Ci risiamo. A dar retta ai soliti tromboni la responsabilità del presunto attentato a Maurizio Belpietro sarebbe principalmente di internet, ed in particolare di Facebook, luogo nel quale i sovversivi si organizzano per mettere a punto pericolose iniziative clandestine fornendo nome, cognome e fotografie della fidanzata.
Sono evidentemente illazioni ridicole, ma in qualche modo efficaci specialmente nei confronti di quelli (e sono tanti) che la rete ignorano cosa sia, e che al momento opportuno saranno pronti a votare convintamente il primo scemo che prometterà di metterla a tacere per sempre perché qualcuno li ha convinti che si tratta di un'accozzaglia di eversivi con il pallino della violenza politica.
Questo, stanno cercando di fare: screditarci nei confronti di chi non ci conosce neppure per preparare la censura definitiva del web: guardandosi bene, nel frattempo, dal provvedere a dotare il paese di una banda larga efficacemente utilizzabile dai cittadini, in modo da evitare che il virus si diffonda ulteriormente.
In tre parole ci stanno calunniando, isolando e circondando.
Sicuri che siamo noi, quelli violenti?
se è così è un accusa pelosa e vergognosa
RispondiEliminacomunque ritengo opportuno esprimere solidarietà e Maurizio Belpietro. Non sono d'accordo per nulla con ciò che dice ma l'idea che qualcuno lo voglia morto per le sue idee è inacettabile
evidentemente sono in tanti che, oltre a ignorare cosa sia la rete, ignorano o comunque non sono in grado di attivare minimamente i meccanismi della memoria, anche a brevissimo termine, se lo stesso Belpietro può impunemente attribuire l'"attentato" a suo danno al "clima mefitico, causato da chi conduce campagne di delegittimazione e diffamazione, negando ogni dignità, anche quella umana, agli avversari", come ha fatto nel suo editoriale di ieri.
RispondiEliminaNessuno di lorsignori ricorda i titoli sparati in prima pagina da questo figuro? basta prendere un numero a caso, non si sbaglia mai: la delegittimazione e la negazione della dignità la fanno da padrone.
Eccola, la violenza, cui si aggiunge quella di Maroni e co., quella della malafede.
Ma io così pessimista non sarei: non è facile censurare il web. A meno che non decidano di fare come in Cina. Ma non mi sembra un'ipotesi in vista.
Questo "attentato" (e che sia tale potrà essere solo la Magistratura a stabilirlo) mi pare un po troppo strumentale e lacunoso.
RispondiEliminaProvate a leggere il post al riguardo di Nonleggerequestoblog....così tanto per farvi un'idea.
Saluti.
C'è una cosa che non capisco perché nessuno, a parte una battuta, non ha notato questo:
RispondiEliminail 30: Berlusconi, giornali a noi vicini più male che bene
il 1: Attentato a Belpietro
a volte mi chiedo come dev'essere vivere in un paese normale
RispondiEliminaHanno paura della rete perché permette piena libertà: è possibile trovare tutto e il suo esatto contrario, voci a favore di una cosa e voci immediatamente contrarie, lasciando il pallino del ragionamento al navigatore stesso.
RispondiEliminaLa Rete è un mezzo di comunicazione orizzontale, a differenza di giornali e (soprattutto) tivù che sono verticali (uno trasmette, molti ricevono senza possibilità di replica).
Salve Ben, Le allego un link interessante.
RispondiEliminahttp://intermatrix2.blogspot.com/2010/09/chi-detta-la-legge-in-italia-p2-p3-ecc.html
Saluti.
Zaìn
L'attentato a Belpietro ha tutta l'aria di essere una bufala organizzata probabilmente di comune accordo da Belpietro e dall'uomo della scorta, già promosso per un attentato dubbio.
RispondiEliminaIn altri giorni l'attentatore avrebbe detto qualcosa con accento rumeno, oggi, visti i video del barzellettiere di Arcore, la colpa è del web che permette a chi ne ha voglia di visionarli.
Se qualcuno non fosse d'accordo chiedo scusa: non volevo dirlo, sono stato frainteso, dipende dal contesto, pertanto sono certamente da perdonare. Ma intanto l'ho detto.
Non credo che riusciranno a mettere il bavaglio alla Rete.C'è mezzo mondo a disposizione dove ubicare un blog e qualcuno come l'Islanda che sta valutando di approvare una legge assolutamente garantista per i titolari dei blog "domiciliati" nel suo territorio. La Rete è Pasquino, il popolo che parla e giudica e si indigna e inveisce.
RispondiEliminaOggi molto più efficace e, come Pasquino, la puoi combattere ma non annullare.
che presunzione !! Ma METILSPARAFANG come fai a essere così certo che si parli di te ???
RispondiEliminaNon vi calcolano proprio, o hai la coda di paglia ?
Gente del nord
Questo "attentato" (e che sia tale potrà essere solo la Magistratura a stabilirlo) mi pare un po troppo strumentale e lacunoso.
RispondiEliminaProvate a leggere il post al riguardo di Nonleggerequestoblog....così tanto per farvi un'idea.
Saluti.