CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI
24 febbraio 2011
Io, a occhio e croce, direi la seconda
Secondo voi al padreterno -ammesso e non concesso che esista davvero- dà più fastidio che un bambino si lasci scappare una bestemmia o che le sue insegnanti lo puniscano lavandogli a forza la bocca col sapone?
Nel caso in cui la notizia fosse confermata, gradirei che qualcuno mi chiarisse la differenza tra questa gente e i famigerati integralisti islamici.
Perché, per quanto mi sforzi, io non riesco a vederla.
Non c'è differenza; integralista è una parola che si applica a cattolici, musulmani, testimoni di geova, vegani, liberisti, statalisti... e in tutti i casi il risultato fa umanamente schifo.
Probabilmente il punto è che la parola "integralista" nella normalità dell'udire della nostra società si associa a "islamico", e diventa dal suono tipo "integralistIslamico". Differenza, IMHO, non ce n'è. La cosa che più mi rattrista è che oltre a far male chimicamente, il sapone in gola ha una sensazione che per quel poco che posso immaginare mi fa talmente schifo che lo paragonerei ad una tortura :/
Indipendentemente dalle parole pronunciate, quel tipo di punizione è anteguerra. Il problema qui non è l'integralismo, è l'incapacità pedagogica di queste insegnanti. Se anziché bestemmiare avesse ripetutamente insultato con offese invereconde delle compagnucce di classe innocenti, il problema sarebbe stato lo stesso. Questa è una punizione corporale ed è inaccettabile a prescindere dal motivo. Siete così accecati dal problema religioso da non vedere quando la pericolosità più grave si annida altrove? Quelle lì non sono delle integraliste, sono delle deficienti incapaci di educare, e lo sarebbero anche se fossero atee.
Condivido in pieno con Mafalda. La descrizione della madre "Il bambino [] è esuberante e non riesce a stare fermo a lungo." ricostruisce la storia di una miriade di bambini che, a causa delle incapacità di molti professionisti, vengono messi ai margini invece di venire valorizzati e integrati
Mi sembra una conclusione un po' affrettata. Come si fa a giudicare dallo scarno articolo di Repubblica? Perché dobbiamo supporre l'abuso di mezzi correttivi da parte delle insegnanti e non invece il disuso di mezzi educativi da parte di quella madre? E perché si deve pensare solo alla connotazione religiosa? La bestemmia da parte di chicchessia, soprattutto per un bambino è,secondo me che sono ateo, sintomo di maleducazione prima che di blasfemia e come tale va trattata, specialmente durante l'infanzia. Ognuno di noi leggendo la notizia può essere portato a pensare a un povero Garrone tenuto a forza per le braccia da due insegnanti megere mentre la terza gli spazzola le gengive con la candeggina oppure a un Franti che si è meritato una bella lezione.
Quando ero alle elementari c'era un compagno che già a quell'età urlava parolacce, insultava l'insegnante e bestemmiava. All'ennesimo "porco" la maestra gli mollò un bel ceffone. E non penso sia stato un gesto fondamentalista, bensì il tentativo di colmare un deficit educativo da parte della famiglia di quel mio compagno che da quel giorno imparò come ci si deve comportare.
Spiacente... stavolta non vi seguo. Di chi è stata la denuncia del fatto? Dei genitori? A quei genitori io chiederei: "dove ha imparato tuo figlio a bestemmiare?" Non intendo assolvere le maestre, ma non si può pretendere di scaricare su di loro tutta la responsabilità. Le punizioni sono un retaggio antico ma non per questo inadeguato, sempre che si tratti di provvedimenti lievi, anzi lievissimi. I figli sono lo specchio dei genitori, e i bulli non vengono fuori per colpa delle maestre "deficienti incapaci di educare" (ma che almeno ci provano), vengono fuori dall'ambiente familiare in cui vivono e che ad insegnare certi valori non ci prova per niente. Non sono un insegnante e ho già detto che in passato ho subito simili punizioni per molto meno, quindi per me non è una questione religiosa o di parte, per me è solo una questione di mancanza di rispetto. Si comincia a non rispettare le compagne, poi si passa agli insegnanti, ai genitori, ai simboli religiosi (di qualsiasi religione), poi si affronta la vita come una sfida egocentrica dove conta solo l'individuo mentre i diritti di chi ti sta vicino non contano un cazzo. 30 anni fa ho bestemmiato di fronte ad un prete che conoscevo benissimo, ebbene quel tipo mi diede un pugno nel petto che mi lasciò senza fiato. Ero sbigottito e gli ho detto "ma sei scemo?" La sua risposta fu, "tu non rispetti me e io non rispetto te". Lezione imparata.
Hanno fatto bene le maestre. Indipendentemente dalla bestemmia in sé (che anche da ateo resta sempre indice di maleducazione e mancanza di rispetto verso gli altri) un bambino che si comporta da maleducato tanto da causare una reazione simile (e molto probabilmente da causare il fatto che altri genitori abbiano spostato i bambini) da parte delle maestre va corretto. La maestre di una scuola pubblica non ricorrono facilmente a mezzi simile perché sanno quello che rischiano, evidentemente erano esasperate dal comportamento del bambino ben più che vivace. La mamma invece che denunciare avrebbe dovuto farsi un'esame di coscienza, se ha otto anni il bambino è già seguito da uno psicologo è evidente che ha dei pesanti deficit parentali.
