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Visto e considerato che, come precisa l'
articolo,
il volto della ragazza era ben visibile, e da un breve esame è stato possibile accertarsi che
sotto al velo non c'erano auricolari, mi piacerebbe tanto sapere una cosa:
la motorizzazione civile di Mantova si comporta allo stesso modo anche con le suore?
Mi sono sempre chiesto perché quelli che ce l'hanno tanto con lo hijab non mostrino mai la stessa insofferenza verso il soggolo, che è sostanzialmente la stessa cosa e con la stessa funzione dal punto di vista culturale/religioso.
RispondiEliminaChe roba..
RispondiEliminaL'ossessione sicuritaria (che emerge da affermazioni non rare in bocca a politici/gente comune tipo "magari si mettono il burqa e poi fanno una rapina in banca) mi ha sempre fatto accapponare la pelle, ma questa dell'auricolare supera ogni immaginazione
RispondiEliminaMa come si fa ad avere un cervello tanto piccolo?! E non parlo solo del funzionario della motorizzazione, ma anche degli imbecilli che hanno commentato l'articolo su Quotidiano.net.
RispondiEliminaCampano a pane e televisione, suppongo.
Il momento di più alta e sottile riflessione, penso sia stato raggiunto grazie a questo commento che copio-incollo:
"Anonimo Pensatore:
Da sempre le donne vantano do poter nascondere oggetti e oggettini nel reggiseno, sotto la gonna, nella calza, tra i capelli, etc. La narrativa e la cinematografia racconta di donne che "celano" oggetti di ogni tipo "camuffati" da trucchi di bellezza.
Quindi, io credo che sia stato un intervento corretto da parte dei responsabili dell'esame.
Anzi, colgo l'occasione di proporre una normativa in cui si consente l'accesso alle donne ai concorsi previo look adeguato. In quanto conosco donne che hanno il proprio look da concorso: capelli pettinati da coprire l'auricolare, gonna longhette a volan con foglietti appiccicati sulle cosce, camicetta larga con foglietti appiccicati dietro il decoltè (quindì basta sollevare il tessuto della camicia per elggere in santa pace), etc.
Grazie per l'attenzione."
Un genio! Quasi quasi lo contatto e gli chiedo consigli, visto che sono una donna e questo venerdì ho l'esame per la patente anche io!
Vera
Vorrei provare a dare una risposta, non politicamente corretta, che so non apprezzerete perchè cinica, ma a volte bisogna capire il perchè succede questo.
RispondiEliminaIl velo:
Quel velo cosa rappresenta per la gente comune, per le gente chiamiamola "occidentale", per chi non ha troppa tolleranza culturale.
"Quel" velo rappresenta, ragionando con la pancia, qualcosa di arcaico, qualcosa di così diverso da quello che siamo che viene avversato con forza.
Siamo così abituati all'omologazione, ai nostri usi e costumi che ci riesce difficile accettare, sopportare qualcosa che per certi versi fa parta di una cultura lontanissima da noi, lontanissima anche in senso di modernità, emancipazione.
Seguo spesso il blog, e sono d'accordo con tutte le istanze di civiltà su cui incalzate con le vostre riflessioni, ma sull'immigrazione non ho la vostra sensibilità.
Certo, cerco di combattere quella parte di me meno tollerante e questo fa si che io mi ponga domande.
Quel velo è questo, è il non poter accettare qualcosa di così culturalmente diverso, arcaico, qualcosa che ti penetra dentro e ti fa sembrare che il mondo in torno a te cambi, e lo fa, troppo repentinamente avvengono questi cambiamenti nella società e questo ferisce, irrita un certo sentimento di appartenenza.
Non dico che sia un bel sentimento, ma c'è, è anche (parzialemente) in me.
Allora, se me lo permettete, non fermiamoci a criticarli i comportamenti, cerchiamo anche di capirli.
Forse capendoli, si potranno evitarli.
P.S. Metilparaben, lo dico senza critica alcuna ma mi pare che l'ideologia in questo caso non aiuti a vedere 2 cose che però tu ti guardi bene dal dire, e lo comprendo.
