03 novembre 2009
Autocrocifissione prospettiva
Diciamoci la verità: a parte le menate sulle cosiddette "radici cristiane dell'occidente", i cattolici ritengono di poter imporre i loro simboli e le loro idee sul resto delle persone che vivono in Italia semplicemente perché sono (almeno sulla carta) più numerosi degli altri.
Se così non fosse, e cioè se la questione delle "radici" avesse un minimo di rilevanza sostanziale, occorrerebbe ricordare, a titolo di esempio, che gli abitanti del territorio su cui viviamo sono stati per lunghi secoli pagani: ma siccome di pagani non ce ne sono (quasi) più, delle radici del paganesimo se ne strafottono (comprensibilmente) tutti.
Se questo è vero (e credo che adoperando un minimo di senso comune si possa agevolmente concludere che è vero), mi tocca l'ingrato còmpito di mettere in guardia tutti i sostenitori a oltranza del crocifisso nelle scuole, dell'ora di religione obbligatoria, della famiglia naturale fondata sul matrimonio, del sesso a scopo meramente riproduttivo, della verginità, del divieto di poter disporre della propria vita e di altri simili cavalli di battaglia: a forza di voler imporre agli altri le vostre convinzioni state accuratamente gettando le basi affinché in futuro, se gli atei o i musulmani diventassero la maggioranza, si possa pacificamente vietare per legge di andare in chiesa o introdurre senza colpo ferire la Shari'a.
Vedete un po' voi.
Un notevole ribaltamento della prospettiva. Non fa una grinza. E' logico pensare che il diritto della maggioranza di imporre alla minoranza le proprie idee e convinzioni, una volta accettato, possa essere utilizzato da qualsiasi maggiornaza.
RispondiEliminaRicordiamoci però che stiamo parlando di coloro che si ritengono depositari della VERITA' e che dunque, maggioranza o minoranza, considerano un proprio diritto imporre ad altri le proprie convinzioni.
In un attimo, passerebbero al ruolo già collaudato di vittime perseguitate.
condivido in pieno
RispondiEliminaimporre il crocifisso è sbagliato. Come è sbagliata l'ora di religione che è un'ora di cattolicesimo (quanti preti-professori ci sono nei licei e non ad esempio laureati in teologia che fanno un excursus sulle religioni in generale e sulla loro storia?)
RispondiEliminaRicordo dettati (sì, dettati!!!!Al liceo) di tale profesore sulla vocazione. In risposta ci accodammo al celebre giochino di togliere Gesù dal crocifisso con scritta TORNO SUBITO.
Insomma, dopo questa piccola parentesi, il tuo discorso non fa una piega, ha ragione Riccardo.
Chapeau!
RispondiEliminaGli atei non saranno mai la maggioranza perché l'uomo è programmato geneticamente per avere fede (pare che sia una strategia vincente dell'evoluzione).
RispondiEliminaDifficilmente l'uomo tornerà pagano: gli stessi pagani o se ne infischiavano degli dei o, quando c'era veramente da ricordarseli, si deviava verso forme enoteistiche (come i culti misterici in Grecia o il mitraismo a Roma e in Oriente).
Per i prossimi milioni di anni la partità si giocherà tra monteismi e, poiché (quelli che contano) si basano tutti sulle stesse premesse, nessuno scaccia nessuno. Si fa un po' di finta guerra per rafforzare il gradimento e tutto procede come prima.
Finirà che ci ritroveremo, semplicemente, più crocifissi nelle classi e altettante donne con il velo: il doppio dei simboli religiosi, il dobbio delle chance di spazzare via il resto.
"Difficilmente l'uomo tornerà pagano"
RispondiEliminaVeramente ce ne sono alcune centinaia di migliaia nel mondo, di pagani... neo e non.
Il paganesimo è sempre sopravvissuto, seppure underground. Wicca, riti celtici e misterici, la Nouvelle Droite, ecc. Comunque dire che i pagani si disinteressassero degli dei è falso e infondato, l'uomo greco era profondamente religioso e timoroso della divinità, solo non aveva testi sacri. I culti importati dall'oriente sono sopravvenuti talvolta aggiungendosi ai culti autoctoni.
RispondiEliminaspiegato in questo modo forse un po' più di gente capirebbe cosa vuole dire stato laico.
RispondiEliminaVERGOGNATEVI APPENA TROVATE UN APPIGLIO PER INFANGARE LA RELIGIONE VI CI ATTACCATE COME SCIMMIE
RispondiEliminaNON VI MERITATE LA DEMOCRAZIA NON SIETE MATURI
SIETE IRRESPONSABILI COME I BAMBINI DURANTE LA RICREAZIONE
IL PARTITO RADICALE ANDREBBE MESSO FUORILEGGE
infangare la religione (cattolica immagino)?
RispondiEliminae chi ci si mette, bastano, di solito certi credenti a infangarla...
