03 maggio 2011

Lo stato di diritto non è gratis

Ok, adesso mi rimane solo il problema di spiegare ai miei figli come sia possibile che nell'occidente progredito -e cristiano, come si ostinano a precisare ogni volta che possono i governanti di mezzo mondo- si scenda in strada a festeggiare con balli e trombette e si rilascino esaltate dichiarazioni di gioia per il fatto che un tizio cattivo sia stato non catturato, arrestato, imprigionato, ma deliberatamente ammazzato inseme ad altri quattro -tra cui il figlio- con un colpo di rivoltella che gli ha fatto chirurgicamente schizzare il cervello fuori dal cranio, e che il suo cadavere sia stato successivamente buttato in mare come un cane morto.
Lo stato di diritto, checché ne pensi chi adesso va ripetendo "ben gli sta", è praticabile soltanto se si è disposti a sostenere dei costi elevatissimi: e uno di quei costi, forse il più importante di tutti, è la rinuncia definitiva e incondizionata alla vendetta.
Quelli che vorrebbero tenerselo gratis o non ci hanno capito niente, oppure sono in malafede.

25 commenti:

  1. Uhm...
    a tal proposito io ho già espresso il mio pesiero, non molto diverso dal tuo, ma il mio post è rimasto desolatamente senza commenti. Auguro maggior fortuna al tuo, però non ci sperare troppo.

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  2. Ok ,allora commento io, anche se forse non nel senso che speravi. Devo dissentire. La gente che festeggia con le trombette è un brutto spettacolo, ma che c'entra questo con lo stato di diritto? Non mi pare così ovvio che Osama sia stato ucciso in violazione del diritto internazionale e interno degli Stati Uniti. Per ammissione stessa di Osama, Al Qaeda è in guerra con gli Stati Uniti. L'uccisione di un nemico in guerra è (direi ovviamente) spesso legittima, nel senso di conforme al diritto internazionale.

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  3. sono d'accordo, anch'io mi sono trovata nell'imbarazzo di spiegare ai miei figli perché tutti festeggiassero l'uccisione di una persona... non dimentichiamo però che lo Stato Americano non ha ancora ripudiato la pena di morte...

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  4. Il premio Nobel per la pace esulta per l'uccisione di un uomo. Un'altra americanata

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  5. Non sono d'accordo. Lo stato di diritto non c'entra nulla in questo caso. E poi non era applicato da entrambe le parti. Comunque sia, stai guardando alla pagliuzza quando nel tuo occhio è conficcata una trave: cosa dici a tuo figlio quando l'Italia, una Nazione che costituzionalmente ripudia la guerra, manda i caccia in Libia per AMMAZZARE Gheddafi?

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  6. Concordo. Discorso semplice e complicato allo stesso tempo.

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  7. Sono d'accordo con Inneres, di buffoni ve ne sono parecchi non solo in Italia.

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  8. questo è quel che ho scritto su fb al riguardo:

    Lo avevo pensato. Il Vaticano l'ha detto. Non si festeggia la morte di un uomo. In quest caso, ammesso che quel che sappiamo sia vero, lo abbiamo martirizzato come lui avrebbe voluto. Ammanettato, processato, condannato, sarebbe stata un'altra Storia. Ma come dire? Cosa fatta, capo ha.
    Ora, si apre il nuovo giro, il vertice è Al Zawahiri, rien ne va plus les jeux sont faits.

    J.

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  9. Bin Laden doveva esser preso vivo. Per evitarlo, si è fatto uccidere da una guardia del corpo.
    http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Morto-Bin-Laden-gli-Usa-in-festa-Ucciso-da-sua-guardia-del-corpo-Obama-ora-ritroviamo-lunita_311970335992.html

    E' giusto esultare per la fine di un criminale contro l'Umanità che ha ordinato massacri di innocenti in tutto il mondo e ha fornito il pretesto ai vari Bush per limitare diritti civili.

