta e tenete gli occhi chiusi...
RispondiEliminadai... è Paolo Rossi!
Non esageriamo, Ale. Dunque: un conto è offendere qualcuno che non ci piace dicendogli brutto storpio (se lo è veramente). E' storpio per malattia o per nascita. Ma dare del tappo a qualcuno da che mondo è mondo si può fare, l'altezza bassa non è una malattia. Ovvio che non lo criticherò mai (solo) per questo, ma il piacere di dargli del tappo schifoso non me lo devi togliere...
RispondiEliminaSono d'accordo col post.
RispondiElimina@l'ultimo anonimo
Non sono invece per nulla d'accordo con te. Nemmeno la bruttezza è una malattia. E se è per questo, non lo è nemmeno la disabilità, in senso stretto. Se provi "piacere" nel chiamare un avversario "tappo schifoso", vuol dire che per te essere tappi è un disvalore, e quindi è un insulto. A un avversario biondo, "biondo schifoso" infatti non lo diresti mai.
mi rivolgo al post, perché i commenti sono tanti ed alcuni li condivido altri li trovo molto opinabili...e credo che in parte sia il post stesso ad averli attirati, nel momento in cui definisce la bassa statura un "difetto" fisico. La bassa statura, visto che siamo di sinistra, siamo "sensibili" ma soprattutto spero, siamo persone intelligenti è una caratteristica, né pregio, né difetto, ed è solo la preoccupante tendenza a considerare "meglio" quello che è solo "più" a poterla vedere come un difetto.
RispondiElimina"Ma noi di sinistra non dovevamo essere quelli sensibili?"
RispondiEliminaRileggiti i link e risponditi da solo.
Sull'argomento, interessante ricordare questo:
RispondiEliminahttp://archiviostorico.corriere.it/1994/settembre/02/Cuore_scherza_sul_mio_handicap_co_0_94090211844.shtml