07 luglio 2011

Ci toglieranno anche tutti gli altri

E intanto, mentre il governo di questo sventurato paese si decompone come una carcassa lasciata al sole, in parlamento si consuma senza colpo ferire l'oltraggio definitivo al più importante dei diritti civili: quello di decidere sulla propria salute.
In nome di un "diritto alla vita" che assomiglia in modo sempre più inquietante ad una vera e propria tortura di stato, migliaia di malati rischiano di rimanere sepolti vivi nei propri corpi, condannati all'ergastolo senza aver commesso alcun reato, detenuti senza ora d'aria e senza bisogno di celle e secondini.
E' uno scempio in piena regola, tanto più indecente quanto più si cerca di rubricare la questione come secondaria, trascurabile, marginale rispetto ai problemi reali del paese: mentre la verità è che ci vogliono negare il diritto di decidere sulla nostra carne, sulla nostra sofferenza, sulla nostra vita.
Se lasciamo che ci tolgano questo, finiranno per portarci via anche tutti gli altri.

10 commenti:

  1. Metil, é la prima volta che scrivo, e quindi in primis grazie per i sempre profondi spunti che mi offri quotidianamente attraverso il blog. in tema di diritti e libertá civili, il tuo blog é una lettura sempre molto interessante.

    Sul contenuto dell'articolo, che dire? Essere d'accordo é facile, financo banale. Il ragionamento alla base mi sembra tanto lineare che arrivo a dubitare della solifditá mentale di chi, ammantato di stucchevoli paramenti sacroidi, continua a pretendere di decidere dell'altrui destino.

    Ora peró la solita domanda: che fare per ottenere una minima tutela di un nostro diritto sacrosanto? non é banale.

    RispondiElimina
  2. chissà se in futuro ci faranno pagare pure l'aria di montagna...

    RispondiElimina
  3. Forse banalmente, sono d'accordo con te. Non capisco chi ragiona dicendo che la vita è un dono di dio, che dio ce l'ha data e lui deciderà quando togliercela. Non capisco perché qualcuno si deve prendere il diritto di decidere per la vita degli altri, ammesso che poi, a un certo punto, si possa ancora parlare di vita.
    È chiaro che non tutti possiamo essere d'accordo sulla questione, anche perché poi ci si mette in mezzo la fede, la religione, l'etica, la morale...
    Io vorrei semplicemente che chi non è d'accordo non vietasse agli altri la libertà di decidere come meglio credono.

    RispondiElimina
  4. pensare che per chi crede dio con il libero arbitrio ha dato all'uomo il diritto di sbagliare. L'uomo non riesce a darlo nemmeno a se stesso

    RispondiElimina
  5. io sono mio e Giovanardi non può essere il mio dio

    RispondiElimina
  6. io sono mio e Giovanardi non può essere il mio dio

    RispondiElimina
  7. Non potremo mai saperlo, ma a me piace pensare che quel grande genio che è stato Mario Monicelli abbia scelto di andar via gettandosi nel vuoto per la sola lucida volontà di non far terminare la sua proficua e meravigliosa esistenza in un interminabile sequenza di giornate trascorse nel dolore fisico e morale, circondato da freddi macchinari e infilzato da tubi che gli straziavano il corpo. Deve essere una sensazione terribile quella di voler farla finita e, non avendo l'autosufficienza fisica per poter attuare il proprio proposito, sapere che non si ha riconosciuta la possibilità di essere "accompagnati" a farlo.

    RispondiElimina
  8. OK, lo ammetto, avevo qualche riserva sulla questione. Ma ora sono definitivamente convinto che mi stiano togliendo la mia libertà.
    Di questo devo ringraziare il buon Metil che (come sua abitudine) mi fa sbattere il naso su fatti tanto inconfutabili da costringermi a prendere una posizione.
    Magari la mia posizione è diversa (o addirittura opposta) da quella di altri, ma penso che, indipendentemente dalle conclusioni a cui siamo giunti, tutti dobbiamo dirti "grazie e continua a costringerci a riflettere".

    RispondiElimina
  9. Non è da me essere ottimista, ma è evidente che questa legge, se dovesse essere approvata definitivamente, farebbe la stessa fine della legge 40. Che sia incostituzionale e contraria ai diritti umani è assolutamente ovvio...

    RispondiElimina
  10. Sono cristiana (è una parola grossa, a dir la verità, diciamo che il mio credo è ora messo alla prova dai dubbi di una diciannovenne). Praticante, nel senso che frequento l'oratorio, domenica partirò come educatrice con un buon gruppo di ragazzini. Ma sul testamento biologico, la mia fede è contingente. Sono cittadina di uno stato laico e, in quanto tale, pretendo che unica religione sia la libertà di disporre della propria vita, senza danneggiare altri.
    Ho discusso molte volte di questa questione, a catechismo, durante l'ora di religione.
    Un muro di gomma, condito di qualche menzogna da gossip, sulle ultime ore di "vita" di Eluana.

    L'argomentazione più blasonata, comunque, rimane la solita: la vita è un valore inestimabile che lo Stato non può togliere. Pensare che fior di filosofi e teologi (da Agostino a Leibniz) pensavano che invece il più grande dono fosse il libero arbitrio... altri tempi!

    La domanda che ho posto a catechismo e su cui non ho ricevuto risposta soddisfacente (e che giro a chiunque voglia cercare lumi da cattolici fondamentalisti) è, in sintesi: se è vero che la vita è un valore talmente grande da non poter essere tolto da una legge dello Stato né da una scelta consapevole dell'individuo, per quale motivo il catechismo della Chiesa Cattolica prevede, in certi casi, la pena di morte?

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.