@Anonimo
RispondiEliminaMa perchè devi urlare? Io non sono radicale, ma non capisco di cosa mi dovrei vergognare. Anch'io non sono d'accordo con il crocefisso e con qualsiasi altro simbolo religioso in aula. Questo secondo me sfugge ai cattolici: nessun simbolo religioso. Quindi non solo il crocefisso, ma tutti!
Aggiugo anche una mia riflessione extra: il crocefisso è una figura triste e macabra. Un uomo appeso con i chiodi non mette tranquillità e pace. Ma un Gesù sorridente mai?
Ahhh, scusate, ma il Gesù sorridente potrebbe evocare un immagine terribile e unta (dal Signore): (
RispondiEliminaAnonimo amante del CAPSLOCK FTW, per tua informazione ci sono anche diverse persone religiose che, in uno stato laico, sono comunque contrarie all'obbligo di simboli religiosi nelle scuole.
RispondiEliminaLa decisione dell'Ue, oltre a configurarsi come ingerenza, è assurda. In Italia il crocifisso è un dato identitario, ben oltre la religiosità. E' in tutte le scuole da decenni e non mi sembra che ci siano stati chissà quali effetti negativi. Quanto agli arabi che vengono qui, è un discorso a pera. Se io vado in medio oriente non mi aspetto certo di vedere chiese e campanili, ci mancherebbe! Se uno viene qui chiaramente trova le tradizioni del luogo. Attrubuire tutti questi significati al crocifisso è una forzatura bella e buona.
RispondiEliminaogni simbolo religioso avrebbe pari dignità secondo l'ordinamento giuridico italiano?
RispondiEliminaProf. Alberto Gambino: No, e questo è spiegato molto bene nella decisione del Consiglio di Stato. Infatti l'esposizione di un simbolo religioso in un luogo pubblico - che per il credente rappresenta un valore di fede - sarà legittimo dinnanzi all'intera comunità, comprensiva anche di quanti non credono, se tale simbolo è altresì in grado di richiamare in forma sintetica, intuibile e percepibile quei valori che ispirano l'ordine costituzionale e rappresentano i fondamenti del nostro vivere civile.
Valori ben rappresentati dall'effige di Gesù Cristo in croce
Se riflettiamo sul fatto che Gesù Cristo è realmente vissuto e che quanto da Lui detto e predicato rappresenta anche per chi non crede una base di valori profondamente condivisi, non può che dedursi il carattere anche "laico" del crocifisso. La decisione su questo punto è molto chiara: "In Italia, il crocifisso è atto ad esprimere, appunto in chiave simbolica ma in modo adeguato, l'origine religiosa dei valori di tolleranza, di rispetto reciproco, di valorizzazione della persona, di affermazione dei suoi diritti, di riguardo alla sua libertà, di autonomia della coscienza morale nei confronti dell'autorità, di solidarietà umana, di rifiuto di ogni discriminazione, che connotano la civiltà italiana.
Mi limito al doloroso esempio di questi giorni, dove gruppi integralisti insorgono in nome dell'Islam contro le deprecabili vignette satiriche su Maometto, mettendo a ferro e fuoco, con morti e feriti, ambasciate e centri di cultura. Davanti a questa realtà fa da contraltare il silenzioso e commosso dolore delle comunità cattoliche italiane per il povero Don Andrea Santoro
ucciso a Trebisonda da un giovane esaltato in nome di Allah. Mi pare che l'abissale differenza tra le due situazioni è la dimostrazione di quanto la cultura italiana sia intrisa di quei valori cristiani e umani, che sono ben radicati nel nostro popolo"
Tali valori valgono anche per chi professa altri credi religiosi o si dichiara ateo?
Prof. Alberto Gambino: Mi sembrano centrali queste parole di Papa Giovanni Paolo II: "Popoli tutti, aprite le porte a Cristo! Il suo Vangelo nulla toglie alla libertà dell'uomo, al dovuto rispetto delle culture. A quanto c'è di buono in ogni religione" (Redemptoris Missio, n. 3). Del resto una risposta a questa domanda giunge proprio da chi non è cattolico. Ancora di recente il Presidente della Lega Musulmana Mondiale, Mario Scialoja, ha spiegato che il crocifisso è "rispettato dai musulmani anche perché Cristo è annoverato dall'Islam tra i più grandi profeti". E il filosofo laico Massimo Cacciari ha commentato la vicenda sostenendo non solo che il crocifisso non può dare fastidio a nessuno, ma che anzi può diventare una "presenza di altissimo stimolo" e di "apertura mentale per tutti".
"In Italia il crocifisso è un dato identitario, ben oltre la religiosità"
RispondiEliminaQuesta enorme sciocchezza va rispedita al mittente, senza sconti. Sono anni che mi scontro con questa affermazione, molto violenta, ma mascherata ad arte come fosse un atteggiamento pragmatico e tollerante.