P.S. Basta con sta demonizzazione delle punizioni corporali, da una certa età in avanti quando si meritano una sberla se la meritano e basta, a 8 anni i bambini sono già molto svegli e sanno già come comportarsi, il bimbo che a otto anni bestemmia e dice le parolacce a scuola è l'embrione del bullo che domani si prenderà gioco del disabile per diventare famoso su youtube
Non stiamo parlando genericamente di punizioni corporali o di sberle, ma di sapone in bocca, che ha pure l'effetto di umiliare il bambino. Questi sarà pure un cafone maleducato o un futuro bullo, come affermano con convinzione assoluta alcuni commentatori qui sopra, ma da qui a mettergli in bocca un sapone ce ne corre, come ce ne corre tra quest'ultimo gesto e una sberla. Una sberla può anche essere il risultato dell'esasperazione, il sapone in bocca è proprio da stronzi.
Hanno fatto bene a lavargli la bocca col sapone? Indipendentemente dal capire le responsabilità (sicuramente i genitori c'entrano) tu laveresti la bocca col sapone ad un bambino? Posso capire uno schiaffo, l'essere messi all'angolo (che significa poi se non umiliare e basta; bel tipo di educazione viene fuori con l'umiliazione). Ma il sapone in bocca? CHe significato ha?
Un bambino che si comporta così ha già i suoi problemi personali (probabilmente non è sereno? Bah, a quanto pare no ma io ci credo poco), infliggerli una tale punizione significa educarlo tramite l'umiliazione. Ti sembra un tipo di educazione efficace? A me sembra solo un ulteriore passo verso la creazione di nuovi problemi per il bambino.
Alle volte le punizioni corporali servono, ma questo mi ricorda tanto i metodi dell'800 pre montessori. Dovremmo aver fatto un po' di strada da allora.
@vale: le punizioni corporali sono senza dubbio da evitarsi per quanto possibile, ma anche quando inevitabili a volte uno scappellotto non basta, e allora che fai? Gliene dai due? E poi tre? Ma ti rendi conto di quello che dici? Il sapone umiliante? Il sapone come punizione ha il valore simbolico di lavare la lingua, non quello di umiliare. Ogni punizione, solo quando sia indispensabile, dovrebbe essere commisurata e riflettere il motivo per cui viene impartita e ripeto, solo quando ogni altra soluzione diversa sarebbe inutile.
E io che credevo di esser stata l'unica ad aver subìto questo tipo di punizione quand'ero ancora all'asilo...andiamo bene! Non vado dallo psichiatra per riprendermi da quell'episodio, ma sicuramente non lo ricordo come un momento "edificante" o "educativo" della mia infanzia.
Io invece non ho mai sentito di nessun bambino mio coetaneo sottoposto ad un abominio di questo genere, educativo quanto le cinghiate sulla schiena. Pare di leggere notizie provenienti da qualche continente lontano...
È comunque opportuno attendere qualche giorno prima di emettere giudizi particolarmente tranchant, ché finora si conosce solo la versione di una delle due parti, quella della madre che ha accusato le maestre.
Urca! Che discussione! 1) Fondamentalismo: culturalmente, nella nostra società che è basata su un retaggio cattolico, 'lavare la bocca' è un atto simbolico da parte di chi lo fa (=Venerdì Sushi), sebbene possa essere percepito umiliante da chi lo subisce (=Vale). Per la connessione col sistema religioso a premessa, è anche un atto 'sacro': la bocca del ragazzino era 'sporca' in quanto lui ha bestemmiato. E qui sta il fondamentalismo. Se si fosse limitato a dire una parolaccia, ho tutti i miei dubbi che queste avrebbero reagito a questo livello simbolico. 2) Abuso di mezzi di correzione: se non sai gestire i ragazzini - anche quelli turbolenti e difficili - il fallimento è anche tuo come insegnante. Puoi avere mille ragioni, ma per esperienza personale se sei in gamba, lo vuoi, ti ci impegni, sputi sangue, tu riesci a 'tenere dentro' tutti - anche quelli ribelli, che si isolano e fai questo senza che neanche se ne accorgano. Se lo prendi così non è un lavoro semplice che ti lasci alle spalle quando chiudi la porta dell'aula, ma dà risultati incredibili. Solo che appunto, bisogna veramente volerlo. Fare leva sulla violenza e su atti simbolici forti ma estemporanei è più facile. Ma con quali risultati? 3) Responsabilità/colpe condivise, perché ragazzini ingestibili, che non riconoscono l'autorità altrui, che diventano bulli ecc. sono dovuti alla concomitanza di genitori inesistenti, contesto sociale contraddittorio e insegnanti incapaci. Genitori inesistenti: seguiamo i nostri figli dando loro tempo, ascoltandoli, facendo cose con loro, imparando con loro, apprezzandoli e discutendo - prendiamocene cura in modo onesto. I ragazzi non sono scemi, hanno meno filtri/strutture, se le stanno formando - e questo rende quella educativa una bella sfida e un impegno serio di norma sottovalutato. Le griglie interpretative per cui uno poi diventa un bullo o meno si imparano dal contesto, ovvero in primis dai genitori... Insegnanti incapaci: già detto sopra. 100 anni di pedagogia buttati al vento queste qui... Contesto sociale: abbiamo una società che sta chiaramente trasmettendo due messaggi 1) "fai tutto quello che vuoi impunemente e cerca la strada più semplice per ottenere ciò che vuoi anche usando/distruggendo chi hai intorno" e 2) "l'obiettivo del successo/felicità è quello ma a te non verranno mai dati mezzi legali/onesti/puliti per raggiungerlo": e poi ci stupiamo dell'aumento della violenza/devianza/criminalità e, nei soggetti giovani, del bullismo? Voglio dire, a me pare una conseguenza logica che discende dalle premesse, purtroppo. La vera sfida pedagogica è riuscire a far stare bene tutti e contemporaneamente non soffocare l'unicità di ciascuno. Certo che visto come ci relazioniamo nel nostro mondo di/come adulti, mi chiedo quanto siamo credibili quando poi vogliamo educare i nostri ragazzi...
