23 marzo 2010

Consulta: matrimoni gay, aperta udienza pubblica

(ANSA) - ROMA, 23 MAR - Si e' aperta davanti alla Corte Costituzionale l'udienza pubblica sulla questione di legittimita' di una serie di articoli del codice civile che impediscono il matrimonio tra persone dello stesso sesso. L'argomento e' stato portato all'attenzione della Consulta da alcune coppie gay di Venezia e Trento alle quali l'ufficiale giudiziario ha vietato di procedere delle pubblicazioni di matrimonio. I ricorrenti affermano che nell'ordinamento non esisterebbe il divieto espresso al matrimonio tra persone dello stesso sesso in quanto tra i requisiti non e' prevista la diversita' di sesso. Nel ricorso si afferma che il divieto viola il principio costituzionale di uguaglianza tra cittadini ed e' in contrasto von le norme europee in materia. Ne deriverebbe inoltre una "irragionevole disparita' di trattamento" tra omosessuali e transessuali dal momento che a questi ultimi - dopo il cambiamento di sesso - e' consentito il matrimonio tra persone del loro stesso sesso originario. L'avvocatura dello Stato, costituitasi in giudizio per la presidenza del Consiglio, sostenendo l'inammissibilita' della questione, sottolinea, tra l'altro che, nel caso di accoglimento da parte della Corte, si produrrebbe una "operazione di manipolatura del tessuto normativo" che compete al legislatore. Il relatore della causa e' il giudice Alessandro Criscuolo. Il verdetto potrebbe essere emesso in giornata.
Vittorio Angiolini, già protagonista della battaglia costituzionale per Eluana Englaro, rappresenta di fronte alla Corte le ragioni dell'incostituzionalità del divieto di matrimonio tra persone dello stesso sesso.

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