i casi accertati in istituzioni riconducibili alla Chiesa sono stati 17, mentre ve ne sono stati altri 510 in altri ambienti.
Ecco, io finora mi sono astenuto dal parlare di cifre, giacché mi pareva sufficiente rilevare che gli abusi perpetrati da uomini di chiesa sono comunque più gravi degli altri, a prescindere dal loro numero, in quanto commessi da individui che per il loro ruolo dovrebbero assumere ben altri atteggiamenti.
Però, siccome Padre Lombardi mi ci tira per i capelli, mi rassegno a prendere in esame i numeri che cita, rilevando in prima battuta che
il che equivale a dire che gli abusi sessuali sui minori commessi in Austria dai preti in un certo periodo di tempo sono stati circa il 3% del totale.
Ebbene, se i sacerdoti austriaci rappresentassero circa il 3% della popolazione maschile adulta vorrebbe dire che la percentuale di preti pedofili è più o meno analoga alla percentuale di pedofili nel resto della popolazione; mentre se la quota di preti sul totale della popolazione fosse inferiore, significherebbe che tra i preti, in termini percentuali, ci sono più pedofili che tra gli altri.
Non dispongo del numero di sacerdoti austriaci, ma credo si possano tranquillamente utilizzare come pietra di paragone i dati del nostro paese, in cui i preti, nel 2000, erano circa 35.000, mentre nello stesso anno i maschi adulti in tutta la popolazione ammontavano a circa 20 milioni; siccome
se ne deduce che i preti (almeno in Italia, ma non c'è ragione per ritenere che in Austria le cose debbano stare diversamente) rappresentano circa il 2 per mille della popolazione maschile adulta; dal momento che il 3% dei casi di pedofilia sono messi in opera dai preti, che i preti rappresentano il 2‰ della popolazione maschile adulta, e che
se ne deduce, stando ai dati di Padre Lombardi, che la percentuale di pedofili nei sacerdoti è quindici volte superiore alla percentuale di pedofili nel resto della popolazione; il che equivale a dire, se non mi sbaglio, che non parliamo di una differenza minima, ma proprio di un altro ordine di grandezza, che risalta in modo evidente nonostante il fatto che l'analisi sia stata fatta davvero in modo grossolano e, per così dire, "a spanne".
Non sono stato io, ripeto, a tirare in ballo le cifre, che per come la vedo lasciano comunque il tempo che trovano: sta di fatto, però, che se fossi il portavoce del Vaticano ci penserei due o tre volte prima di impelagarmi nel magico mondo dei numeri.
Come avete appena visto, la cosa può rivelarsi tutt'altro che conveniente.
I preti non possono andare con le donne o con gli uomini, quindi vanno con i bambini (che non sono ancora donne o uomini)... è il solito cavillo burocratico!!
RispondiEliminaSenza contare che questa specie di "tu quoque" è un fallacia argomentativa fatta come al solito per non entrare nel merito.
RispondiEliminaGuarda che nel censimento austriaco del 2001 risultavano 8.032.926 abitanti, donne e bambini inclusi. Non voglio difendere la chiesa, ma se inventi i dati che credibilità abbiamo?
RispondiEliminaQui i dati per l'Austria dell'Ufficio Centrale di Statistica della Chiesa.
RispondiEliminahttp://212.77.1.245/news_services/bulletin/news/20625.php?index=20625&lang=it
A naso sei stato anche conservativo...
@Anonimo delle 17.17
RispondiEliminaSecondo me non hai capito il calcolo fatto. È irrilevante il numero di abitanti, quello che conta è il rapporto tra preti e numero di abitanti. E non mi pare ci siano valide ragioni per ritenere che tale rapporto in Austria sia molto maggiore che in Italia...
Anonimo1, guarda che nel calcolo non è stato utilizzato in alcun modo il dato della popolazione dell'Austria, si è solo assunto che la percentuale di sacerdoti sul totale fosse simile a quella italiana. Peraltro dai datipostati sembrerebbe anche più bassa, per cui, pure peggio.
RispondiEliminaNumeri o meno, il problema è che a questi vermi non gli fanno un cazzo, al massimo li spostano di parrocchia dove continueranno a farsi i cazzi loro...
RispondiEliminaDavvero... la voglia sarebbe andare e prenderli uno per uno e sistemarli per bene...
