02 luglio 2010

Altro che droga e trans

Francesco Storace si esprime così sulla vicenda di Pier Paolo Zaccai:
Quello che è grave ed indigna è l'uso di droga. Se è vero, è tempo piuttosto di mettere mano ad una norma che perlomeno tuteli i cittadini da amministratori e politici che fanno uso di sostanze stupefacenti.
Non so se sia davvero una questione di norme, anche perché secondo me il punto è un altro: i cittadini dovrebbero essere tutelati da amministratori e politici che applicano sistematicamente una doppia morale.
Quello che trovo insopportabile non è tanto l'uso di droga o la frequentazione di trans in sé e per sé, quanto il fatto che spesso e volentieri simili avventure abbiano come protagonisti individui che fino al giorno prima avevano fatto bella mostra -specie durante le campagne elettorali- di un fiero proibizionismo e di un'incondizionata adesione ai valori cattolici.
Questo, a mio parere, è quello che è grave e che indigna: altro che droga e trans.

8 commenti:

  1. Trovo anche stucchevole cacciare Zaccai in quanto lo prende dal trans (di amministratori-ministri cocainomani in giro se ne erano già visti e la cosa non scuoteva più di tanto il PdL) e rimanere impassibili di fronte ai condannati per mafia.
    Come dire: cummanari i picciotti, sì; farsi futtiri dai picciotti (trans), no.

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  2. Metil tu hai ragione sulla questione della coerenza: non si può fare la morale e poi fare il contrario. Però personalmente vorrei che questa gente non amministrasse cose che hanno una profonda ricaduta sulla mia vita sotto effetto di cocaina ed eroina. Sono d'accordo sul fatto di legalizzare le droghe, però bisogna anche dare una regolamentazione. Certe cose non possono essere fatte quando uno è sotto effetto di droga. Ma sono sicura che tu e gli altri radicali condividete questa visione.

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  3. Sono d'accordo con Valentina sul fatto che se non devi drogarti se devi guidare o lavorare alla pressa, a maggior ragione non lo puoi fare se devi discutere di finanziaria o piano regolatore, e poi non è solo un problema di doppia morale.
    Come mai questo sistema seleziona politici che hanno una visione "lo famo strano" della sessualità e che vanno a mettersi in situazioni in cui sono ricattabili e vengono ricattati? Forse perché sono uguali ai loro elettori?
    Il caso Zaccai è esemplare: il poveraccio, sotto droga ha fatto uno splendido acting out delle sue paranoie e sensi di colpa.
    Ultimo dettaglio: ma le mogli non si accorgono mai di niente?

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  4. Concordo con la visione di metil, però un conto è farsi una canna e un altro conto è farsi di coca: l'amministrazione della cosa pubblica non può essere lasciata a chi fa uso di droghe pesanti!

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  5. La questione non è droga pesante o droga leggera, trans o mignottona, male o "ma tanto così fanno tutti" . Questo approccio lasciamolo ai moralisti a doppia corsia.
    La questione è se un amministratore è ricattabile o meno. Marrazzo sappiamo che lo era (addirittura con una telefonata di Berlusconi) e sapeva di esserlo. Naturalmente questo criterio vale per i nostri. Gli altri (i loro) sono già ricattati, anzi a contratto.

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  6. Capitano tante cose nella vita...prchè non ci parli un po' di te caro Francesco, sei carta conosciuta...

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  7. Infatti il caro Zaccai era fondatore dell'ordine dei Cavalieri di Anco Marzio... Provato a vedere l'home page in costruzione di tale gruppo??? Campeggia in bella mostra un crocefisso con la musica da chiesa in sottofondo... E cosa c'entrano le banane e la neve con un Cristo e la musica ecclesiastica?

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