quoto chi sostiene che questa non è assolutamente una questione di religione, bensì di comportamento. Si può sindacare quindi il gesto "correttivo" (chiamiamolo così) utilizzato dalle maestre, ma direi che non ch'azzecca niente il paragone con l'integralismo
perfetto il quadro di Minerva qui l'articolo completo a conferma delle sue parole http://www.notiziepolitica.it/2011/02/%E2%80%9Cle-maestre-hanno-messo-il-sapone-in-bocca-a-mio-figlio-perche-bestemmiava%E2%80%9D.html
Ma si... denunciamo le maestre... quelle sulle quali i genitori scaricano tutta la responsabilità dell'educazione dei figli. Se i bambini bestemmiano è colpa delle maestre, vero? E' colpa delle maestre che non sanno insegnare , vero? E' colpa della loro impreparazione, del poco impegno, del fatto che non sputano abbastanza sangue. E' sempre colpa degli altri, mai la propria. Avrebbero dovuto chiamare i genitori e dirgli "vostro figlio bestemmia", per sentirsi rispondere "che problema c'è, qui in casa lo facciamo tutti". Ma fatemi il piacere, questo si che è integralismo, non religioso ma permissivo, altro che.
e p.c. Egr. Sigg. Renato Brunetta e Giulio Tremonti
Oggetto: sapone in bocca.
Formulo la presente allo scopo di proporre un metodo educativo meno soggetto a critiche di quello indicato in oggetto e utilizzato dalle due maestre ecentemente salite agli onori della cronaca. Partendo dal presupposto che la responsabilità del fatto (la bestemmia) non ricada sul minorenne, in quanto mal educato dalla famiglia, e tantomeno sulle insegnanti, l'unica soluzione è quella di educare i genitori. Pertanto la soluzione che propongo prevede la soppressione del voto di condotta e la sua sostizione con pene pecuniarie, da 100 a 500 euro, da elevare alle famiglie ogni qual volta il figlio incorra in una intemperanza disciplinare. Nel caso le multe non fossero pagate scatterebbe l'immediata sospensione dell'alunno con l'impossibilità di poterlo iscrivere in qualsiasi altra scuola fino a quando le multe non fossero pagate.
Questo metodo, oltre a contribuire a ripianare il disavanzo del settore scolastico, avrebbe i seguenti risultati secondari:
- ricomparsa del "salutare scappellotto educativo" da parte dei genitori esasperati; - sparizione definitiva degli integralisti del metodo educativo "non è mai colpa mia ma della scuola"; - trasformazione immediata di questi ultimi in strenui sostenitori del metodo PRE Montessori.
state scherzando tutti? Brave le maestre! Contrastare il dilagante e sovente deleterio permissivismo. ------ In realta' pero' il bambino non ha colpa, e' alla madre che dovrebbe essere lavata la bocca col sapone, o anche il cervello dato che non e' questo il modo di educare un figlio per vivere in societa'.
@ Venerdì Sushi: co-responsabilità, dove la prima è quella dei genitori inesistenti :-) Ogni situazione poi è diversa: i pugni nello stomaco come metodo pedagogico sono magari più facili ed efficaci (e non è detto, dipende da come li rielabora nella propria testa chi li riceve), ma io rimango dell'idea che le parole, il ragionamento, l'ascolto e la discussione tutti i dannati giorni - cosa faticosissima per un insegnante - con gli studenti, senza bisogno di atti violenti, magari porti a risultati positivi e duraturi nel tempo senza necessariamente scomodare l'intervento di traumi nelle persone. Poi io, ora come ora, sono anche preoccupata nel vedere insegnanti spaventosamente menefreghisti che svolgono appunto questo lavoro al minimo loro richiesto solo per avere uno stipendio (mentre secondo me insegnare è molto più di questo), così come precari della scuola che si arrabattano disperatamente e qualcosa di più magari meriterebbero, e infine mi chiedo come cresceranno ragazzini dagli occhi pallati se vengono loro somministrati farmaci per farli stare tranquilli perché 'irrequieti'. Ce ne sarebbero di questioni sulle quali discutere! :-(
Concordo con tutto quanto scritto da Minerva in questi commenti. Aggiungo alle possibili cause la predisposizione biologica e neurologica di alcuni ragazzi che sfocia in questo genere di atteggiamenti, ampliamente dimostrata scientificamente, che all'estero (USA in primis) viene riconosciuta e "informata" molto più che in Italia, dove spesso, purtroppo, si verificano casi di genitori accusati ingiustamente di scarsa presenza o valore educativo.
