03 ottobre 2010

Due o tre cose che so di Vendola

È sabato, non si lavora. Fuori il cielo è grigio. In tv c’è Derrick e una che invidia chi s’o fà il sofà. Insomma, quelle situazioni in cui non puoi che scrivere un editoriale. Sissignori, proprio quelli alla Minzolini. Siete fregati. Doppiamente fregati, visto che voglio parlarvi di Nichi Vendola.
E vengo al dunque: potrebbe mai il Nostro battere Berlusconi? Dico amaramente di no. La percentuale di nostri simili che lo vedrebbero troppo comunista, troppo terrone, troppo frocio, troppo aulico, troppo idealista temo sia insormontabile. Ma nonostante ciò, dico che Vendola è la cosa più bella che poteva accadere al Pd di oggi. Mi piace l’effetto competitivo che la sua presenza ha su quel partito. Vedo positivamente il fatto che il Pd debba fare i conti con i motivi del suo successo.
Vendola piace perché appassiona. Perché ha mostrato coraggio. Perché le sue parole esprimono valori e sentimenti. Perché parla come mangia, ed evidentemente mangia bene.
In tutto l’Occidente sono queste le qualità che deve avere un leader. Saper proporre un sistema di valori (e saperlo esprimere mediaticamente) è ciò che ha reso vincente Obama, ma anche prima Bush. Sarkozy come Zapatero. E ahimè, Bossi e Berlusconi (imitarli mai, interrogarsi sui motivi della loro forza sempre). In tutto l’Occidente, non si diventa leader parlando di alleanze e di struttura interna del partito. In tutto l’Occidente è pacifico che se non sei carismatico non farai mai il leader. Se sei competente, farai comunque altro. Strauss-Kahn perse le primarie contro la faccia più fresca di Segolene, ma ora è presidente del FMI. Gordon Brown (il Bersani inglese, nei pregi e nei difetti) è stato un autorevolissimo ministro dell’economia, ma non aveva le qualità del Primo Ministro. E ora, non a caso, il Labour deve ripartire da un brillante 40enne. Per sconfiggere il brillante 40enne Cameron. E rinverdire i fasti del fu brillante 40enne Blair (che Dio lo fulmini, ma dell’Iraq parliamo un’altra volta).
Va così, nel resto del mondo che ci somiglia. E va così, anche in quell’altra parte d’Italia, quella che non ci somiglia. Solo nel Pd tutto ciò viene visto con fastidio. Con orgoglioso rifiuto. Solo nel Pd ha vinto l’idea del “non siamo carismatici, perché siamo concreti”. Con la versione hard, quella dalemiana del “non siamo carismatici perché siamo seri. Il carismatico è per definizione un cialtrone”. Solo nel Pd c’è l’idea che “prima il programma, poi le alleanze, poi il leader”. Un’idea da prima Repubblica, e come tale rispettabile (è stata la “nostra” Repubblica). Ma come tale, a forte rischio di autoreferenzialità, in un mondo nuovo in cui, a differenza della prima Repubblica di cui sopra, c’è molta vita e molta politica fuori dai partiti.
Vendola può rompere tutto questo. Glielo auguro. Non servirà a far vincere lui, ma servirà a rendere più vincente il Pd.
Ma poi, Vendola, è davvero così perdente? Sì, ti dicono dal Pd. E ti ricordano che in Puglia non ha avuto la maggioranza assoluta, che ha vinto perché l’Udc è andata da sola. E qui, scusate, ma sorrido. Rispettosamente, ma sorrido. Perché non riesco a capire come nel centrosinistra si riproponga ogni volta la sindrome che ha già distrutto due volte Prodi. La sindrome della squadra che solitamente perde 6-0, poi arriva uno che ti fa vincere magari ai rigori, e tutti a maledirlo perché “ha vinto troppo poco”. Salvo poi, senza di lui, tornare a perdere 6-0.
Sapete dirmi che fine hanno fatto gli altri governatori come Vendola usciti dall’infornata del 2005? Ve li elenco, ma se avete bambini accanto mandateli a nanna: Marrazzo. Del Turco. Bassolino. Loiero. Per accompagnare degnamente questo elenco, ci vorrebbe la musica di “Profondo Rosso”.
E già che ci siamo: com’è andata ai due candidati emergenti delle ultime regionali? I due sceriffi, quelli che sulla sicurezza avevano capito tutto. Uno stava in Lombardia, si chiamava Penati e parlava come un leghista. L’altro si chiamava De Luca, stava in Campania e parlava come Cetto La Qualunque. Non potevano vincere, d’accordo. Ma potevano comunque recuperare voti, dimostrare che la loro “tolleranza zero” aveva qualcosa di redditizio. Hanno perso con percentuali superiori alle attese. Allora, il perdente è Vendola, colpevole di avere vinto solo due volte le primarie e solo due volte le elezioni? Vogliamo dire che è stato anche fortunato? Benissimo, vincente e fortunato. Doppio pregio, non pregio dimezzato.
Però lo so, contro Berlusconi non vincerebbe. Come d’altronde, non vincerebbe Bersani. Questo pensano tanti elettori del centrosinistra, questo penso anch’io. E concludo con un’altra metafora calcistica (in attesa che un governo serio, come primo atto, le metta fuori legge): se Inter e Chievo arrivano a lottare per lo scudetto, chi dei due, perdendo, potrà comunque dire di essere andato largamente oltre le aspettative? Chi dei due, perdendo, dovrà fare i conti con il fallimento di un intero progetto?
(pubblicata da Federico Russo il giorno sabato 2 ottobre 2010 alle ore 13.45)