Si tratta di un simbolo religioso. Punto. Spacciarlo per simbolo laico è una truffa, pericolosa e irrispettosa anche dei fedeli.
"non mi sembra che ci siano stati chissà quali effetti negativi"
No no, proprio nessun effetto negativo... Pensiamo alla RU486, in perenne indagine conoscitiva quando è usata da decenni in Europa.
Ecco cosa dice, molto onestamente, il giudice Lettieri, che presenterà il ricorso del governo italiano:
RispondiElimina"noi NON siamo uno Stato laico, ma concordatario... e che quindi ha rinunciato ad alcune delle sue prerogative"
Visto? Ecco sparire di colpo tutte le stronzatelle sulla laicità. Com'era quella storiella del simbolo laico che va oltre la religione? Noi NON siamo uno stato laico, e su queste basi presentiamo ricorso all'Europa...
Sbattete in faccia questa frase a chiunque proverà a raccontarvi la storiella delle radici, delle tradizioni e del simbolo laico che non fa male a nessuno, poverino.
Questo paese ha gli anni contati. Andatevene finchè siete in tempo.
Si afferma qui, direttamente o riportando parole altrui, che il crocifisso non è un simbolo religioso (in parte o in tutto?). Ricordo però che quando alcuni ragazzi di scuola un po' vandali ne distrussero uno, oltre ad atti di vandalismo l'accusa che ricevettero fu di vilipendio. Al contempo gli stessi uomini di chiesa, quando fu esposta una rana crocifissa con un boccale in mano ad una mostra d'arte, reclamarono l'offesa al culto e non alla tradizione laica. Io non credo che la si possa avere both ways, simbolo culturale quando conviene in un modo, simbolo religioso quando si avannzano altre richieste.
RispondiEliminaNegare poi che il simbolo sia religioso prima che culturale, devo dire, dovrebbe scandalizzare prima di tutto i religiosi. I quali, invece, addirittura se ne fanno voce di questa bizzarra interpretazione.
Fermo restando che non vi è dubbio che la cristianità in senso lato abbia condizionato enormemente la nostra storia, nel bene come nel male, e fermo restando che ammetterlo non comporta nessuno scandalo, va comunque sottolineato sia che quel simbolo è ancora attuale come identitario religioso sia che ce ne passa molto tra la facoltà di esporlo e l'obbligo a vederlo esposto davanti ai propri figli. Credo che la sentenza dica più o meno: "esponete pure il simbolo, ma se io chiedo di rimuoverlo perché va contro i valori della nostra famiglia non potete obbligarmi a subirlo". Sembra che nessuno sappia percepire la distinzione.
Un culto poi che rivendichi il diritto ad essere visibile per legge dello stato nelle scuola credo che sia un culto che così dichiari la prorpria debolezza, la propria incapacità (o sfiducia) nel saper risiedere stabilmente nei cuori delle persoone.
Concludo aggiungendo (come notato da altri) che il corcifisso è un simbolo della cristianità molto particolare, perché rappresenta un condannato a morte nell'atto di spirare per le atroci torture subite. Se si usasse un altro simbolo della cristianità (e non solo) come, che so, un ramoscello d'ulivo, allora molti genitori si porrebbero meno problemi. Se io credessi nella setta di un certo condannato a morte americano e obbligassi i vostri figli e vedere affissa una sedia elettrica col morto sopra, voi riterreste quel simbolo adatto per i vostri figli? In poche parole io non sono radicalmente contrario al riconoscere in qualche simbolo della cristianità anche uno dei testimoni della nostra migliore storia identitaria, ma questo posso ammetterlo solo qualora quel simbolo evidenziasse direttamente i valori di dignità personale e fratellanza, non quindi un crocifisso (che rappresenta quei valori solo per i credenti che in esso vedono la divinità).
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RispondiEliminaRimuovere i crocefissi?...
RispondiEliminaNon staremo esagerando, a me basterebbe anche solo girarli al contario.
mi chiedo perche' il vaticano non faccia la sua persolalissima "linea scuola"
RispondiEliminacosi' i bimbi piu' sfigati potranno avere il quaderno di gesu' cristo e il diario di padre (farabutto) pio o madre (arraffona) teresa
avrebbero il loro "dato identitario" sempre sotto gli occhi senza tediare gli altri con antidiluviane immaginette grottesche
federica
IL PARTITO RADICALE ANDREBBE MESSO FUORILEGGE
RispondiElimina3 novembre 2009 16.26.00 CET
Invece Forza Nuova,Casapound e FIammettina Tricolore dovrebbero avere almeno 5 rappresentanti parlamentari a testa eh?
Cmq di tanto in tanto notizie simpatiche.
Quoto Ciccio. L'affermazione di Lettieri, nella sua ovvietà e verità, è raggelante. Ai microfoni del TG1 fanno i fichi, davanti alla corte europea calano le braghe, perchè altro non hanno da fare.
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