Però ti devo far notare che:
1 il velo è anche un copricapo, è mi sembra anche maleducazione e prepotenza volerlo imporre agli altri.
2 Il velo non era anche il simbolo della sottomissione della donna? o sbaglio io? dove è finita la difesa della donna dell'ideologia religiosa metil?
Perdona questa cinica schiettezza, ma da ateo estremista, ogni cosa che rimanda alla religione, ad una cultura arretrata, o comunque ad ogni sorta di conservatorismo di usi e costumi non accettabili per la modernità mi ribolle il sangue.
Sarà cattivo io...
La domanda che mi faccio e che in tanti si fanno è una sola:
RispondiEliminaPerchè io in nome della solità "libertà religiosa" devo accettare tutto questo? qualcuno me lo spiegasse.
Mannaggia alla religione, a tutte le religioni.
"...imagine no religion..." ne ho fatto un mantra.
Aggiungo, cosa avrei fatto io al suo posto?
RispondiEliminaProbabilmente non avrei materialmente fatto togliere il velo, ma avrei sicuramente pensato:
Ma guarda questa qui, con sto velo in testa. ed è pure maleducata.
A me il cappello me lo facevano togliere in aula, ed era giusto, perchè il velo si? d'accordo è solo parte del problema però dovremmo misurare tutto con solito metro.
Perchè cappello no e velo si? per via della religione? al diavolo la religione e i danni che crea, ivi compresa il dilagante estremismo cattolico.
Guardiamo a come sono arretrati i paesi islamici e vogliamo dire che l'ideologia religiosa non c'entra?
Cattolicesimo e islamismo sono 2 facce della stessa medaglia, sono 2 forme di conservazione di cui grazie a dio(?) noi ci siamo un pò più emancipati, sennò eravamo anche noi al medioevo della modernità.
Mi viene da ridere dei governi di destra che difendo l'emancipazione in quei paesi, quando loro fanno altrettanto conservatorismo in occidente, anche se ad altri livelli.
Cosa hanno i conservatori nostrani di diverso dai peggior talebani? nulla a parte secoli di modernità, ma nella sostanza hanno la stessa deleteria funzione, impedire che la società evolva nei diritti civili.
In Italia non si uccidono gli omosessuali no, li si picchia a sangue, non mi pare sia un gran passo in avanti. E si potrebbero fare infiniti esempi.
Scusate lo sfogo, è che odio la religione. Voi no, non odiate nessuno, buon per voi.
Io proprio non posso.
Benedetto ha fatto degli ottimi commenti che, appunto, valgono anche sulle suore. Costringerete le suore a togliersi il velo in tutte le occasioni pubbliche? Ecco, appunto.
RispondiEliminaSeconda notazione: che ne sappiamo che gli auricolari non se li sia nascosti nel reggiseno? Da oggi, le donne facciamo l'esame di patente nude. Gli uomini no, ovviamente, loro si sa che non possono nascondere niente.
Anche perché risaputo che il seno è l'organo dell'udito. Eh.
RispondiEliminaFosse per me le suore non esisterebbero proprio, comunque è ovvio che quella delle cuffie era un scusa per far togliere il velo.
RispondiEliminaPerò mi domando e vi domando, e non è una provocazione è una cosa a cui vorrei avere risposta.
E' giusto accettare il diffondersi di usi e costumi altrui supinamente senza mai dire ah. siamo sicuri che sia davvero la cosa giusta?
Una volta l'imposizione di una cultura veniva fatta con le conquiste, col sangue.
Non si comprende che c'è la sensazione - forse esagerata e ingiustificata ma c'è - e il timore che queste culture, questi usi e costumi diventino dominanti a scapito delle nostre care abitudini, che diciamocelo, anche voi non disprezzate.
Siamo sicuri che non si arriverà a dover indossare tutti tunica e sandali e a farsi crescere la barbetta e inginocchiarsi in una moschea?