esatto Minerva, ce ne sono molte di situazioni sulle quali discutere ma da qualche parte bisogna pur cominciare a risolverle. Quello che dici e' l'ideale a cui aspirare che vede migliorare di pari passo l'educazione nel privato e nel pubblico....sono pienamente daccordo, ma e' inapplicabile realisticamente allo stato attuale delle cose. Sono daccordo con Venerdi' sushi riguardo le pene ai genitori, ma purtroppo quelle pecuniarie non sono la panacea....i genitori indigenti potrebbero non pagare e fare cosi' il male del figliolo non colpevole e troppo giovane per prendere azioni autonome. @ dave.... le persone che rispondono a quanto detto tu sono una irrilevante minoranza, e comunque possono essere certificate da un esame clinico. Non bisogna abbuonare tutto solo perche' c'e' la possibilita' che sia un problema psicofisico....d'altronde hanno inventato gli ospedali psichiatrici.
Concordo con Metil,e grazie a Minerva per il quadro didattico-sociologico...per il resto mi sembra ovvio che il concetto di integralismo sia stato dimostrato:c'è integrazione nel proprio vissuto di un comportamento ritenuto disdicevole ma dal momento che su di noi non ha avuto effetti dannosi lo si accetta, c'è integralismo quando si rigettano tutte le teorie opposte a priori (oppure scrivendo a fiume).
Concordo con l'autore del post...la seconda è sicuramente peggiore, soprattutto perchè fatta con coscienza da persone che dovrebbero essere in grado di correggere i comportamenti sbagliati quanto meno in modo professionale se non con la sensibilità di chi fa un mestiere delicato e importante, mentre un bambino ripete ciò che sente e vede, spesso senza rendersi conto che sia sbagliato,a volte solo per provocazione (se dovessi picchiare i miei figli ogni volta che mettono alla prova la mia determinazione sarei un mostro!).
Eppure la Gelmini aveva fatto quei famosi tagli del personale....se avesse mandato a casa gli incompetenti almeno per metà avrebbe fatto qualcosa di buono, ma ho l'impressione che siano rimasti a piedi soprattutto i non raccomandati. Conosco maestre che accettano di insegnare ad un'ora di distanza da casa perchè sanno che poi possono prendersi giorni e giorni di malattia, permessi ecc, lasciando le classi allo sbando, e costringendo la scuola a trovare la supplente della supplente.. Altre che si attaccano a tutto pur di restare a casa, come per esempio andare all'ospedale e farsi dare una settimana di malattia perchè sotto shock per la risposta di un allievo... E il bello è che sono loro a raccontarlo, prendendosi gioco del sistema scolastico, pensando che siccome è un loro diritto usufruire di tutte queste agevolazioni non commettano alcunchè di male.. I somari che insegnano non sono un buon investimento per il futuro dei nostri figli e della nostra nazione.
PS: a volte i bambini sentono altri bestemmiare, che possono non essere necessariamene i genitori, e poi lo ripetono alla prima occasione. Una volta l'ho fatto anch'io da bambina per sentire che effetto faceva dirlo, poi ho chiesto a mia madre che mi ha spiegato perchè non si fa (mi è tornato in mente ora, pensa un pò, l'avevo rimosso...,ma solo perchè non mi è stata infilata una saponetta in bocca! ;-) Altrimenti sarei diventata ancora più timida e chiusa di com'ero già!
E sentiamo, che cosa avrebbe imparato il bambino dopo questa violenza? Chi si è "sfogato" rinunciando al proprio ruolo di educatore e mettendosi allo stesso livello del bambino (se non più in basso) e dando sfogo ai suoi più bassi istinti? Bel modo di avvicinare le nuove leve a Dio! Ma smettiamola, la violenza non è educativa, MAI...
uh la la.. eccoli qua i genitori progressisti con il loro infallibile metodo educativo; ragion per cui quando i figli sbagliano non è mai colpa loro ma dell'ambiente , della società, dell'insegnante delle influenze astrali, del Karma ; adulti sempre pronti a dare ragione ai propri pargoli che cresceranno arroganti , convinti che tutto gli sia dovuto e che il mondo debba essere fatto a loro immagine e somiglianza.
il bambino avrebbe imparato il rispetto per gli altri se non avesse avuto una madre pronta a difenderlo e giustificarlo invece di rimproverarlo come dovuto Ma a voi di tutto ciò che vi frega? Vi potete permettere questo è altro, perchè siete il meglio che c'è..... :)
Dai su...
RispondiEliminaadesso...
a me le suore la saponetta in bocca me la mettevano per molto meno di una bestemmia.
scommetto che, a differenza della professoressa che ha punito il bullo, queste non le denunceranno....
RispondiEliminaNon c'è differenza; integralista è una parola che si applica a cattolici, musulmani, testimoni di geova, vegani, liberisti, statalisti... e in tutti i casi il risultato fa umanamente schifo.
RispondiEliminaProbabilmente il punto è che la parola "integralista" nella normalità dell'udire della nostra società si associa a "islamico", e diventa dal suono tipo "integralistIslamico".
RispondiEliminaDifferenza, IMHO, non ce n'è.