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  10. veramente, il "buttare in mare come un cane" era parte del cerimoniale islamico. (googla, c'è su tutti i siti di informazione che ne parlano)

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  11. Quello che scrivi è assolutamente incontrovertibile, ma c'è un grosso ma: non è mai esistito da nessuna parte uno stato di diritto, se non negli auspici di persone, se non in stato di grazia, particolarmente sagge e mature.
    A me pare assodato, rassegnati o meno che si sia alla cosa, che uno stato di diritto sia intrinsecamente impossibile in un regime di democrazia di mercato. Il fatto che le alternative fin qui trovate si siano rivelate peggiori (socialismo o forse peggio capitalismo di stato, dittature illuminate dagli spot dei minculpop di turno)o impraticabili in società complesse e non immuni dalla sete di potere (anarchia, democrazia dal basso o partecipata etc.) mi pare evidentemente portare i più, se non la totalità, a rinunciare all'idea stessa di giustizia intersoggettiva, piuttosto che a cercare strade in cui affermare lo stato di diritto.
    La possibilità non è data, per i più, dunque si evita di considerare l'insoddisfazione del bisogno e il tuo discorso mi pare che possa suonare come quello di chi, a un affamato che si vede servito un dolcetto, gli spiega che è inquinato: ti dovessero dar retta, sarebbe fastidioso, ma si può sempre evitare.

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  12. al di là del "se sia giusto festeggiare un uomo morto", del "se corretto buttarlo in mare come un cane o secondo precisi rituali" e del "ora come lo spiego ai miei figli", dobbiamo anche pensare che la necessità di uccidere Bin Laden e non catturarlo e processarlo nasca dall'eccessiva tensione che si sarebbe creata negli USA e nel mondo e l'eccessivo stato di allerta che sarebbe stato necessario predisporre, con la relativa paura di attentati, nel periodo che sarebbe intercorso tra la cattura e il processo. Insostenibile per gli USA e per la campagna di Obama.

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  13. ho scritto stamane qualcosa di simile e inaspettatamente ho ricevuto solo commenti favorevoli.
    dopo aver scritto ho letto questo articolo su peace reporter:
    http://it.peacereporter.net/articolo/28269/La+seconda+morte+di+Osama
    e mi sono chiesta che ne stiamo a parlare a fare, se è la solita presa in giro a scopo elettorale.
    per il resto quoto efraim sopra: dov'è mai esistito lo stato di diritto?

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  14. my 2 cents: l'hanno ucciso perché
    a- ci sarebbe stato troppo clamore con eventuali detenzione, processo, condanna etc
    b- con l'iter di cui sopra si sarebbe probabilmente sforato il mandato obama
    c- la popolarità del presidente premio nobel per la pace era troppo in calo e gli americani, cvd, si sono esaltati parecchio

    ma tanto tra poco qualche complottista dirà che è tutta una messinscena di berlusconi per distrarre dai suoi processi

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  15. Ma come facciamo ad essere sicuri che fosse possibile prenderlo vivo? E che non gli sia stato chiesto di arrendersi, prima?

    Ad ogni modo, la morte di Bin Laden mi pare meno controversa di quella di Mussolini, che era già nelle mani dei partigiani.

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  16. il punto secondo me è un altro e non lo stato di diritto o meno.
    In riferimento allo stato di diritto c'è da dire che gli Usa sono in guerra con alqaida ma non con il Pakistan quindi se l'azione è stata pianificata in accordo con il pakistan bene altrimenti è contro lo stato di diritto e pure contro il diritto internazionale.
    Il punto però è che i festeggiamenti della sua morte, l'ansia di divulgare queste notizie e il chiaro messaggio "noi siamo i buoni e gli altri sono i cattivi" verrà interpretato dai terroristi come un ulteriore stimolo a colpire gli infedeli occidentali inoltre ora Bin Laden è un martire e un esempio da seguire per tutti i terroristi e non solo.

    insomma il terrorismo non solo non morirà ma rinvigorirà
    ora i terroristi avranno un altro motivo per attaccare e terrorizzare: vendicare la morte di un martire.

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  17. @Lucy
    Se vogliamo guardare solo all'effetto che avrà sui qaedisti, non mi pare scontato che il desiderio di liberare un capo prigioniero sia meno galvanizzante del desiderio di vendicare un capo ucciso. Anche tenendo conto del fatto che, se fosse stato catturato vivo e processato negli USA, sicuramente Bin Laden sarebbe stato condannato a morte, e si torna da capo.

    @Metilparaben
    Mi pare molto scorretto descrivere la sepoltura in mare come "il cadavere buttato in mare come un cane morto". Se è così, bisogna avvertire le famiglie di parecchi marinai della U.S. Navy.