Non per contestare che nella chiesa ci possa essere, e probabilmente c'è, un tasso più alto di pedofili che nel resto della popolazione, però penso che qualsiasi statistico abbia dei forti dubbi sul tirare delle conclusioni su un numero così limitato di casi (e quindi molto più soggetto a una variabilità completamente casuale)
RispondiEliminaMa diamoli questi numeri. Allora, basandomi sui dati della conferenza episcopale austriaca (http://www.katholisch.at/site/article_blank.siteswift?so=all&do=all&c=download&d=article%3A107%3A8), e sul mio misero tedesco, e mettendo nella somma presbiteri diocesani, presbiteri religiosi (appartenenti ad un ordine), diaconi, frati e suore (Diözesanpriester, Ordenspriester, Diakone, Ordensbrüder e Ordensschwestern) si arriva a 9494 (quasi la metà sono suore). Le parrocchie (Pfarren) sono circa tremila. La popolazione austriaca, circa 8316000 (wikipedia). Ergo, i religiosi (suore incluse) sono l'1.14 per mille della popolazione austriaca. Cioè una maggiore incidenza di casi di pedofilia in cui siano coinvolti religiosi rispetto alla totalità della popolazione di circa trentacinque volte. Eri stato ottimista.
RispondiElimina...scusate ma, sticazzi dei numeri??? fosse anche uno solo, prete o spretato...è un pezzo di merda.Punto.
RispondiEliminaAvete mai parlato con un adulto che è stato un bambino violato?? Sapete cosa significhi trovarsi tra le mani un cazzo anzichè una bambola o un pallone?? No? SI? Beh...vi assicuro che la maggior parte di loro avrà avuto una vita adulta devastata....alla faccia dei numeri e delle statistiche.
I conti fateli fare a chi se ne intende.
RispondiEliminahttp://www.noisefromamerika.org/index.php/articles/L%27Assoluto_e_il_Relativo
@Mattia: beh, i dati sono più o meno quelli, io sono stato molto più cattivo attribuendo tutti i casi a religiosi "ufficiali" (incluse le suore, ma senza includere "preti allargati"), e più buono non escludendo le donne e i maschi al di sotto dei 20 anni dalla popolazione complessiva. Ammetto volentieri una metodologia carente, ma comunque la si giri, le cose vanno male.
RispondiElimina@bop
RispondiEliminaC'era un pizzico di ironia in quello che ho scritto. :-)
"se fossi il portavoce del Vaticano ci penserei due o tre volte prima di impelagarmi nel magico mondo dei numeri".
RispondiEliminaInfatti.
http://it.wikipedia.org/wiki/Pedofilia_e_Chiesa_cattolica
Se il vaticano non ha niente di meglio da dire,
RispondiEliminaè la conferma che la supposta superiorità morale della chiesa non è buona neanche per nutrire i maiali.
Io più che altro quello che non capisco del dato che il portavoce ha voluto riportare è che è piuttosto vago.
RispondiEliminaI casi per esempio credo siano riferiti ale vittime e non agli abusatori, però boh.
Il Vaticano è molto più attento ai numeri quando si tratta di calcolare l'8 per mille.
RispondiEliminaLo Stato estero del Vaticano ha ricevuto dallo Stato Italiano, col solo 8 per mille, negli anni che vanno dal 1990 al 2010, la cospicua cifra di oltre 17 miliardi di euro. DICIASSETTE MILIARDI DI EURO! Se a questi sommiamo l'altrettanto scandalosa cifra che percepisce sotto altre forme (altri contributi, regali, una tantum e menate varie) viene fuori un totale che credo il mio computer non riuscirebbe a calcolare.
Chi è avvezzo a gestire questi numeri si preoccupa poco del numero dei culetti dei bambini abusati.
Ecco i dati
RispondiEliminaI dati austriaci rilevano che su 32 pedofili uno è un prete. Cioè circa il 3,12% della popolazione pedofila è rappresentato da sacerdoti.
In Austria ci sono 0,31 sacerdoti ogni 1.000 abitanti, cioè circa lo 0,062% della popolazione maschile. Conclusione
UN PRETE HA UNA PROBABILITA' DI ESSERE PEDOFILO 50 VOLTE SUPERIORE RISPETTO A UN COMUNE CITTADINO.
Il problema non è nel post in sé, che se ho capito bene condivido sia nell'intento che nel contenuto, il problema è che un post così dà la stura a una serie di commenti e valida opinioni che sono insulti all'intelligenza.
RispondiEliminaAttenzione.
il punto non è tanto stabilire se i preti sono più pedofili del resto della popolazione
RispondiEliminaprobabilmente anche in altre categorie c'è un tasso di pedofilia maggior rispetto al resto della popolazione, questo perché il pedofilo magari tende ad inserirsi ed assumere ruoli dove può facilmente trovare bambini ed esercitare qualche forma di autorità
tra gli eremiti il tasso di pedofilia credo sia molto basso :-)
semmai la critica deve essere rivolta al fatto che la CCAR copre e nasconde fino a quando lo scandalo non viene fuori prepotentemente e a quel punto finge di stracciarsi le vesti e invoca perdono
Faccio notare che negli Usa, dove i numeri sono MOOLTO più consistenti, la distribuzione dei preti pedofii e' alquanto omogenea in tutto il paese (che ha condizioni socioeconomiche diversissime).