La cosa che più mi rattrista è che oltre a far male chimicamente, il sapone in gola ha una sensazione che per quel poco che posso immaginare mi fa talmente schifo che lo paragonerei ad una tortura :/
Indipendentemente dalle parole pronunciate, quel tipo di punizione è anteguerra. Il problema qui non è l'integralismo, è l'incapacità pedagogica di queste insegnanti. Se anziché bestemmiare avesse ripetutamente insultato con offese invereconde delle compagnucce di classe innocenti, il problema sarebbe stato lo stesso. Questa è una punizione corporale ed è inaccettabile a prescindere dal motivo. Siete così accecati dal problema religioso da non vedere quando la pericolosità più grave si annida altrove? Quelle lì non sono delle integraliste, sono delle deficienti incapaci di educare, e lo sarebbero anche se fossero atee.
RispondiEliminaCondivido in pieno con Mafalda.
RispondiEliminaLa descrizione della madre "Il bambino [] è esuberante e non riesce a stare fermo a lungo." ricostruisce la storia di una miriade di bambini che, a causa delle incapacità di molti professionisti, vengono messi ai margini invece di venire valorizzati e integrati
Mi sembra una conclusione un po' affrettata. Come si fa a giudicare dallo scarno articolo di Repubblica? Perché dobbiamo supporre l'abuso di mezzi correttivi da parte delle insegnanti e non invece il disuso di mezzi educativi da parte di quella madre?
RispondiEliminaE perché si deve pensare solo alla connotazione religiosa? La bestemmia da parte di chicchessia, soprattutto per un bambino è,secondo me che sono ateo, sintomo di maleducazione prima che di blasfemia e come tale va trattata, specialmente durante l'infanzia.
Ognuno di noi leggendo la notizia può essere portato a pensare a un povero Garrone tenuto a forza per le braccia da due insegnanti megere mentre la terza gli spazzola le gengive con la candeggina oppure a un Franti che si è meritato una bella lezione.
Quando ero alle elementari c'era un compagno che già a quell'età urlava parolacce, insultava l'insegnante e bestemmiava. All'ennesimo "porco" la maestra gli mollò un bel ceffone.
E non penso sia stato un gesto fondamentalista, bensì il tentativo di colmare un deficit educativo da parte della famiglia di quel mio compagno che da quel giorno imparò come ci si deve comportare.
si ma dave la parte successiva non è proprio delle più comuni
RispondiElimina" Per questo - aggiunge - è seguito da una psicologa, anche se non ha problemi mentali.
Dall'inizio dell'anno sette bambini sono stati spostati dai genitori da quella stessa classe perchè l'hanno considerata troppo turbolenta."
Spiacente...
RispondiEliminastavolta non vi seguo. Di chi è stata la denuncia del fatto? Dei genitori? A quei genitori io chiederei: "dove ha imparato tuo figlio a bestemmiare?" Non intendo assolvere le maestre, ma non si può pretendere di scaricare su di loro tutta la responsabilità. Le punizioni sono un retaggio antico ma non per questo inadeguato, sempre che si tratti di provvedimenti lievi, anzi lievissimi. I figli sono lo specchio dei genitori, e i bulli non vengono fuori per colpa delle maestre "deficienti incapaci di educare" (ma che almeno ci provano), vengono fuori dall'ambiente familiare in cui vivono e che ad insegnare certi valori non ci prova per niente. Non sono un insegnante e ho già detto che in passato ho subito simili punizioni per molto meno, quindi per me non è una questione religiosa o di parte, per me è solo una questione di mancanza di rispetto. Si comincia a non rispettare le compagne, poi si passa agli insegnanti, ai genitori, ai simboli religiosi (di qualsiasi religione), poi si affronta la vita come una sfida egocentrica dove conta solo l'individuo mentre i diritti di chi ti sta vicino non contano un cazzo. 30 anni fa ho bestemmiato di fronte ad un prete che conoscevo benissimo, ebbene quel tipo mi diede un pugno nel petto che mi lasciò senza fiato. Ero sbigottito e gli ho detto "ma sei scemo?" La sua risposta fu, "tu non rispetti me e io non rispetto te". Lezione imparata.
Hanno fatto bene le maestre. Indipendentemente dalla bestemmia in sé (che anche da ateo resta sempre indice di maleducazione e mancanza di rispetto verso gli altri) un bambino che si comporta da maleducato tanto da causare una reazione simile (e molto probabilmente da causare il fatto che altri genitori abbiano spostato i bambini) da parte delle maestre va corretto. La maestre di una scuola pubblica non ricorrono facilmente a mezzi simile perché sanno quello che rischiano, evidentemente erano esasperate dal comportamento del bambino ben più che vivace. La mamma invece che denunciare avrebbe dovuto farsi un'esame di coscienza, se ha otto anni il bambino è già seguito da uno psicologo è evidente che ha dei pesanti deficit parentali.
RispondiEliminaP.S.
Basta con sta demonizzazione delle punizioni corporali, da una certa età in avanti quando si meritano una sberla se la meritano e basta, a 8 anni i bambini sono già molto svegli e sanno già come comportarsi, il bimbo che a otto anni bestemmia e dice le parolacce a scuola è l'embrione del bullo che domani si prenderà gioco del disabile per diventare famoso su youtube
Non stiamo parlando genericamente di punizioni corporali o di sberle, ma di sapone in bocca, che ha pure l'effetto di umiliare il bambino. Questi sarà pure un cafone maleducato o un futuro bullo, come affermano con convinzione assoluta alcuni commentatori qui sopra, ma da qui a mettergli in bocca un sapone ce ne corre, come ce ne corre tra quest'ultimo gesto e una sberla. Una sberla può anche essere il risultato dell'esasperazione, il sapone in bocca è proprio da stronzi.