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  18. Se nel tentativo di catturare il responsabile della morte di migliaia di persone questo invece di arrendersi innesca una sparatoria dove soccombe, non vedo come ciò possa essere paragonato ad una condanna a morte. Si chiama giustizia, quella vera, che presenta sempre il conto, che ti viene a cercare... O bisogna forse lasciare scappare tutti i latitanti quando oppongono resistenza violenta all'arresto? La missione era di tentare la cattura, non dimentichiamolo.
    Sinceramente non vedo come ciò possa danneggiare la reputazione di uno stato di diritto, anzi, per quanto mi riguarda la rafforza. Bin laden non è stato giustiziato, è morto in seguito ad uno scontro durante il suo arresto.
    Che poi la gente scenda in strada a festeggiare fa parte delle loro libertà. Possiamo pensarla in maniera diversa riguardo questa vicenda ma non abbiamo il diritto di condannarli perché festeggiano. In fin dei conti anche noi abbiamo festeggiato quando Totò Riina venne arrestato e penso che se fosse morto resistendo all'arresto non sarebbe cambiato molto. 
    My two cents...

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  19. Considerato quanta brava gente muore ogni giorno la morte di Bin Laden non mi sembra una notizia per cui addolorarsi. Ma io (che non ho avuto parenti e amici morti a causa sua) non festeggerei la morte di un uomo, per quanto malvagio. Che sia stato ucciso da rappresentanti di una delle più importanti democrazie occidentali mi sembra debba doverosamente essere oggetto di riflessione. Se il mandato era catturarlo e non ci si è riusciti sta' nelle regole del gioco. Mi rimane il dubbio che le forze speciali USA non si siano impegnate più di tanto per assicurare la sua cattura...

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  20. Beh, per essere una nazione che ha la pena di morte, è un comportamento perfettamente coerente.
    Non hanno fatto il processo a Saddam Hussein, che in confronto ad Al Quaeda era un santo, e l'avrebbero fatto a Bin Laden? Ma figuriamoci.

    Il problema sarà quando una qualche civilissima nazione europea, magari firmataria della moratoria contro la pena di morte, lancerà la sua bomba in testa a Gheddafi.
    Magari l'Italia, sai che ridere.

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  21. Un conto era il tribunale iracheno che giudicò Saddam Hussein, un conto sarebbe stato un tribunale americano: Bin Laden i propri crimini li aveva commessi sul suolo degli Stati Uniti. Certo nessuno avrebbe assassinato gli avvocati difensori, questa volta.

    Riguardo alla missione dei Navy SEALs: c'è un po' di confusione, perché ieri la stampa aveva riportato le parole di un anonimo ufficiale delle forze di sicurezza, secondo cui si sarebbe trattato di una "kill mission" pura e semplice; oggi invece la Casa Bianca smentisce, per bocca del consigliere per l'antiterrorismo John Brennan, che parla di "capture or kill".

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  22. un mio amico avvocato mi dice sempre: nessuna prova, nessuna certezza

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  23. Credo che la maggior parte delle persone abbia esultato e festeggiato per la fine di Bin Laden, non necessariamente per la sua uccisione. Avrebbero insomma esultato alla stessa maniera se fosse stato catturato. E' come la fine di un incubo. Ok, sappiamo tutti che non è eliminando Bin Laden che finirà AlQaeda, ma un senso di sollievo devono averlo provato comunque.
    Altro aspetto è inoltre quello della difficoltà oggettiva di prenderlo vivo.
    Quanto alla sepoltura in mare paragonata al buttare in acqua un cane morto, beh, ti hanno già risposto in molti che è un po' una ca..ata

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  24. penso che il desiderio degli americani fosse quello di vederlo ucciso da un americano (da militari americani), per una sorta di vendetta. Anche per questo motivo probabilmente non sarebbe mai stato preso vivo

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  25. Agli americani avrebbe creato problemi da vivo e sotto processo perchè avrebbe riaperto il capitolo dei tempi della vicinanza con Bin Laden contro il nemico di allora che era la Russia in Afghanistan. In ogni caso, c'è una guerra in atto con Al Qaeda e il terrorismo islamico e quindi siamo di fronte a un'azione di guerra. Francamente mi sembra fuori centro la questione dello stato di diritto.Il nemico in guerra si può uccidere, anzi, si deve. Penso che non ci scandalizzerebbe apprendere domani che un commando dei ribelli è penetrato nella tana di quel criminale di Gheddafi e lo ha fatto in mille pezzi invece di provare a catturarlo per fargli un processo.

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