Non ne ho idea ma ancora nessuno mi ha risposto su una cosa e cioè dov'è che finisce la tolleranza e comincia la sottomissione?
Nessuno mi ha mai saputo rispondere.
Allora anche Mike doveva far togliere il reggiseno alla signora Livoli (ricordate la truffa di Telemike);-)
RispondiElimina@Benedetto - Premessa. Per me il concetto di Tolleranza è sbagliato perchè nel termine stesso implica un senso di superiorità di chi tollera (Tollerare - sopportare) e dovrebbe essere invece essere sostituito dall'Indifferenza (non mi importa quello che fai o ti dice di fare la religione finchè non tocca me).
RispondiEliminaComunque per me la tolleranza si trasforma in sottomissione quando per tollerare si danno privilegi che sono acquisiti da altri invece di toglierli. Un esempio è questo caso se ci fosse stata un'irregolarità: se si permette a una suora di fare l'esame con il velo
le 2 strade sono queste:
tolleranza - anche alla suora si toglie il velo
sottomissione - tutti possono fare l'esame con il velo
In parole povere: o tutti o nessuno. Se i privilegi sono per tutti è sottomissione se sono per nessuno è tolleranza (indifferenza)
A rileggere il post mi pare che quello che ho espresso sia un concetto antipatico e estremista, ma non era mia intenzione.
Benedetto: per evitare usi e costumi intollerabili esistono cose chiamate codice civile e codice penale. Portare lo hijab non è illegale, così come non è il soggolo, così come non lo è portare il cappello in aula. Tu pensi che sia maleducazione? Beh, 'purtroppo' la maleducazione non è ancora illegale; se lo fosse, mi darebbe la consolazione di poter mandare in galera quasi tutti i politicanti, i prelati e la gente in fila per entrare al cinema.
RispondiEliminaChe poi, tenere il cappello in casa era segno di maleducazione perché indicava che volevi andartene il prima possibile, non semplicemente perché copre il capo. Tenere lo hijab, o un foulard, non ha lo stesso significato.
Non c'entra l'essere o meno superiori, non c'entra nemmeno essere italiani, ne essere bianchi o neri o di qualsiasi altra razza.
RispondiEliminaForse, e dico forse il termine tolleranza deriva dal fatto che chi è autoctono di un luogo, dovrebbe avere la priorità.
Non sono mai stato un territoriale, un localista anzi da sempre sono Europeista convinto figuriamoci.
Però io che sono di questi luoghi e che insieme ai miei simili ho delle consuetudi, degli usi, dei costumi e posso tollerare o non tollerare il diffondersi di qualcosa di culturalmente diverso.
Nessuno dice che i nostri siano meglio, magari sono meglio i loro di costumi per carità. Ma magari io voglio preservare i miei ed evitare il proliferare dei tuoi in quelli che considero, a torto a ragione i miei di luoghi.
E' sempre così, quando 2 libertà si contrastano, la tua e la mia, c'è lo scontro. Non c'è soluzione a questo.
Tu dici "finchè non tocca me"
ma se a me la cosa tocca? come puoi parlare di indifferenza? come si può essere indifferenti a quello che ci circonda, ai cambiamenti intorno a noi? non può non "toccarti".
Magari a te non toccherà il cambiamento che comporta il diffondersi di una cultura su di un altra, a me onestamente un pò tocca.
Benedetto prer favore, finiamola con la storiella dell'invasione islamica,grazie.Sono baggianate i stile leghista che vedo hanno attecchito in persone come te. Ma pensa a cose piu' serie come la Mafia,che produce 1,6 miliardi di euro l'anno di introito.....
RispondiEliminaEcco, necessariamente uno deve essere "influenzato" dagli altri, sempre gli altri. Invece non è assolutamente vero, è che uno si guarda intorno e si rende conto dei cambiamenti repentini che avvengono.
RispondiEliminaSminuire la questione non è più maturo che di parlarne grossolanamente come - lo riconosco -faccio io.
Non sono un sempliciotto il mio caro giacinto detto marco.