RispondiElimina@Ezio
RispondiEliminaHanno fatto bene a lavargli la bocca col sapone? Indipendentemente dal capire le responsabilità (sicuramente i genitori c'entrano) tu laveresti la bocca col sapone ad un bambino? Posso capire uno schiaffo, l'essere messi all'angolo (che significa poi se non umiliare e basta; bel tipo di educazione viene fuori con l'umiliazione). Ma il sapone in bocca? CHe significato ha?
Un bambino che si comporta così ha già i suoi problemi personali (probabilmente non è sereno? Bah, a quanto pare no ma io ci credo poco), infliggerli una tale punizione significa educarlo tramite l'umiliazione. Ti sembra un tipo di educazione efficace? A me sembra solo un ulteriore passo verso la creazione di nuovi problemi per il bambino.
Alle volte le punizioni corporali servono, ma questo mi ricorda tanto i metodi dell'800 pre montessori. Dovremmo aver fatto un po' di strada da allora.
@vale: le punizioni corporali sono senza dubbio da evitarsi per quanto possibile, ma anche quando inevitabili a volte uno scappellotto non basta, e allora che fai? Gliene dai due? E poi tre? Ma ti rendi conto di quello che dici? Il sapone umiliante? Il sapone come punizione ha il valore simbolico di lavare la lingua, non quello di umiliare. Ogni punizione, solo quando sia indispensabile, dovrebbe essere commisurata e riflettere il motivo per cui viene impartita e ripeto, solo quando ogni altra soluzione diversa sarebbe inutile.
RispondiElimina@venerdi sushi
RispondiEliminaAh se qualcuno ti lavasse la bocca col sapone non ti sentiresti umiliato?Io si'
@venerdi sushi
RispondiEliminaIo mi rendo benissimo conto di quello che dico, sei tu che non ti rendi conto di quanto sia schifoso il sapone in bocca.
E io che credevo di esser stata l'unica ad aver subìto questo tipo di punizione quand'ero ancora all'asilo...andiamo bene!
RispondiEliminaNon vado dallo psichiatra per riprendermi da quell'episodio, ma sicuramente non lo ricordo come un momento "edificante" o "educativo" della mia infanzia.
Io invece non ho mai sentito di nessun bambino mio coetaneo sottoposto ad un abominio di questo genere, educativo quanto le cinghiate sulla schiena. Pare di leggere notizie provenienti da qualche continente lontano...
RispondiEliminaÈ comunque opportuno attendere qualche giorno prima di emettere giudizi particolarmente tranchant, ché finora si conosce solo la versione di una delle due parti, quella della madre che ha accusato le maestre.
Urca! Che discussione!
RispondiElimina1) Fondamentalismo: culturalmente, nella nostra società che è basata su un retaggio cattolico, 'lavare la bocca' è un atto simbolico da parte di chi lo fa (=Venerdì Sushi), sebbene possa essere percepito umiliante da chi lo subisce (=Vale). Per la connessione col sistema religioso a premessa, è anche un atto 'sacro': la bocca del ragazzino era 'sporca' in quanto lui ha bestemmiato. E qui sta il fondamentalismo. Se si fosse limitato a dire una parolaccia, ho tutti i miei dubbi che queste avrebbero reagito a questo livello simbolico.
2) Abuso di mezzi di correzione: se non sai gestire i ragazzini - anche quelli turbolenti e difficili - il fallimento è anche tuo come insegnante. Puoi avere mille ragioni, ma per esperienza personale se sei in gamba, lo vuoi, ti ci impegni, sputi sangue, tu riesci a 'tenere dentro' tutti - anche quelli ribelli, che si isolano e fai questo senza che neanche se ne accorgano. Se lo prendi così non è un lavoro semplice che ti lasci alle spalle quando chiudi la porta dell'aula, ma dà risultati incredibili. Solo che appunto, bisogna veramente volerlo. Fare leva sulla violenza e su atti simbolici forti ma estemporanei è più facile. Ma con quali risultati?
3) Responsabilità/colpe condivise, perché ragazzini ingestibili, che non riconoscono l'autorità altrui, che diventano bulli ecc. sono dovuti alla concomitanza di genitori inesistenti, contesto sociale contraddittorio e insegnanti incapaci.
Genitori inesistenti: seguiamo i nostri figli dando loro tempo, ascoltandoli, facendo cose con loro, imparando con loro, apprezzandoli e discutendo - prendiamocene cura in modo onesto. I ragazzi non sono scemi, hanno meno filtri/strutture, se le stanno formando - e questo rende quella educativa una bella sfida e un impegno serio di norma sottovalutato. Le griglie interpretative per cui uno poi diventa un bullo o meno si imparano dal contesto, ovvero in primis dai genitori...
Insegnanti incapaci: già detto sopra. 100 anni di pedagogia buttati al vento queste qui...