15 commenti:

  1. a me onestamente vendola piace.
    e sempre onestamente sarebbe il primo voto dato veramente come "espressione di". che non guasta, votare il meno peggio o chi ha più possibilità di.. è una pratica che ha snaturato il voto. che si torni a scegliere onestamente un'idea o una persona, oppure, per quello che mi riguarda, io non spaccio croci sulle schede :D

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  2. Vendola sarebbe il candidato ideale per massimizzare il risultato del centro-sinistra in uno scontro a tre, dove gli altri due contendenti sarebbero i due centrodestra FLI+UDC+MPA+API e LN+PDL+LD.
    In uno scontro di questo tipo il massimo del risultato lo realizzerebbe il centro destra di LN+PDL+LD, ma con buone possibilità di non raggiungere la maggioranza, quantomeno in una delle due camere.
    La situazione di stallo potrebbe portare ad una situazione da grande coalizione, Vendola sarebbe in grado di gestire questa fase ?

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  3. Ma cosa deve accadere ancora in questo paese perché Berlusconi perda le elezioni?
    Deve pisciare in faccia agli italiani uno per uno?

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  4. simpatico articolo anche se non ne posso più di questa metafora calcistica (certo che è sempre meglio di "rimbocchiamoci le maniche").
    Non so se riuscirà il centro sinistra a far fuori anche Vendola e non so se egli possa uscire vincente da una competizione politica nazionale ma il punto non è questo come viene fatto notare anche al fondo dell'articolo.
    Il punto a mio parere è il cambiamento: quello vero.
    Gli attuali e precedenti leader sono il frutto di un consociativismo e allo stesso tempo di una battaglia che con la DC ha permeato, inculcato, formato e modellato un modo di fare e di vedere la politica che ormai è passato.
    La società è sempre più complessa e tutti i politici non la sanno interpretare o almeno non la interpretano come desidero io.
    Ecco arrivare un personaggio dall'esterno del partito di "opposizione", presente in parlamento, che spariglia tutto (rido solo a pensare la faccia e i pensieri che sono venuti in mente ai 75 del movimento) e come se non bastasse sa comunicare.
    Consiglio di vedere i video dell'intervento di Vendola alla festa del pd a torino: lezione socio-politica mai sentita da nessun esponente di opposizione.

    Questo è l'altro punto: cosa e come comunicare ai cittadini.
    si fa lunga...taglio solo dicendo che non solo alla festa del PD a torino ma anche in altre occasioni, trovo consenso su Vendola da parte di persone di destra.
    Quindi, spero!

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  5. A me Vendola non piace indipendetemente da quello che ne pensano al Pd

    io non voterò mai uno che ha definito Carlo Giuliani un eroe

    quando ci fu lo scandalo sanita in Puglia Vendola scrisse una lettera aperta al magistrato inquirente sostenendo che avrebbe dovuto astenersi perché non in grado di svolgere il suo compito con obiettività sulla base di non meglio precisati legami di parentela e di amicizia

    se una lettera simile l'avesse scritta Berlusconi ci si sarebbe stracciati le vesti e si sarebbe corsi in piazza a denunciare l'attentato democratico.
    Invece poichè si tratta di Vendola a sinistra si mette sotto silenzio la questione in un batter di ciglia

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  6. se l'avesse scritta berlusconi una lettera simile, mi sarebbero cadute le mascelle dalle risate..

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  7. Vendola è l'unica e l'ultima speranza per il centrosinistra italiano. Lo dico da giovane 23enne dirigente comunale del PD di Cesenatico da 3 anni.

    Io sosterrò Vendola, e come me lo faranno moltissimi del PD, statene certi.

    Bersani è un uomo di grande competenza e integrità morale, un ottimo ministro senza dubbio, ma non un leader candidabile alle elezioni politiche... non è in grado di catalizzare i voti. Gli manca il linguaggio, il fascino, la freschezza... insomma il gli manca il "physique du rôle".


