Sarebbe troppo facile, adesso, prendersela con quelli che avevano frettolosamente assegnato all'Islam il monopolio del terrorismo e della violenza: anche perché sarebbero capaci di difendere le loro posizioni utilizzando con disinvoltura una contabilità comparativa dei morti che mi fa venire gli sforzi di stomaco solo ad immaginarla.
Il punto, evidentemente, è un altro.
Il punto è che i fondamentalismi sono tutti ugualmente terrificanti: e che scegliersene uno solo per soffiare benzina sul fuoco dell'intolleranza è un'operazione pericolosissima, perché equivale immancabilmente ad armare la mano di tutti gli altri.
Abbiate almeno la decenza di tacere, adesso: e di capire che prodursi in articolate distinzioni tra i carnefici significa inevitabilmente fare differenze anche tra i morti.
Siate responsabili, per una volta.
Avete già fatto abbastanza danni.
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Il signor Cristiano oggi su Il Giornale sostiene che quello che e` accaduto in Norvegia e` comunque colpa dei musulmani e del multiculturalismo.
RispondiEliminaSarà facile ma è divertente.
RispondiEliminaTra parentesi, prova a leggere il manifesto dell'attentatore norvegese, pare di leggere un'edizione eccezionalmente lunga di un paio di giornali italiani di area conservatrice (vi piacerebbe che facessi il vostro nome, eh?.
Annxgonz
Eh.
RispondiEliminaHai ragione da vendere, caro Alessandro.
RispondiEliminaTemo tuttavia che il senso della responsabilità di questi biechi piazzisti dell'intolleranza sia praticamente sotto la suola delle scarpe.
L'unica cosa che possiamo fare, quando li vediamo dimenare le braccia per additare il diverso di turno come l'AntiCristo è scuotere il capo e ringraziarli guardandoli con sconforto: di averci tristemente rammentato, una volta di più, qual è il modello di società che NON vorremmo mai avere.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.
Come se la più grave tragedia europea, forse mondiale - dicono sia la Shoah - non fosse stata prodotta da noi occidentalissimi europei guarda un po' anche in nome di una lotta contro il marxismo cosmopolita (allora "multiculturale" non si diceva). Il giorno della Memoria c'è; la memoria pare proprio di no.
RispondiEliminaUn pensiero di affettuosa solidarietà per i giovani (e pure per i meno giovani) compagni norvegesi e le loro famiglie così orribilmente colpiti.