Contesto sociale: abbiamo una società che sta chiaramente trasmettendo due messaggi 1) "fai tutto quello che vuoi impunemente e cerca la strada più semplice per ottenere ciò che vuoi anche usando/distruggendo chi hai intorno" e 2) "l'obiettivo del successo/felicità è quello ma a te non verranno mai dati mezzi legali/onesti/puliti per raggiungerlo": e poi ci stupiamo dell'aumento della violenza/devianza/criminalità e, nei soggetti giovani, del bullismo? Voglio dire, a me pare una conseguenza logica che discende dalle premesse, purtroppo.
La vera sfida pedagogica è riuscire a far stare bene tutti e contemporaneamente non soffocare l'unicità di ciascuno. Certo che visto come ci relazioniamo nel nostro mondo di/come adulti, mi chiedo quanto siamo credibili quando poi vogliamo educare i nostri ragazzi...
quoto chi sostiene che questa non è assolutamente una questione di religione, bensì di comportamento. Si può sindacare quindi il gesto "correttivo" (chiamiamolo così) utilizzato dalle maestre, ma direi che non ch'azzecca niente il paragone con l'integralismo
RispondiEliminaperfetto il quadro di Minerva
RispondiEliminaqui l'articolo completo
a conferma delle sue parole
http://www.notiziepolitica.it/2011/02/%E2%80%9Cle-maestre-hanno-messo-il-sapone-in-bocca-a-mio-figlio-perche-bestemmiava%E2%80%9D.html
Ma si...
RispondiEliminadenunciamo le maestre... quelle sulle quali i genitori scaricano tutta la responsabilità dell'educazione dei figli. Se i bambini bestemmiano è colpa delle maestre, vero? E' colpa delle maestre che non sanno insegnare , vero? E' colpa della loro impreparazione, del poco impegno, del fatto che non sputano abbastanza sangue. E' sempre colpa degli altri, mai la propria. Avrebbero dovuto chiamare i genitori e dirgli "vostro figlio bestemmia", per sentirsi rispondere "che problema c'è, qui in casa lo facciamo tutti". Ma fatemi il piacere, questo si che è integralismo, non religioso ma permissivo, altro che.
Gent.ma Sig.ra
RispondiEliminaMaria Stella Gelmini
e p.c. Egr. Sigg.
Renato Brunetta e
Giulio Tremonti
Oggetto: sapone in bocca.
Formulo la presente allo scopo di proporre un metodo educativo meno soggetto a critiche di quello indicato in oggetto e utilizzato dalle due maestre ecentemente salite agli onori della cronaca. Partendo dal presupposto che la responsabilità del fatto (la bestemmia) non ricada sul minorenne, in quanto mal educato dalla famiglia, e tantomeno sulle insegnanti, l'unica soluzione è quella di educare i genitori. Pertanto la soluzione che propongo prevede la soppressione del voto di condotta e la sua sostizione con pene pecuniarie, da 100 a 500 euro, da elevare alle famiglie ogni qual volta il figlio incorra in una intemperanza disciplinare. Nel caso le multe non fossero pagate scatterebbe l'immediata sospensione dell'alunno con l'impossibilità di poterlo iscrivere in qualsiasi altra scuola fino a quando le multe non fossero pagate.
Questo metodo, oltre a contribuire a ripianare il disavanzo del settore scolastico, avrebbe i seguenti risultati secondari:
- ricomparsa del "salutare scappellotto educativo" da parte dei genitori esasperati;
- sparizione definitiva degli integralisti del metodo educativo "non è mai colpa mia ma della scuola";
- trasformazione immediata di questi ultimi in strenui sostenitori del metodo PRE Montessori.
Cordialità.
Venerdì Sushi
state scherzando tutti?
RispondiEliminaBrave le maestre!
Contrastare il dilagante e sovente deleterio permissivismo.
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In realta' pero' il bambino non ha colpa, e' alla madre che dovrebbe essere lavata la bocca col sapone, o anche il cervello dato che non e' questo il modo di educare un figlio per vivere in societa'.
@ Venerdì Sushi: co-responsabilità, dove la prima è quella dei genitori inesistenti :-)
RispondiEliminaOgni situazione poi è diversa: i pugni nello stomaco come metodo pedagogico sono magari più facili ed efficaci (e non è detto, dipende da come li rielabora nella propria testa chi li riceve), ma io rimango dell'idea che le parole, il ragionamento, l'ascolto e la discussione tutti i dannati giorni - cosa faticosissima per un insegnante - con gli studenti, senza bisogno di atti violenti, magari porti a risultati positivi e duraturi nel tempo senza necessariamente scomodare l'intervento di traumi nelle persone.
Poi io, ora come ora, sono anche preoccupata nel vedere insegnanti spaventosamente menefreghisti che svolgono appunto questo lavoro al minimo loro richiesto solo per avere uno stipendio (mentre secondo me insegnare è molto più di questo), così come precari della scuola che si arrabattano disperatamente e qualcosa di più magari meriterebbero, e infine mi chiedo come cresceranno ragazzini dagli occhi pallati se vengono loro somministrati farmaci per farli stare tranquilli perché 'irrequieti'. Ce ne sarebbero di questioni sulle quali discutere! :-(
Concordo con tutto quanto scritto da Minerva in questi commenti.