    @ EUPALLA: rispettando il tuo dissenzo mi permetto di farti un appunto. Ci sono momenti in cui non è il caso di cercare le pulci in ogni angolo. La frase su Carlo Giuliani è un ago nel pagliaio rispetto al programma e all'idea politica di Vendola. E poi... siamo sicuri che alla resa dei conti non daresti il tuo voto all'unica persona che potrebbe mandare a casa Berlusconi?
    Per cosa.. per una frase di quel tipo? Bhè... io non riuscirei a dormirci la notte :-)

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  8. Carlo Giuliani eroe, Eupalla degna persona che merita Berlusconi e ,possibilmente,persone peggiori.

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  9. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  10. @ 2t
    e vai con il doppiopesismo!!!!
    non mi pare che quando Berlusconi si dipinge come un perseguitato dei giudici a sinistra si divertano particolarmente. E hanno ragione. Però questo atteggiamento viene mandato a soffitta quando dichiarazioni dello stesso tenore vengono rilasciate da esponenti della propria parte

    @ Fabio Pari:

    tu ragioni da uomo di parte che ha come obiettivo principale mandare a casa Berlusconi.
    E per questo sei disposto a minimizzare considerando un ago nel pagliaio una dichiarazione che unita ai successivi tentativi di correggere il tiro sono invece illuminanti sulla demagogia di Vendola. Che per inciso non ha un programma e la cui idea politica è limitata alla sua capacità di affabulazione,

    Infine votare una persona con il principale scopo di mandarne a casa un altra è una assai limitata idea della politica.
    Ancora a sinistra non si è capito che ci vuole ben altro per acquisire e consolidare la fiducia della maggioranza degli italiani.
    Ognuno è libero di scegliersi il leader che vuole, ma quando con esso PD e soci subiranno l'ennesimo rovescio elettorale gridare all'ostracismo contro il gay o il terrone non servirà a nulla.
    sarà solo l'ennesima occasione persa per ridurre la distanza che separa la sinistra dall'opinione pubblica


    @ giacinto 2000
    francamente me nei infischio delle patenti di dignità che affibbi con tanta superficialità alle persone

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  11. francamente meriti i peggio governi. Carlo Giuliani eroe e tu sei un complice dell'ordine costituito

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  12. @ Eupalla

    Ti sbagli, io non voto contro una persona.. io voto per una persona. Nichi Vendola.
    Le idee le ha, basta visitare il sito della Fabbriche di Nichi.

    In ogni caso, visto la situazione italiana, penso che votare contro qualcuno, se quel qualcuno è Berlusconi, è assolutamente la cosa più giusta da fare. Anche se l'alternativa fosse un tandem Pippo-Paperino. In un ordinamento democratico NORMALE, con una situazione morale NORMALE, dove lo Stato fa il bene dei cittadini (o almeno ci prova)... votare contro qualcuno può essere un ragionamento sbagliato. Ma qui, nell'Italia del 2010 che è arrivata nei 16 anni di Berlusconismo a punti ben più bassi dell'Italia di Craxi... bhè... votare contro una persona è votare contro tutto quello che rappresenta.

    Spero che ci darai, alla fine, una mano anche tu.

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  13. Il PD vincente???

    Credo proprio di no, il PD è un accrocchio che sa di vecchio, ripropone come classe dirigente i soliti arcinoti.
    Una garanzia di non-cambiamento ed immobilismo.

    E' l'ora di svoltare a SINISTRA con maggiore decisione.

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  14. Nikki Vendola è una fonte di ispirazione è una boccata d'ossigeno. Il PD dovrebbe nutrirsene invce di preoccuparsi di farlo fuori.
    E' vero come diceva Diarioelettorale che in una supposta grosse coalitionen non me lo vedo bene a fare l'ago della bilancia ma in una coalizzione di centro sinistra sarebbe finalmente quel peso che riporterebbe la barra a sinistra, da dove veniamo e costringerebbe tutto il PD ad affrontare temi sui quali regna il silenzio più profondo. Per fortuna ci saranno le primarie e lì vedremo il peso che Nikki potrà avere ma il PD lo deve accogliere con le critiche e i distinguo che ci devono essere ma non può concedersi il lusso di ignorarlo per meglio farlo fuori perché questo sarebbe il suicidio definitivo del progetto PD.

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  15. A me Vendola non piace indipendetemente da quello che ne pensano al Pd

    io non voterò mai uno che ha definito Carlo Giuliani un eroe

    quando ci fu lo scandalo sanita in Puglia Vendola scrisse una lettera aperta al magistrato inquirente sostenendo che avrebbe dovuto astenersi perché non in grado di svolgere il suo compito con obiettività sulla base di non meglio precisati legami di parentela e di amicizia

    se una lettera simile l'avesse scritta Berlusconi ci si sarebbe stracciati le vesti e si sarebbe corsi in piazza a denunciare l'attentato democratico.
    Invece poichè si tratta di Vendola a sinistra si mette sotto silenzio la questione in un batter di ciglia

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