29 ottobre 2009

Coraggio, fatti ammazzare


Giusto l'altroieri segnalavo che il caso di Stefano Cucchi, finché il Manifesto e Radio Radicale non l'hanno imposto all'attenzione generale, era stato impunemente ignorato da tutti i mezzi di informazione.

Ebbene, siccome non sono nel mood di scrivere un lungo post descrittivo e documentato da foto, vi invito a leggere per conto vostro le storie più o meno note di Federico Aldrovandi, Gabriele Sandri, Aldo Bianzino, e le vicenda praticamente sconosciute di Manuel Eliantonio, Stefano Frapporti, Marcello Lonzi, Giuseppe Turrisi, Riccardo Rasman.

E poi ditemi voi se è vero o no, che certi fatti si preferisce silenziarli con chirurgica accuratezza.

Almeno finché non viene fuori qualche blogger a rompere le uova nel paniere alla censura.

13 commenti:

  1. poiè gravissimo che chi è deputato ad informare insabbi questo genere di notizie;quando mio figlio per10 gr di hascisc è stato carcerato per 2 giorni,nonostante avessimo un avvocato con le palle,per 2 giorni non siamo riusciti a sapere dove fosse..forse al carcere di capanne(pg dove è stato ucciso bianzino) forse in commissariato...insomma da morire dall'angoscia e dalla paura,poi si è saputo da mio figlio che un commissario di polizia amico di famiglia ha espressamente chiesto ai poliziotti di non toccare in nessun modo questo ragazzo perchè lui comunque avrebbe potuto risalire a chi era di turno ..... e se noi non avessimo avuto questo amico?che schifo....in che italia misererrima ci troviamo!

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  2. Due indirizzi per essere costantemente informati sulla realtà carceraria, censuratissima dai "grandi" media:

    • il sito di "ristretti orizzonti" di Padova:
    http://www.ristretti.it/

    • la rubrica settimanale (il martedì sera) "Radio carcere", su Radio Radicale, riascoltabile dal sito – l'ultima puntata dedicata a Stefano Cucchi:
    http://www.radioradicale.it/rubrica/70

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  3. Ricordo anche il caso di Emmanuel Bonsu...

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  4. Questi sono episodi gravissimi indegni di un paese civile.Il problema e' che non sono nemmeno episodi isolati.

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  5. Forse la difficoltà che si incontra nel discutere pubblicamente di queste cose, è che subito la questione diventa politica.

    E via con un "comunisti drogati" da una parte e "fascisti assassini" dall'altra. Problema del quale io stesso mi rendo ogni tanto responsabile.

    Per avere una visione meno a senso unico, mi sono sciroppato centinaia di post sul sito di Poliziotti.it, e forse un passo avanti da entrambe le parti - che non dovrebbero essere contrapposte -, e intendo cittadini e FdO, è possibile.

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  6. su Aldrovrandi:
    http://www.youtube.com/watch?v=O9GDu3F1pvw

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  7. @SCARYFARM: Ok, non buttiamola in politica: però devi convenire che la questione non può prescindere dalla normale dialettica tra dissenso e repressione.
    Ti faccio un esempio: le forze dell'ordine scendono in piazza: che bello, siamo con voi, avete ragione però state sicuri che a voi non vi carica nessuno.
    Per ora.

    Ce la riguardiamo insieme questa logica dei "comunisti" e dei "fasci in divisa"?


    Dai, non scherziamo.

    Le Forze dell'ordine hanno una logica unica: servire chi comanda.

    Sono rossi se comanda il rosso e neri se comanda il nero.

    Costruire una società civile è un lavoro che tocca agli individui e prescinde da queste categorie; il poliziotto individuo può parlare quanto vuole ma alla fine risponde ad un disegno repressivo quale che sia la sua volontà, e sul quale non ha nessun tipo di potere decisionale: casualmente questo coincide con simpatiche manifestazioni di dedizione al lavoro quali quelle successe alla Diaz.

    O più zelantemente, come quelle per cui gli Aldrovandi o i Cucchi tirano il calzino.

    Quando faccende come queste cominceranno ad avere giustizia vera - forse - comincerò ad ascoltare cosa hanno da dire i rappresentanti delle forze dell'ordine.

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  8. @sassicaia

    Non pensavo che l'avrei detto, ma le FdO servono anche i cittadini.

    Perché altrimenti saremmo totalmente in balia di criminali, in divisa o meno. Non credo che sia questa la realtà dell'Italia.

    Saviano chi lo protegge? Io no.

    Comunque, sul mio punto di vista ci potrei mettere l'etichetta "lavori in corso".

    Concordo invece totalmente sul fatto che ci sono persone, con nomi e cognomi, che hanno persa la vita tra le mani di Polizia o Carabinieri, e che ancora attendono giustizia.

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  9. Che rabbia, e come al solito tutto resterà impunito.
    viva l'italia

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  10. La figlia di una mia amica, ha subito un assurdo interrogatorio per pochi semi di marijuana.
    Che non è reato!
    Poco più che 18enne è rimasta scossa per le cose che gli hanno detto: i semi sono peggio perchè si ha l'intenzione di coltivare, etc..
    Facciamo il processo alle intenzioni, non al reato.

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  11. è arancia maccanica: la violenza è legalizzata

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