RispondiEliminaE ciò depone a sostegno della teoria che l'educazione repressiva operata nei seminari inciti i preti alla pederastia...
Direi che bisognerebbe controllare anche i seminari che assai spesso, soprattutto in passato, raccoglievano in "istituzioni totali" moltitudini di giovani, reprimendone e colpevolizzandone le inclinazioni naturali -quali che fossero-. La letteratura e i racconti delle relazioni tra i reclusi in questi centri -anche nei college inglesi, per esempio- concordano storicamente nell'indicare che la sessualità si manifesta comunque, anche in forme eterodosse e a volte violente o abusive. Come avveniva sulle navi-galere e nei riformatori. Cosa ti puoi aspettare da gente che: 1)ce l'ha con "gli omosessuali" ma vive e si forma in comunità chiuse di persone dello stesso sesso. 2)Sono dei maschi che censurano la "sessualità contro natura" e -dicono- praticano la scelta meno naturale di tutte, l'astensione. 3) Insegnano a tutti come si fanno e si crescono i figli e le famiglie ma non si fanno carico né degli uni né delle altre. 4) Si vestono con gonnoni e palandrane e sono guidati da tizi conciati da Mago Otelma, o da Drag Queen.
RispondiEliminaInteressante analisi. E davvero generosa con la chiesa. Essendoci in Italia più religiosi per numero di persone che all'estero.
RispondiEliminaIn realtà la definizione clinica di pedofilo è di una persona che ha più impulsi verso i bambini che verso gli adulti. Questo indipendentemente se questi impulsi vengono soddisfatti.
(divisione secondo il WHO: F65.4 http://apps.who.int/classifications/apps/icd/icd10online/?gf60.htm+f654 )
Questo vuol dire alcune cose:
1) ci sono pedofili che non abusano di bambini. (c'era il caso di uno in Canada che venne beccato a scaricare lolicon da una biblioteca comunale). Questo sfortunato individuo (Sfortunato in quanto malato) che soprannomineremo Volpe spiego davanti al giudice che usava scaricare immagini pedopornografiche, ma aveva smesso e adesso usava solo i lolicon (cartoni animati con soggetti pedofili).
2) ci sono persone che abusano e che non sono pedofili. Credo che la probabilità che una persona che abusa di un bambino di essere malato di pedofilia sia del 50%.
Ma gli altri?
E qui entriamo in un punto che è fondamentale per questo argomento. Perchè se tante persone che abusano non sono pedofile... perchè lo fanno? Spesso lo fanno perchè non hanno accesso a una vita sessuale più sana con persone adulte.
Ora i preti hanno spesso più accesso ai bambini delle persone adulte. Il risultato di questo è che
a) i preti che sono malati di pedofilia, finiscono per agire i loro impulsi.
b) i preti che non sono malati di pedofilia, ma che anno tendenze pedofile, si trovano in un contesto in cui è facile abusare dei bambini e ne approfittano.
E questo porta a queste altissime percentuali che hai più o meno calcolato.
E dunque...
dunque direi che:
1) la chiesa dovrebbe permettere ai preti di sposarsi.
2) le persone che hanno fatto voto di castità dovrebbero essere ritenute persone a rischio
3) persone a rischio non dovrebbero avere responsabilità sopra i bambini.
Insomma gli oratori dovrebbero essere tenuti solo dai preti sposati.
P.S. se siete interessati a tutta la dialettica tra le persone malate di pedofilia e le persone che abusano posso indicare "Pedophilia and Sexual Offending Against Children THEORY, ASSESSMENT, AND INTERVENTION" di Michael C. Seto lo si può anche scaricare da gigapedia
probabilmente dovrei dare la colpa a lombardi che non si è spiegato bene ma il malinteso nasce dal fatto che lui ha messo in relazione due numeri che vengono da fonti diverse: come si direbbe ha paragonato le mele con le pere! probabilmente solo per dare un ordine di grandezza.
RispondiEliminaovvero i 17 casi sono casi denunciati nelle diocesi dell'austria alle autorità ecclesiastiche (e sorvolo che alcuni di questi casi sono già stati giudicati infondati).
i 510 invece sono i casi che l'autorità austriaca ha registrato;
diversamente dalle autorità ecclesiastiche le autorità civili non accettano tutti i tipi di denunce ad esempio se sono anonime o se i termini di prescrizione sono scaduti.
quindi non sono 17 casi su 527!
noi non sappiamo nei 510 casi governativi quanti siano i preti!
ribadisco poi che siccome nei 17 casi denunciati alla chiesa alcuni risalgono anche a decenni fa non si può fare un confronto con i dati annuali del governo nè con l'attuale numero di sacerdoti in austria!
spero di essere stato chiaro.