In estrema sintesi, vi dico come la penso: anche se il ddl Calabrò sul testamento biologico che verrà discusso a marzo non fosse il pasticcio illiberale che è, saremmo a meno di metà dell'opera.
Il vero problema, a mio parere, è che il fronte integralista è riuscito nella cruciale operazione di spostare il fronte dello scontro qualche chilometro indietro rispetto a dove dovrebbe essere, costringendo le -poche- forse progressiste del paese a combattere per mantenere l'esistente, invece che darsi da fare per migliorarlo.
Così oggi ci si ritrova a difendere il diritto di rifiutare i trattamenti sanitari indesiderati, cosa che per la verità sarebbe già ampiamente garantita dalla Costituzione, mentre il dibattito sull'eutanasia è stato definitivamente relegato nel grande mucchio degli argomenti di cui non è lecito neppure parlare.
Bisognerebbe avere il coraggio di riprenderlo, quel dibattito, di sorpassare i fondamentalisti proprio sul terreno che hanno accuratamente minato, di rompere il tabù e parlare una buona volta al paese, quello reale, che a quanto pare sarebbe disponibilissimo ad ascoltare: smettere di accettare la battaglia di retroguardia, insomma, e tornare a parlare esplicitamente di eutanasia.
I sedicenti progressisti, a qualunque schieramento politico appartengano, battano un colpo, perché adesso è il momento di farlo.
Tra poco, date retta a me, sarà davvero troppo tardi.
Ma non ci stiamo accorgendo che il dibattito sul testamento biologico non è altro che una marchetta per ingraziarsi la influente parte cattolica ?
RispondiEliminaPer alcuni senatori bastano un paio di escort, per altri financo un mutuo pagato o una fiction televisiva garantita, ma alcuni hanno un prezzo molto più alto, vogliono sul piatto qualcosa che assecondi la loro ideologia cattolica integralista, con proposte di retroguardia come questa, inguardabili dal punto di vista della costituzione, ma fatti passare come pura merce di scambio.
Saldi signori, valori in s-vendita al migliore offerente un tanto al chilo...