RispondiEliminaAggiungo alle possibili cause la predisposizione biologica e neurologica di alcuni ragazzi che sfocia in questo genere di atteggiamenti, ampliamente dimostrata scientificamente, che all'estero (USA in primis) viene riconosciuta e "informata" molto più che in Italia, dove spesso, purtroppo, si verificano casi di genitori accusati ingiustamente di scarsa presenza o valore educativo.
esatto Minerva, ce ne sono molte di situazioni sulle quali discutere ma da qualche parte bisogna pur cominciare a risolverle.
RispondiEliminaQuello che dici e' l'ideale a cui aspirare che vede migliorare di pari passo l'educazione nel privato e nel pubblico....sono pienamente daccordo, ma e' inapplicabile realisticamente allo stato attuale delle cose.
Sono daccordo con Venerdi' sushi riguardo le pene ai genitori, ma purtroppo quelle pecuniarie non sono la panacea....i genitori indigenti potrebbero non pagare e fare cosi' il male del figliolo non colpevole e troppo giovane per prendere azioni autonome.
@ dave.... le persone che rispondono a quanto detto tu sono una irrilevante minoranza, e comunque possono essere certificate da un esame clinico. Non bisogna abbuonare tutto solo perche' c'e' la possibilita' che sia un problema psicofisico....d'altronde hanno inventato gli ospedali psichiatrici.
la maestra ha fatto benissimo. la saponetta in bocca bisognava metterla anche alla madre che non ha voluto insegnare l'educazione al figlio.
RispondiEliminaConcordo con Metil,e grazie a Minerva per il quadro didattico-sociologico...per il resto mi sembra ovvio che il concetto di integralismo sia stato dimostrato:c'è integrazione nel proprio vissuto di un comportamento ritenuto disdicevole ma dal momento che su di noi non ha avuto effetti dannosi lo si accetta, c'è integralismo quando si rigettano tutte le teorie opposte a priori (oppure scrivendo a fiume).
RispondiElimina@eupalla
RispondiEliminano va...non ti commento!Non vale la pena!
Concordo con l'autore del post...la seconda è sicuramente peggiore, soprattutto perchè fatta con coscienza da persone che dovrebbero essere in grado di correggere i comportamenti sbagliati quanto meno in modo professionale se non con la sensibilità di chi fa un mestiere delicato e importante, mentre un bambino ripete ciò che sente e vede, spesso senza rendersi conto che sia sbagliato,a volte solo per provocazione (se dovessi picchiare i miei figli ogni volta che mettono alla prova la mia determinazione sarei un mostro!).
Eppure la Gelmini aveva fatto quei famosi tagli del personale....se avesse mandato a casa gli incompetenti almeno per metà avrebbe fatto qualcosa di buono, ma ho l'impressione che siano rimasti a piedi soprattutto i non raccomandati.
Conosco maestre che accettano di insegnare ad un'ora di distanza da casa perchè sanno che poi possono prendersi giorni e giorni di malattia, permessi ecc, lasciando le classi allo sbando, e costringendo la scuola a trovare la supplente della supplente..
Altre che si attaccano a tutto pur di restare a casa, come per esempio andare all'ospedale e farsi dare una settimana di malattia perchè sotto shock per la risposta di un allievo...
E il bello è che sono loro a raccontarlo, prendendosi gioco del sistema scolastico, pensando che siccome è un loro diritto usufruire di tutte queste agevolazioni non commettano alcunchè di male..
I somari che insegnano non sono un buon investimento per il futuro dei nostri figli e della nostra nazione.
PS: a volte i bambini sentono altri bestemmiare, che possono non essere necessariamene i genitori, e poi lo ripetono alla prima occasione. Una volta l'ho fatto anch'io da bambina per sentire che effetto faceva dirlo, poi ho chiesto a mia madre che mi ha spiegato perchè non si fa (mi è tornato in mente ora, pensa un pò, l'avevo rimosso...,ma solo perchè non mi è stata infilata una saponetta in bocca! ;-) Altrimenti sarei diventata ancora più timida e chiusa di com'ero già!
RispondiEliminaEcco come si fa la rivoluzione (culturale)
RispondiEliminahttp://coriintempesta.altervista.org/blog/ecco-come-si-fa-la-rivoluzione-culturale/
E sentiamo, che cosa avrebbe imparato il bambino dopo questa violenza? Chi si è "sfogato" rinunciando al proprio ruolo di educatore e mettendosi allo stesso livello del bambino (se non più in basso) e dando sfogo ai suoi più bassi istinti? Bel modo di avvicinare le nuove leve a Dio! Ma smettiamola, la violenza non è educativa, MAI...
RispondiEliminauh la la..
RispondiEliminaeccoli qua i genitori progressisti con il loro infallibile metodo educativo; ragion per cui quando i figli sbagliano non è mai colpa loro ma dell'ambiente , della società, dell'insegnante delle influenze astrali, del Karma ; adulti sempre pronti a dare ragione ai propri pargoli che cresceranno arroganti , convinti che tutto gli sia dovuto e che il mondo debba essere fatto a loro immagine e somiglianza.
il bambino avrebbe imparato il rispetto per gli altri se non avesse avuto una madre pronta a difenderlo e giustificarlo invece di rimproverarlo come dovuto
Ma a voi di tutto ciò che vi frega? Vi potete permettere questo è altro, perchè siete il meglio che c'è..... :)