29 ottobre 2009

Obiettori contro l'economia [di Marco Cappato]


Lo aveva annunciato prima ancora di essere nominato, quindi nessuno ha il diritto di stupirsi.

Il neo-nominato Presidente dello IOR (sì, proprio lo IOR, l'istituto della finanza vaticana) sostiene che "anche l'economista ha diritto all'obiezione di coscienza".

Obiezione su cosa?

Ce lo spiega il Sole 24 Ore del 29 ottobre 2009 a pagina 21: sul "crollo della natalità" e sulla "creazione di vita artificiale".

Insomma, obiezione di coscienza degli economisti su demografia e biotecnologie! Che cosa significa? Che un economista potrà rifiutare di prestare la propria opera a una ricerca o a uno studio che dovesse avere risultati che portano acqua al mulino di chi pensa che il mondo è sovrappopolato?

Mistero della fede. Forse il capo dello IOR voleva semplicemente dire che anche gli scienziati -di qualsiasi scienza- hanno un'etica, e che non necessariamente devono collaborare a ciò che non condividono. Ma se fosse solo questo, perché usare l'espressione "obiezione di coscienza", che fa pensare alla violazione della legge o di ordini ingiusti dello Stato?

In realtà sarebbe più che sufficiente riferirsi a quell'etica che è insita nella scienza stessa: quella della ricerca della verità.

Gli economisti non hanno bisogno di fare obiezione di coscienza: basta che rimangano economisti invece di diventare, di volta in volta, affaristi, politici o... vaticanisti.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.